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Storia

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Djmz, 27 Giugno 2007.

  1. Sixx77

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    28 Gennaio 2008

    Esatto!
    SI chiamava "Buran".
    A vederlo era quasi identico al cugino americano, ma in realtà era per molti versi diverso.

    Il progetto venne fermamente voluto da Breznev che era convinto che lo shuttle fosse un mezzo costruito per scopi militari...

    Il buran per molti versi era anche superiore allo shuttle, ma la sua realizzazione fu un tale salasso per l'economia Sovietica, ormai prossima al collasso, che dopo quel suo primo volo interamente automatico(cosa che lo shuttle non è in grado di fare!) venne abbandonato.

    Ironicamente alcuni progettisti ammisero in seguito che la sua realizzazione fu talmente faticosa che molti speravano che quel primo lancio fallisse.

    Ecco il filmato di quell' unico epico lancio
    http://it.youtube.com/watch?v=iCilwgwXgBw

    (su youtube si trovano molti filmati fortunatamente!)

    Dopo quell'unico lancio la navetta venne chiusa in un hangar e li rimase fino a quanto nel 2002 il crollo del soffitto non la distrusse.
    Un vero peccato!
    SU Ebay ogni tanto si trova qualcuno che vende dei Cocci di quella nave a caro prezzo.

    Un sito molto interessante: http://www.buran-energia.com/
     
  2. Sixx77

    Sixx77
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    10 Marzo 2008

    Esattamente 34 anni fa, il 10 marzo del 1974 il mondo venivaa conoscienza di una realtà incredibile e impensabile.

    Uno studente giapponese, tale Norio Suzuki, nella giungla nelle filippine in un 50enne vestito in uniforme e armato con un fucile antidiluviano.

    Il suo nome era Hiroo Onoda, e la sua storia ha dell'incredibile.

    Nato nel 1922 ed entrato in servizio nell esercito giapponese nel 1941 era in servizio proprio nelle filippine quando, all avanzata delle forze alleate, come molti suoi colleghi, pur di non arrendersi si rifugiò nella giungla pronto a combattere strenuamente e "vendere cara la pelle".

    Era il 1945, e Onada, assieme ad altri tre commilitoni (deceduti ripettivamente nel 50, nel 54 e ne 72 perlopiù in battaglie con le forze locali filippine) si nascose rimanendo per tutti quegli anni convinto che la guerra non fosse ancora finita.

    Lo studente giapponese provò a convicerlo e si rese conto che il soldato aveva comprensibilmente perso il senso del tempo e non si rendeva minimamente conto del fatto di essere stato per così tanti anni nascosto.

    Onada disse che sarebbe uscito allo scoperto solo se gli fosse stato ordinato da un suo superiore.

    Suzuki tornò in Giappone mostrando la foto di Onada(che venne dichiarato ufficialmente deceduto dallo stato giapponese nel 1959) al governo giapponese che richiamò il suo ex superiore mandandolo sul posto.

    Onada accettò l'ordine di resa e tornò in giappone.

    L'impatto con il modo del 1974 fu ovviamente devastante, ma fortunatamente Onada riuscì comunque a rifarsi una vita sposandosi, scrivendo un libro autobiografico e aprendo una piccola attività in brasile.

    Il caso scioccò il mondo che fino ad allora non si era mai fermato a pensare che potessero esistere ancora soldati nascosti convinti che la guerra non fosse finita. Qualcuno vociferava, visto che comunque quando il giappone si arrese si fece qualcosa per informare i soldati nascosti, mediante lancio di volantini informativi sulle foreste,ecc.

    Ma mai ci si sarebbe aspettato che qualcuno uscisse allo scoperto dopo tanti anni.

    La cosa fece smuovere le acque, e si cominciò seriamente a pensare che ne esistessero altri.
    Gli ultimi due casi sospetti, sono saltati fuori nel 2005, pare che ci fossero addirittura degli ultraottantenni ancora nascosti e che per decenni sono rimasti con il loro vecchissimo fucile puntato tra la fitta vegetazione in attesa del nemico.

    Onada e i suoi tre compagni nella giungla filippina ebbe numerosi conflitti a fuoco con le compagini criminali locali e si sa che nel corso di questi scontri ha ucciso diverse decine di uomini.
    Nonostante ciò il presidente filippino gli diede il perdono.

    Onada è tuttora in vita e vive in Giappone
     
  3. Djmz

    Djmz
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    13 Marzo 2008

    azz, che storia. ma poi ci sono i suoi 'colleghi' piu' famosi statunitensi, nella guerra del Vietnam. Teoricamente passo' lo stesso....
     
