Opeth

hai perfettamente, ma rispondevo in merito all'utente sopra che sosteneva che è difficile oggi trovare qualcuno che faccia musica "di un certo tipo" (ci siamo capiti) al di fuori degli opeth. quando non è vero, anzi... ora gli opeth vengono dopo. tutto qui.:P
essendo per sfortuna loro più o meno di nicchia (i dischi citati), non potranno mai raccimolare pagine di topic, attenzione mediatica, descrizioni e commenti al limite del filosofico, ecc... come akerfeldt e soci.

comunque, peace and love.
per far vedere che non sono un detrattore degli opeth (sono stati la mia band preferita per lunghissimo tempo), pure i masrodontici meshuggah, sono per certi versi nelle loro stesse condizioni. per quanto sia doloroso ammetterlo

 

ma qui si parla di fallimento, una parola che per quanto riguarda gli opeth non userei proprio.
Sarà che parlo con oggettività considerando a mio modesto parere la band svedese come la più innovativa degli ultimi 20 anni in campo metal.
Se poi vogliamo attaccarci al solito discorso che una band deve rimanere ancorata al proprio genere et percorso, penso che sia un ragionamento troppo da defender che seguiterà sempre e solo a mandare avanti gruppi come i Manowar (che stimo ma non apprezzo).
La musica è evoluzione e in quanto tale ha bisogno di elementi nuovi per evolversi altrimenti è sempre la stessa minestra riscaldata.
Provate ad applicare le leggi di Darwin alla musica sostituendo ai geni e alle caratteristiche ambientali e climatiche le varie influenze portate da ascolti di ogni singolo membro della band, usando questo discorso si arriva ad una sola conclusione, l'evoluzione è necessaria per la "sopravvivenza", o meglio è necessaria per far progredire la band, altrimenti si rischia un'evoluzione a collo di bottiglia perché si mescolano sempre gli stessi elementi.

discorso che approvo in tutta la sua integrità, potrei avere una mentalità troppo protettiva verso la band, però ricordatevi che non sempre le opere innovative sono state da subito apprezzate, soprattutto se create in un momento in cui ci si aspetta altro. Ecco perché guardo ogni lavoro degli opeth come il primo, come un lavoro a se stante, in questo modo non finiranno mai di sorprendermi, e questo è un discorso che utilizzo solo per pochissime band.

 

Mah ragazzi, paragonare dischi così diversi, di generi diversi, nel nome di chi fa musica più "intelligente" ha poco senso, in primis per il termine di paragone assolutamente indefinibile e soggettivo, per cui inutile...capisco però il punto di vista di Stefano, anche secondo me non si può parlare di innovazione per un disco come Watershed, quanto meno non di innovazione totale rispetto a quanto già fatto dagli Opeth stessi. Quello che si può dire è che, nonostante tutto, gli Opeth continuano ad essere una band piuttosto unica, alla quale magari si può imputare la colpa di aver in parte smesso di evolvere il sound da essa stessa creato....

Ma in definitiva, com'è questo Watershed? Dopo 48 ore di ascolti continui provo a dire la mia: il disco a me è piaciuto, non sono ancora in grado di parlarne rispetto ai precedenti, ma in valore assoluto direi che contiene ottimi spunti e soluzioni. La prova dei musicisti mi pare buona, promossi i nuovi membri ...il cambio di suono portato da Axe è evidentissimo secondo me, Lopez offriva più fantasia nei momenti più dilatati ed era più "in contrasto" con gli altri quando si trattava di spingere...Axe, vuoi per il background totalmente metal, vuoi per essere europeo e non sudamericano, suona tutto inevitabilmente più "dritto" e quindi forse risulta essere più canonico. In ogni caso quello che fa su Watershed a me piace...(a quanto si vede nel dvd bonus, fu la band stessa a cercare un batterista più solido)....Akesson a me sembra bravo ma non sono più di tanto in grado di giudicarlo rispetto a Lindgren, mi limito ad apprezzare quello che sento sul disco.
Venendo ai pezzi, direi tutti belli tranne Porcelan Heart che è sicuramente l'episodio debole del lotto, così destrutturato da sembrare quasi "old school", ma che in definitva trovo noioso e probabile skip track nei giorni a venire...
Mi è piaciuta tantissimo Coil, tanto semplice quanto efficace, (il cambio d'accordo quando Mikael canta "and i can see you, running through the fields of sorrow" è da sciogliersi), ottime The lotus eater (vi dirò, temevo tantissimo i blastbeats, invece non stanno così male messi in quel contesto...), Burden (con un Per Wiberg presentissimo e magistrale nel solo)...molto bella Hex Omega, mentre ho ancora qualche riserva su Hessian Peel (es. il testo al contrario in alcune parti...ma non scherziamo!).
Concludendo questa stele di rosetta (), io sono soddisfatto anche questa volta; continuo a non vedere in giro tante band rock che possano tenere il paragone con Akerfeldt e soci, che ripeto, magari hanno perso in imprevedibilità, ma quello che fanno continuano a farlo meglio di tutti

