4 novembre: una data da ricordare

Oggi è il 4 novembre, un giorno che ricorda una pagina di storia che merita meditazione. Il giorno in cui il nostro esercito, inferiore per mezzi e per numero, ha sconfitto l'esercito invasore austro-ungarico, ormai ben 90 anni fa. Un giorno che ancora i miei genitori ricordano come un giorno di festa nazionale, tolto ingiustamente da questi ultimi governi, e non si sa nemmeno bene il perchè. Perchè davvero non capisco si tenga il 25 aprile e non il 4 novembre. Il 4 novembre innanzitutto hai vinto (e non hai perso, e nemmeno hai fatto voltafaccia umilianti che ancora oggi ci rappresentano nel mondo), è morta molta più gente sul campo (almeno il rispetto a loro è d'obbligo), ed è stata altrettanto simbolica come guerra al nemico invasore.
Quindi siccome la maggiorparte dei giovani d'oggi (e non) non sa nemmeno cosa è il 4 novembre (vergogna! ), se non perchè la TV annuncia qualcosa in merito, mi ritaglio il mio angolo di spazio per ricordare forse il vero giorno più importante della storia del mio Paese.
W L'ITALIA!!!

IM MEMORIA AL MIO BISNONNO MATERNO

 

bravo, bellissimo topic.

è giusto ricordare, soprattutto nei nostri giorni.

El capitan de la compagnia
l'è ferito stà per morir
el manda a dire ai suoi Alpini
perchè lo vengano a ritrovar.
el manda a dire ai suoi Alpini
perchè lo vengano a ritrovar.

I suoi Alpini ghè manda a dire
che non han scarpe per camminar
O con le scarpe o senza scarpe
i miei Alpini li voglio qua.
O con le scarpe o senza scarpe
i miei Alpini li voglio qua.

Cosa comanda, siòr capitano,
che noi adesso semo arrivà?
E io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglià.
E io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglià.

Il primo pezzo alla mia Patria
secondo pezzo al Battaglion
il terzo pezzo alla mia Mamma
che si ricordi del suo figliol.
il terzo pezzo alla mia Mamma
che si ricordi del suo figliol.

Il quarto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
L'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior
L'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior.



​

 

Ai Caduti. Al Vostro Onore aggiungo:

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!"

 

ma io avevo lasciato un post qui...o me lo sono immaginato (nel senso che l'ho scritto è sicuro, ma che sia stato postato a 'sto punto ho i miei dubbi!)?

 

E' stato proposto che diventi festa nazionale a tutti gli effetti. Sono un po' perplesso sulla cosa, ma rendere onore ai caduti e' ovviamente doveroso.

 

Questo dimostra come semplicemente gli italiani non si sentono italiani (o meglio si sentono italiani solo quando stanno all'estero) e questa è una cosa triste. Dovremmo recuperare il sentimento di patriottismo che pian piano si sta sgretolando. Soprattutto un appello ai politici, che facciano in modo che la gente si senta orgogliosa di essere italiana!
... poi se c'è qualcuno che vuol eliminare il tricolore, tutto ciò è molto difficile, ma questa è un'altra storia.

 

...non ho capito il riferimento In ogni caso e' un discorso abbastanza complesso. L'orgoglio nazionale e' spesso strumentalizzato da entrambe le parti, ed e' obiettivamente impossibile provarlo di fronte a certe vergogne nazionali.

Ma qui stiamo parlando della vittoria in una guerra a prezzo di tanto sangue, non di sentimenti patriottici odierni

 

Mi riferivo a questo passaggio con la frase che hai quotato, e ho attaccato con il dire che non ci sentiamo più italiani.

Sisi giusto, facevo considerazioni di carattere generale, scusatemi se sono andato OT

 

Lungi da me sputare sulla memoria di chi la guerra l'ha vista, subita e c'è morto... a queste persone, proprio perchè vittime della guerra, va tributato rispetto.

Giusto un paio di suggerimenti alla discussione:

1. la guerra italiana del 15-18 è stata una guerra d'aggresione in quanto l'Italia era alleata di Austria e Germania ma ritenendo la loro guerra, una guerra d'aggressione, dichiarò la neutralità proprio perchè l'allenza impegnava l'Italia a difendere gli alleati e non a partecipare alle loro guerre offensive. Poi dopo trattative, si alleò con l'Intesa e dichiarò guerra all'Austria. Quindi i "crucchi" non erano gli invasori, eravamo noi ad averli aggrediti per primi.

