Mafia e criminalità organizzata

hai completamente ragione...come ripeto, a parole siamo bravi tutti quando si tratta di questioni così gravi e importanti, però è anche vero che se la mafia esiste, ed è forte è proprio perchè fa leva sulla paura. E finchè si avrà paura di loro ci saranno sempre. E non lo dico come consiglio o come monito, lo dico con rassegnazione.

 

Guardate che la Storia è stata cambiata da gente che di fronte ad una spada o un cannone non si è piegata.
Ma come si fa a dire che davanti ad una pistola tutti abbassano la testa?
Un po' di rispetto per chi non l'ha fatto e ci ha permesso di vivere in un mondo migliore.
Credete che quello di cui parla Sacma nel topic del 4 novembre sia un romanzo fantasy?

 

Non farci caso, è la solita frase fatta

 

no infatti. però si tratta di pochi eroi e mi duole ammetterlo erano altri tempi, gli ideali erano qualcosa per cui si era pronti a morire. Ma oggi? I cittadini sottomessi dalla Mafia hanno questo coraggio? A sentire le interviste e i report giornalistici "buoni" che fanno (anche alle Iene ma ci sono altri programmi) ultimamente non mi sembra che si è più pronti per questo.
Per me chi muore per un ideale di libertà ha tutto il mio rispetto.

 

Ah....Ecco che appare Armand, grande esperto di film Del Padrino, a delucidarci su tale argomento!!!!
Dai tu che,ovviamente, ne sai di più...raccontaci come hai tenuto la testa alta davanti ad una rivoltella o hai avuto un duello con un camorrista!!!
Sono curiosa!!!!

 

Questo topic mi dà occasione per raccontare un'assurdità di cui sono stato testimone un paio di notti fa; sono di Napoli, e ad inizio topic si parlava di Gomorra, quindi credo che questo aneddoto sia pertinente.

Ero in macchina, percorrevo una via del centro, una strada a doppio senso, ma non particolarmente ampia. Facilmente lì si creano ingorghi, soprattutto se c'è qualche macchina in doppia fila. D'un tratto, il traffico si blocca, e viene improvvisato una sorta di senso unico alternato per aggirare un ostacolo. Sapete cos'era l'ostacolo? Un'auto ferma in mezzo alla strada, controsenso, con le quattro frecce attive, il cui conducente era un ragazzo di non più di vent'anni, che si era fermato per salutare degli amici in un bar lì accanto. Tralasciando l'incommentabile inciviltà dell'accaduto (solo a Napoli...), l'aspetto più drammatico è che nessuno si è azzardato a riprendere il ragazzo (almeno non fin quando io sono stato lì). E, nessuna ipocrisia, neanche io mi sarei mai sognato di farlo: sarebbe potuta essere un'iniziativa molto pericolosa. Perchè, per bloccare il traffico di una strada senza minimamente preoccuparsene, non era difficile immaginare che il ragazzo fosse un affiliato.

Forse questo aneddoto non è poi così legato al tema del topic, ma le riflessioni che ne conseguono sì. In fondo ciò che ho raccontato è una sciocchezza, ma mi ha fatto riflettere su quanto qui, a Napoli (parlo solo per ciò che mi compete, per ciò che riguarda la mia città), si sia condizionati dallo strapotere della criminalità organizzata. Ciò che manca è proprio la voglia di reagire, la speranza che il fenomeno possa essere arginato; è un cancro troppo radicato nelle fibre del tessuto sociale per lasciare qualche spiraglio di luce, per come la vedo io. La volontà di Roberto Saviano di andarsene ne è la prova, ma come biasimarlo? La sua vita è marchiata indelebilmente. Ma credo che la sua fuga non debba essere vista come una sconfitta; non come una sconfitta per Roberto Saviano, almeno. Lui ha alzato la testa contro una delle organizzazione criminali più pericolose che esistano, e questo già lo rende un vincitore. Quel che ne esce veramente sconfitta, secondo me, è la coscienza sporca di una città martoriata. E il senso di totale impotenza che un comune cittadino come me prova di fronte a tutto questo, è avvilente.

 

Questo aneddotto potrebbe sembrare un dettaglio, ma in sostanza non lo è. Saviano mi ha fato una pena incredibile quando in questi giorni ha detto di voler andare via, per poter fare le cose normali come bere una birra in un bar, innamorarsi... è un prezzo troppo alto quello che ha pagato, un prezzo che non pagherebbero in molti. Un'altra cosa emblematica di quiesti giorni è il fatto che un boss della camorra sotto regime di 41 bis, possa tranquillamente mandare una missiva ad un quotidiano nazionale, recitando pure la parte della vittima, mentre il carnefice sarebbe Saviano... e la beffa è che certa gente crede a tutto questo, e cioè che la colpa di tutto ciò, del male e di tutto il clamore suscitato da queste sacrosante rivelazioni, sia Saviano che ha scoperchiato le pentole melmose, e non di chi ha cucinato la melma in queste pentole per anni e anni... e qua non si tratta più della comprensibile paura che può avere un normale cittadino, ma di ignoranza e connivenza !

 

Nn dimentichiamoci che il Capo del Governo ha definito un mafioso, Mangano, "un eroe".