  4. Sixx77

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    18 Marzo 2008

    Altra notizia molto curiosa:

    Esattamente 50 anni fa, il 17 marzo 1958, veniva messo in orbita il satellite scientifico "Vanguard 1".

    Esso fu il secondo satellite artificiale americano messo in orbita con l'obbiettivo di studiare vento solare e magnetismo terrestre.

    Le sue dimensioni erano minuscole, 15 cm di diametro per poco più di un Kg, tanto minuscole che il Premier russo dell'epoca, Krushev lo definì "il satellite pompelmo"(questo per deridere la poca capacità di peso ed affidabilità dei vettori spaziali dell'epoca, che non erano in grado di reggere il confronto con quelli Sovietici).

    Ebbene il Vanguard 1 è tutt'ora, a distanza di 50 anni in orbita intorno alla terra.
    Dovendo studiare la forma della terra esso venne messo su di un orbita ellittica molto alta, che gli ha consentito di arrivare indenne(ovviamente non funzionante ma integro) fino ad oggi.

    è veramente incredibile pensare per quanto anni e quante volte Vanguard ha orbitato intorno alla terra in questi ultimi 5 decenni( si stima 197 mila orbitazioni).
    Senza ombra di dubbio il più vecchio oggetto costruito dall'uomo presente nello spazio.

    Vanguard 1 - Wikipedia, the free encyclopedia

    L'orbita alta di Vanguard è comunque destinata a decadere prima o poi, tuttavia si stima che la sua disintegrazione avverrà (a meno che qualcuno non lo vorrà recuperare prima) tra oltre 200 anni.

    Satellite turns 50 years old ... in orbit! - Space - MSNBC.com
     
  5. Sixx77

    Sixx77
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    21 Marzo 2008

    Tra qualche settimana sarà l’anniversario di una delle tragedie più grandi che l’uomo ricordi.
    Il naufragio del transatlantico TITANIC.

    http://www.starway.org/Titanic/pictures/Titanic%20BW.gif

    Sicuramente si tratta della tragedia della marineria più conosciuta della storia, ulteriormente ricordata e ingigantita dal devastante successo del film di una decina di anni fa.

    Il Titanic venne concepito in un contesto storico importantissimo, che vedeva ancora strascichi di quel periodo, caratterizzato da grande ottimismo e fiducia nell’inventiva umana, chiamato "Bell’epoque".

    All’epoca la supremazia sui mari era la cartina tornasole dello sviluppo tecnologico, un po’ come pochi anni più tardi lo diventerà il viaggio aereo e l’esplorazione dello spazio.

    Vien da se che la rotta più battuta, redditizia e "prestigiosa" era proprio quella del nord atlantico, che univa il vecchio con in nuovo continente e in particolare l’Inghilterra (di gran lunga la forza navale n°1 al mondo con il 50% della produzione mondiale) agli Stati Uniti.

    Il dominio, in termini di prestigio, sui mari veniva conteso principalmente tra gli inglesi, la cui compagnia di Bandiera era la Cunard Line, e i tedeschi, mentre gli Americani si inserirono nella competizione acquistando le quoste di maggioranza della compagnia inglese "White star line".
    Il prestigio delle navi non era dato solo dalla velocità (Alle traversate atlantiche da record veniva conferito il prestigioso "nastro Azzurro" ) ma anche e soprattutto dal comfort, dallo stile e lusso degli arredi e dalla sicurezza.

    Fu proprio prediligendo questi ultimi aspetti che, nella seconda metà del primo decennio del 900, La white star line decise di concepire tre nuovi giganti del mare (contro i due che venivano normalmente realizzati) che garantissero in agio e sicurezza collegamenti settimanali tra il nuovo e il vecchio mondo. Le tre navi si dovevano chiamare: Olympic, Titanic e Gigantic (poi ribattezzato "britannic").

    Preceduto dalla Nave sorella "Olympic" (anche essa salutata dai giornali come "Gioiello della tecnologia" e nave "inaffondabile per quanto lo possa essere una nave" )di diversi mesi, il TITANIC trovò il suo varo il 31 maggio del 1911 e venne completato in poco meno di una decina di mesi.

    IL suo viaggio inaugurale fu visto come un evento e l’ennesima dimostrazione degli enormi progressi raggiunti dalla tecnologia.

    Il TITANIC era lungo 269 metri(oltre 20 in più dei due giganti della Cunard che dominavano la rotta atlantica. Lusitania e Mauretania), la più imponente opera dell’uomo, dislocava quasi 47 mila tonnellate e, nonostante fosse sorella e quasi identica all Olympic ad essa erano state apportate delle migliorie che la rendevano più pensante ma soprattutto molto più lussuosa.

