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Favorevoli alla pena di morte?

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da irondelvif83, 30 Dicembre 2006.

  1. Xan

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    26 Gennaio 2009

    Rendere le pene severe e coerenti, questo è giusto. Ma la pena di morte no, mai.
     
  2. metalgrinch

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    26 Gennaio 2009

    Credo che Aspenger abbia fatto un buon intervento menzionando la concezione dello stato come unione dei cittadini, come "patto sociale". Noi con lo stato abbiamo sostanzialmente sottoscritto un'accordo: rinunciando alla possibilità di autotutelare i nostri diritti, accettiamo di utilizzare l'attività giurisdizionale come mezzo sostitutivo. L'efficacia di questo mezzo sta nella condanna alla sanzione, penale o civile che sia, e nell'impiego della forza utilizzabile nell'esecuzione della sanzione. Ora, nella situazione di incertezza della pena in cui ci ritroviamo, è ben facile pensare che lo stato abbia disatteso il suo impegno nei confronti dei cittadini, rendendo inefficace lo strumento della pena. Ecco che allora la via più breve per risolvere la situazione può ben sembrare l'utilizzo della pena di morte, uno strumento definitivo ma che comporta dei rischi enormi:
    - l'individuazione dei reati da punire con la morte: scelta che sarebbe lasciata nelle mani dell'organo legislativo, dei politici, e che potrebbe essere utilizzato da questi ultimi come mezzo per cavalcare l'onda dell'opinione pubblica di volta in volta scioccata dagli eventi narrati dai mezzi d'informazione
    - l'irrecuperabilità del bene sanzionato: con la morte del reo si cancella ogni possibilità di recupero nonchè di rimedio ad un'eventuale errore nella valutazione che ha portato alla condanna definitiva. Ciò in evidente contrasto con il principio fondamentale del "nulla pena sine lege" secondo il quale nessun soggetto può esser punito per un fatto che non è più considerato reato.
    Ecco perchè sono anche sicuro del fatto che se in Italia non fosse presente questa totale incertezza della pena nessuno sarebbe più così ansioso di utilizzare la pena di morte. Piuttosto che farci riempere la testa con i problemi riguardanti la sicurezza così come presentati dai politici chiediamo una soluzione definitiva: che sia emanato un nuovo codice penale.
     
  3. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    scusate ma io non parlo con i testi di diritto in mano, io giudico in base a ciò che succede realmente. Non ha senso schierare l'esercito dopo l'ennesima violenza se poi sta gente dopo un po torna i libertà e nel 99% dei casi ricomincia a compiere queste azioni inumane. Inutile girarci intorno le uniche 2 risposte a questa piaga che può dare il governo sono:
    espulsione di tutti gli immigrati clandestini che sono nel nostro paese (di qualsiasi etnia) con l'unica intenzione di delinquere.
    pena di morte per i reati più gravi, ovviamente non solo per gli immigrati.
    ma ovviamente tutto ciò è pura utopia e io sono un pazzo a pensare ciò...
     
  4. nosferatu666

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    26 Gennaio 2009

    Interessante dato questo 99% che "ci ricasca"..sarebbe interessante sapere da dove l'hai presa, dato che per discutere con cognizione di causa non é sempre necessario avere dei testi di diritto in mano o studiare come il grinch, ma semplicemente riferirsi a fatti, non a statistiche raffazzonate un po' chissà dove..


    Eggià e come capisci chi sta qua solo per delinquere e chi invece ci viene per avere un futuro?

    EDIT
    per quanto riguara l'esercito: ennesimo tentativo di cavalcare l'onda con provvedimenti inutili nei fatti ma molto proficui se si parla di propaganda.. mi sorprende che funzionino pure, vedi Alemanno
     
  5. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    vabbè è un modo di dire, ma se fosse il 77% o l'81% x te cambierebbe qualcosa? ...fammi capire! e poi la mia non era una critica contro Grinch, non serve creare dualismi è solo una discussione! Poi non c'è bisogno della sfera di cristallo x sapere se uno ha la fedina penale sporca o meno, basterebbe più controllo da parte delle forze dell'ordine. Io sono contro ogni tipo di intolleranza, ma non posso concepire che un immigrato clandestino appena sbarcato da un gommone reclami davanti ad una telecamera una casa ed un lavoro regolare... non è una situazione accettabile questa!
     
  6. nosferatu666

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    26 Gennaio 2009

    Non voglio creare dualismi, ma stiamo discutendo sul fatto che la galera sia una pena efficace, se qualcuno mi dice che il 99% di quelli che sono passati dalla galera poi hanno ricompiuto il fatto per sostenere che in fondo la galera non ha effetti deve almeno fornirmi una fonte, sennò io posso dire qualunque cosa citando dati a casaccio per sostenere la mia tesi.. Comunque per quanto riguarda la faccenda immigrati, no, non é una situazione accettabile, ma poco c'entra con la pena di morte che gli immigrati siano integrati o meno..
    Che poi di immigrati appena sbarcati dal loro gommone che prendono microfono e telecamera del tg per chiedere che gli sia data una casa e un lavoro io non ne ho mai visti.. che poi se non vuoi concedere ad un immigrato un lavoro regolare non é poi tanto strano che questo poi rubi per mangiare..ma questo non penso che abbia a che fare con l'eventualità della pena di morte quanto sull'integrazione degli extracomunitari..
     
