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Arte, Successo, Serietà, Coerenza, Guadagni.

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Albi, 12 Marzo 2009.

  1. artaserse

    artaserse
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    23 Marzo 2009

    con successo intendevo successo commerciale = vendite.

    i korn hanno fondato il nu metal (che metal non è, ma almeno è qualcosa di nuovo) quindi volenti o nolenti sono originali.

    chessò i black sabbath all'epoca erano originali sono stati fra i primi ad avvicinarsi a sonorità metal. con questo non voglio dire che sabbath e korn siano uguali, anzi.
     
    #46
  2. Rover84

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    23 Marzo 2009

    Non per tutti è così. C'è chi non è interessato al successo di vendite o che comunque non lo ritiene fondamentale.

    E chi decide in maniera inconfutabile quando una musica è bella? In altre parole cosa è la Bellezza?

    Una musica è bella se piace ad un grande numero di persone? Non credo, e comunque se non ci intendiamo su cosa significa bella il discorso rimane piuttosto vago.
     
    #47
  3. Xan

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    23 Marzo 2009

    Appunto...quì ce ne andiamo in discorsi complicati.
     
    #48
  4. Sixx77

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    24 Marzo 2009

    IO credo che esistano canoni anche obbiettivi con cui analizzare un prodotto musicale/artistico che lungono dalla questione di gusti.

    Per me il concetto della "questione di Gusti" è il top del vago,del superficiale.

    A me i Pink Floyd non piacciono e di loro posseggo pochissime cose ascoltate pochissimo(proprio perchè non mi piacciono) mentre ho consumato "Laws of scourge" dei Sarcofago.

    Il mio gusto è ciò che mi fa mettere su un piatto un disco piuttosto che un altro strafregandomene di qualsiasi altro fattore esterno, l'analisi critica è ciò che mi fa stabilire se un disco è bello o meno.
    Mai mi metterei a sostenere che "laws of scourge" è superiore e "Echos"(non riesco ad ascoltarlo...) o "Dark side of the moon", perchè sarebbe falso.
    Io posso preferire ascoltarlo ma sostenere che sia migliore è obbiettivamente un assurdità.

    (PS.è un paragone estremo! per favore:non vi ci attaccate!)
     
    #49
  5. Rover84

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    24 Marzo 2009

    E quali sono questi canoni?
    Chi compone musica al fine di vendere il più possibile il prodotto composto agisce secondo dei criteri. Ci sono dunque delle precise caratteristiche che un disco deve avere se vuole avere buoni risultati di vendita e ci sono persone che fanno di queste indagini il loro mestiere: i produttori discografici che lavorano per le major.
     
    #50
  6. Xan

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    24 Marzo 2009

    Il "questione di gusti" non è assolutamente vago e superficiale, non esiste nessun canone obiettivo.
    Quali sarebbero questi canoni?
     
    #51
  7. Fleba_il_Fenicio

    Fleba_il_Fenicio
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    24 Marzo 2009

    I canoni ufficiali ed i criteri sistematizzati esistono per essere evoluti. Esistono forme e criteri fissati nel tempo solo per ciò che è finito e compiuto. In realtà nulla però lo è perchè anche nella sua finitezza, di genere ad esempio, si presta a nuove evoluzioni. A questo seguono evoluzioni del gusto.

    "Questione di gusti" è frase che , credo, serva a chiudere sbrigativamente un discorso non ad aprilo ma ancora non credo nemmeno ai criteri obiettivi. Tutta la percezione che riguarda l'umano non conosce leggi matematiche.

    Esistono semmai "sfumature". Più zoomi indietro su larga scala meno si vedono e si arrivano a categorizzazioni di base del gusto MA più si va a fondo, più si guarda al microscopio e più ci si accorge che la questione del gusto non esiste in termini assoluti così come quella del Bello. Esistono soltanto somme mobili di sfumature, sostanze di percezione&pensiero insieme mai veramente fisse.

