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Politica italiana

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 3 Novembre 2008.

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  1. DevilDarkSlayer

    DevilDarkSlayer
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    4 Maggio 2009

    Byford,cerchiamo di guardare oltre le strumentalizzazioni

    Con te si può parlare,non sembri uan persona stupida,e allora discutiamo:

    La mia (e di molti altri) tesi non è che di berlusconi non se ne parla,ma che se ne parla MALE. Secondo te la stampa è libera perchè:

    1) lo attacca sulla ragazzina
    2) lo attacca sulle veline
    3) lo attaca quando si fece la foto con 4 ragazze
    4) lo attacca quando dice "bello e abbronzato"

    e posso andare avanti per ORE.

    Ma questa è strumentalizzazione. Pensi che una persona furba (non intelligente..) come berlusconi non sappia a quello che va incontro quando dice "bello e abbronzato"? O quando fa battue a sfondo sessuale? Guarda,io ho letto molti testi sulla comunicazione,gli effetti della tv e co,e ti assicuro che queste cose sono studiate a tavolino,per attirare l'opinione pubblica su determinati eventi,tralasciandone altri.

    Ti faccio un esempio:
    Il video del parlamento europeo,messo da me pagine fa non è andato in onda su nessun tg. Io la chiamo censura,tu come la chiami? (voglio una risposta qua)
    Ora vedi questo video e dimmi che ne pensi. Io la chiamo censura,tu come la chiami?
    YouTube - Mills condannato a 4 anni e 6 mesi

    Oppure del fatto che siam stati retrocessi sulla libertà di stampa,non ha trovato spazio.

    Ora,ti dico una cosa bella: sai cosa è la Impregilo?

    E' una azienda che si è occupata per anni della spazzatura a napoli,combinando il bordello che c'è,e che ha costruito l'ospedale de L'aquila che è crollato.

    Perchè i giornali non dicono che è la impregilo l'azienda che si dovrebbe occupare dello stretto di messina?

    Ripeto: la mia tesi è che di Berlusconi se ne parli in modo studiato.

    Non mi dire "c'è annozero,c'è travaglio",perchè stiamo parlando di una dittatura populista,non di Hitler. La dittatura popolista è quella che non da spazio a informazioni scomode nelle trasmissioni importanti. (i tg per esempio..che ricordiamo è LA PRIMA FONTE DI INFORMAZIONE PER GLI ITALIANI). Annozero,anche se lo vedessero 1 milione di italiani, non può competere con lo share del tg1 per esempio.

    Anche perchè,immagina se ci fosse una censura stile ventennio fascista,l'Europa prenderebbe delle misure molto piu drastiche..
     
  2. Pier79

    Pier79
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    Starless One

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    4 Maggio 2009

    Non la sapevo questa cosa... a dir poco inquietante.
     
  3. Druso Italico

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    Ardet nec consumitur

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    4 Maggio 2009

    L'impregilo afferma cose diverse,di aver lavorato solo componenti accessorie e non alla struttura dell'ospedale:

    «Noi non abbiamo lavorato a nulla che sia strutturale riguardo l’ospedale de L’Aquila - spiega Giampaolo Frant, direttore dell’ufficio stampa della Impregilo - Poi, siamo in democrazia, e ognuno, specie sui siti, può scrivere quello che vuole». «L’ospedale ha iniziato la costruzione nel 1972, mentre noi abbiamo vinto una gara nel 1991, quando l’intera struttura era già stata tirata su. Il nostro compito, con diversi stralci durato fino al 2002, è stato quello di realizzare gli impianti sussidiari: pavimenti, bagni, impianti elettrici e meccanici, mobili, opere di cintura. Ma non ho idea di chi abbia precedentemente realizzato la struttura».
     
  4. dreamtheater84

    dreamtheater84
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    Satur9, LA PATENTEEE

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    4 Maggio 2009

    già... e poi lo scandalo sarebbe una vignetta...
     
  5. Acid Rain

    Acid Rain
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    Oldo

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    4 Maggio 2009

    E nei cantieri della Tav...
    Qualsiasi grande appalto ha dietro la famigerata Impregilo.
    Però ssssh...ditelo piano, che al governo ci sono i liberisti! :hihi:
     
  6. dicklaurant

    dicklaurant
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  7. DevilDarkSlayer

    DevilDarkSlayer
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    4 Maggio 2009

    Lo so,è davvero inquietante. E il paese,TUTTO,dovrebbe esserne a conoscenza.

