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Topic sulla scrittura

Discussione in 'Chiacchiere' iniziata da Dwight Fry, 29 Gennaio 2009.

  1. Selma

    Selma
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    29 Gennaio 2009

    Scribacchio quando mi viene l'ispirazione, e solamente poesie. Beh definirle poesie è un po' troppo mi sa...diciamo che la maggior parte sono raccontini scritti in rima, con tematiche da depressione, bambine impiccate, omini suicidi e sempre qualche corvo che è come il prezzemolo nella minestra :D
    Ho uno stile strano, con parole che si ripetono fino alla nausea, un sacco di puntini di sospensione e di virgole, frasi brevi e in generale periodi molto spezzettati. Non so, mi danno l'idea di qualcosa di più diretto ed incisivo rispetto alle frasone ben costruite, trasmettono molto l'ansia che aleggia in tutti i miei scritti ecco.
    Racconti ho smesso di scriverne dall'età di 12 anni, hanno iniziato a sembrarmi stupidi e fatti male. E le mie idee si esauriscono nel giro di una pagina, non sarei proprio capace di riempire centinaia di fogli ;)
     
    #31
  2. Fleba_il_Fenicio

    Fleba_il_Fenicio
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    29 Gennaio 2009

    Ho sempre stimato chi scrive prose lunghe, io non avrei costanza; sono incostante su tutto, anche su 4 versi. Spesso torno per mesi su una poesia anche a buffo, raramente sono abbastanza soddisfatto di quel che scrivo. Mi giudico sempre con severità altissima. Francsmente non ho mai capito chi si dedica alla poesia solo per poi andare in libreria e dire che oltre al commervcialista fa il poeta e che viene lì per leggere altri poeti così si ispira..e mi è successo! pubblicano mezza cosa a loro spese e vengono a fare i poeti laureati come se poesia fosse robetta da salottino e tartine come se fosse robetta per snob annoiati cristo.

    Preferisco le persone incerte, oneste che si pongono mille dubbi su quel che scrivono. Chi non ha tempo per pavoneggiarsi di cosa pubblica e scrive e vive la febbre e fa notte per mezzo verso ed interroga per ogni fottuta virgola la propria esistenza. Non serve essere Bukowski a volte basta vivere.
     
    #32
  3. TheSleeper

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    29 Gennaio 2009

    Con "tortura" intendevo qualcosa di molto più terra terra rispetto ai Maudits. Non è qualcosa che riguardi il "bello e tenebroso", quanto un'ansia da "prestazione scrittoria" e da sindrome di rilettura spastica e reiterata.

    Quanto al creare qualcosa di autonomo, mi trovi più che d'accordo!

    Esistentiva in che accezione? Scrittura come ente a sè stante, Arte indipendente dalle altre? Non è possibile una compenetrazione di una o più di esse secondo te? Guarda ai modernisti, e al futurismo in particolare: secondo me (al di là dei gusti individuali, di quanto un Marinetti o un Pound possano piacere al singolo) è innegabile il fatto che la Scrittura, il testo, possa "funzionare" in coppia con altri metodi espressivi.
     
    #33
  4. TheSleeper

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    29 Gennaio 2009

    Nulla di più tenero di uno scrittore che si fa gabbare da una casa editrice a pagamento, per poi ruotare la coda tubando "scribo ergo sunt".
     
    #34
  5. Fleba_il_Fenicio

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    30 Gennaio 2009

     
    #35
  6. Fleba_il_Fenicio

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    30 Gennaio 2009


    uhm no non si fanno gabbare Sleeper:sgrat:
    io sono un ingenuotto (ora meno) ma credimi basta un po di attenzione e capisci se c'è l'inganno.

    Io ragiono così: al più ti do cosa ho scritto, tu pubblicamelo ed io non ci prendo nulla. Me ne frego. Mi basta diffondere ciò che voglio ma anche no.