 

l'ha anche ospitato in casa per qualche anno

 

ma va, mica lo sapeva!! Era un bravo stalliere, come poteva immaginare di aver scelto proprio la persona sbagliata...poi gli ha anche fatto esplodere una bomba, ma simpaticamente, scherzosamente

Se i primi mafiosi sono i politici hai voglia a cambiare le cose...credono che l'Italia sia popolata da fessi...ne arrestano uno ogni tanto e ne salvano dieci, corrompendo pentiti, informando gli indagati sulla presenza di microspie, emettendo sentenze improbabili. E partecipano anche ai loro matrimoni Tutto questo ovviamente l'informazione pubblica non trova il tempo di dirlo, è più importante il processo per diffamazione ai danni di Previti da parte di Travaglio...

 

con tutto il rispetto per la tua città..ma io non riuscirei mai a viverci

 

ALT!...mi rendo conto che la pubblicità mediatica e di alcuni post del topic non sia della migliori, ma ora non pensate che il Sud sia fatto solo di vicoli,agguati,sparatorie e cammorristi ad ogni angolo delle città!!!!
Ci sono zone,quartieri, situazioni come in tutte le altre città d'Italia!

 

io non generalizzo col sud..parlo di Napoli e basta.
ho vissuto a salerno e provincia per 7 mesi e ti assicuro che è tutta un altra cosa

 

Piacere, vengo da Castellammare di Stabia (NA), ho vissuto lì fino al 94 (x 24 anni) la mia famiglia attualmente vive felicemente e tranquillamenteancora lì..poi mi sono trasferita a Fuorigrotta x chi non ,lo sapesse è Napoli città e ci sono restata fino al 98...poi mi sono trasferita a Milano x lavoro!L
E in 28 anni di vita a Napoli e dintorni non ho mai subito scippi, rapine, assistito a scene da fiction dei Soprano's.
Scene di maleducazione civile si vedono ovunque!
Non nego l'esistenza della criminalità, c'è, esiste e si fa poco x combatterla...ma da qui a dire che è invivibile, non esageriamo!

Scusa se m'infervoro così...ma mi girano troppo quando dicono solo il lato b della cosa...soprattutto se riguarda la mia città!!!!

 

Allora, io parlo da nordico, e mi rendo conto di come certe problematiche possano cambiare radicalmente prospettiva da dentro, o almeno lo posso immaginare. In questo senso molto mi è stato utile il libro Gomorra di Saviano (che ho anche avuto l'onore ed il piacere di incontrare).

E riesco a comprendere (non a giustificare, ma a comprendere) come in una zona come il sud italia che è sempre stata trattata come la pezza da piedi e discarica dal nord (è ora che ci si prenda anche le proprie responsabilità) la camorra, la mafia, la ndrangheta o la sacra corona unita abbiano fornito un modello di ordine simile ad uno stato con un governo (per quanto corrotto e ripugnante) dove lo stato non fa sentire la propria presenza ed il proprio appoggio. E preciso che secondo me inviare i soldati non è il modo migliore nè per fare sentire la propria presenza nè per combattere la malavita.

Prima si era parlato delle diverse facce della mafia, quella bianca dei colletti bianchi e quella violenta delle stragi e dei morti per strada. Paradossalmente è il primo punto il più pericoloso. Una mafia che non fa notizia e resta nell'ombra è una mafia florida, che ingrassa senza ostacoli. Il lato violento viene fuori quando ci sono delle crisi, quando il sistema viene messo alle corde e non c'è altra soluzione che scendere in campo a volto scoperto. Purtroppo è solo questa la mafia che fa notizia, quei momenti di violenza sfrenata che raccolgono l'interesse dei media i quali se ne dimenticano quando tutto quanto torna a quel perverso stato di normalità.
Ed è qui che si sbaglia. I riflettori devono essere sempre puntati sulla malavita organizzata, non bisogna mai lasciar cadere il pesante velo dell'ignoranza su questi argomenti, non se ne parlerà mai abbastanza. La mala organizzata marcia sull'ignoranza delle persone. La conoscenza è l'autentico potere che le può mettere in difficoltà.

Si è parlato anche dell'alzare la testa e non chinarla. E purtroppo sono d'accordo con chi ha detto "facile a dirsi, molto meno a farsi quando hai una pistola puntata in faccia". Il fatto è che finora in pochi hanno avuto il coraggio di alzare la testa e fissare la pistola, i nomi più famosi sono Falcone e Borsellino, e ora Saviano, uomo verso cui va la mia più grande stima ed ammirazione. Si tratta di casi isolati purtroppo, perchè succeda davvero qualcosa in grando di mettere alla corda la mafia l'intero popolo dovrebbe insorgere. Il problema è quello che ho citato prima: i poveracci, quelli che non hanno un lavoro o un lavoro di merda non ricevono dallo stato nessun aiuto, nessun appoggio, nessun segno della propria presenza, trovando l'unico aiuto nella mafia (fa venire in mente un patto col diavolo). Il primo passo dovrebbe essere fatto proprio da quello stato che è bravo solo a parole ma ipocrita nei fatti. Far sentire la propria presenza, con come esercito armato, ma come mano rassicurante pronta a porgere un aiuto a chi ne ha bisogno e lo merita.

Purtroppo mi rendo conto che sono solo belle parole e che l'attuazione è difficile (eufemismo).