Nevermore

Tge rispetto a DNB non brilla certo di originalità. L'ispirazione e la maturità assoluta di questo gruppo fa risultare TGE un capolavoro..però di pura innovazione non c'è niente..si sentono soluzioni già provate nei dischi precedenti.

Dreaming neon black brilla totalmente di luce propria...un disco perfetto che non ha eguali nella loro discografia.
Sfido chiunque a dire che dopo un "The politics of ecstasy" ci si potesse aspettare un "Dreaming neon black".
Un album spaventosamente intenso, sofferto, cupo, rabbioso e rassegnato...un unione tra testi musica e immagini praticamente inarrivabile.

Welcome to the future..the world is black no turning..from the consequence of ignorance..

 

su questo non sono daccordo caro sentenced. Ha un suo suono, come ogni disco dei nevermore...... certo, essendo l'ultimo è ovvio che ci siano spunti dai dischi precedenti, ma neanche troppi

Io lo preferisco a dreaming neon black, che comunque mi piace molto

 

Si ma è un'evoluzione naturale rispetto ai due precedenti album, Dreaming neon black invece cambia faccia rispetto a The politics of ecstasy.
"This godless endeavor" smorza ma non perde la potenza e l'impatto di EoR..riacquistando allo stesso tempo melodie più vicine a Dead heart..il tutto senza risultare scontato chiaramente. Io l'ho ascoltato centinaia di volte ed è uno dei miei preferiti loro sia chiaro..un capolavoro! Lo metto dietro solo a DNB e The politics of ecstasy

 

A mio parere This Godless Endeavor è sì un capolavoro, ma ha un'intensità "artistica" molto molto inferiore ad un'opera come DNB. E' formalmente perfetto, impeccabile, infinitamente superiore a quasi ogni altra uscita metal degli ultimi anni, ma piuttosto "freddo" dal punto di vista emotivo. Per chi ama il metal duro e crudo non c'è niente di meglio. Ma se uno preferisce quelle band che hanno un'"anima", che infondono la propria personalità nei loro dischi, allora non può che amare di più DNB o anche DHIADW, cioè quei dischi in cui è Warrel il vero protagonista. E' lui l'anima lirica dei Nevermore, il loro valore aggiunti che fa di loro qualcosa di più di una band tecnicamente eccezionale. E' proprio questo l'unico aspetto che mi fece un pò storcere il naso all'uscita di TGE: il prevalere dell'aspetto tecnico e strumentale sul cantato e sulle liriche.

A dirla tutta, secondo me è proprio questo un possibile punto critico della band. Non che sia preoccupato di un possibile split, ma ascoltando i dischi solisti di Dane e Loomis si capisce quanto le due anime dei Nevermore viaggino su binari diversi. Se una dell due tendenze dovesse prevalere troppo sull'altra forse si perderebbe la bellezza di questa band. E vista la piega presa con TGE e dal metal in generale c'è da aspettarsi che sia l'asse Loomis-Sheppard-William a prevalere rispetto a Dane. Devo dire che un pò mi dispiace...

 

E invece io sono contento; sinceramente mi emoziono più facilmente per un solo di loomis, per una ritmica del trio Loomis-Sheppard-William che per una linea vocale di dane. Dai ormai l'avete capito: i nevermore mi piacciono un casino, dane non troppo

ed i musicisti, pur essendo strabravi, non mi sembra che facciano in TGE delle sboronate tecniche sterili per farsi fighi. E non penso che succederà in futuro...

 

Posso dire che io adoravo i Sanctuary senza rischiare il linciaggio? a parte gli scherzi, ho sempre trovato magica la voce di Warrel Dane, ma per i miei pareri l'ultimo da solista non mi piace musicalmente... ad ogni modo, i Nevermore non mi hanno mai fatto gioire però va detto: negli anni 90 sono stati gli unici in America, in ambito non estremo, a tirare fuori qualcosa di dignitoso e diciamolo, clamoroso, senza scadere nè nelle mode nu nè in inutili revival nostalgici... Hanno creato qualcosa di innovativo e originale non rompendo però mai, secondo me, la tradizione e il nesso col passato... io credo che un disco abbastanza esaltante e completo, oltre a Politics of ecstasy (forse il numero 1) sia Enemies of Reality... Loomis è una belva e mi fa impazzire...Quando l'ho visto dal vivo ho pensato di (s)venire...è perfetto...dà gusto a osservarlo in ogni minimo passaggio... attendo con ansia questo suo lavoro solista...

 

vabè, dico "prevalere" nel senso che prestano maggiore attenzione alla composizione dei pezzi e alle trovate strumentali piuttosto che sulle atmosfere e sulla caratterizzazione dell'album, ed è una cosa che mi pare abbastanza evidente da DHIADW in poi. TGE per me non ha il carattere di TPOE o DNB, è piuttosto "neutro" e sebbene lo ritenga un capolavoro non posso non rimpiangere un pò il periodo in cui era Dane il fulcro della loro musica.

Il fatto che Dane abbia sentito il bisogno di fare un disco solista secondo me conferma questa mia impressione. Un conto è il disco solista di Loomis, che è un album strumentale da guitar hero, un altro quello di Warrel, che è in sostanza musica alla Nevermore ma tutta incentrata sulla voce. E' come se non potendo esprimersi al 100 % nei Nevermore avesse voluto dare libero sfogo alla propria ispirazione da un'altra parte. Che poi non sia all'altezza delle produzioni dei Nevermore è un altro discorso... Insomma, secondo me, se i componenti di una band cominciano a sentire il bisogno di "fare da soli" significa che qualche equilibrio è venuto meno... una cosa abbastanza normale dopo 15 anni di carriera e un successo ormai consolidato.

 

Però mi darai ragione nel dire che le metal band, soprattutto quelle della vecchia guardia, oggi tendono sempre più al manierismo e che dischi con un'"anima" ne escono col contagocce. Da DHIADW i Nevermore hanno seguito una parabola simile secondo me. Lo stesso Warrel in alcune interviste diceva che da quando hanno lasciato il vecchio produttore, Neil Kernon, per Andy Sneap, il suo ruolo nei dischi è passato un pò in secondo piano rispetto alle chitarre. E questo non è un male di per sè, perchè TGE è un disco della madonna, ma per il prossimo album sinceramente non so che aspettarmi. Visto poi il successo degli ultimi dischi, penso proprio che continueranno su quella strada lì. Come ho già detto mi piacerebbe che tornassero a fare un album più "lirico".

 

no no, per carità, non direi mai una cosa simile. Ma in Enemies of Reality e This Godless Endeavor la voce di Warrel è molto sacrificata rispetto agli altri strumenti rispetto ai dischi precedenti. E personalmente, per me che adoro Dane è una cosa non del tutto positiva.

 

capisco caro alex

ricordati che il dispiacere di alcuni fa sempre la gioia di altri

 

eh sì gary. loomis putroppo l'ho scoperto solo da un annetto, ma è uno dei migliori chitarristi metal che abbia sentito. Bravo sia nelle ritmiche che nei soli e a scrivere i pezzi

 

e tra l'altro, come era ovvio, è cresciuto con una passione enorme per Jason Becker, durante la sua adolescenza, e esordì con una death metal band ...

 

visto che il death a me non piace posso dire: meno male che lo ha lasciato perdere e si è dedicato a questo genere di thrash

 

visto che a te non piace prova a studiarti le parti di chitarra del magico tandem Hobbs-Cerrito dei Suffocation oppure di Muhammed Suicmez dei Necrophagist, vediamo poi se ne esci vivo... pappappero... chiuso ot...