    Invece di dare dati seri sul terremoto,parlando di responabilità seriamente,si parla della bambina che ha perso i giocattoli o della signora che non ha piu i denti.

    E' allucinante come oggi andare contro la corruzione e la mafia vuol dire essere comunista...:rotfl:
     
  8. nosferatu666

    nosferatu666
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    Giuda Ballerino!

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    4 Maggio 2009

    Qui sono pure d'accordo

    :-o

    Mamma mia non la sapevo questa cosa..incredibile..
     
  9. Melanio Vakyas

    Melanio Vakyas
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    Bella fregatura. Che fai?

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    4 Maggio 2009

    Mamma mia... un polverone incredibile si sta sollevando sul divorzio del secolo. C'è chi sbandiera privacy, rispetto umano, vicenda che non riguarda nessuno propio perchè privata, anche se vede protagonista l'uomo più in vista d'Italia, e il quale, francamente, non fa mai nulla per sottrarsi alla "visibilità" da lui tanto amata.

    Mi ricordo del caso Sircana. Uno, indipendentemente dai gusti sessuali, può andare con chi vuole. Sfera privata.... ma all'epoca ricordo che TG e giornali vicini a Berlusconi, non si fecero tanti scrupoli nello sputtanare letteralmente il portavoce del Governo Prodi. Due Articoli de Il Giornale a confronto:

    Giallo sul "caso Sircana", hanno pagato per far sparire quelle fotografie

    Gian Marco Chiocci e Gianluigi Nuzzi
    Tre nuovi colpi di scena trasformano le imbarazzanti fotografie a Silvio Sircana, portavoce del governo Prodi, da oggetto di inchiesta della procura di Potenza per un possibile ricatto da parte del gruppo Corona in misterioso caso editoriale. Il primo colpo di scena riguarda il prezzo.
    Per aggiudicarsi gli scatti della notte tra il 13 e il 14 settembre scorso, quelli con Sircana al volante a Roma mentre per strada si volta e parlare a un transessuale, il settimanale Oggi, ovvero Rcs, pagò molto più dei 25mila euro dichiarati: si parla di circa 100mila euro all’agenzia Masi di Milano, che aveva acquistato le foto dai paparazzi che pedinarono Sircana. Centomila euro sarebbe una somma obiettivamente fuori mercato. Quasi da record.
    La seconda novità è tutta interna alla casa editrice di via Rizzoli. È infatti abbastanza intuitivo che nessun direttore di settimanale ha facoltà di firmare assegni per simili importi. E infatti Il Giornale ha ricostruito passaggio dopo passaggio cosa accadde. E può affermare, ecco il terzo colpo di scena, che nella trattativa ebbero un ruolo decisivo anche i vertici della casa editrice, come sostengono diverse fonti indipendenti contattate. Vertici che quindi autorizzarono, disposero l’acquisto delle foto con la (quasi) certezza di non pubblicarle.
    Per capirci conviene seguire il calendario.
    Il 13-14 settembre questi paparazzi spiano Sircana, nottetempo chiamano Fabrizio Corona. Lo avvisano di avere le foto con il portavoce che dialoga con un trans. I fotografi non sanno però che i telefoni di Corona sono sotto controllo. Gli inquirenti di Potenza indagano sulle estorsioni che mette in piedi Corona a colpi di clic. E registrano le conversazioni. Andiamo avanti. Per due mesi non se ne sa ufficialmente più nulla. Max Scarfone, uno dei due paparazzi, meno coinvolto nell’inchiesta tanto da essere teste, chiama un’agenzia di Milano, appunto la Masi, alla quale propone il servizio di Sircana con il transessuale. Due gli incontri tra Milano e Roma con i responsabili dell’agenzia, che accettano. Carmen e Domenico Masi vanno quindi dal direttore di Oggi, Pino Belleri. Con una proposta non trattabile: centomila euro per quegli scatti imbarazzanti. Siamo verso il 14, 15 novembre. Belleri prende tempo. Il servizio è ghiotto anche se, c'è da osservare, mal si calza con la linea del rotocalco. Vabbé. Il direttore chiede al management, al responsabile periodici, e su sino ai massimi vertici. Che vogliono pubblicare. Con qualche remora. Un paio di incontri lampo e poi la decisione: «Compriamo, ma non pubblichiamo». Insomma, il settimanale sborsa centomila euro consapevole che quel servizio rimarrà sempre nel cassetto. In gergo tecnico viene chiamato un «ritiro». Ritiro le foto dal mercato, evito che chiunque le abbia. Con un enorme implicito «grazie» del personaggio ritratto nelle fotografie.