  7. Elnarion

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    26 Gennaio 2009

    Vorrei fare una considerazione che forse molti troveranno magari inopportuna..e chiedo anche che persone più preparate di me in legge mi smentiscano con argomentazioni valide ma:

    sebbene trovi la pena di morte una soluzione non solo indegna dell'essere umano, ma soprattutto inefficace nel ripristinare un equilibrio sociale spezzato da un reato, credo che ci possa essere una soluzione molto più sana:

    il lavoro "forzato". mi sono sempre chiesto perchè non esista più questa realtà nella società occidentale. il lavoro è uno strumento altamente formativo e riabilitante che non solo occupa il detenuto, ma produce ricchezza a basso costo (giusto quello per un'esistenza dignitosa dentro un carcere) e da la possibilità di restituire alla società qualcosa.
    sto parlando di lavoro manuale e in strutture che potrebbero essere costruite dentro la struttura penitenziaria. in un contesto in cui la qualità e la quantità del lavoro siano proporzionali alla gravità del reato e allo stato di salute del detenuto. naturalmente non vi deve essere retribuzione, ne contributi , ne assicurazioni e la sicurezza deve essere sotto la responsabilità delle guardie penitenziarie. io l'ho sempre trovata una soluzione non solo utile allo stato ma anche come modulo di "correzione" del delinquente.
     
  8. Rasputin

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    26 Gennaio 2009

    So che in alcune carceri lavorano cooperative che permettono ad alcuni detenuti di fare dei lavoretti.
    Il problema, al di là di ciò che prevede o meno il nostro ordinamento, è che quando c'è crisi tutto diventa complicato.
    Se si trattasse di un lavoro esterno al carcere, ci vorrebbero uomini e mezzi per seguire i detenuti. Se fosse interno, ci vorrebbero le strutture adeguate.
    Per entrambi i casi credo che, semplicemente, manchino i soldi (come sono messe le carceri italiane lo sappiamo bene).

    Inoltre, in un momento storico in cui persino trovare lavoro come spalaneve sta diventando difficile, gruppi di detenuti che lavorassero gratis, sarebbero solo un ulteriore fonte di disoccupazione per chi adesso fa già quel lavoro...

    Si potrebbe pensare di fargli spaccare pietre (ovvero fargli fare un lavoro pesante e del tutto inutile) come punizione ulteriore, però dubito che serva a qualcosa.
     
  9. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    ma non li leggi i giornali? io sto parlando di criminali che vengono rilasciati dopo quache annetto di galera x reati molto gravi o di altri che anzichè stare ai domiciliari vanno in giro a fare rapine, le fonti sono i mezzi d'informazione, ogni tanto dacci un occhiata... sempre su quelle cose chiamate "notiziari" o "TG" ho visto immigrati che accampano diritti, gli stessi diritti che ci vengono puntualmente negati a noi cittadini italiani. Posso darti ragione sul fatto che sono uscito fuori tema citando il fenomeno dell'immigrazione clandestina, ma prima ho specificato che la pena di morte dovrebbe essere applicata anche su un cittadino italiano che si macchia di certi orrori
     
  10. Asperger

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    26 Gennaio 2009

    E allora? La legge italiana è fallata, non c'è alcun dubbio, il sistema giudiziario è messo male, i criminali spesso sono impuniti o le pene sono troppo leggere. Ma tutto questo secondo me si risana aumentando le forze di polizia, modificando la legge, snellendo la burocrazia, certamente non creando campi di sterminio per gli immigrati e i criminali:roll:.

    P.S.
    Ma perché nessuno scrive mai bene il mio nick:ueeee:
     
  11. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    diamo a ogni cosa il suo nome, i campi di sterminio erano una cosa (che ovviamente fa inorridire chiunque) la pena di morte è un altra cosa.
     
  12. Asperger

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    26 Gennaio 2009

    Cambia solo la modalità, non l'effetto finale, per questo io li chiamo campi di sterminio. E poi anche gli ebrei erano ritenuti criminali dai nazisti, anche quelli che non avevano fatto nulla di male. Se loro sbagliavano, non potrebbe sbagliare anche l'eventuale politico che sceglie a chi tocca la pena capitale e a chi no?
     
  13. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    No scusa ma non funziona così, quello dei nazisti nei confronti degli ebrei era odio razziale, che come in altri casi va condannato fermamente. Il giudice nella sentenza non scriverebbe "siccome tu sei israeliano o irlandese ti condanno alla pena capitale", in questi casi non giudica "l'eventuale politico di turno". E chiaro che se poni la discussione su qesto piano hai ragione da vendere, ma sono due cose completamente diverse.
     
  14. Asperger

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    26 Gennaio 2009

    Quello per gli ebrei era odio razziale, sicuramente. Se però sei per la applicazione della pena di morte vuol dire che c'è odio, magari non raziale, ma sempre odio. Infatti, il carcere non è attuato dallo stato, a mio modesto parere, per odio, ma anzi in un certo qual modo amore per ogni persona (prendetelo con le pinse). Chi viene portato in carcere sconta una pena come punizione per ciò che ha fatto, e nel contempo viene recuperato, imparando grazie al sistema premio-punizione. Poi ci sono quelli irrecuperabili, ma anche qui lo stato deve essere un ente che "ama" la persona, quindi da l'ergastolo alla persona per salvaguardare le altre e per non togliere la vita. Lo stato deve comunque rappresentare il rispetto dei diritti, deve essere imparziale, tutelare tutti i suoi cittadini. Non può essere l'espressione dell'odio di alcuni verso altri.
     
  15. Slevin78

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    26 Gennaio 2009

    si ma io non odio gli ebrei, odio chi uccide una persona a sangue freddo, chi violenta una donna o un bambino... chi commette un atto così vile non ha rispetto per la vita, per il prossimo, per niente.
     

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