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Riforma scolastica 2008

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 3 Novembre 2008.

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    16 Novembre 2008

    Sinceramente io parlo da contribuente..dato che studente non sono più.
    La scuola e l'università (come ogni altro ente statale) è invaso da sprechi, incompetenze ecc... Allora spesso trovo che la gente non capisco il senso della parola tagli. Non è la quantità di soldi a fare la differenza..ma come vengono spesi. Discorsi del tipo "noi la crisi non la paghiamo" mi fanno abbastanza ridere...la crisi la pagano tutti invece..perchè privilegiare enti che sprecano? Io lavoro in un'azienda e mi rendo conto di quanto sia difficile tirare avanti in questo periodo...e l'unica soluzione per farlo è ottimizzare le spese. Per cui ben vengano le riforme in certi settori...tra l'altro queste proteste le ho trovate estremamente politicizzate ma non ho sentito nessuna controproposta intelligente partire dai leader che la guidavano. Forse lasciandola così com'è è meglio? non mi sembra che siano un paradiso per gli studenti le attuali scuole.
     
    #61
    Ultima modifica: 16 Novembre 2008
  2. PoWeЯ MeTaL

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    18 Novembre 2008

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    #62
  3. MASSOR

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    18 Novembre 2008


    accidenti hanno davvero occupato il sito del minstero...:shock::shock::shock:
     
    #63
  4. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    #64
  5. Roberto Gallerani

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    5 Dicembre 2008

    ti quoto anche le virgole!
    io sono studente ma non per questo sono contrario a qualsiasi taglio o che dir si voglia. proprio in facoltà da me (chimica industriale a bologna) han messo fuori volantini con scritto "noi la crisi non la paghiamo"...
    ma stiamo scherzando?!ma chi siamo noi, privilegiati che non vengono toccati dal mondo?!sveglia, la crisi c'è per tutti, invece di continuare a lamentarsi bisognerebbe rimboccarsi le maniche.
    Sprechi?!una quantità impressionante!!!
    Dunque...c'è stato il compleanno di un professore associato del dipartimento di matematica. sono state organizzate 2 conferenze al Baglioni (che è l'hotel più caro di bologna!) con invitati da tutta italia, quindi con il viaggio pagato dall'università, più cenone sempre al Baglioni (che costa circa 300 euro a cranio)! e ovviamente tutto con fondi ricerca!
    e a questi qua io non devo tagliare?!ma dai!!!!

    negli ultimi 7 anni sono usciti 13000 bandi per un posto da associato (che prendono più di 5000 euro al mese) e, in questi sette anni, in nuovi associati sono 26000! tutto torna...
    solo che per giustificare la loro presenza gli associati devono fare 40 ore settimanali ed ecco le miriadi di corsi inutili, tutti identici gli uni dagli altri, con 2 studenti a corso!

    noi la crisi non la paghiamo?!certo...anzi...diamo un ottimo contributo!
    poi vedo tanti miei compagni che, protestando contro il governo, difendono indirettamente questi baroni, coloro che hanno reso l'università italiana un posto davvero infimo dove l'ultima delle preoccupazioni è l'insegnamento
     
    #65
  6. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    Per risolvere tutto questo che denunci (che è assolutamente vero e che chiunque può verificare) servirebbe una riforma e poi casomai un taglio. Se tagli solamente non pensi che questi signori continueranno a fare lo stesso, ossia mangiarsi i soldi e pagare i ricercatori zero? Anzi forse li pagheranno ancora di meno di zero e aumenteranno le tasse per mantenere il loro status!
    Io non sono contrario ai tagli, ma vediamo se effettivamente servono o forse sarebbe più auspicabile una migliore ottimizzazione degli attuali fondi. Se dopo tale analisi e dopo la riforma risulta che diamo troppi soldi alle università e che esse possono sostenersi con meno allora ok tagli. Questo è il mio pensiero.
     