    Questa storia semina alle sue spalle interrogativi inquietanti. Primo: perché Oggi, settimanale che in genere non pubblica questo tipo di foto, decise di comprarle? Secondo, perché non solo le acquista ma pur di aggiudicarsele le paga tantissimo? Ancora. Come mai sborsa questa somma così importante (nelle redazioni non si spreca nemmeno la carta) e poi non le pubblica? Domande alle quali non è facile trovare risposta. Come non è immediato capire come mai da martedì scorso, quando la storia giudiziaria delle foto alla vittima Sircana finisce sui giornali, anzi sul nostro Giornale, Rcs non batte un colpo. Silenzio. Anzi, il Corriere si spinge oltre. Attacca. Dicendo che insomma, signori, queste foto nemmeno esistono, siamo a Fangopoli, città del fango. Dimenticando guarda caso che gli scatti dello scandalo erano proprio lì, chiusi a chiave nel terzo cassetto al piano nobile di via Rizzoli.
    ______________________________________________________________

    La cronaca e la corte dei guardoni
    Di Peppino Caldarola

    Il probabile divorzio fra la signora Veronica Lario e Silvio Berlusconi riempie le cronache. La notorietà dei personaggi, in particolare la notorietà di Berlusconi, spiega l’ingordigia con cui i media si sono precipitati sulla notizia. I personaggi pubblici, dello spettacolo ma anche della politica, pagano questo prezzo e sono costretti a subire l’invasione della loro privacy. In questo caso i media sono stati sollecitati dapprima da un comunicato della signora Lario poi ancora da sue dichiarazioni.
    Spesso la scena mondiale è stata occupata da vicende private che hanno invaso la politica. Basterà ricordare la crisi del matrimonio fra Hillary e Bill Clinton quando buona parte della stampa «democrat» insorse a difesa di Bill contro l’invadenza dei repubblicani, il recente divorzio e le nuove nozze con Carla Bruni del presidente francese Sarkozy che conquistarono le prime pagine della stampa mondiale, infine la decennale diatriba fra Carlo d’Inghilterra e la principessa Diana. Quando quest’ultima morì in un incidente d’auto a Parigi molti lamentarono l’eccessiva invadenza dei media.
    L’Unità, che io all’epoca dirigevo, scrisse un titolo clamoroso che sollevò scandalo. «Scusaci principessa» proclamammo in prima pagina nel tentativo di sottolineare la drammaticità di un evento provocato forse dalla fuga di Diana dall’assedio dei fotografi. Fu un titolo criticato, ma le intenzioni erano serie. Volevamo stabilire un sottile linea di confine fra il diritto dell’opinione pubblica a essere informata sui fatti inerenti la vita privata dei personaggi pubblici e la necessità di mantenere il senso della misura nella caccia alla notizia. La domanda era ed è: c’è una soglia di privacy che non va varcata anche quando ci si occupa di personalità pubbliche? Nel caso del divorzio probabile fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi il problema non è nella notizia in sé né tanto meno nella legittimità di dare a essa l’enfasi giusta. Probabilmente la signora Veronica voleva provocare il clamore che ne è seguito. La sottile linea di confine fra la pubblicità della notizia e il buon gusto riguarda tutto ciò che viene dopo.
    Leggendo alcuni quotidiani e molti blog dedicati all’evento non ci si sottrae all’impressione di un uso politico di una vicenda che era e resta privata. Abbiamo letto nei blog frasi ingiuriose contro Berlusconi ma anche adirate contro la signora Lario. Alcuni commentatori hanno tratto dalla vicenda nuovo spunto per descrivere il premier come un califfo di dubbia moralità. Un blogger di sinistra, Mario Adinolfi, ma anche Vittorio Sgarbi, hanno ritenuto di iscrivere il probabile divorzio fra i fatti politici di primaria importanza. Spesso, in questi giorni, la soglia della privacy e del buon gusto è stata abbondantemente superata. Berlusconi rischia di avere da alcuni media e da alcuni settori della pubblica opinione un trattamento ancora una volta «speciale», al limite dell’accanimento.