    Forse formazione di quella somma di sfumature chiamato gusto e formazione di un concetto del Bello sono imprescindibili da un cammino interiore, da una autoanalisi dei propri perchè senza intellettualismo e troppa ratio ma anche come dire, cercando di interrogare quel che è pura percezione a senso.
     
    #52
  8. Xan

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    24 Marzo 2009

    Questione di gusti io ad esempio l'ho adoperata dopo aver motivato sempre cosa mi piaceva o non mi piaceva, e, arrivado ovviamente a non poter "contestare" i gusti degli altri, o dimostrare oggettivamente che avero "ragione", ho chiuso dicendo questione di gusti. Che altro si può dire:)? motivo per cui non credo ai criteri obiettivi.
     
    #53
  9. Sixx77

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    24 Marzo 2009

    Il discorso del successo discografico è dovuto sempre e solo al fattore, chiamamolo "fortuna".
    In ogni caso essere nel posto giusto al momento giusto.

    per quanto riguarda il successo io ne ho una concezione diversa dal discorso "vendite"(che tanto ora come ora è un concetto superato! quindi... problema risolto.).

    La musica e la composizione in se è solo in parte "estro", ma spesso è anche "matematica" e "Ingengeria"...

    In pratica, musicalmente, il segreto del successo di una canzone in termini di consenso sta nell'essere facilmente accessibile.

    questo significa avere una struttura melodica e pratica che sia, non dico semplice, ma comunque "assimilabile".

    Chi non suona e non compone potrebbe non sapere di cosa parlo e pensare che una canzone sia sempre purà ispirazione, ma chi lo fa sa che per creare una canzone "sensata"(secondo i canoni classici di mercato) esistono dei Canoni compositivi da seguire .

    Poi chiaro... anche la merda vende se la si pompa continuamente(sennò non mi si spiegherebbe il successo dei soundgarden...:P) ed esistono le eccezioni, ma in generale...

    Non a caso parlando di questo argomento un grande compositore, paolo Conte, disse:
    "Quando si ha 20 anni si compone con l'istinto, a 30 con istinto ed esperienza, a 40 solo con l'esperienza."

    il che vuol dire che:L'istinto serve certamente, ma è l'intelligenza compositiva a incanalarlo nella direzione che noi ci siamo prefissi.

    Se vogliamo fare dischi strumentali jazzati e dissonanti agiremo in una certa direzione, se vorremo fare una proposta più Easy, con l'intenzione di raccogliere più Consensi possibili andremo in un'altra.
     
    #54
    Ultima modifica: 24 Marzo 2009
  10. Albi

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    2 Agosto 2009

    http://www.truemetal.it/forum/laltr...ocio-culturale-o-deriva-generazionale-11.html

    nel topic dei dari sono venuti fuori un po' di spunti per continuare questa discussione, se vi va...

    Uno spunto lo dedicherei al ruolo mediatico-popolare del metallaro o del rocker nella cultura italiana.