    #66
  7. Roberto Gallerani

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    5 Dicembre 2008

    ovviamente se i soldi non diminuiscono siamo tutti più felice...ma comunque c'è di mezzo anche la crisi internazionale.
    comunque non credo che i tagli saranno tutti aspecifici, visto che si parla di finanziamenti anche in base alla ricerca che si fa, cosa che a me sembra giusta.

    poi nella riforma ci sono anche punti in cui si nota il tentativo di togliere dai piedi questi "vecchieti" per concedere ai ricercatori un posto non da precari e con buona retribuzione. questo è un altro punto chiave.

    con l'andare avanti delle proteste si è fatta una confusione tremenda, per esempio vedere universitari contro la 133 che non c'entra nulla con l'università.

    anch'io non sono d'accordo su alcuni punti ma da lì a riassumere tutto dicendo che la riforma taglia i fondi e aumenta il precariato dei ricercatori (che per il secondo punto è l'esatto opposto) mi sembra molto insensato e privo di fondamenta serie.

    tra l'altro hanno aumentato anche l'assegno ai dottorandi a 1040 euro al mese, cosa protestano loro?!

    quindi io dico: protesta ok, ma con proposte alternative; inoltre protesta anche e soprattutto contro chi ha ridotto l'università così. il problema è che protestare contro i baroni farebbe meno notizia mentre la "moda" di protestare contro il berlusca è di sicuro impatto mediatico!:)
    (non che il berlusca mi sia simpatico, precisiamo!)
     
    #67
  8. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    Sono tagli senza criterio, è una riduzione del FFO per tutti. Una cosa che dici tu l'avresti con una riforma e questa non lo è.
    Poi, anche se in linea di principio è giusto finanziare soltanto le ricerche "meritevoli", questi criteri andrebbero stabiliti e in questa legge non ce n'è traccia, quindi vorremmo una riforma.


    Tipo quello del turnover? Non so se hai letto che la legge prevede un'assunzione ogni 10 pensionati all'inizio per poi aumentare gradualmente. Quindi non è che poi ci siano tutti questi posti per i ricercatori. Ma anche se fosse giusto, i meccanismi di assunzione non vengono toccati, quindi siamo punto e daccapo per quanto riguarda le assunzioni truccate, le raccomandazioni e quant'altro.


    Evidentemente non sai cosa dici.
    Ti dò solo un link poi ti informerai tu se vorrai, ma non puoi dire una cosa del genere.


    Questa non è una riforma e sicuramente taglia i fondi. Per il precariato forse non lo aumenta, ma neppure lo riduce.


    Non la conoscevo 'sta cosa, non l'ho mai sentita. Dottorandi o ricercatori? e poi non vedo perchè non possano protestare contro una legge che è, secondo un po' tutti, sbagliata.


    E' un po' difficile fare proposte alternative nella nostra posizione, non trovi? ma sono d'accordo. Per la questione del contro chi protestare anche sono d'accordo, il fatto è che i professori (baroni o no) appoggiano la protesta. Per la questione della moda è vero, e per questo dobbiamo ringraziare gente (ad esempio del PD) che strumentalizza la cosa in un modo vergognoso, distribuendo bandierine ai manifestanti. Io dico che il movimento non deve essere strumentalizzato, quindi me la prendo con chi fa questa operazione [meschina e utile solo a loro e non agli universitari], non ce la dobbiamo prendere con i manifestanti.
     
    #68
  9. Roberto Gallerani

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    5 Dicembre 2008

    questo è il punto su cui sono d'accordo. per il resto ti risponderò poi leggendo il tuo link perchè la sapevo diversa (e non solo io)

    però non dirmi che non so quello che dico...se lo scrivo è perchè ne ho coscienza, poi se la fonte era errata chiedo venia...;)

    per quanto riguarda il turnover, il problema è che le cattedre e i posti sono straintasati...se ci sono, come ti avevo scritto prima, 13000 associati in più del dovuto, bisognerà pur ritornare alla normalità, no?!
    ma non puoi mandarne a casa 13000 in una volta sola...

    e per finire, dicevo i dottorandi, che sono i più precari di tutti (all'estero ti pagano anche l'appartamento...)
     