    La politica italiana ha conosciuto mille casi di rotture matrimoniali con esiti diversi nell’immaginario collettivo. Il Pci nascose pudibondo la relazione fra Togliatti e Nilde Jotti, le «marachelle» del presidente Gronchi furono oscurate dalla stampa dell’epoca, in tempi recenti Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini hanno esibito sia le proprie disavventure coniugali sia le fortune dei matrimoni successivi. Il diritto di cronaca non ha quasi mai superato la soglia del buon gusto e della riservatezza finale. Non sta accadendo lo stesso nel caso di Berlusconi. Molti diranno che tutto ciò deriva dalla particolarità del personaggio Berlusconi, da quella sua predisposizione a trasformare l’intera sua vita in un evento mediatico. Indubbiamente con Berlusconi siamo passati dalla fase del totus politicus a quella del totus mediaticus.
    L’uomo privato Berlusconi non esiste divorato dal carattere pubblico della sua personalità che, secondo alcuni analisti, è anche la fonte del suo successo. Infatti il problema non è lui, Silvio Berlusconi. Il problema è dei suoi cantori e dei suoi detrattori. L’accanimento mediatico sui retroscena di un divorzio probabile e l’uso politico di una dolorosa vicenda coniugale ci aiutano, infatti, a capire lo spirito pubblico e il ruolo dei protagonisti esterni, quelli che raccontano, che spiegano, che tifano. Riemerge in alcuni commenti un moralismo di fondo che confligge con una visione laica e tollerante delle vicende umane di tutti, anche dell’uomo più potente.
    Sul piano dei diritti il potere presuppone pubblicità ma non il vilipendio della persona. In un Paese civile l’opinione pubblica viene informata sui fatti privati dei potenti ma viene anche abituata a non varcare la soglia della privacy e del rispetto. Cavalcare il divorzio di Berlusconi non porta voti ai suoi avversari né diminuisce la sua popolarità. Non è un fatto politico. Questo dramma coniugale – perché un divorzio è un fatto drammatico – non merita una corte di guardoni. Un passo indietro, per favore.




    Peccato non aver trovato nulla di Fede che riguardasse Sircana, mi sarebbe piaciuto fare un confronto con quello che diceva all'ora, e quello che sta dicendo in questi giorni sulla dolorosissima vicenda privata che sta colpendo - mediaticamente e moralmente - il Premier.
     
  10. The_Metal_Priest

    The_Metal_Priest
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    4 Maggio 2009

    questo è un fatto privato, il poveraccio che si stava sposando a L'Aquila che era circondato da giornalisti che non volevano andarsene e ANZI, dopo che lo sposo all'ennesimo invito ad andarsene li ha mandati affanculo, loro l'han fatto passar per stronzo perchè quello "era un matrimonio di tutti gli italiani" invece è normale, anzi...

    ..per fortuna si parla dei terremotati invece delle zozzerie che stanno facendo in parlamento
     
  11. Sixxsixxsixx

    Sixxsixxsixx
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    4 Maggio 2009

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    dopo se vuoi ti mostro come i compagni e i democristiani hanno ridotto la mia città negli ultimi 60 anni di governo.
     
  12. Sixxsixxsixx

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    BANNATO

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    4 Maggio 2009

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    questo ce l'ha regalato togliatti
     
  13. Sixxsixxsixx

    Sixxsixxsixx
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    BANNATO

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    4 Maggio 2009

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    ma che stile è sta roba?!? viva i palazzoni in cemento armato sovietici
     
  14. VentoGrigio

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    :facepalm:

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    4 Maggio 2009

    La finiamo di provocare, Sixxsixxsixx?
     
  15. Raskolnikov

    Raskolnikov
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    4 Maggio 2009

    Ammazza che dibattito *_*
     
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