Opeth

watershed

dopo un prolungato e forzato ascolto notturno, posso iniziare a dare le mie impressioni sul nuovo album:

COIL: bella canzone soprattutto per quanto riguarda la voce femminile, inizialmente avevo paura che avesse troppo un'impronta gotica ma poi quando l'ho sentita ho capito che Michelino non fa mai nulla a caso. Da notare come sul ritornello che recita I can see you running through the fields of sorrow cantato dalla ragazza, la tonalità sia una terza sopra, ossia l'armonizzazione naturale della parte cantata da Mikael. 8.7\10

HEIR APPARENT: intro doomeggiante con la batteria molto lieve e un inserto di piano da brividi per poi esplodere con rabbia e forza alla Deliverance. Growl sempre ferale e maligno come al solito su questo nessun appunto. Dal minuto 2:30 ricorda un passaggio di Godhead's Lament, soprattutto la presenza di una chitarra in secondo piano che dona al pezzo una psichedelicità tipica del gruppo per poi sfociare in un solo che penso sia eseguito dal nuovo guitarist. Sono molti gli spunti nuovi che caratterizzano questa canzone a cominciare dal tipico groove death pedalatissimo. 9\10

THE LOTUS EATER: forse la più veloce e pesante dell'album. Inizia con un malinconico e mistico intro dove una voce e una viola eseguono una melodia all'unisono per poi sfociare in un groove velocissimo che pare preso da Resurrection Through Carnage nel quale, si alternano cori in clean eseguiti ottimamente e un growl sempre più violento. Gi inserti di tastiera denotano una volontà del gruppo a volgere sempre di più la loro proposta a tematiche musicali proprie degli anni 70, almeno per quanto riguarda le parti in clean. Da notare come dal minuto 2:06 al 2:23 le tastiere assumono una connotazione tipica di un film horror.
La cosa che più mi ha sorpreso è avvenuta al minuto 5:50 dove un groove di batteria accompagna una rapsodia di note eseguita all'unisono da tastiere e chitarra, molto notevole.
Bella la parte finale con i cori in controtempo, come sempre le clean vocals trasmettono cose inenarrabii. 9.5\10

BURDEN: il punto più alto per quanto riguarda l'album a mio parere dove viene espressa tutta la passione settantiana del leader. Intro con un piano secco e malinconico dove a poco a poco prende parte una melodia di fondo che sfocia in una voce carica di dolore, complice anche il testo, quest'ultimo infatti, a mia personale interpretazione, narra un rassegnarsi, una comprensione dei fatti, il capire che la persona che si ha davanti non ha più nulla da offrire e il fatto che ormai si è soli e nonostante il fatto di desiderare la persona di cui si parla ci si rende conto che alla fine quella persona è solo un oceano di tristezza; e questa tristezza viene resa ancora di più dai cori struggenti, soli che si inseguono vanno a concludersi in un passaggio armonizzato di chitarra ancora più triste e struggente.
Finisce con una chitarra classica che pian piano si scorda e devo ammettere sinceramente che non sono riuscito a darle significato se non un parere: GENIALE. 10\10

PORCELAIN HEART: la canzone che forse mi ha deluso, non mi trasmette molto se non la parte dal minuto 4:58, dove il cantato insegue la chitarra, molto mistico. 7\10

HESSIAN PEEL: un pezzo che mi ha sorpreso molto, per tutto l'insieme. Un arpeggio di chitarra iniziale molto bello, l'hammond che la fa da padrone rende il tutto proggheggiante e i reversed lyrics danno una connotazione psichedelica.

La voce è ancora più settantiana di burden in alcuni pezzi soprattutto nella parte che recita:


The longing for me
Comin' down like hail
Why did you leave me?