    #69
    Ultima modifica: 5 Dicembre 2008
  10. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    Ti chiedo scusa se sono stato un po' burbero, ma è proprio conto la 133 che si sta protestando ed a ragione ;) Poi se (quando) hai tempo leggi quel link per iniziare (ma anche altri ovviamente affinchè possa farti un'idea generale), ma rimane che la 133 è il cuore del problema :)
    Dai dati che posseggo io pare che l'italia abbia un rapporto professore/studenti tra i più bassi, comunque io sarei per una revisione dei meccanismi te l'ho detto.
    Ho amici dottorandi che non sapevano di questo fatto, ma mi informerò ;)
     
    #70
    Ultima modifica: 5 Dicembre 2008
  11. Roberto Gallerani

    Roberto Gallerani
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    5 Dicembre 2008

    ho dato un occhio veloce al link e chiedo scusa per lo strfalcione. anche perchè, a pensarci bene, sapevo che la 133 riguardava l'università in alcuni punti nn che non c'entrasse niente...:shutup:

    comunque, è preoccupante il fatto dei tagli, ok, ma mi sembra che sia difficile fare altrimenti.
    le statistiche nel tuo link sono preoccupanti, però mi piacerebbe ci fossero tutte, tipo il numero enorme di corsi in italia rispetto alla media europea, il numero di laureati che esce (pensa che il cile produce più laureati di noi).

    come dicevi te, i professori appoggiano la protesta...e secondo me sono solo degli ipocriti. nel senso: mia mamma è ricercatrice, ha un lavoro che le permette di andare in facoltà anche solo 3 volte a settimana e con un buonissimo stipendio. lei ha sempre detto di essere molto fortunata e che sono anni che le cose vanno peggiorando, di gente immeritevole che avanza nel mondo universitario.

    i nuovi ricercatori (giovani e di belle speranze) sono sempre meno, gli associati ignoranti sono sempre di più!

    sei d'accordo anche te che la famosa "fuga di cervelli" all'estero c'era già prima della 133, e credo per due motivi principali:
    1) lo scarso finanziamento dello stato alla ricerca (in italia non c'è mai stata una gran mentalità in questo senso, da tanti anni)
    2) l'impossibilità di raggiungere posizioni di rilievo nel mondo della ricerca.

    da queste due considerazioni (che mi porto dietro da molto tempo e su cui baso molti miei ragionamenti) mi viene da dire che l'attuale situazione è data da un concorso di cause tra lo stato (ma non solo quello attuale, visto che la situazione dei fondi di ricerca è "storica" in italia) e i baroni universitari che continuano a intasare la ricerca e questi "nuovi" cervelli.

    per il resto, come detto nel primo post, ci sono punti della legge che non sono d'accordo nemmeno io
     
    #71
  12. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    Il fatto è secondo me che a nessuno sta bene l'università com'è adesso (ai ragazzi intendo, a qualcuno invece fa molto comodo) ed è soltanto per questo che vorremmo una riforma che sul serio riformi le cose. Secondo me in particolare c'è bisogno di una riforma organica, meritocratica e funzionale. Certo non è un problema semplice ma c'è bisogno di questo. Tagliando soltanto i fondi (o facendo altre cose, giuste o sbagliate, ma che non riformano niente) non si ottiene questo risultato. Questo è evidente. Io penso che se diamo meno soldi alle università non si otterrà niente, anzi la situazione peggiorerà soltanto.
    E' come avere una macchina vecchia e scassata. Se a un certo punto smetti di metterci la benzina l'unico risultato che otterrai sarà quello che la macchina non camminerà più. Bisognerebbe aggiustarla o meglio comprarne una nuova, giusto? Questa è una riforma. La legge 133 taglia solo la benzina. :roll:

    Io parlo da uno che, finiti gli studi, vorrebbe fare il ricercatore, ecco perchè forse mi accanisco un po' troppo, ma è un problema a cui tengo in prima persona. :)
     