    Le camere di prima classe erano il Top mai visto su di una nave, delle vere e proprie suite di super lusso compreso di sala da fumo e Veranda con vere piante rampicanti e vista sul mare.
    Le più lussuose avevano un prezzo, per una traversata, intorno a gli attuali 60 mila euro.

    Per la prima volte su una nave vi era una piscina coperta, ma a dare prestigio a tutto erano anche i bagni turchi, la palestra, diversi ascensori(non erano cose comuni sulle navi all’epoca), la fornitissima biblioteca(in prima e seconda classe), le sale fumatori a tema e soprattutto il salone ristorante, a cui si giungeva passando da un pomposo scalone sormontato da una magnifica cupola in vetro e ferro battuto.

    Anche le altre classi non erano da meno, tanto che all’epoca (esagerando) si diceva che "la terza classe del Titanic vale la prima di quella degli altri transatlantici".

    Nonostante tutto, il vero punto di forza della nave, il vero fiore all’occhiello era quello della sicurezza.

    La nave infatti era dotata si uno scafo diviso in 16 compartimenti stagni da 15 possenti paratie.

    http://www.titanic-titanic.com/pic/watertight_plan.gif

    I compartimenti potevano essere isolati e chiusi ermeticamente e contemporaneamente grazie a chiavistelli magnetici dalla plancia di comando anche se mancava la corrente elettrica.
    Se lo scafo della nave si fosse danneggiato per qualsiasi motivo la struttura "cellulare" dei compartimenti avrebbe isolato la zona allagata, e anche se le zone allagate fossero state le prime 3 o 4 centrali ( ipotesi veramente catastrofica) la nave sarebbe rimasta a galla.

    E anche se la situazione si fosse fatta critica era impensabile che una nave di quelle dimensioni potesse affondare così velocemente da non consentire un soccorso che all’epoca, grazie al telegrafo da poco introdotto in tutte le nuove navi, era molto più sicuro.

    Insomma: Il Top della tecnologia.
    Non vi era proprio nessuna situazione (a parte forse quella Bellica) ipotizzabile che avrebbe potuto portare ad un naufragio della nave.
    Il Titanic era pressoché inaffondabile a qualsiasi situazione critica concepibile.

    La nave partì per il suo viaggio inaugurale il 10 aprile 1912 dalla città di Southampton, i giornali salutarono l’evento ( atteso in modo spasmodico) in modo incredibile anche per la "mondanità" rappresentata dalla quantità di celebrità di ogni tipo presenti a bordo.

    Dopo due scali(Cherbourg in francia e Queenstown in Irlanda) la nave affrontò l’atlantico.

    Per due giorni la navigazione si presentò ottimale, il tempo e le condizioni del mare non sarebbero potute essere migliori, l’unica cosa era il vento gelido che tirava, ma era una cosa abbastanza comune in quel periodo nel nord atlantico.

    Il 14 Aprile però la temperatura di fece ancora più rigida, scendendo poco sotto gli zero gradi.

    Durante la giornata ben tre messaggi arrivarono al capitano Edward Smith (un capitano di grande esperienza al suo ultimo comando prima della pensione) e al responsabile della compagnia di navigazione che segnalavano Iceberg e ghiacci proprio sulla rotta del Titanic.

    La giornata passò tranquilla e la sera si presentò inusuale, quasi impossibile per chi abitualmente frequentava quel tratto di mare: Non un alito di vento increspava il mare che appariva in una piatta irreale, la notte era limpidissima e senza luna.

    In una notte così chiara e limpida non aveva senso viaggiare particolarmente prudenti per cui il capitano non ebbe motivo di chiedere un rallentamento; infatti alle 21 si recò in plancia e discusse con il comandate in seconda Lightoller ordinandogli di diminuire la velocità in caso di foschia improvvisa.

    Alle 23.40 le vedette di guardia in Coffa, Frederick fleet e Reginald lee, scrutando l’orizzonte senza binocoli(erano andati persi durante il caos della partenza) videro un brillore all’orizzonte che capirono presto trattarsi di un enorme Iceberg, proprio sulla rotta della nave.
    LA nave si stava dirigendo a tutta forza verso di esso.
    Fleet suonò la campana di emergenza e telefonò in plancia indicando: "Iceberg dritto di prua!".

