Manowar

beh è un suo atteggiamento "tipico"...niente da sorprendersi alla fine...
sti cazzi però...

 

- battle hymn
- hatred
- each dawn i die
- all men play on 10
- blow your speakers
- hail and kill
- the power of thy sword
- king
- hand of doom
- die for metal

 

Battle Hymns: metal daze...un piccolo inno.
Into Glory Ride: march for revenge....quando ho bisogno di epicità
Hail to England: blood of my enemies
Sign of the Hammer: l'opener, dolce e aggressiva al tempo stesso
Fighting the World: Sarà perchè sono avvezzo a suoni con una matrice più hard?Per me questo album, che viene definito il punto debole dei manowar, rimane al vertice assoluto insieme a louder than hell.La title track mi carica assai e se la giuoca con holy war.ma, esclusa la semi-ballad carry on, questo album presenta veramente pochi aspetti negativi(ricordo anche la poetica defender o la cattiva black wind fire and steel)
Kings of Metal: la GRANDE wheels of fire
The Triumph of Steel: spirit horse of cherokee....onore ai nativi.
Louder than Hell: brothers of metal, song evocativa e sanguigna in un grandissimo album con altre grandi song quali courage o the gods made heavy metal.
Warriors of the World: che bomba WOTW united...che bomba che bomba

non ho mai ascoltato l'ultimo lavoro.

 

Battle hymns-battle hymns
Into the glory ride-gloves of metal mi piace veramente tanto
Hail to england-each down i die e hail to england
Sign of hammer-mountains e guyana
Fighting the world-defender e anche se tamarra violence and bloodshed
Kings of metal-kingdom come e hail e kill
The triumph of steel-metal warriors
Louder than hell-the gods made heavy metal
Warriors of the world-la title track Warriors of the world united e anche call to the arms
Gods of War-loki god of fire e army of dead part 1e2

 

aggiungo a louder than hell la grandissima e straascoltata number one che m'è venuta in mente stranamente adesso

 

vedi di svegliarti presto, ca**o, e postare 'so report !!!!!! :grin:

 

beh dai, dato che sono ancora a francoforte qualcosa scrivo io

due concerti emozionanti, soprattutto per quelle canzoni che ascotavo da anni e non avevo mai sentito dal vivo

piu´ di 6 ore di concerto complessive, non penso abbiano saltato canzoni dei primi 6 album, Eric talvolta dosava un po´ la voce ma in gran forma e Karl Logan mi e´ sembrato piü´vispo del solito.Non so se era gia´ stato detto, alla batteria c´era Rihno al posto di Scott

Concludo con le ultime parole di Joey, appuntamento all´anno prossimo, il campeggio aprira´ al lunedi, loro inizieranno a far autografi dal martedi, verra´ suonato il nuovo album che uscira´ abbinato ad un libro scritto dal noto scrittore fantasy Wolfgang Hohlbein che si siviluppera´ poi in un film ed in un videogioco

 

PS: l'han già fatto gli Iron Maiden, o sbaglio? maledizione...

 

L'unica speranza è che non sia un altro concept :P

 

dubiterei a sto punto...

 

Non appena avro' terminato il racconto di questi 4 giorni, evidenziero' anche tutto cio' che non e' andato.

Martedi' sera: Party dei fan dei Manowar in un locale di Bad Arolsen. Ca. 200 presenti. Era presente anche Neil Johnson. Si e' potuto ascoltare il nuovo pezzo "Die with Honor", che e' un piccolo capolavoro. Tra una chiacchiera ed una bevuta...si e' fatto tardi, ma in una bellissima atmosfera di amicizia.

Giorno numero 1: Mercoledi' 9 Luglio 2008.

Cerchero’ di essere preciso e di mettere a fuoco i ricordi. La giornata di Mercoledi’ 9 Luglio e’ iniziata con un ritardo piuttosto notevole (se non vado errato quasi 2 ore) nell’apertura dei cancelli. Poco male perche’ la gente da salutare e’ stata talmente tanta che il tempo e’ passato in fretta. Dopo avere passato i “girelli” mi sono recato all’area concerto per vedere il palco, di dimensioni assai notevoli. Come operazione numero 1 mi sono messo in colonna per la signing session della band. Dopo avere atteso il mio turno, ho finalmente potuto completare l’ultimo tassello del puzzle “Manowar” che ancora mi mancava, ottenendo da Joey autografo e foto. Joey e’ stato gentile e mi ha chiesto quante volte avessi gia’ visto i Manowar. Ha fatto un sacco di battute con tutti, era molto disteso. Purtroppo non tutti i fans hanno potuto ottenere l'autografo malgrado i kings siano rimasti non meno di 3 ore a firmare. Su questo punto tornero' piu' tardi.