    Allora mi accadde diversi anni fa di ricevere una proposta per pubblicare tre lavori da una parte con molti altri. Puoi capire che entusiasmo nè me lo aspettavo. Chi lo fece ha la mia gratitudine per sempre. Invece di blaterare ha creduto ed ha agito.
    Li ho mandati, la raccolta è uscita ma non l'ho mai comprata nè l'ho voluta comprare. PErchè devo comprare qualcosa che ho contribuito a creare e da cui non me ne viene nulla? almen una copia potevano inviarmela gli editori. Ma perchè? per vantarmene? non le ho mai viste stampate, mai. Ma qualcuno avrà letto; non volevo altro.Perchè è la mia libertà e francamente rido di chi va dicendo "sono poeta" e guarda dall'alto in basso gli altri e enumera premi e salottini. Capisci che intendo?
    dov'è l'anima?
    dov'è il valore pronfondo della Scrittura?
    perchè farne meretrice?

    Insomma Sleep, cosa c'entra la Scrittura, la Poesia con l'autocelebrazione dell'ego di molti "poeti"?


    Questo mi chiedo e non da oggi. Da anni.
     
    #36
  7. Engash-Krul

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    30 Gennaio 2009

    la fase di correttura più lunga di quella di stesura credo che sia una cosa normale e necessaria, a parte Burroughs e Kerouac (entrambi quando erano ubriachi) non ho mai visto nessuno scrivere in maniera perfetta di getto, tutti, una volta finito di scrivere la pagina o il capitolo sotto l'influsso dell'ispirazione, devono correggere e spesso a lungo... certo, con il tempo gli errori tendono a diminuire e lo stile diventa più fluido e corretto fin dalla prima stesura, ma anche i più grandi scrittori hanno generalmente un editor (o anche solo un parente o un amico) che rilegge i testi e corregge le piccole imprecisioni pur cercando di mantenere lo stile originale dell'autore (fanno eccezione i vari Paolini, Farneti, etc.)

    quindi Krokgard non ti preoccupare, ma magari la prossima volta scrivi tutto prima di metterti a correggere ;)
     
    #37
  8. TheSleeper

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    30 Gennaio 2009

    Ammirabile questa tua posizione, mi ricorda molto l'idea Ruskiniana di elogio dell'anonimato dell'artista.
     
    #38
  9. TheSleeper

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    30 Gennaio 2009

     
    #39
  10. simona

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    30 Gennaio 2009

    Personalmente non mi sono mai posta questi cammini mentali, queste ricerche filosofiche sul bisogno di scrivere.
    Scrivo perchè devo.
    Perchè è puro piacere, perchè crei, perchè nel momento in cui impugno quel tubicino di plastica tutto scompare e rimpicciolisce,...ci sono io e quello che costruisco sul foglio bianco.

    La mia ispirazione è sempre tratta dall'ambientazione nordica/fantasy/antica,...insomma non mi vedrò mai alle prese con cose moderne perchè non mi attirano; adoro Lovecraft di cui ho letto tutto, Howard di cui ho letto anche di più:lol:, e autori di romanzi storici di ambientazione celtica.

    Iniziai a scrivere un romanzetto del genere nel 2002, lo chiamo "lo scarabocchio celtico" e per me è il romanzo infinito che ogni scrittore ha dentro di sè; iniziando come sempre quasi per scherzo, lo faccio spesso,...magari anche solo per passare mezz'ora di tempo libero, senza pretese e senza progetti.
    Poi mi sono ritrovata "dentro", innamorata della storia che poi assunse tutta un'altra direzione e allora ho riempito tre immensi quadernoni cartonati. Mi sono bloccata, ora, motivi psicologici strani che non ho ancora superato,...ma è sempre lì, ad aspettare, e prima o poi ce la farò.