    Murduch, il capitano in seconda di turno, ordinò subito di virare a Babordo(sinistra) e di invetire i motori mettendoli "Indietro tutta".
    La nave lentamente cominciò a virare, troppo lentamente, tanto che solo per brevi attimi si pensò che potesse scansarlo senza nessun impatto, impatto che avvenne appunto sul lato destro della nave.

    L’iceberg strisciò sulla fiancata per diverse decine di metri(almeno 90), prima di staccarsi e sparire all’orizzonte.

    Tutti in plancia tirarono il fiato per la devastante collisione evitata(mentre tra i passeggeri in pochi se ne accorsero); ma in realtà senza che potessero saperlo il danno era di una gravità devastante.

    Il ghiaccio, sotto la linea di galleggiamento aveva sollevato rivetti e aperto le giunte delle lamiere sovrapposte in più punti e senza soluzione di continuità, allagando cinque compartimenti stagni.

    Il progettista del Titanic, Thomas Andrews andò personalmente a sincerarsi dell’accaduto e ciò che vide fu devastante, aldilà di qualsiasi previsione. La nave era spacciata!

    Andrews calcolò quindi anche il tempo che la nave avrebbe impiegato ad affondare: forse poco più di due ore…

    Sia lui, che il capitano Smith capirono che la situazione era disperata e che quasi sicuramente la stragrande maggioranza dei passeggeri non si sarebbe potuta salvare.

    Il titanic infatti, e il capitano ben lo sapeva, aveva scialuppe sufficienti solo per circa 1/3 del totale imbarcabile.

    La situazione si fece critica.

    Il capitano ordinò di evacuare la nave imbarcando prima le donne e i bambini, e la prima mezzora di calo delle scialuppe fucaratterizzata da particolare calma e ordine. Questo perché nessuno realmente credeva che la nave stesse affondando, neanche molti dei membri dell’equipaggio stesso.

    Quando però l’inclinazione delle nave cominciò ad essere evidente l’agitazione a bordo si rese palpabile, agitazione che divenne ufficialmente panico quando, poco dopo l’ 1 e 30 venne calata l’ultima scialuppa.

    Uno scenario da incubo ma allo stesso tempo caratterizzato da eventi surreali.
    L’orchestra di bordo che una volta "condannata" a bordo andò avanti a suonare, gente che giocava a carte in salone mentre tutti gli arredi cominciavano a minacciare di cadere, Thomas Andrews che fu visto l’ultima volta nel salone fumatori deserto con lo sguardo perso nel vuoto…

    Atti di estremo coraggio, stoicità ed eroismo di chi preferì scegliere morire si andavano a mischiare al panico di tanti passaggeri di terza classe che rimasero bloccati nel dedalo delle viscere della nave in cerca di un uscita, o alla codardia di chi arrivò addirittura a vestirsi da donna per potersi salvare.

    Alle 2 la prua era completamente sommersa e la poppa si ergeva fuori dall’acqua con un angolo di 30 gradi.

    Dopo pochi minuti lo scafo cedette e si spezzo in due(anche se molti testimoni giurarono che non successe nulla del genere), la parte di prua cominciò la sua discesa verso l’abisso mentre la poppa(sulla quale si erano raggruppati tutti i passeggeri rimasti a bordo), dopo essere ricaduta violentemente riemerse e per qualche secondo, rimase e ferma e immobile ergendosi dritta come una colonna, prima di affondare definitivamente.

    I Passeggeri rimasti a galla sul posto resistettero per pochi minuti (sopravviverne anche solo 30 a quella temperatura è un impresa da superuomo) prima di morire assiderati.

    Gli altri in salvo sulle scialuppe si erano allontanati e preferirono, probabilmente a ragione, evitare di tornare sul posto subito per esser assaliti da decine di disperati che comunque non avrebbero trovato posto.

    Una sola scialuppa tornò più tardi sul luogo salvando solo 6 persone semi assiderate.

    Tra le navi che risposero all SOS dei marconisti del titanic la prima a giungere sul luogo fu il Carpathia che però arrivò sul posto solo 2 ore dopo.

    A dire il vero fu appurato che una nave, nella fattispecie il "californian" si trovava molto vicino, tanto che nella notte limpida, i superstiti sulle scialuppe la vedevano chiaramente cercando di dirigersi verso di essa, ma inutilmente.
    Dalla nave, il titanic venne visto ma non identificato, ne vennero raccolti i suoi sos, perché il marconista era da poco andato a dormire(all’epoca i Marconisti avevano turni veramente devastanti) e il fatto che la nave fosse in difficoltà fu solo un dubbio che venne ai marinai della nave. Ma non di più.

    All’arrivo a New york, la notizia fu un vero shock e suscitò un infinità di polemiche ma anche di indignazione per il modo in cui, fino ad allora si era navigato.