Con un paio di ore di ritardo verso le 19,30 ha avuto luogo il sound-check. Joey ha spiegato che quello era il palco piu’ grande mai costruito in Germania per un concerto metal e che solo i Metallica in passato avevano potuto disporre di un palco simile. Ha inoltre spiegato che l’impianto audio sarebbe stato piu’ potente rispetto a quello di un anno fa, avendo questo una potenza teorica di 140 Db e la capacita’ di mantenere sempre almeno 126 Db costanti.
Uno spezzone terremotante di un paio di minuti di “Call to arms” sparata a 132 Db (!!!) ha raggelato i presenti e sparso il terrore circa l’apocalisse sonora che ci avrebbe atteso durante il concerto. I Manowar hanno quindi provato per una mezzoretta abbassando i volumi, suonando con tranquillita’ e chiedendo l’intervento dei tecnici per delle piccole regolazioni sonore.

Ho saltato la cerimonia dell’incendio della nave vichinga prevista per mezzanotte in quanto un mio amico ha avuto un leggero malore ed era mio dovere aiutarlo. Tengo a precisare che il “matrimonio” vichingo di cui si parlava sul sito della band era una cerimonia “privata” e Joey ha svolto un ruolo in questo rito, su espressa richiesta delle persone coinvolte.

Il resto domani.

 

Joey faceva il signore della terra che ha richiesto lo Jus Prime Noctis, VERO?



(seriamente: se di matrimono s'è trattato, AUGURI agli sposi)

 

Se devo essere sincero prima di partire ero un po' scettico.
Non credevo che Eric sarebbe riuscito a cantare bene per tre ore.
Non credevo che i Manowar avrebbero suonato veramente per tre ore.
Non credevo che Joey avrebbe tralasciato chilometrici monologhi.


Mi sbagliavo!


E' stato il concerto più devastante cui ho mai partecipato in vita mia. Nell'istante in cui dalle casse si è levata la storica frase "from United States of America ..." 15.000 persone hanno levato lr braccia al cielo e l'energia sprigionata era veramente avvertibile!
Decine e decine di bandiere di tutto il mondo hanno continuato a sventolare per tutta la durata del concerto. La musica è stata qualitativamente di OTTIMO livello. Eric ha cantato molto meglio rispetto a Gods of War live! Rhino non ha fatto rimpiangere (anzi ...) Scott.

Posso solo aggiungere che non vedo l'ora che esca il DVD! Spero solo che abbiano ripreso bene il pubblico e che sia possibile provare le stesse emozioni vissute dal vivo.

GRANDIOSI MANOWAR!

 

Giorno numero 2: Giovedi’ 10 Luglio 2008

Il secondo giorno l’ho utilizzato per riposare ed accumulare forze. Sono arrivato al festival nel tardo pomeriggio e l’ho trascorso a salutare un sacco di amici e conoscenti mentre i Manowar hanno continuato a firmare autografi e fare foto con i fan.Alla sera mi sono visto il concerto di Alice Cooper, che ha messo in piedi uno spettacolo di tutto rispetto (compresa una finta impiccagione) mostrando di essere un vero animale da palco.

Giorno numero 3: Venerdi’ 11 Luglio 2008

La giornata piu’ bella dal punto di vista del bill (almeno per quello che mi riguarda) mi ha visto assistere ai concerti di Stormwarrior, Doro, Wasp, Gotthard e Manowar ovviamente. Gli altri gruppi li ho saltati unicamente per poter soddisfare i bisogni primari (bere, mangiare, ecc...).
Non entrero’ molto nel dettaglio, ma diro’ che gli Stormwarrior hanno semplicemente fatto bene il loro lavoro, mentre le altre band hanno fatto un grande show. Una sempre sorridente Dorothee Pesch ha sfornato la solita, convincente prestazione cantando i suoi pezzi piu’ famosi di Warlock e Doro nonche’ una cover di Breakin’ the law. Gli WASP capitanati da un Blackie Lawless in forma (aveva un chilo di trucco che gli rendeva la faccia grigio/bianca, in forte contrasto con il colore delle braccia) hanno sfornato uno show praticamente privo di effetti speciali (niente pioggia di sangue) ma tutto grinta ed energia. Poi e’ toccato ai Gotthard che hanno mostrato di avere sufficiente carisma da non sfigurare con nessuno. Il difficile compito di aprire per i Manowar e’ stato assolto benissimo. Il pubblico e’ stato scaldato a dovere e per la prima volta da anni, non un solo spettatore si e’ messo ad urlare Manowar Manowar prima del tempo.