Come here inside
And tell me how
How in my final days
You found around

La parte di tastiera che anticipa e segue questa parte da un senso mistico orientale, complici anche le tonaltà e le armonizzazioni che vengono seguite.
Il growl è sempre più ferale che mai accentuato dagli intermezzi in mutting che danno un'aria pesante e indigeribile. Dal minuto 8:30 le cose si fanno molto interessanti, la parte di chitarre aiutata da una batteria sincopata e dagli archi costruiti ad hoc danno molto misticismo. 9.5\10

HEX OMEGA: Parte iniziale inedita dove delle ritmiche sospese e armonie quasi dissonanti lasciano col fiato sospeso, poi si aggiunge la voce accompagnata dalla tastiera che ricorda molto Hours of Wealth. Tutto il cantato è pervaso da un senso di quiete intervallato da momenti di pura violenza musicale. 9\10

Album di ottima fattura, quasi perfetta.

8.9\10
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Secondo me la loro vera prima svolta dopo SL c'è stata con GR, il cambio di sound rispetto a tutti i dischi prima è molto evidente...è entrato molto di più il prog rispetto al passato grazie alle frequenti atmosfere Camellesche fornite soprattutto dalla tastiera; in Watershed a mio parere vi è solamente un tentativo di ennesimo cambio di sound mal riuscito, molte parti inoltre eccheggiano pezzi del passato (tipo To rid the disease in Porcelain Heart) e non lasciano il segno...

Qui sono d'accordo, anche a me pare che l'intento di Akerfeldt sia spostare di piu il sound e il cantato soprattutto verso lidi piu tranquilli, mettendo il proprio marchio di fabbrica in alcuni punti...tanto per essere sicuri di stare a sentire sempre gli Opeth...

Sinceramente io di prog non è che ne senta moltissimo in questo disco, a mio parere in GR le idee progressive erano molto piu fresche e interessanti...qui invece mi paiono riprese in maggior parte dal lavoro precedente senza molte innovazioni!
Non a caso il pezzo piu bello è Burden, che di prog ha molto poco...una semplice ballad molto suggestiva...mi piace molto anche Heir apparent, dove il sound pesante e growl hanno il loro spazio e si possono sviluppare al meglio... The Lotus Eater invece a me piace, rappresenta uno dei punti di novita di questi Opeth, aggiungendo qualche sonorità nuova alla loro discografia...

Qui siamo d'accordo, anche io preferisco di gran lunga il sound "sincero" dei primi dischi...senza tanti virtuosismi ed effetti ma solamente buone idee...

 

L'ho comprato oggi, uscito dall'università, e sto finendo il primo ascolto..mi mancano gli ultimi due pezzi.. Tolto damnation è il loro disco più progressive per me.. Mi ha stupito fin da subito l'evoluzione.. Hanno cambiato nuovamente faccia... La componente death metal sta andando progressivamente sparendo... E' il disco meno immediato della loro carriera mi sa tanto.. Mi ci vorrà un pacco di tempo per assimilarlo a dovere. L'impressione è che siano tutti pezzi pregevoli, ma per un'opinione devo aspettare di avergli dato minimo 10 ascolti.

 

L'ho preso ieri mattina, edizione limitata; prima di tutto, se potete prendete la versione normale...la limited fatta tipo lettera è destinata a sfasciarsi sicuramente, e poi il dvd bonus non è nulla di fondamentale...(il pezzo in più non è male cmq)

Non mi esprimo ancora sulla musica, anche se il disco è in loop nel mio stereo da 24 ore esatte...mi sto facendo un'idea, magari scrivo qualcosa di più sensato domani...

 

Reinhart mannaggia a te. Hai perfettamente esteso ciò che avevo iniziato a dire con un post di qualche tempo addietro, per foza di cose incompleto visto che avevo potuto solo ascoltare qualcosa qui e lì.