    Ora vado sui racconti brevi, (si fa per dire, il mio breve è intorno alle cento pagine...) ma arriva la bella stagione e addio ispirazione fatta di pomeriggi invernali e nebbiosi.;)
     
    #40
  11. Engash-Krul

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    30 Gennaio 2009

    in realtà il mio commento su Paolini e Farneti, non era riguardo al fatto che non avessero bisogno di editor, anzi, tutto il contrario... il fatto è che entrambi (compresa la Troisi, effettivamente) han subito tanti e tali cambiamenti ai propri scritti da non poterne quasi più essere definiti gli autori... Farneti ha dimostrato quanto avesse bisogno di un editor con il terzo capitolo sulla sua ucronia fascista, i primi due filavano come treni, con il terzo si è gonfiato di ego affermando che avrebbe fatto tutto da solo e non si riesce ad andare avanti neanche a farsi legare alla sedia come un novello Alfieri per tanto che è scritto male! :D

    riguardo agli altri nomi citati, non so se abbiano o no degli editor, ma almeno per quelli stranieri bisogna dire che una grossa mano di solito la danno i traduttori (fate un paragone tra Angeli e Demoni e Il Codice da Vinci, due traduttori diversi e due stili opposti di scrittura, tant'è che molti considerano il "codice" italiano migliore di quello inglese! :D )
     
    #41
  12. Fleba_il_Fenicio

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    30 Gennaio 2009

    Provo agitazione anche io. Temo l'esigenza di misconoscimento, diverse volte c'è stata. Altre volte c'è la necessità di tornare ed intervenire. Non ho mai sistematizzato nulla. Ho tre raccolte più una che no darei alle stampe nemmeno alla grandepuffoeditore per i bluastri funghettosi, avrei paura persino di quattrocchi!
     
    #42
  13. TheSleeper

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    30 Gennaio 2009

    ero molto ironico quanddo hoscritto NON hanno bisogno di editor!:rotfl:
     
    #43
  14. Fleba_il_Fenicio

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    30 Gennaio 2009


    mah guarda a scrivere in italiano "elementare" Troisi e chi altro san farlo. La piattezza è altrove, anzi sul resto (a parte i "grande Sennarr!!!" tipo "Bella zì" oppure "grande tottiii!")

    non sono forse misericordiosoo?:sadic:
     
    #44
  15. Dwight Fry

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    30 Gennaio 2009

    Il mio approccio alla scrittura è simile a quello di Simona.
    Non mi chiedo per quale motivo scrivo. Scrivo e basta. Senza timori nell'approccio.
    Però - un po' paradossalmente - m'incuriosisce molto la concezione di "scrittura" degli altri, per cui ringrazio Fleba e Spleeper per l'apporto donato alla discussione.
    Sulla presenza dell'editor, occorre rilevare come questa figura risulti sempre più invadente all'interno dell'editoria. A volte decreta da sè il successo o l'insuccesso di un libro (penso a "La ragione dei numeri primi").
    Quanto al discorso sui poeti da salotto, Fleba si chiede:
    Cosa c'entra la Scrittura, la Poesia con l'autocelebrazione dell'ego di molti "poeti"?
    Beh, molti scrittori hanno autocelebrato l'ego mediante la propria arte (e questo discorso è applicabile ad altri campi artistici, non ultimo il settore musicale), la differenza sta nel fatto che alcuni, pur straripando nell'ego, restano grandi scrittori. Altri no. Intendo dire che ci sono autori con manie di protagonismo, che puntano alla vittoria del dato concorso e alla
    frequentazione del noto salotto. Ma restano comunque grandi scrittori.
    E - di contro - autori umilissimi scarsamente dotati.
    Magari gli appartenenti alla prima categoria sono criticabili sotto altri punti di vista, ma un soggetto vanesio può essere al contempo un eccellente autore.
    Non c'è soltanto Bukowski nella storia della letteratura. C'è pure Oscar Wilde.
    Così come nella storia dell'heavy metal ci sono umili personaggi... e musicisti dall'ego strabordante come Malmsteen.
     
    #45

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