2. i voltafaccia umilianti evidentemente sono nel nostro dna in quanto quello del '43 è il secondo in breve tempo operato dall'Italia nei confronti degli alleati, il primo, appunto, è del 1915.

3. l'esercito italiano scarseggiava di uomini e mezzi... e pure volontà di combattere. Il tribunale militare negli anni della guerra comminò più di 100000 condanne, la maggior parte per diserzione. Risposta illuminata degli ufficiali: decimazione ed esecuzione sommaria dei soldati. "Un'inutile strage", riferendosi all'intera guerra italiana, la definì Benedetto XV.

4. sull'opportunità della guerra. A discapito di chi era per accordi con Vienna, disposta a cedere dei territori [come il trentino], per mantenere l'Italia in condizione neutrale l'alta borghesia dell'epoca premette per l'entrata in guerra. Perchè? Interessi economici, la guerra crea ricchezza per alcuni [i produttori di armi ed equipaggiamenti.. per altro comunque scarsi come denunciato per esempio anche da Cadorna].

5. l'armistizio: sarebbe forse da ripensare, rivalutare, il termine vittoria per quanto riguarda l'Italia in quella guerra. L'armistizio con l'Italia è arrivato non già per una sconfitta austriaca sul fronte meridionale, a ben guardare stavano vincendo eccome ma per la generale sconfitta di germania e austria [la germania firmò l'armistizio giusto una settimana dopo] nei confronti di gran bretagna e francia.

In buona sostanza: Gran Bretagna e Francia avevano bisogno di aprire un fronte per indebolire Germania e Austria. L'alta borghesia italiana vedeva nella guerra una magnifica occasione per arricchirsi. Risultato: una carneficina, 3 anni di miseria in tutto il paese [gli uomini stavano a combattere e non nei campi a lavorare], territori annessi che probabilmente sarebbero ricaduti in ogni caso in mano italiana in seguito a trattative [sottolineo in fatto: abbiamo avuto trento e trieste per concessione austriaca non perchè conquistate...]

Alla luce di questo festeggiare il 4 novembre come un magnifico giorno per il nostro paese mi sembrerebbe azzardato tantopiù che la proposta politica di riattivare questa festività è strettamente legata ad una campagna di propaganda militare ["il 4 novembre deve essere una grande giornata di identità nazionale, ma anche di musica, di bande militari e di cantanti capaci di attrarre le nuove generazioni, selezionati in base alla loro compatibilità con i valori che promanano dalle forze armate" le parole di La Russa]... che fare quindi?

Dimenticare il 4 novembre? No, ricordiamolo, ma ricordiamolo in questo senso: per metterci in mente che la guerra non è fatta per fare la pace, che è un'occasione di ricchezza per pochi e tragedia per molti, per ricordare gli uomini che stritolati dalle perniciose scelte politiche sono partiti male armati, controvoglia in certi casi e sono morti.

 

io dico che è giusto ricordare e non dimenticare questi avvenimenti, non tanto per questioni politiche, per discutere su cosa è giusto o sbagliato, o per chi avesse ragione...
ricordare per non dimenticare la durezza di quegli anni, la drammaticità di certi avvenimenti, e la difficoltà della vita di allora.

tutto ciò anche perchè questo esempio secondo me, servirebbe nella nostra vita per saper apprezzare le cose semplici in una società che vive sempre più nella bambagia (per carità, meglio delle carestie...), dove molte persone si disperano e litigano se al supermercato è finito il latte di mandorle...

poi vabbè, detta così sembra banale, il discorso sarebbe più complesso, ma spero di aver reso l'idea di ciò che intendo.