    Da allora il mondo della navigazione cambiò drasticamente!

    Non una nave avrebbe mai più navigato a tutta velocità in mezzo ai ghiacci e senza scialuppe per almeno ogni singolo uomo imbarcato.

    Secondo molti il TITANIC rappresentò un tributo che l’uomo dovette pagare per riacquisire l’umiltà perduta, secondo altri ha rappresentato la fine di un epoca.

    Di sicuro è stata una lezione tra le più dure e tragiche che il fato abbia mai riservato ad una nave, e rimane tuttora la più grande perdita di vite in un naufragio non dovuto a motivi bellici o dolosi.

    Per accertare le responsabilità, e quindi le colpe, del disastro vennero istituite 2 commissioni d’inchiesta, una in inghilterra e l’altra in America, che arrivarono a esisti differenti: una incolpò la White star line e l’altra il comandante smith.

    Il processo appassionò molto l’opinione pubblica ma risultò poco concludente in quanto fu difficile chiarire molte delle parti importanti vista la scarsità di testimoni e la disomogeneità nelle versioni.(da quali furono le ultime parole del capitano, al decidere se la nave si spezzò o meno fino all’ultima canzone suonata dall’orchestra di bordo.)

    Inutile poi dire che, come ogni grosso evento del genere, scatenò una vera proprio tempesta di "leggende metropolitane", alcune occulte (per esempio: gente che diceva di aver visto una "Figura diabolica" su un fumaiolo prima della partenza o altre maledizioni varie) a quelle di fanta politica, secondo cui il Titanic affondò in quanto nave di pessima qualità o, teoria recente, quella (assurda) dei "Due Titanic" secondo la quale la compagnia avrebbe sostituito il Titanic con L’Olympic ( all’epoca fermo per una riparazione) inscenando un naufragio impossibile in pieno atlantico e sacrificando volutamente migliaia di vite.

    L’unica cosa che è logico chiedersi è:
    Perché il TITANIC affondò?

    La risposta sicuramente è: Per tutta una serie di circostanze e di casualità che si sono accavallate in modo irripetibile e inquietante.
    Riflettendo, la lista dei SE rende veramente l’idea di quanto poco sarebbe bastato ad evitare quella tragedia, questione di metri, di secondi, di piccoli e apparentemente insignificanti errori umani…

    -SE il mare non fosse stato così inspiegabilmente calmo la spuma delle onde sull’Iceberg lo avrebbe reso visibile molto prima, consentendo di risparmiare secondi preziosi
    -SE la nave avesse sterzato, anche solo meno di 15 secondi dopo, sicuramente non sarebbe affondata, perché se ci si fosse schiantata frontalmente si sarebbe devastata (e forse avrebbe avuto qualche vittima) ma sarebbe rimasta a galla, in quanto avrebbe probabilmente allagato al massimo(e difficilmente) 2 compartimenti stagni.
    -SE i binocoli non fossero stati smarriti…
    -SE le segnalazioni di ghiacci fossero state prese in giusta considerazione
    -SE il Californian si fosse mosso (anche se venne calcolato che in base alle posizioni registrate, anche se fossero stati lesti, avrebbero fatto solo in tempo a ripescare dall’acqua qualche corpo in più semi assiderato. Visto che era fermo e non avrebbe potuto essere veloce nell accendere i motori e andare in regime)
    -SE ci fosse stata la Luna avrebbe reso visibile l’iceberg da molto più lontano.
    -SE avesse avuto più scialuppe…(anche se il Titanic ne aveva già più di quelle obbligatorie per legge)
    -SE le paratie fossero state anche solo un paio di metri più alte forse la nave si sarebbe stabilizzata inclinata ma sarebbe rimasta a galla.

    Il Titanic mantenne un aurea leggendaria per decenni, decenni in cui non si smise mai di cercare il suo relitto.

    Solo nel 1985 un spedizione congiunta americana e Francese capitanata dal ricercatore Robert Ballard(fenomenale scienaziato/ricercatore e persona di nobili principi) riuscì a localizzarlo fotografando per la prima volta dopo oltre 70 anni quella nave leggendaria e depositando su di essa una targa alla memoria delle 1500 persone che morirono con lei.
     
  6. Sixx77

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    7 Aprile 2008

    IL 7 Aprile 1994, esattamente 14 anni fa, veniva trovato morto a soli 27 anni, nella sua abitazione il leader dei "NIRVANA" Kurt Cobain.

