Libertà di stampa italiana: com'è?

Ci sono una MAREA di problemi che riguardano la carta stampata. MA, ci sono delle priorità. Con questo rispondo innanzitutto a Druso, che sembra attribuire il tutto all'ordine dei giornalisti, dimenticando che, infondo, creare un giornale libero non ci vuole nulla. Teoricamente bastano una manciata di giornalisti. Non solo: non è che diventare giornalista (nel senso di avere quella qualifica) sia tanto difficile. Se solo volessi, dammi due anni e lo divento. Per la verità di giornalisti volenterosi è pieno. Il problema poi è poter sostenere economicamente quel giornale, e farlo entrare in un circolo di visibilità.. e li è un altro paio di maniche, a fronte delle quali mi riaggancio a rask:
Ho già sottolineato nel topic su Berlusconi che in italia non si riescono a identificare fonti di informazione generaliste indipendenti. Questo è un problema che l'Italia ha sempre vissuto, MA questo non significa che un concentramento di queste non crei degli effetti mostruosi che non sono nemmeno paragonabili alla situazione precedente.
Ci sarebbero una marea di cose da fare con riferimento ai giornali (non che sia semplice identificare interventi efficaci...), ma se c'è un intervento che è necessario, prioritario, e di sicura efficacia (anche se non necessariamente risolutiva), è rimuovere l'anomalia berlusconiana.
POI, una volta tornati ad una situazione più parcellizzata, sicuramente andranno identificate altre problematiche ed altre soluzioni (esempio ipotetico: limiti ai guadagni pubblicitari e/o al capitale... fare in modo insomma che l'unico interesse economico dei giornalisti arrivati ad un certo livello possano essere le vendite ai lettori).

Certamente sono colpibili! Anzi... sono colpiti. Non possono essere del premier. Infatti Il Foglio è di Veronica Lario, Il Giornale è di Paolo Berlusconi. Libero ufficialmente è indipendente. D'altronde, tu saprai bene che un giornale non solo di vendite ha bisogno per stare sul mercato. Le vendite sono "strumentali" (guardando solo all'aspetto economico) a ricevere pubblicità. E tu potrai immaginare che una persona che al momento è tipo la terza più ricca d'Italia, e che, soprattutto, ha il controllo (nella doppia veste di proprietario di pubblitalia e di persona in una posizione tale da influenzare le grandi aziende italiane) di gran parte del sistema pubblicitario, difficilmente potrebbe lasciar collassare questi giornali che hanno una funzione cghe va al di la di fomentare i suoi fans: sono un centro di elaborazione e diffusione della comunicazione istituzionale del partito (a vari livelli: Il Giornale, dettagliato e minuzioso per le teste più dure e rancorose, Libero, semplice e diretto per le posizioni liberal finto indipendenti, Il Foglio per "gli intellettuali"), i cui capoccia - cosa più importante - sono legittimati ad essere ospitati al pari di giornalisti più o meno veri nelle varie trasmissioni di "approfondimento politico", garantendo al forzaitaliota un ampio campionario di fargomenti da utilizzare al bar.

C'è un evidente conflitto di interessi nel fatto che un presidente contrilli tre giornali. Crea delle distorsioni, che si amplificano a vicenda con il controllo delle TV.

 

A questa devo rispondere però...

Che domande sono?

Con un circolo vizioso con il quale da un lato i giornalisti li ha a libro paga, e dall'altro, prima faceva scambi di favore con chi riveste il ruolo del politico che dovrebbe vigilare su eccessive concentrazioni, e poi lo è diventato direttamente?

E, cosa importantissima, faccio notare che quando craxi era finito con due gambe nella merda anche Mediaset ha iniziato ad attaccarlo. C'è una ENORME differenza tra la posizione di Repubblica (paragonabile al rapporto Craxi Berlusconi), e la dipendenza DIRETTA della gran parte di ciò che è dalla sua parte di Berlusconi. Nel 2006.. immaginate che Berlusconi fosse stato ancora il patrono di Mediaset, e a governare la destra italiana (stesse posizioni, stesse leggi, stessi sondaggi), ci fosse stato UN ALTRO politico di cui Berlusconi era tirapiedi. Credete che, con tutti i sondaggi che davano il centrosinistra vincente, Berlusconi (e mediaset, e i suoi giornali) avrebbe attivato una mobilitazione senza pari per provare a ribaltare la situazione, oppure si sarebbe guardato intorno ed avrebbe cercato un accordo sottobanco con i presunti vincitori (non dico necessariamente sostenerli, ma almeno non esagerare) e futuri decisori sul futuro di uno dei suoi canali???

...questo conflitto d'interessi crea distorsioni che vanno ben al di la dell'avere una stampa pessima e corrotta. Non c'è modo di minimizzarne l'entità.

 

Ragazzi però se non la finiamo di aprire topic su Berluscono non andiamo bene. Dobbiamo rinominare il Forum? Forum Berlusconi?

 

Truesilvio.it, così ci si mette pure al riparo dalle leggi su Internet

Un forum ad personam

 

per me continui a scambiare gli effetti per le cause.

 

Per me sono degli organi di partito e basta, possono benissimo stare in piedi finché qualunque coppia di parlamentari possa ottenere di far destinare finanziamenti a un giornale. Cosa che non dovrebbe esistere, chiaro.

Se chi lavora in quei giornali e i politici imperversano in tv, il problema direi che è della tv e non dei giornali.
Non sono il Giornale e Libero il cancro.
Il cancro è nel fatto che su qualunque giornale le interviste ai politici sono dei comizi su carta stampata, per esempio, e che voci diverse dal berlusconismo o dall'antiberlusconismo becero non se ne sentono.

