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Politica italiana

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 3 Novembre 2008.

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  1. Necrophelia

    Necrophelia
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    Sleepwalker

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    29 Aprile 2009

    ma quali scusa?
     
  2. emanuele

    emanuele
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    Il blallo

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    29 Aprile 2009

    forse si riferisce a Libero e Il Giornale...
     
  3. dicklaurant

    dicklaurant
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    29 Aprile 2009

    9 giornali su 10....ok dove sono le prove oggettive?

    se poi questo significa che 9 giornali su 10 hanno riportato la notizia (per es.) che Veronica Lario ha detto quello ha detto, allora è un altro discorso
     
  4. kiowa

    kiowa
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    29 Aprile 2009

    sinceramente questa ha il sapore del classico per sentito dire(probabilmente dallo stesso premier)

    visto che tu affermi convinto questa cosa, mi faresti degli esempi?che giornali?che hanno detto di preciso?
    grazie
     
  5. DarkWing

    DarkWing
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    29 Aprile 2009

    Infatti.
     
  6. death_by_the_dead

    death_by_the_dead
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    29 Aprile 2009

    7 ore al giorno in fonderia non mi sembrano da fannulloni, bisogna adeguare il carico di lavoro al progresso tecnologico...comunque delle cose da me proposte questa è la meno importante...l'importante è la divisione degli utili e non finire a lavorare 12 ore al giorno.

    La concorrenza? E' ora di ripristinare i dazi per certi settori, e poi, se gli industrialotti ora sono in difficolta per le delecolalizzazioni dovute alla loro ingordigia...problemi loro.
     
  7. raffomaster

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    29 Aprile 2009

    Per piacere, posso avere la lista dei giornali che parla contro il premier? :sadic:
    Scommetto che i giornali "imputati" sono L'Unità e il Manifesto :sadic: E gl'altri? :sadic:
     
  8. Faber de Andrè

    Faber de Andrè
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    Io ti denuncio

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    29 Aprile 2009



    io ci metterei la firma per farle le 7 ore in fonderia...
    smettiamola di pensare di dover lavorare meno e pensiamo a lavorare e basta
     
  9. death_by_the_dead

    death_by_the_dead
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    29 Aprile 2009

    12 ore al giorno però significa ridursi a vivere per lavorare e non a lavorare per vivere...Posso ammetterlo per brevi periodi e lautamente pagato come straordinario non come norma.
     
  10. Faber de Andrè

    Faber de Andrè
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    Io ti denuncio

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    29 Aprile 2009

    dirai che non c'entra niente ma rispondimi per favore...


    quanti anni hai?
    che lavoro fai?
     
  11. Druso Italico

    Druso Italico
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    29 Aprile 2009


    Può anche essere,anzi, è vero.

    Purtroppo concorriamo con economie sleali.
    Gli stati,invece di attuare inutili artifici interni,dovrebbero operare all'esterno boicottando chi immette nel mercato del lavoro capitali e prodotti "sleali".
    Ma da che mondo e mondo, nessuno rinuncia al profitto facile.
    Ma questo non è vero amore per il denaro,che in sè non è cosa sbagliata,questo è comportarsi da rapaci. Questo non è il vero capitalismo,che crea ricchezza, è la razzia,la sua antitesi, che distrugge.
     
  12. HeadlessChild

    HeadlessChild
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    29 Aprile 2009

    Purtroppo il mercato globale ha privato di significato qualunque idea tradizionale di sindacalismo (che già in Italia era miope in origine). I diversi costi della vita e del lavoro nelle diverse aree del mondo fanno si che i paesi che partono dall'apice della catena economica si trovano spiazzati. Per fare il solito esempio trito e ritrito dei cinesi... questi lavorano 12 ore al giorno, per pochissimo, e a costi ridottissimi. E non è più come in passato... sono benissimo in grado di fare gran parte di ciò che si produce in Italia.
    ...gli stipendi si stanno abbassando costantemente... gli orari allungando. Se così non fosse le aziende, semplicemente, esporterebbero la produzione (cosa che sta già accadendo).

    Come se ne può uscire?