 

E meno male che parli con oggettività...

Una delle band più innovative del metal, certamente sì (almeno fino a My Arms, Your Hearse; dopo è stato un ripetersi della solita formuletta, seppur con la tipica eleganza che li contraddistingue).

LA band più innovativa del metal negli ultimi vent'anni, decisamente no.

 

Preso anch'io ieri, in edizione speciale (perchè la normale non l'avevano). Visto che ho solo due ascolti completi all'attivo non mi sbilancio parlando della musica, che alla fine è quella che conta, ma volevo spendere due parole per la copertina e per la confezione:

Passi per la forma a busta, ma cos'hanno messo in copertina? Quel francobollo è inquietante
Peccato per la mancanza dei testi nel booklet e per i credits veramente minuscoli. Il dvd invece devo ancora visionarlo.

Spero proprio per la musica anche se, a quanto sto leggendo, non suscita commenti entusiastici in voi... Dopo me lo riascolto con attenzione!

 

beh, fino a my arms..io direi per lo meno fino a still life, visto che le loro coordinate stilistiche si sono stabilizzate con quel disco..fino a ghost reveries, dove hanno rimischiato le carte pur senza sconvolgersi.

Che poi si possano definire come la band più innovativa dell'ultimo ventennio io questo non lo so, anzi mi è proprio impossibile dirlo e mi sembra assurdo lanciarsi in classifiche..

 

Sicuramente è il piu diverso dai precedenti ma io di innovativo non ci vedo quasi nulla nel disco

 

Best post

 

Sì sì, avevo capito il succo del discorso E concordo, trovavo solo un po' azzardati i paragoni per i motivi di cui sopra.

Di una cosa devo dare merito sicuramente agli Opeth: in ambito relativamente estremo, sono forse gli unici a dare vita a discussioni musicali come si deve. I post tipo "GRANDI!" o "CAGATA" che si vedono spesso in altri topic mi stavano iniziando a preoccupare...

 

bello

 

ahahahah....
è da Ghost Reveries che tentiamo di dire che sono agli sgoccioli, finiti, in netta parabola discendente!
Siamo proprio degli stronzi! eheheh

Bello o brutto che sia, non credo che sia oggettivamente (concetto inesistente, ma vabbè) da meno di 75-80/100... Insomma alla fine è sempre un buon album!

ps: io continuo a dire che i riffoni cattivi iniziali di Heir Apperent fanno davvero schifo!! Sono complessi, ma freddi e di poco gusto!

 

Ecco...questo è lo stato d'animo con cui il 90% degli utenti di questo topic si sono approcciati a quest'album. Cosa che trovo al limite del malato tra l'altro....

 

M'addentro nell'orticaio sperando di non urticarmi troppo

Ho letto sparsamente gli interventi di questa pagina e vengo a situarmi nel mezzo. Sono il tipo di persona che ama capire punti di vista differenti dal proprio e comprendendo il suo non ritrovarcisi cercare di estendersi e capirne perchè capendo quindi anche l'altro.

E' il caso di Reinhart ed è il caso di uno spunto il suo, per me.

Il prog (Stefano io cerco di far sempre letteratura:p on so chi una volta stufo di me nel settore viking ha scritto variamente di un divano occidentale e di romanticherie o non so cosa LOL).