    Il cantante si è sparato in faccia con un fucile nella sua abitazione due giorni prima.
    da tempo era rientrato(dopo essere passato da una disintossicazione) nel tunnel dell'eroina e della depressione...
    Depressione che esprimeva da sempre in modo pesante nelle sue canzoni che ormai lo avevano reso plurimiliardario, nonchè simbolo di una nuova "tendenza giovanile".

    Come sempre la sua morte verrà manipolata, sfruttata e pilotata indecentemente con fiumi di inchiostro sprecato dietro inutili condanne e mitizzazioni.
    Arrivando fino, all'ormai inevitabile in questi casi, teoria del complotto riguardo il suo suicidio(anche se non c'è da escludere che tante cose notizie siano state manipolate per ottenere pubblicità e per enfatizzare).

    Tra le tante star cadute la morte di Kurt fu forse, per tutta una coincidenza di fattori, la più devastante a livello mediatico. un vero terremoto che lo proiettò ancora di più tra i personaggi mediaticamente e musicalmente più influenti della decade e in generale degli anni a venire.
     
  7. trippuddu

    trippuddu
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    Leone!!!

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    7 Aprile 2008

    onore a kurt!
     
  8. KILLTOBELIEVE

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    7 Aprile 2008

    grazie sixx della segnalazione...

    un saluto ad un musicista (dall'infanzia difficile, peraltro) che voleva solo suonare e fottersene delle regole del music business
     
  9. Sixx77

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    16 Maggio 2008

    Esattamente 38 anni fa stava per volgere al termine una delle più grandi imprese della storia dell'uomo:
    Il salvataggio dell'equipaggio della missione spaziale "APOLLO 13".

    Inserita nel contesto delle missioni di esplorazione lunare apollo, la 13ma sarebbe dovuta essere la terza in ordine cronologico a far sbarcare due astronauti sulla superficie della luna.

    LA zona scelta per l'allunaggio era quella (ben più ambiziosa e interessante delle due precedenti) dell'altopiano di Fra Mauro.

    Gli Astronauti che presero parte alla missione furono:
    -Jim Lovell, alla sua 4a missione, in assoluto l'astronauta con la più completa esperienza dell'epoca
    -Fred Haise, Pilota del modulo lunare, al primo volo nello spazio.
    -Jack Sweigert, pilota del modulo di comando Odissey, anch'egli alla prima esperienza in un volo spaziale.

    Immagine:GPN-2000-001167.jpg - Wikipedia

    Quasi nessuno, a parte qualche spiritoso della stampa e la moglie del comandante Lovell, aveva dato peso al lato scaramantico del numero della missione,il 13, nonostante piloti e marinai si sa essere molto sensibili a particolari del genere.
    Eppure le cose cominciarono male già da prima che la la nave prendesse il volo per lo spazio...

    Infatti, solo 6 mesi prima, L'equipaggio inizialmente assegnato per il volo venne improvvisamente sostituito con quello di Jim Lovell( inizialmente assegnato al n° 14) per un problema fisico del comandante Alan shepard(che allunerà poi con l'apollo 14 appunto.) e a solo 2 giorni dal lancio l'equipaggio dovette sostituire il suo pilota assegnato e che si era addestrato per mesi, Ken Mattingly in grande fretta con la sua riserva Swigert, perchè rimasto esposto al contagio del Morbillo.

    Il giorno del lancio però arrivò, e l'enorme razzo saturno V lasciò la rampa alle 13:13(ancora il 13) dell'11 aprile 1970.
    In fase di lancio tutto sembrava andare perfettamente quando però uno dei cinque motori del secondo stadio del razzo, si spense inspiegabilmente(probabilmente dovuto alle eccessive oscillazioni), per pochi interminabili istanti si decise se proseguire o annullare la missione.
    SI decise di continuare, e i tre astronauti raggiunsero lo spazio.

    Lovell, dall'alto della sua esperienza, lo definì:"il solito intoppo di ogni missione", pensando di esserselo quindi ormai buttato alle spalle... E per un pò i fatti gli diedero ragione.

    Infatti per oltre due giorni il viaggio verso la Luna andò liscio, senza nessun problema, fino a quando, a oltre 300.000 Km dalla terra,poco dopo aver terminato la trasmissione a terra di una diretta che mostrava la "vita a bordo", il controllo di terra chiese al pilota Swigert di eseguire una operazione di routine: Attivare i Rimescolatori dei serbatoi criogenici dell'ossigeno, per evitare che "stratificassero" creando dei problemi di pressione.

