Cos' e' diventata la musica e cosa e' veramente

confermo!!!

 

Mah.. secondo me la questione funzionalità è un binario morto, in quanto troppo sfumato. Sono esistiti esempi di musica funzionale a tutti i livelli, ed esistono vari livelli di funzionalità diversissimi tra loro. Dai concerti sperimentali e completamente liberi che però vengono commissionati ai loro autori per un qualche avvenimento specifico, a musica che con è previsto venga ascoltata con attenzione per il suo uso. Ma ancor più importante a mio avviso è che la funzionalità è una condizione in larga parte soggettiva.
Non è possibile escludere che alcuni degli esponenti del peggior pop credano in quello che fanno, lo considerino qualcosa di grande valore intrinseco (ma non a livello di "faccio divertir la gente.. a livello di robe tipo "la mia musica piace perché parla dei sentimenti profondi delle persone" e - caso volle - quello che fanno li porta a vendere milioni di copie. D'altronde c'è il fondo di verità: è sbagliato supporre che la genteche ascolta i Genesis lo faccia per vivere una forte esperienza musicale e quella cheascolta nek trovi nek semplicemente rilassante. Vero è che l'ascoltatore di nek salvo casi limite non è un consumatore incallito e attento di musica, ma da Laura Non C'è può essere realmente toccato.
E' ben vero che, limitatamente a casi estremi tipo musica che non è previsto venga del tutto "ascoltata (es: musica da ballare), si può riscontrare una forte tendenza a prodotti più "poveri di contenuti" (che tra l'altro, giustamente, meritano di essere trattati con uno statuto diverso), ma nella maggior parte dei tipi di funzionalità, che è tra l'altro fortemente soggettiva (es: il requiem può essere anche considerato come un genere, come un'occasione per il compositore di confrontare le sue concezioni estetiche con un certo tipo di composizione... non necessariamente come un modo per farsi pagare in virtù del fatto che un illustre è morto), credo sia meglio portare avanti altri tipi di valutazioni.
Le valutazioni dovrebbero appunto essere di tipo contenutistisco (ovviamente, la discussione qui parte dal presupposto - necessario alla definizione di una storia ed una critica di qualsiasi arte - che sia possibile uscire dalla soggettività), ovvero dovrebbero vertere sull'eventualità e la quantificazione di un forte contenuto culturale (in un'accezione non neutra del termine) nelle composizioni di riferimento. Ovvio poi che la determinazione dipende dalle teorie estetiche di riferimento (che consentiranno di includere una gamma più o meno ampia di manifestazioni di musica popolare, almeno per estrazione... o al contrario ci possono anche essere concezioni che escludono le manifestazioni non accessibili alle masse.. o altre mediane/trasversali).
All'interno di determinate concezioni estetiche, anche solo parzialmente élitarie - o quantomeno che attribuiscono all'arte un ruolo formativo - è dunque inaffermabile in se che la musica è bella nella misura in cui adempie alla sua funzione. Per esempio, rifiuto l'idea che vendere possa essere funzione dell'arte. Concepisco invece altri tipi di funzione (dalla musica da ballare alla colonna sonora.. ed anche il rilassare il lavoratore che torna a casa mentre cucina), tuttavia la musica concepita in questo senso i "punti di funzionalità" non li può certo spendere in gerarchie onnicomprensive. Fissati i parametri estetici di riferimento questa - in quanto musica - dev'essere sottoposta al loro vaglio. Dopo di che può meritare considerazioni a parte in-quanto musica funzionale, ma, a mio avviso, senza perdere mai di vista una "bussola". E' possibile ad esempio considerare la musica da ballare in base a "quanta gente balla" - considerando che eventualmente una base riempita di rutti e peti, non lo escluderei per nulla, potrebbe diventare un grande successo - o è anche possibile azzardare in quest'ambito qualche parametro di altro genere per dare dignità (anche molto elevata, a seconda appunto delle concezioni di riferimento) a manifestazioni popolari.

 

...la musica è emozione... e non deve essere banale

altrimenti diventa solo consumo

 

Sono d'accordissimo, ma entriamo in un binario molto soggettivo e non facilmente classificabile. La musica è emozione...siamo d'accordo...ma le emozioni cambiano da persona a persona. Ciò che x me può essere banale x te non lo e viceversa. E' un discorso complicato. Tuttavia trovo che ci siano dei parametri oggettivi che valgano più o meno x tutti

 

Prendi il metal per esempio..
Credo sia una questione di sensibilità.
Questo genere (detta in maniera molto semplicistica perchè poi ovviamente i generi metal sono molto diversi tra di loro) non è per tutti, ma solamente per chi vive a mio avviso veramente la musica come altissima forma d'arte.
C'è per chi la musica è intrattenimento, passatempo, e che dunque riveste una importanza nella sua vita relativa solo di accompagnamento.
Le persone che ascoltano metal normalmente (ci sono le eccezioni) danno alla musica una maggiore importanza, quasi di colonna sonora della loro vita, e soprattutto hanno una sensibilità profonda ed un carattere particolarmente curioso. (almeno per ciò che mi riguarda e che ho visto in giro, la tendenza è questa)
Curiosità giustificata dal cercare un tipo di musicalità diversa dalla massa, più introspettiva, più energica e maggiormente intensa da ogni punto di vista.
Emozioni forti dunque, che vengono fuori dai contrasti forti. E soprattutto un lato energico non indifferente

 

Per carità, ognuno la vive come vuole, ma chi lo ha detto che la musica DEVE essere emozione, non deve essere banale, e chi stabilisce che la musica 'di consumo' è 'meno musica' di altra? Le emozioni e tutto quanto sono cose che noi proiettiamo su ciò che ascoltiamo e sulle nostre esperienze, la musica avrebbe, a mio vedere, uno statuto superiore, a prescindere da quello che noi ne facciamo, intoccabile dalle nostre opinioni. La musica, l'arte in genere, ha un suo grado di verità che non ha bisogno di giustificazioni soggettive per essere valido.

 

La musica è una forma d'arte, e come tale deve trasmettere qualcosa, che si chiamano emozioni. Sopra ho detto che le emozioni sono diverse per ognuno....

 

Sì, ma perché DEVE trasmettere qualcosa? Se non lo fa non è arte? C'è una definizione fissa di arte che dice 'è qualcosa che trasmette qualcos'altro?'

 

Beh, credo che l'arte debba in qualche modo comunicare uno straccio di sensazione ad uomo pensante. Che poi sia una sensazione negativa o positiva è un altro paio di maniche, ma un uomo pensante deve ricevere un impulso emotivo da un qualcosa che venga definita arte.

 

Massì, ovviamente lo fa. Ma le emozioni sono una cosa che noi leggiamo nella musica, non un attributo della musica stessa. Dove sta scritto che l'arte 'deve' fare qualcosa del genere? A esempio, anche un tramonto può emozionare ma il sole o il cielo non hanno nulla di emozionante in sè, se non come i nostri occhi li vedono.

 

non è vero anche breatney spears che è la star che più è commercializzata sulla piazza tramette qualcosa, tipo ti fa arrapare anche solo atraverso i testi e la tonalità della voce, il che è comunque un emozione....

 

Beh certo. Ogni cosa comunica un'altra cosa, e questo vale in tutti gli ambiti, ovvio.

 

non è vero, a me breatney spears mi fa arrapare ma non per la musica che interpreta ma perché non indossa mutande

 

Allora diciamo che noi ci emozioniamo soggettivamente e differentemente attraverso la musica....va meglio? questo non cambia il punto del discorso comunque

 

infatti!