    Soluzione 1: autarchia. Progressivo aumento di protezionismo, che ci vedrebbe rallentare e venire pian piano scavalcati da tutti i paesi, per rifugiarsi dunque in un sistema autarchico. Sarebbe un passo indietro di un secolo. Non è in alcun modo possibile avere la ricchezza che abbiamo oggi in un sistema autarchico. Diciamo che all'incirca si tornerebbe alle condizioni del ventennio, poco meglio. C'è molta gente che scrive sui forum che non gli dispiacerebbe... senza aver ben chiaro che in un sistema del genere probabilmente sarebbe un contadino analfabeta e non un ozioso sedicenne che scrive sui forum.
    Soluzione 2:
    - Innanzitutto distribuire in modo equi gli oneri. In italia ci sono lavoratori e lavoratori. Ci sono le categorie che sono totalmente tutelate dallo stato (si parla del lavoro pubblico dove c'è un'alta impunibilità, ma anche di liberi professionisti che per vincoli di legge al libero mercato hanno guadagni assicurati e vanno a costare sul cittadino), categorie estremamente tutelate dallo stato tanto da rendere più conveniente per diverse aziende (riprovevole quanto si vuole) chiudere aziende e riaprirle sotto altro nome (con tutti i costi burocratici che implica in italia) per ridurre il personale, e poi i mezzi schiavi del lavoro precario o delle imprese meno garantite.
    Una distribuzione più equa dell'esigenza di flessibilità (oggi elemento chiave della competizione globale) potrebbe renderla meno onerosa.
    Poi ci sarebbero i sussidi di disoccupazione, operanti in paesi meno ricchi di noi e con una pressione fiscale più bssa quali spagna e portogallo. Se un lavoratore sapesse che comunque di fame non muore sarebbe decisamente meno disposto ad accettare tutte le imposizioni che gli vengono dall'alto e riscoprirebbe l'idea di rivendicazione sindacale.
    - cercare di rimanere in cima alla catena economica. Investire su quelle poche cose che i paesi in via di sviluppo al momento non riescono a replicare (NOTA: molti di questi investono più dell'Italia per sviluppare queste competenze), investire su quella che l'UE ha definito "l'economia della conoscenza", per l'attuazione della quale ha stabilito degli obiettivi, ed ovviamente l'italia è quasi l'ultimo paese in termini di raggiungimento obiettivi. Mi riferisco a produzioni ad alto contenuto tecnologico, estetico, culturale, tecnico, gestionale ecc... si tratta dunque di investire in formazione, istruzione, ricerca, ed incentivare l'investimento privato in questo senso. Più rimarremo in alto, più avremo potere contrattuale.

    Dis-soluzione 3: Modello Tremonti
    Sfavorire la delocalizzazione abbassando mostruosamente il costo del lavoro
    - creando un esercito di precari senza tutele
    - lasciando correre il lavoro nero (una sorta di riduzione della pressione fiscale su base di autonoma scelta... per quelli che possono però... e tra l'altro con l'eliminazione di qualunque tutela per gli assunti in nero)
    - distruggere qualunque speranza di sviluppare un'economia ad alto contenuto. Cercare di competere con i cinesi sul loro stesso piano.
    - giustificare la distruzione dello stato sociale diffondendo un precoce sentimento di barca che affonda, dimenticando che abbiamo uno dei pil pro capite più alti al mondo, e anche se siamo in recessione perenne il suo compito sarebbe farci risalire la china, non ridisegnare il paese nei termini di paese in via di sviluppo.
     
  13. HeadlessChild

    HeadlessChild
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    29 Aprile 2009

    Quello dei prodotti sleali è un problema ridicolo.
    Tanto per cominciare, finché producevano solo cazzate, i paesi dove i bambini lavoravano giorno e notte ci andavano benissimo, si diceva che preferivano lavorare che morir di fame, che le condizioni di lavoro dipendono dal paese e bla bla. Oggi che hanno imparato a fare anche quello che facciamo noi e non sono solo sfruttati improvvisamente diventamo "sleali".
    In secondo luogo, la presenza di sistemi economici discutibili (quello cinese su tutti) è solo un fattore che sta rendendo vertiginosa la oncorrenza. Ma l'ascesa di nuove economia è ineluttabile. Non hanno nulla meno di noi... non sono minus habens. Ora hanno accesso alle informazioni, possono apprendere il know how.. paesi come la Korea o la Cina stanno attuando delle politiche di una lungimiranza che l'Italia si sogna. Il governo manda gente a studiare nelle migliori università del mondo, chiama i massimi esperti mondiali di qualunque argomento (ma proprio qualunque... persino la focaccia di camogli!!!) per tenere seminari... hanno la vista lunga. ...i migliori ingegneri del mondo oggi sono spesso Indiani.


    ...con riferimento ai prodotti a basso costo... cosa facciamo? Boicottiamo?

    Ok... CHI?
    Tant per cominciare, se l'Italia boicotta l'italia rimane indietro. Semplice. Si potrebbero fare pressioni politiche di un certo spessore al massimo a partire dalla UE. Le ridicole ipotesi di ritornare ad un'economia locale che si autotuteli sono degli inni al primitivismo.
    In secondo luogo, se sarebbe positivo governare il fenomeno facendo pressioni come UE, l'Italia si scordi comunque di venirne fuori con questo approccio. E' solo questione di tempo...

    ...per capirci, se si può far pressione alla cina perché inserisca elementi di tutela del lavoro (questione abbastanza complessa perché in realtà tutti gli osservatori notano che in realtà i cinesi sono ben contenti della loro nuova condizione), certo non glie la si può fare perché li il costo del lavoro è, a prescindere, più basso.
     
    #3913
    Ultima modifica: 29 Aprile 2009
  14. Un utente

    Un utente
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    29 Aprile 2009

    Io sto aspettando i nomi dei giornali contro di lui...
     
  15. Melanio Vakyas

    Melanio Vakyas
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    Bella fregatura. Che fai?

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    29 Aprile 2009

    Ma parliamo anche dei direttori dei TG? :hihi:
     
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