    Subito dopo questa richiesta, all "OK" di swigert seguirono degli strani disturbi e le parole non chiarissime del Pilota:"Abbiamo un problema qui!" a cui seguirono quelle ben più chiare del comandante Lovell:

    -Houston, we've had a problem

    LA nave era stata scossa da una violenta esplosione a cui erano seguiti palesi segnalazioni di ogni tipo di avaria da parte del computer di bordo.

    Da terra cominciano ad arrivare un infinità di dati incomprensibili oltre ai mitraglianti pulsazioni e le voci incredibilmente calme dei tre astronauti(gente abituata a stare faccia a faccia con la morte).

    Da terra si da per scontata un avaria delle strumentazioni, per cui un problema di entità ridimensionabile, ma quando Lovell guarda fuori dall'oblò del modulo di comando Odissey e riferisce ciò che vede tutti vengono presi da una fitta bruciante allo stomaco.
    La nave sta perdendo ossigeno nello spazio.

    due dei tre serbatoi di ossigeno della nave, utilizzati per produrre energia elettrica, sono esplosi e nel terzo il livello sta calando velocemente.
    Tanto che l' equipaggio è costretto a spegnere tutto per risparmiare ogni singolo ampere per l' eventuale dispendiosa procedura di rientro e trasferirsi nel Modulo Lunare.

    Ora l'equipaggio si trova a dover affrontare un viaggio di ritorno della durata di oltre 3 giorni in un mezzo(il Modulo lunare appunto) in alcuni punti sottile pochi decimi di millimetro, e creato per manterere in vita 2 uomini per solo 48 ore.

    L'equipaggio viene dato praticamente per spacciato, morto nel giro di poche ore.

    Eppure con un incredibile professionalità, impegno e competenza il personale di terra riesce a risolver tutti i singoli problemi, mentre i tre astronauti sono costretti ad affrontare un incredibile viaggio vivendo ad una temperatura glaciale(avendo spento tutti i sistemi di bordo, compreso il riscaldamento.), tanto che il pilota Fred Haise si ammalerà in modo abbastanza violento di un infezione all'apparato urinario.

    Nel frattempo il mondo viene a conoscienza della cosa... e tutto il pianeta attende con trepidante attesa delle novità che arrivano a fatica a media che si concentrano di più sul dramma umano delle famiglie e delle mogli dei due astronauti sposati.(lovell e Haise)

    Dopo aver corretto per ben due volte la rotta per la terra usando il motore del modulo(non progettato per simili funzioni) completamente ad occhio,(senza nessuna lettura strumentale) e aver "costruito" un adattatore per i filtri di anidride carbonica utilizzando sacchetti di plastica, un calzino, del nastro adesivo e qualche pezzo di carta, il 17 aprile 1970 l'equipaggio rientra nel modulo agonizzante Odissey, abbandonando il modulo Lunare "Aquarius" e il modulo di servizio danneggiato, in questo momento l'equipaggio può vedere e fotografare dall'oblò l'incredibile entità del danno.

    Immagine:Apollo13 - SM after separation.jpg - Wikipedia

    QUindi il modulo oDissey, con la sua ridotta scorta di energia, venne riattivato e fatto rientrare sulla terra.

    NEssuno sa se l'angolazione(eseguita con correzioni "Ad occhio" dal pilota Jim Lovell) sono corrette, basterebbe una differenza di pochi gradi a far si che la capsula di disintegri, come nessuno può sapere se lo scudo termico è rimasto danneggiato o incrinato dall'esplosione, basterebbe una piccola crepa per rendere in pochi istanti la odissey una palla di fuoco.

    Quando la capsula inizia il rientro tutti sanno che ci sarà un periodo di circa tre minuti di silenzio radio dovuto all'azione dei campi ionizzanti presenti nel momento più critico.
    Se al termine di questi tre minuti la capsula non avrà dato segno di se, con tutta probabilità si sarà disintegrata.

    Il Mondo intero rimane con il fiato sospeso seguendo in diretta TV il rientro, e quando il "Blackout" arriva a quasi 6 minuti molti cominciano a pensare che proprio quell'ultimo passo per i tre astronauti sia stato fatale.
    E invece è la voce di Swigert a rompere il silenzio... facendo tirare il fiato a tutti!

    La Odissey apre i paracaduti e ammara nel pacifico.
    I tre astronauti sono salvi, protagonisti di una missione fallimentare ma più che mai Utile e significativa ricordata appunto come:"un fallimento di grande successo".

    Una delle più grandi imprese della storia dell'uomo si trasformò nel più grande e incredibile salvataggio, che mise ancor più in evidenza ogni dote di incredibile competenza, preparazione, impegno, ma sopratutto eroismo, dei tre astronauti come di tutti gli altri tecnici e piloti che permisero loro di tornare a casa.