Mi sono quindi sistemato in compagnia di un gruppetto di ca. altri 20 italiani, al centro tra il palco e l’impianto mixer. Alle ore 21.31 finalmente si’ e’ udito l’inizio dell’intro “The miracle” che tradizionalmente precede l’arrivo sul palco dei Manowar. I Kings hanno eseguito praticamente alla perfezione tutti i pezzi previsti (ovvero i primi 3 album per intero) con un grande Eric Adams ed alla batteria un mostruoso Rhino (che sostituiva Scott Columbus, colpito da una tragedia familiare). La scaletta ha seguito praticamente in ordine cronologico gli album con le sole eccezioni di Manowar (collocata in apertura) ed Hail to England che e’ stata spostata. Non e’ stato saltato nessun pezzo, nemmeno gli assoli. Il volume era molto molto elevato ma cristallino. E’ inutile che descriva pezzo per pezzo ogni album, mi limitero’ a dire che il meglio sono stati pezzi quali Battle Hymn, praticamente l’intero Into Glory Ride (vedere Eric cantare Hatred come se fosse stato posseduto dal demone della vendetta e’ stato incredibile) oltre ad Hail to England. I kings non si sono risparmiati e prima del finale hanno regalato ai fan anche “Warriors of the world united” ed il nuovo bellissimo pezzo “Die with Honor”.
Il finale e’ stato affidato ad una spaventosa esecuzione di Bridge of death che tra enormi fiamme che sfioravano lateralmente Rhino, pannelli che hanno continuato a bruciare alle sue spalle, luci di colore rosso e la voce distorta di Joey a duellare con quella di Eric, ha creato davvero una atmosfera infernale. Emotivamente ci sono voluti alcuni minuti per riprendersi, alla fine. La versione registrata di Crown and the ring ha posto definitivamente fine a questo concerto, durato 3 ore e 2 minuti.

Giorno numero 4: Sabato 12 Luglio 2008.

Sapendo della defezione di Whitesnake e Def Leppard, ho passato il pomeriggio con gli amici a chiacchierare, bere, mangiare, e visitare stands e bancarelle. Alle 19 mi sono messo nello stesso punto del giorno prima (al centro, tra il palco ed il mixer) ed ho seguito il concerto dei Majesty, il cui cantante Tarek ci ha informato che d’ora in poi si chiameranno Metalforce.
La prova dei Majesty e’ stata buona a mio avviso, e sebbene Tarek non sia un grande cantante compensa il tutto con carisma ed attitudine. Hanno potuto suonare praticamente 75 min ed il pubblico ne e’ rimasto contento.

Appena dopo le 21.40 il consueto intro seguito da “Manowar” ha dato inizio al concerto dei Monarchi del metallo. L’ordine di esecuzione degli album e’ stato praticamente rispettato per cio’ che riguarda Sign of the Hammer e Fighting the world, mentre su Kings of Metal c’e’ stata
una bellissima sorpresa che poi spieghero’.
Canzoni come Thor, Mountains, Guyana, Violence and Bloodsheed (basso e batteria devastanti) Carry on, Defender, Holy war, Black wind, fire and steel (con tanto di rottura delle corde di basso) hanno lasciato il segno. Giunti a dovere eseguire l’album Kings of Metal, i Manowar facevano una scelta a mio avviso semplicemente geniale. Eseguivano dapprima Wheels of fire, Kings of Metal, l’assolo Sting of the bumblebee e poi Pleasure Slave (introdotta da Joey come festa di addio al celibato per un fan che doveva sposarsi e corredata dall’esibizione di 4 o 5 ragazze vestite in modo sexy che “sputavano fuoco e “provocavano” il fortunato fan. Tranquilli...non si e’ esagerato. Eric e’ rimasto serio per tutto il tempo cantando senza mettersi a ridere).
Disponendo le canzoni in questo modo il finale e’ stato quanto di meglio si potesse chiedere (non in ordine) : Heart of steel (qui, sul ritornello ho pianto)The warrior’s prayer, Blood of the kings, Kingdom come (pazzesca! La migliore canzone in assoluto di tutti i 2 concerti) , Warriors of the world, Die with honor, Hail and Kill, ed infine la tanto attesa The crown and the ring con tanto di tastiere, coro di una ventina di elementi e il resto degli strumenti. Un trionfo.
Dopo 3 ore e 39 min. e’ calato il sipario. Se dopo il primo concerto e’ stato faticoso riaversi per il saliscendi di emozioni, non vi dico dopo il secondo concerto. Sono andato via oltre un ora dopo.

Musicalmente: High and Mighty alone they are Kings!

Con il prossimo post evidenziero’ cio’ che non e’ andato.

 

Gran bel report ,complimenti! leggere cio' che hai scritto nel quote,mi riempie di gioia(essendo quello uno dei miei pezzi preferiti)anche se immagino che sia impossibile non lo facciano,per caso Joey ha informato il pubblico circa l'uscita futura di un DVD della serata?C'erano delle telecamere a riprendere l'evento?e un'ultima cosa, hanno presentato anche il nuovo Hell on Earth oltre al singolo?

Grazie in anticipo per le risposte!