Killing Touch

Allora cerca di spiegarmelo tu.

 

Nel senso che è vista come una ingiustizia. Mi sto limitando a spiegare, non significa che lo penso eh
D'accordo che soggettivamente un disco può piacere più dell'altro, ma secondo Weeping quello dei Vision divine è valutato troppo positivamente, mentre stranamente (dato che Luppi è andato li) quello dei KT troppo negativamente. La vede come una "stroncatura" eccessiva.

 

Io non c'entro eh :P
Partendo dal fatto che dei voti non mi interessa più di tanto, anche se mi trovassi in disaccordo non mi porrei il problema.
Cmq tra qualche giorno finalmente lo ascolterò, vediamo un pò....

 

Io però la spiegazione dell'attributo "politica" ancora non l'ho letta.

 

Quello non l'ho capito nemmeno io...

 

Cambio argomento, anche perchè sono d'accordo con Xan sul fatto che i voti non mi interessano più di tanto, visto anche che mi pare più sensato dire come la pensiamo sul disco se non siamo d'accordo col recensore (vedi me qualche post fa ), pittosto che stare a fare discussioni su numero, e vi chiedo per curiosità:
qualcuno di voi sabato sarà presente al Tempo...?

 

Io la chiudo qui. Si capisce esattamente quello che volevo dire...stroncatura "politica" effettivamente è un termine forte ed esagerato per quello che intendevo dire (anche se virgolettato), ma spesso le forzature nei termini rappresentano gli stati d'animo delle persone...

 

Ascoltato per intero una sola volta.
Sarebbe inutile dire che Luppi è un cantante eccellente con una voce stupenda, ma dopo avere ascoltato il disco sono rimasto colpito positivamente da una versatilità che in lui sconoscevo. Bravo, bravissimo, e anche coraggioso nelle scelte. Qualcuno su ha scritto "copia dei Vision"....non c'entra proprio un cazzo si muovono su coordinate e territori completamente diversi.

Per quanto riguarda le canzoni....non lo so ancora. Fin'ora ho trovato molto suggestive le parti dii pianoforte, speravo anche in qualcosa di più intimistico, di sicuro non si può, però, parlare di semplice power metal. Imprevedibile, ricercato e molto melodico.

Forse però, il difetto è quello opposto all'ultimo dei VD. Mentre in 9deegres ho trovato una immediatezza esagerata di un disco che mi da la sensazione di essere molto "frettoloso" in questo forse c'è un'eccessiva ricerca della perfezione formale che rende il tutto non molto spontaneo, dispersivo, sfuggente.

Mi farò un'idea maggiore con gli ascolti

 

Questi aggettivi, per questo album calzano perfettamente...

Se ti farà l'effetto che ha fatto a me, con gli ascolti la complessità si scioglierà...attendo curioso di vedere come lo vivrai...

 

Dunque, veniamo i fatti-->

Truemetal è stata scelta come WEBZINE privilegiata dai Vision Divine e da Olaf Thorsen, che le hanno concesso in ESCLUSIVA (sul web) lo scoop sul nuovo cantante (via chat), lo Studio Report di 9th degrees, e forse qualcos'altro che al momento non ricordo. Poi arriva la recensione del disco, è entusiastica, e il voto è altissimo, piuttosto al di sopra della media di tutte le altre recensioni nazionali ed internazionali.

è quindi il momento dei killing touch, neogruppo del "fuggiasco" Michele, che non cagano di striscio Truemetal affidando le loro interviste e report ad altri portali (più di uno peraltro). Giunge la recensione, e, tra lo stupore generale, arriva un voto incredibilmente basso, affibbiato finora dal portale solamente a dischi veramente orrendi, e che è UNA CIFRA al di sotto della media dei voti delle altre rece finora lette (e credo anche delle future--> consideraz mia).

Credo che quanto detto sopra risponda ai fatti. Poi ognuno interpreti come crede.

Una domanda a Dani, che nonostante secondo me sia troppo entusiasta dei VD per recensirne il disco, si è dimostrato cmq corretto e in buona fede: tu avresti recensio così One of a kind?? E gli avresti dato un simile voto???

 

PS: da parte mia non so proprio più cosa pensare..

 

Puo essere un difetto, puo non esserlo: perfezione formale o meglio, ricerca dell'imprevedibile. A me non appar ecosì algida tanto quanto è vero che pur con ascolti massicci non riesco a circoscrivere singolarmente ancora le canzoni. Posso "dominare" l'ascolto del nuovo VD già da tempo. In brevi spazi ero già discretamente pronto per il live. Con i KT avrei difficoltà anche se non insormontabili. Complice le vocals registrate in evidenza sul resto diventa operazione più fine e imprevedibile quella del rinvenire i passaggi che legano i momenti delle canzoni ma senza intellettualizzare il processo, naturalmente.


Somiglianze con i VD? occhio all'effetto Luppi, ossia alla sua voce. Il resto puo avere suoni che riportano alla 25ora ma nel complesso strutturale quella VD è "solo" una componente che del resto lo stesso Michele tranquillamente NON rinnega anzi, la tesaurizza dichiarandola bagaglio positivo della sua carriera :alla fine ragazzi dai, Olaf Michele , insomma tutti lì, non state a scannarvi anche se lon tano dai nostri occhi, avete fatto buona musica e ce l'avete data; insieme o separati nulla del vostro valore ci perde, vi ho incontrati un po tutti e siete simpatici, chiaritevi se serve e rendetevi conto del buono che avete creato, peace e via.

Stesso discorso qui ma con una sfumatura che trascende intuzioni, sensazioni, quel che sembra e che non sembra. Esiste una linea editoriale la cui omogeneità (Mauro sai che scrivo soppesando parole, insomma mi conosci, le mie sono proposte, osservazioni amichevoli) risiede unicamente nella "libertà" d'approccio di ogni singolo redattore. Questo da una parte dà libertà a 360 gradi mentre dall'altra lascia spazio a discrepanze e disomogeneità a livello di voti. Per questo dicevo che le numerazioni sono relative. Per tracciarsi una propria linea tocca conoscere il redattore. Esempio lampante "Fenrir" che pure "aiuta" perchè principalmente bazzica un solo genere fra quelli che pur ben conosce: il viking. Leggi una trentina di sue recensioni e ti fai un'idea dei suoi processi critici, successivamente potrai farti uan tua idea su ogni altro disco che da lui recensito, leggerai in descrizione critica.

Staccando gli embrioni ora, ossia VD KT e tornando a questi ultimi NON mi sento di stroncare il disco. Sicuramente avrà del derivativo e non tutto girerà a perfezione. Sicuramente Michele dovrà circoscrivere in futuro le sue idee fraseggiando con gli altri ragazzi in modo da considerare al meglio le potenzialità dei singoli comprimari (anche nel missaggio rispetto alla voce). One of a kind resta però un buon disco.
Difficile da assimilare nonstante l'inganno di qualche ritornello easy (ed è un effetto voluto, credo).
Il fatto che disattenda la schiettezza di un approccio tipicamente hard rock (correggetemi se sbaglio) non significa che abbia una sua strutturazione traballante; imprevedibile semmai. Almeno a mio avviso.

Supposzione finale: quegli otto minuti di pianoforte.
Sale la misura dell'individualismo?
Ci viene forse richiesta troppa introspezione. In questo senso parlerei di una necessità di dosarsi meglio.