    #72
  13. Roberto Gallerani

    Roberto Gallerani
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    5 Dicembre 2008

    guarda, innanzitutto ti faccio un sincero in bocca al lupo!;)
    si, credo anch'io che sarebbe da riformare, su questo concordo.
    bisogna però vedere se hai i soldi per una macchina nuova...eheh...perchè se negli anni hai continuato a spendere soldi in inutili addobbi per la macchina allora poi ti ritrovi che non ne hai abbastanza quando ti servono veramente.

    e comunque spero vivamente che le cose cambino soprattutto per chi vuole intraprendere la vita da ricercatore. questo perchè attualmente è più facile che un ricercatore diventi associato (o meglio ancora che un associato diventi ordinario) piuttosto che un ragazzo diventi ricercatore.

    e questo è triste, molto. ma, non so perchè, il mio primo "incazzi" va agli esimi professoroni universitari...
    soprattutto quando mia madre è stata esclusa da qualsiasi decisione importante dopo che ha rinunciato a un manino per salire di grado.
    ci vorrebbe una riforma che evitasse queste cose, e la questione è molto delicata
     
    #73
  14. PoWeЯ MeTaL

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    5 Dicembre 2008

    Crepi! :P Comunque so anch'io che è difficile ma almeno ci proverò.
    Per il resto spero davvero che le cose cambino e se proprio non ci possiamo permettere una macchina nuova almeno proviamo ad aggiustarla ;)
     
    #74
  15. Asperger

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    6 Dicembre 2008

    Tagli alla scuola cattolica: la Cei si mobilita, il governo li ritira

    La Chiesa cattolica, già schierata contro i tagli del governo che colpiscono anche l’istruzione privata, non si ritiene soddisfatta dai tentativi del governo di contenere i tagli in quel settore e annuncia la mobilitazione. Monsignor Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per l’educazione parla di “crisi” e afferma che “le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il paese”. Stenco contesta che il governo vogliano privilegiare la scuola statale e quella “commerciale”, colpendo “il privato sociale” rappresentato da quella cattolica. Il presule lamenta non solo il taglio di 130 milioni di euro pianificato dal governo, “cha fa scoppiare la scuola cattolica”: “sono dieci anni che il finanziamento si è inceppato”. Stenco critica in particolare il ministro Tremonti: “nel 2008 ripete la stessa manovra del 2004: taglia per tre anni consecutivi 130 milioni di euro alla scuola cattolica. È un film già visto: si continua a colpire il sistema paritario”.
    A seguito di questi ammonimenti, il governo ha prontamente rassicurato la Cei. Il sottosegretario dell’Economia Giuseppe Vegas ha fatto sapere che la commissione Bilancio del Senato ripristinerà i fondi alle scuole cattoliche: “C’è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro. Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini”.

    Ferrero: “Vaticano fischia, governo obbedisce”

    Tra le pochissime reazioni contro il ripristino dei fondi alle scuole cattoliche, sostenuto sia dal centrodestra che dal centrosinistra, da segnalare le dichiarazioni di Paolo Ferrero, segretario del Prc: “Mentre il governo ha ignorato, quando non ha represso, le manifestazioni di centinaia di migliaia di giovani studenti, ricercatori e docenti della scuola pubblica, rifiutandosi di cambiare i suoi provvedimenti che massacravano scuola e università e che tagliavano soldi e risorse, è bastata una semplice minaccia di mobilitazione da parte delle scuole cattoliche private per far cambiare idea al governo e nel giro di pochissime ore. Insomma, il Vaticano fischia e Tremonti e il governo ubbidiscono. Siamo alla farsa, se non fossimo alla tragedia, sulla scuola: fondi per le scuole private - già cospicui e consistenti da sempre - “ripristinati” e messi al riparo dai tagli e la scuola pubblica decimata a colpi di decreti Gelmini”.
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    Che vergogna...:nono:
     
    #75

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