 

Fondamentalmente hai detto tutto in maniera corretta, però vista in chiave, concedetemelo, "sinistroide". Io non voglio cadere in politica su una data come questa cui la politica per me proprio non c'entra, e non voglio nemmeno che ci entri.
C'è una fondamentale differenza nei 2 tradimenti del '15 e del '43, ed il solo paragonarli è veramente imbarazzante. Il primo si è trattato di opportunismo e "riavere terre tue", il secondo dopo 2 bombardamenti su Roma e Milano ci siamo girati dall'altra parte, e se posso dirlo anche abbastanza vigliaccamente. Su questo punto ce la possiamo anche contendere ed andare avanti fino a sera e portare avanti le nostre ragioni. Nessuna polemica.
Ma il punto sul "scarseggiava di volontà di combattere", perdonami mi fa anche un po' incazzare. Il mio bisnonno era un analfabeta, lavorava nei campi 12-14 ore al giorno tutti i giorni. E' andato in città (Parma) sono 2 volte nella sua vita. Un bel giorno lo chiamano, gli dicono di andare al fronte che lo conosce solo per sentito dire, di sparare a stranieri che non conosce e di cui non ne conosce nemmeno il motivo. Non è un soldato, sa a malapena sparare. Mai visto guerre e/o battaglie. Ha una moglie e 5 figli. Viene catturato e fatto morire di fame in un campo di concentramento. Ora vienimi a raccontare che a lui scarseggiava la volontà di combattere.
Poi hai addirittura detto che in certi casi sono morti. In certi casi? Non si sa la gente che è morta...
Ma sicuramente il 25 ha tutto un altro sapore...politico...

 

T'assicuro che la politica destra vs sinistra è una cosa in cui non mi piace cadere. Peraltro il confronto lo trovo anacronistico e superato. Mi piace pensare e riflettere senza paradigmi ideologici sovraimposti... sia dall'una che dall'altra parte. Da questo punto di vista, spero tu ti possa fidare, non sono imboccato da nessun parte.

L'armistizio del '43 fu firmato sostalzialmente per le stesse motivazioni in realtà: limitare il potere degli alleati sull'Italia, politicamente e territorialmente. Per carità in parte disatteso [anche se la Germania ha rappresentato bene le conseguenze di un armistizio senza condizioni]... ma questo per dire che ogni scelta di far pace o guerra è frutto di premeditato piano politico per alimentare certe economie. In quest'ottica entrambi i voltafaccia, presi in considerazione, sono umilianti: il primo ha portato a una carneficina totalmente inutile, il secondo a una guerra civile. Entrambi, voglio dire, hanno umiliato gli italiani.

Mi sembra che tu ti sia dato la risposta da solo. Il tuo bisnonno, azzardo a immaginare, sarebbe stato moooolto meglio nei suoi campi a lavorare, insieme alla sua famiglia e vivere una vita magari modesta ma lunga e in pace. Piuttosto che finire a sparare contro altri ragazzi, nella sua stessa situazione, al freddo e con tutte le scomodità che posso solamente immaginare... per cosa poi? Lo dici tu stesso che conosceva poco della guerra.. quindi ripeto: direi proprio che tuo bisnonno aveva gran poca voglia di andare a combattere e morire. Io personalmente di voglia di combattere, per altro per interessi altrui, non ne ho mai avuta.

No spe, hai letto male. Io ho scritto: "per ricordare gli uomini che stritolati dalle perniciose scelte politiche sono partiti male armati, controvoglia in certi casi e sono morti." Non ho scritto che in certi casi sono morti ma... sono partiti controvoglia in certi casi E, poi, sono morti.

Come ho detto. Sono estraneo alle discussioni dettate da ideali politici specie quelli che hanno segnato il dualismo all'interno del Novecento e che sarebbe ora di superare perchè sono anacronistici.

Infine mi spiego forse ripetendomi: non voglio infangare la memoria di quelli che sono morti, anzi... voglio che il 4 novembre sia la loro festa, per ricordare che la guerra è solo inutile, che porta solo orrori. Rigetto ogni istanza che vuole proporre il 4 novembre come vittoria e grande giornata gloriosa per il nostro paese perchè dato il sangue che è stato versato e le ragioni che hanno portato al massacro mi sembra ci sia poco da festeggiare, specie se la proposta politica di riattivazione del 4 novembre come festività si incastra in una più grande propaganda militare [come ho scritto nel post precedente utilizzando le parole di La Russa].

 

Il fatto che un popolo festeggi un qualsiasi avvenimento legato ad una guerra mi fa discretamente inorridire...

Il 25 aprile è diverso, perché è la festa della liberazione dal regime fascista...

 

Giustissimo. Non posso che concordare con te, hai avuto un'iniziativa splendida. "La Leggenda del Piave" ha il potere di commuovermi sino alla lecrime. W L'ITALIA.-

 

Sono d'accordo sulla prima riga ma soprattutto sulla seconda....