    Ci si lamenta spesso di essere presi in giro o guardati male se si hanno i capelli lunghi, le borchie o magliette nere con simboli etc...
    Secondo me è un controsenso o almeno, il lamentarsi non centra nulla.
    Il metallaro vuole essere un provocatore, far capire che ascolta musica diversa e più ricercata, più difficile.
    Fin qui, tutto bene, imho, è una presa di posizione, una cultura dello stesso stampo di mod, rockers, beatnik, hippies.
    Il problema inizia quando ci si lamenta o quando si esagera: a me viene in mente l'esempio di Pino Scotto, che cerca tanto di fare il ribelle o il fuorilegge, ma finisce soltanto con lo sparare a zero sul "sistema"... Il vero ribelle del "sistema", posto che esista, se ne frega, se no è soltanto uno che vuole la botte piena (portare avanti il proprio discorso sapendo che non è conforme alla maggioranza) e la moglie ubriaca (la maggioranza deve accettarlo e rispettarlo, in silenzio, può parlare solo per elogiarlo).
    Pino Scotto con la visibilità che ha potrebbe diventare un autorità nel campo della musica italiana, potrebbe mediare tra il grande pubblico (è stato invitato a chiambretti, da costanzo, lo si vede spesso sui palchi di rezophonic dove ci sono anche i negrita o i coil, gruppi molto visibili) e il mondo elitario del metallo e far capire a tutti che il nostro non è uno stereotipo un clichè in cui invece mr Scotto si è rinchiuso da anni, forse per stupidità, forse per paura, forse per pigrizia e contropartite economiche: lui è ribelle perchè dice le parolacce in tv, sputa contro i potenti, dice che rai, mediaset o anche solo il festival bar hanno paura di lui: palle, si vergognano di quelli come lui, c'è un cerimoniale, una sorta di etichetta da rispettare per essere visibili su quel piano o farsi ascoltare.
    Un esempio? Zack De La Rocha dei Rage Agaist The Machine: uno dei frontman più incazzati e politicamente attivi di tutta la scena rock-metal mondiale è stato capace dopo lo scoglimento dei RATM (per altro avvenuto perchè il frontman riteneva che il gruppo avesse fallito il suo proposito di attivismo militante... Ora si sono riformati, ma come vedremo tra poco, l'attivismo c'è e c'è sempre stato, anche in presenza di necessità economiche che spiegherebbero in maniera cinica le reunion) di presentarsi non molti anni fa in giacca e cravatta, sbarbato e coi capelli raccolti a coda di cavallo, davanti alle nazioni unite per presentare una petizione con un numero di firme sufficienti per la scarcerazione di alcuni prigionieri politici.
    L'ha ottenuta.

    Oppre Dee Snider, frontman dei Twisted Sister: negli anni 80 nacque il parental control per i cd (il celeberrimo adesivo "parental advisory: explicit contenent" ideato da tiperr gore) a causa di una vera e propria isteria collettiva circa i contenuti "diseducativi" di metal e rap.
    Snider si presentò in tribunale vesito di tutto punto, struccato e sobrio per discuterne in prima persona col PMRC.

    Pino Scotto ne sarebbe capace, ne è stato capace?
    No. E' riuscito soltanto a farsi mettere sotto da Povia (POVIA?! Ma stiamo scherzando?) su chiambretti night e a farsi allontanare dallo show di costanzo perchè il conduttore si era permesso di fare una battuta, per altro innocua, sul nome dei Vanadium.

    Al pari di Pino Scotto sono pochi i "ribelli" capaci di scendere a compromessi di FORMA (altro grande falso dio della ribellione: "IO NON SCENDERO' MAI A COMPROMESSI!" Bravo pirla, così non ti ascolta nessuno... E' la forma che devi cambiare, non il contenuto: Imagine di John Lennon è un pezzo ferocissimo, attacca tutte le istituzioni possibili eppure ha una melodia dolcissima; la protesta di Ghandi era non-violenta, ma aveva un messaggio di emancipazione uguale a quello di ogni altra protesta e lui quello che voleva alla fine lo ha ottenuto, almeno in parte, prima che un "ribelle", di quelli stupidi, gli sparasse).
    Se devo spiegare per esempio l'importanza storica dell'heavy metal, non farò mai sentire per prima cosa un pezzo grindcore o death, inzierò da qualcosa di meno aggressivo, tipo un pezzo hard rock anni 60 o 70 e da lì in poi inizierei a far vedere passo per passo ogni possibile evoluzione, arrivando fino all'extreme.

    Io credo quindi che se il grande pubblico deve essere in grado di ascoltare, i culturi della musica colta o ricercata, che sia metal o fusion o altro non conta, devono fare il primo passo e

    1) rendersi conto che l'aggettivo pop non è malvagio
    2) capire che una protesta ragionata, tranquilla e fatta sullo stesso piano del "nemico" può essere molto più efficace di un oltranzismo musicale attitudinale che ci porterà soltanto ad essere considerati ulteriormente dei nerd brufolosi con barba e capelli lunghi e unti.
     