    Dalla vicenda il protagonista, Jim Lovell, Scriverà un libro di successo:"LOST MOON" da cui poi verrà tratto il Film di successo "APOLLO 13".
     
  10. Mr_hide73

    Mr_hide73
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    11 Giugno 2008

    In Giordania la chiesa cristiana più antica del mondo

    sarà collegata alla "storia" questa notizia fresca fresca che sto per postarvi? .. mah .. non so.. forse aprirò un topic ad hoc :D

    comunque ...

    "In Giordania la chiesa cristiana più antica del mondo.
    Una grotta, dimenticata sotto la più nota San Giorgio a Rihab, nel nord della Giordania. Sarebbe questa la più antica chiesa cristiana del mondo. La scoperta, resa nota dal Jordan Times, è di un gruppo di archeologi, che fanno risalire la costruzione a una data collocabile tra il 33 e il 70 d. C. "Crediamo si tratti della prima chiesa di tutta la cristianità", dichiara Abdul Qader al-Husan, capo del Jordan's Rihab Centre for Archaeological Studies. "Ci sono prove che abbia ospitato i primi cristiani, i 70 discepoli di Gesù, che fuggiti dalla persecuzione di Gerusalemme avrebbero riparato nella Giordania settentrionale, ai confini con la Siria", aggiunge l'archeologo. All'interno della cava sono presenti alcuni sedili di pietra, probabilmente destinati al clero, e un'area circolare che fa pensare all'abside. Un profondo tunnel, invece, conduceva ad una fonte d'acqua."

    fonte: In Giordania la chiesa cristiana più antica del mondo - Galleria - Repubblica.it


    Ok, lo confesso.. avrei tanto desiderato fare l'archeologo :D :sadic: :(

    :ueeee::ueeee::ueeee::ueeee:
     
  11. lars84

    lars84
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    11 Giugno 2008

    Interessante! :)
    A quanto pare è la grotta l'elemento più antico del complesso. I ruderi della cappella in superficie sono sicuramente posteriori, e nemmeno di poco. Studiando archeologia ho imparato col tempo ad allenare l'occhio ai particolari: il simbolo della croce raffigurato qui sotto non veniva utilizzato dai primi cristiani; ad esso preferivano la raffigurazione di un pesce (che in greco è l'anagramma di Gesù Cristo figlio di Dio), quella di un pescatore, del pastore con un agnello sulle spalle (moscòforo) oppure l'orante (colui che prega).

    In Giordania la chiesa cristiana più antica del mondo - Galleria - Repubblica.it

    Comunque, dato che si tratta di un periodo antico forse è meglio continuare qui:http://www.truemetal.it/forum/non-solo-metal/29898-popoli-antichi-7.html
     
  12. Druso Italico

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    10 Febbraio 2010

    oggi si celebra il Giorno del Ricordo:

    <a target='_blank' title='ImageShack - Image And Video Hosting' href='http://img69.imageshack.us/i/nonscordopg9.jpg/'>[​IMG]</a>

    <a target='_blank' title='ImageShack - Image And Video Hosting' href='http://img23.imageshack.us/i/foibe10febbraio1jg7.jpg/'>[​IMG]</a>
     
  13. otrebla86

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    10 Febbraio 2010

    E' vero.

    P.s ma questo topic non dovrebbe stare in Attualità e cultura?
     
  14. Dima83

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    2 Febbraio 2012

    Su richiesta di Disciple ho provveduto a spostare il Topic nella sezione più adatta...

    mi raccomando, evitate per piacere commenti di tipo politico, per i quali esiste già la sezione specifica..

    buon proseguimento.
     
    #314
    Ultima modifica: 2 Febbraio 2012
  15. Disciple_Of_The_Watch_

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    Tempus edax rerum

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    2 Febbraio 2012

    Grazie.

    Allora, vorrei sapere un po' come considerare il Maresciallo Petain che -per chi non lo sapesse- fu sì un eroe della Grande Guerra che capo di stato dell'État Français conosciuto anche come Francia di Vichy che si venne a costituire dopo l'Armistizio di Compiègne del 22 giugno '40 pochi giorni dopo l'entrata dei nazisti a Parigi.
    Personaggio controverso, non saprei come giudicarlo e vorrei sapere cosa ne pensate voi :D

    Dai dai, riportiamo in vita questo topic, siamo in tanti qui appassionati di storia -e le discussioni storiche nel topic dello spam lo confermano-. ;)
     
    #315
    Ultima modifica: 2 Febbraio 2012

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