Il prog che è destinazione ormai assodata del gruppo. Con questa chiave di lettura si approccia bene al disco, obiettivamente (diversamente non nsi arriva nemmeno a bocciarlo, meglio on valutarlo affatto; in questo senso il paragone 200 a 100 con still life si piega tutto: parliamo di gruppi molto diversi, figli di una stessa madre ma differenti).

In chiave prog si comprendono tutte le digressioni di una lotus eater (no non credo sia un pessimo pezzo di forzature; trovo sorprendente la naturalezza degli innesti; forse sento come imprevidibilità quel che per Rein è un incastro di Lego); in chiave prog entro nel peristilio in lingua madre, cuore del tempi, che è Hessian Peel parte prima. Vero nucleo magmatico in cui la voce di Akerfeldt si fa sciamanica (e non adoro Mikael nè ho le sue foto in camera, mi è solo simpatico; non ho mai trovato la sua voce così rapita come in quei pochi secondi; intendo rapita di un rapimento diverso da altri degli anni scorsi).
Le bordata a termine di canzone, quella che giustamente manca a burden, è un risveglio.

Rein permettimi di dissentire (sei stato molto chiaro nel limitare ed eevidenziare la tua analisi al tuo contesto musicale conoscitivo e sviluppi) sulla spontaneità naturalezza del growl e delle bordate opethiane. Trovo molto diverse anche queste rispetto al passato. Non penso a demon of the fall o alle parti pesanti di the moor ascoltado quanto proposto in chiave death qui. Oltre a ciò sono convinto che sia naturale la scelta di inserire questi "tipici" momenti death.
Han già dimostrato in passato con Damnation quanto poco li spaventi spiazzare tutti con un album del genere.
Allora erano una formazione stabile ed assodata negli anni. qui ora abbiamo professionisti sì ma dietro persone che non suonano insieme da dieci anni.
Atti di "libertà" come Damnation (o di furia come in deliverance) dovremmo, potremmo aspettarceli -forse- nuovamente solo tra qualche altro cospicuo anno.

cosa manca a quest'album? trovata la chiave di lettura ed avendola con me per un mese di ascolti (ho ceduto pria del tempo)ho temperato lo stupore di un commosso duetto in Coil con l'insoddisfazione per una canzone che poteva essere ripresa o comunque ampliata.
Dove?
Nel finale. Caro Faber tu già lo sai che He Omega nonostante attenti sinceri ascolti non riesce a stamparsi in me e darmi quel che a volte un solo minuto di opeth comunica singolarmente.

quest'album finisce tronco. E' un non-finito di grandissima fattura ma senza il fascino del "non-finito".

Hex omega ci abbandona dopo una Porcelain heart troppo legata in definitiva alla forma canzone e con altre rimanenti grandissime tracce.

La sensazione è come quella che si prova dopo la lettura di uno dei grandi romanzi di fine 800; grandi romanzi ma non capolavori.

Manca quella canzone che anni fa permise credo ad Hellbound di scrivere "basta anche solo questa canzone da venti minuti per trarvi un intero album fenomenale ed invece è solo la traccia finale dopo altrettante perle". Nemmeno sto a dirvi di che canzone parlava.

Ecco cos'è watershed per me.

NOTA a parte sulla special edition. Solitamente me ne sbatto ma stavolta ci sono rimasto male. Due dischetti dentro due cartoni da promo ecco cosa mi trovo aperto il fragile cartone formato postale.
Una special fatta di cartone!

E passi pure.

Le tracce bonus su dvd soltanto.

E passi..io non ho il fottuo 5.1 non ho nemmeno uno stereo decente ma passi cazzo.

Il Libretto.

Solo immagini.


BEh. Grazie.

Ragazzi ordinatevelo dagli States e non spendeteci venti euro. A costo di segnalarvi io dove e chi.

Ripeto, solitamente non imbratto carta virtuale di TM per lamentarmi di questo background ma stavolta la perplessità è stata tale da indurmi ad esternarvela.

Ite mizzecha est.


PS: Hessian Peel parte madrelingua...si avanzino i traduttori, grazie!

 

Che poi sarà difficile beccarli in fallo totalmente.. Akerfeldt ha una raffinatezza incredibile nel comporre musica.. Per quanto si possa pensare che stia andando verso i dischi di maniera, gli opeth sono comunque garanzia di musica di qualità, quand'anche non ci fosse più l'ispirazione del primo decennio:P