    #55
  11. Albi

    Albi
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    2 Agosto 2009

    Ma io non credo esista un ordine primario/secondario tra arte e guadagni, sono due binari paralleli che non si incontrano mai, anche se l'uno o l'altro può proseguire più velocemente o lentamente del suo compagno (tanta arte, pochi guadagni, tanti guadagni, poca arte, oppure avere un equilibrio accettabile, da cui il tema degli "ibridi") e comunque se si parla di arte da sola, a se stante, è ovvio che il discorso della contropartita economica è secondario, ma se si considera tutto quanto, non vedo perchè un artista debba rischiare di fare la fame, da cui il mio interessamento.
    Poi è ovvio, non tutti gli artisti storici (i velvet underground, appunto, il Banana Album con Nico è uno dei 10 dischi più importanti della storia del rock secondo me) hanno sempre veleggato in floride acque finanziarie, ma non è detto che debba essere una costante.
    La pensiamo in maniera molto simile, io ci aggiungo soltanto una mia pippa mentale :lol:
     
    #56
  12. Oscuro

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    29 Maggio 2010

    Albi ti è sfuggito questo, o ti sei dimenticato di aver aperto questo topic? :D
     
    #57
  13. Albi

    Albi
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    30 Maggio 2010

    Ne parlai già nel topic dedicato al concerto in questione...
    La madre degli imbecilli è sempre gravida.
    Mò linko la pagina del topic in questione, la discussione che era venuta fuori imho era abbastanza interessante...

    EDIT: http://www.truemetal.it/forum/conce...-dc-19-maggio-2010-stadio-friuli-udine-9.html

    ecco qua :)
    Grazie per il promemoria :D
     
    #58
    Ultima modifica: 30 Maggio 2010
  14. Savior

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    8 Giugno 2010

    Discorso interessante, partito in una direzione e finito in un'altra.

    Il discorso iniziale era, semplificando: "come coniugare arte (qualunque cosa significhi) e successo commerciale?".

    Risposta semplicistica: il segreto del capitalismo è che si può vendere qualsiasi cosa, l'importante è creare un giusto appeal commerciale. L'offerta è in grado di stimolare e creare una sua domanda, eventualmente anche di massa.

    Pertanto: è possibile far vendere milioni di copie a Emerson Lake and Palmer? Sì. Basta promuoverlo nel modo corretto. Costruirci sopra una immagine.

    Ah, un'altra cosa. Io appartengo alla scuola di pensiero secondo cui l'arte (qualunque cosa sia), come la cultura è sempre elitaria. Il fatto che la Gioconda abbia la coda di turisti beceri al Louvre e sia conosciuta anche dalle capre non significa che sia Arte "accessibile" o "ibrida" come dici tu. E' semplicemente marketing & business.

    L'arte è sempre inaccessibile al grande pubblico in quanto richiede un bagaglio culturale ed intellettuale che, semplicemente, sarà SEMPRE in possesso di pochi. Inaccessibile ma vendibile. Chiaro?
     
    #59
  15. Albi

    Albi
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    8 Giugno 2010

    Chiarissimo e anche piuttosto ineccepibile, ma non sono sicuro di condividere al 100%.

    Nel senso, è naturale che l'arte non sia sempre fruibile in tutte le sue forme per tutti (pure io quando cerco di capire certe cose ho un certo mal di testa :D), ma allora il concetto di cultura di massa dove possiamo inserirlo?
    L'arte non credo debba essere sempre elitaria, sennò sarebbe sbagliato avere classici in edizione paper back o vendere dischi come, chennesò, una raccolta di Mozart a 5 euro, non trovi?

    Non è detto che tutti riescano a fruire e recepire allo stesso modo il messaggio del mezzo comunicativo artistico, ma sfruttare l'appeal o un certo tipo di aggancio può dare maggiore visibilità e renderlo più alla portata di tutti... Voglio dire, se un turista becero vede la Gioconda non credo resterà indifferente... Certo, non può provare la stessa sensazione di un critico d'arte o di una persona comunque acculturata, ma il fine comunicativo dell'arte avrà comunque un esito e pertanto sarà comunque valorizzata.
    L'elitarismo per me rischia di diventare ghetizzazione.


    Conosci "Apocalittici e Integrati"?
     
    #60
    Ultima modifica: 8 Giugno 2010

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