Lacuna Coil

Quoto Emanuele.

Il genere? Una sorta di modern rock, vediamo l'intero lavoro per vedere se arriva davvero al pop anche fuori dal single.

Anch'io ho seguito l'intervista su All Music, sono curioso di capire in cosa si tradurrà questa sperimentazione.

 

Tutto l'album è in streaming sul myspace, a noi il giudizio!!

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Questo è il classico lavoro che non sposterà di una virgola la vostra attuale opinione sui Lacuna Coil. Permettetemi un veloce excursus a caldo dopo pochissimi ascolti.

[FONT=Verdana, sans-serif]Survive: una cantilena introduce un attacco NU a testa bassa. Questo è il biglietto da visita per la canzone, per l'album intero e per un gruppo che fa capire subito che non ha alcuna intenzione di tornare indietro. La cantilena si ripete e potrebbe diventare il tormentone cantato dai teen americani durante i live.[/FONT]
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I won't tell you: ancora modernità, questa volta la ritmica NU lascia spazio ad uno sviluppo più dinamico e rockeggiante. Da risentire.[/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]Not enough: anche questa già in giro da qualche giorno. Discrete dinamiche di modern rock abbastanza divertenti.[/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]I'm not afraid: fraseggi stoppati introducono velocemente una canzone che suona Linkin Park lontano un miglio. Delusione per la poca personalità.[/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]I like it: canzone sostanzialmente pop contornata qua e là da qualche riff più pesante. Il titolo è ripetuto infinite volte fino alla nausea.[/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]Underdog: più interessante e più pesante. Sicuramente la più lisergica del lotto, forse mi ricorda il mood che si respirava in America qualche anno fa. Discreto feeling[/FONT].

[FONT=Verdana, sans-serif]The pain: abbastanza atipica, quasi statica, risente di atmosfere più wave oriented. [/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]Spellbound: ormai l'abbiamo sentita e strasentita. Come ho già avuto modo di dire, alquanto banalotta, ma fa dannatamente il suo dovere di singolo e, volenti o nolenti, rimane in testa da subito.[/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]Wide awake: ballatone classico per Cristina solista, con piano e abbastanza “sinfonico” per gli standard dei Lacuna Coil. Cresce di intensità nel finale. La Scabbia riesce ad emozionare con facilità quando ci si mette, questo è palese. Singolo sicuro![/FONT]

[FONT=Verdana, sans-serif]The Maze: dopo lo spazio lasciato a Cristina e al piano, tocca ad Andrea e alle chitarre rifarsi sotto. Decisamente sperimentale in alcune parti, in quelle più pesanti ho sentito qualcosa dei Deftones[/FONT].

[FONT=Verdana, sans-serif]Unchained: pezzo di transizione, abbastanza ibrido e dal mordente non eccessivo. Salvato da un bell'assolo incisivo (finalmente) che lotta sul finale con la Scabbia[/FONT].

[FONT=Verdana, sans-serif]Shallow life: scelgono un altro lento per la title-track, questa volta dalle atmsfere moderne e rarefatte. Milioni di chilometri da qualunque cosa possa essere definita ballata rock. A prescindere da ciò, poco incisiva.

A caldo, mi sento di reputare positivi più o meno la metà dei pezzi, degli altri alcuni sono da risentire e stupiscono per un certo tipo di sperimentazione, altri mi hanno chiaramente deluso.

Due cose sono certe: se siete su questo sito perché il suo nome è la vostra religione, allora state lontani da questo lavoro. Per gli altri, se siete riusciti a stare dietro all'evoluzione dei Lacuna Coil, in Shallow Life troverete la sostanziale prosecuzione di un cammino, da una parte fatto di scelte musicali discutibili, dall'altra certamente simbolo di sicurezza, orgoglio e professionalità.

A voi.

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