Se il Corriere e Repubblica fossero dei quotidiani migliori, non si potrebbe dire che la qualità della stampa italiana è "buona"? E se non lo sono, e non lo sono, che colpe ne ha Berlusconi?

 

Il problema, secondo me, è stato centrato da Druso: certe deviazioni sono strutturali nel nostro Paese.
Poi è arrivato quello che aveva i mezzi per esasperare la situazione...e l'ha fatto.
Ma i problemi nascono ben prima di lui, che non ha fatto altro che renderli pubblici, e farli considerare normali e di poco conto. Inutile ricordare che il volgo ha abboccato.

 

Tu mi stai dicendo che da quella serata è in qualche modo possibile dedurre che il sistema funziona?

Montanelli: "io di Berlusconi non temo le punizioni, temo i premi" + Si parla di telefonate che arrivano + Più, Mieli cerca di minimizzare dicendo che le telefonate arrivano (per aldo grasso) ...ma lui non fa una piega ed è tutto a posto (o meglio, a volte cede ma per finta) + Travaglio ricorda che per i giornalisti è standard non riuscire a pubblicare + Travaglio racconta di essere stato censurato sul messaggero, nonché della famosa telefonata tra il suo direttore e Casini + si racconta l'aneddoto della mattanza del giornale + belpietro cerca di negarlo affermando che il Giornale non lo gestisce Berlusconi... pure Mentana lo tratta come dire "si ok, stai facendo il tuo lavoro, però lasciaci parlare seriamente" + si spiega chiaramente come vengono nominati i direttori in RCS + si fa vedere la telefonata di Montanelli a Linea Verde + Mentana dice a chiare lettere che in RAI c'è leccaculismo per le nomine, e nessuno osa contraddire + una ragazza sputtana Riotta + si dice chiaramente che con la crisi economica siamo in un momento di particolare debolezza dei giornali... e mentre Mieli cerca di minimizzare, Mentana stesso fa il paragone tra la situazione attuale ed i tempi di tangentopoli, ovvero tra il rapporto tra stabilità del sistema di potere e bassa qualità dei giornali, con un discorso che chiama automaticamente in causa tutti, Mieli compreso... in sala c'è stranamente un'aria si normalità, nessuno contraddice + Gad Lerner da lontano ribadisce conferma tutto come cose ovvie e scontate.


...ora... se tu ti aspettavi di vedere Mieli recitare un mea culpa a chiare lettere, auguri. Dubito però che da quella puntata tu abbia dedotto che va tutto bene.
Detto questo, che il contenuto di quella puntata sia evidente, è un fatto. Non ne è uscito bene Mieli, ne è uscito male Feltri, non ne è uscita bene la RAI, non è uscita bene RCS non ne è uscito bene Riotta. Ne è uscito eccessivamente bene Mentana a costo però di dar per scontata l'inutilità informativa di Mediaset. Belpietro come al solito ha tenuto banco bene, ma questa volta ci ha messo un po ad ingranare e non ha trovato sponde efficaci. L'unico spettatore che può aver ricevuto messaggi diversi può essere lo spettatore che abbia seguito la sua linea interpretativa.... e qui mi fermo.

 

- L'unità nazionale dei peggio rifiuti in funzione anticomunista perde senso con la caduta dell'URSS e l'aria di conversione (poi attuata) del PCI
- La gente inizia ad identificare i propri capi non più come un qualcosa di difensivo ma come un semplice comitato d'affari (parlo della fine degli anni 80.. anche se oggi la situazione è uguale)
- Nasce un partito antisistema (lega nord) ed uno antimafia (la rete). La situazione inizia a farsi instabile.
- Un pool di magistrati inizia ad indagare dove non si era mai osato prima.. la terra trema...
- I topi lasciano la nave. I media (e non solo) peggio corrotti non esitano a dare addosso al governo sperando di venir toccati il meno possibile.
- L'Italia reagisce come un paese normale ad un governo anormale.

OGGI...
- Un uomo con un controllo mai visto sui media è riuscito a ricostituire il sistema così com'è. Si badi bene... non esattamente così com'è... e fa una fatica porca. Ancora nel '94 quell'ingenuo di Bossi era convinto che gli scandali Berlusconi avrebbero significato qualcosa e che conveniva non far incazzare gli italiani onesti. Non aveva ancora capito il potere della TV.
Ma dopo vent'anni, "finalmente", è saldo all'apice.
- I partiti antisistema di potenziale larga presa ci sono, ed hanno ottime sponde (innanzitutto la diffusione di internet, poi l'attività di personaggi quali Santoro, Travaglio, Grillo, i Guzzanti, Luttazzi... insomma notevoli ed abili esponenti della società civile) ma non hanno nessun potere contrattuale dal momento che sono tollerati da una parte sola del campo. Quella che non ha in mano la maggioranza dei media guardacaso...
...l'altra non ha bisogno di scendere ad accordi. Ha già le TV ed i giornali.
- I magistrati che fanno il loro lavoro ci sono, ma sappiamo bene che fine fanno. I topi hanno la compattezza ed un controllo tale da non poter abbandonare la nave. Perché questa volta topi e capo politico sono un tutt'uno, non un sistema di affaristi.

 

Consiglio di leggere il libro "Strettamente riservato" di Geronimo (cioè Paolo Cirino Pomicino) per avere una luce diversa su fatti rievocati da Headless.

 

Paolo Cirino Pomicino??
Il noto pregiudicato di Mani Pulite ora giornalista per il Giornale?

 

Beh, sicuramente è uomo informato sui fatti

 

esatto; il fatto di essere pregiudicato non gli impedisce nè di essere intelligente nè di avere esperienza diretta della politica e dei fatti giudiziari.

Mani Pulite.......sarebbe il caso di parlarne,prima o poi.......

 

questa me l'ero persa