D'accordo al 101% con te, ma e ora io cosa dico?? :grin:

 

sinceramente, si sta facendo anche troppa "letteratura" attorno a questo disco, per me.:P come se watershed dovesse riscrivere le regole... in barda a decine di dischi molto più stimolanti, o forse è l'ascoltatore accanito opethiano che è portato a ragionare oltremodo su quello che sente. comunque, sono più o meno d'accordo con reinhart, anche se la palma di peggior brano lo darei a porcelain heart, veramente un aborto.

nel complesso dico da 70/100 al massimo per me. meglio di GR, ma un voto oltre il 70 comporterebbe dare 200/100 a still life

 

no per fare il rompiballe, ma se uno dice queste cose di un brano:

PORCELAIN HEART: la canzone che forse mi ha deluso, non mi trasmette molto se non la parte dal minuto 4:58, dove il cantato insegue la chitarra, molto mistico.

e gli dà 7/10, allora ho qualche dubbio...:P

 

Dubbi che crescono ancora quando si legge di un "tipico groove jazz su" The lotus eater...(che non esiste)

 

non ho detto che fa schifo ma che mi ha deluso, cose diverse...
se una canzone mi ha deluso posso comunque dargli un valore obiettivo, non credi?

 

certo, ma se devo recensire un disco o qualcosa che mi ha deluso, non darei mai 70/100, che reputo un buonissimo voto. cazzarola quel paio di volte che ho preso 7 in una versione di latino avrei fatto i salti mortali.

questo per dire che delusione e un voto più che buono come 7, per come la penso io, non stanno assieme.

 

Ste, tu hai la mentalità del recensore ormai. Il 7 per uno che ascolta è una bocciatura... per un lavoro artistico è un qualcosa di dozzinale il 7, se valutato da uno che si limita ad ascoltare senza dover valutare per un lettore il prodotto ricevuto.

Io sono poi d'accordo con te riguardo la tua scala.. Per ora non affronto nessun tipo di valutazione riguardo Watershed..dico però, al secondo ascolto, che è spiazzante. Sinceramente m'aspettavo qualcosa di più vicino a ghost reveries.. per i miei gusti è molto meno immediato, molto studiato e raffinato se vogliamo.. Meno d'impatto..manca il pezzo alla ghost of perdition, per dire, piuttosto che alla grand conjuration. Un male o un bene? Questo lo giudicherò quando sarò riuscito ad assimilarlo. Sono dei nuovi Opeth, pur senza nulla di nuovo all'orizzonte.. mi sembra abbiano calcato la mano maggiormente sugli elementi che facevano parte di Damnation, integrandolo con la matrice metal.. Sicuramente è musica per palati fini, bisogna solo entrarci dentro per bene (e mi è impossibile per ora) e valutare se sia l'ennesimo centro, od un semplice disco di maniera o di transizione.

 

ah, aggiungo una cosa: l'idea che mi sono fatto, senza voler sembrare quello nostalgico piuttosto che quello che pensa che pensa che ciò che si perde sia per forza meglio di quel che si trova, è che il tocco di axenrot, inserito in un contesto come quello di Watershed, sia troppo ruvido, e sicuramente con Lopez dietro le pelli ci sarebbe stato forse quel quid di raffinatezza e classe in più.

 

Toh, Thrash ci ha dato

 

Boh dopo parecchi ascolti dico che per me è stata una gran bella delusione;sono uno che apprezza i cambiamenti ma quel velo nostalgico che aveva quasi sempre contraddistinto gli Opeth è andato praticamente perso;gli spunti ottimi come sempre ci sono ma ad esempio trovo hex omega di una piattezza disarmante in confronto a quello che ci hanno abituato gli opeth;inoltre burden dopo 4 minuti diventa per me davvero noiosa,giuro che non mi era mai capitato di skippare un disco degli opeth:con questo è successo.Porcelain heart ha dei pezzi davvero grandiosi,ma l'ultimo reprise è davvero inutile,mi sembra quasi fatto per allungare di un minutino e qualcosa la canzone.La mia preferita è Lotus Eater seguita da hessian peel,belle anche heir apparent e coil.
In generale il disco non è affatto brutto ma è di gran lunga il peggiore degli opeth e mi dispiace dirlo;mi sarei aspettato che essendo il nuovo disco del mio gruppo preferito mi avrebbe spinto ad ascolarlo almeno 2-3 volte al giorno per le prime due settimane e così non è stato.
In generale concordo con il 70 di Stefano.