Nevermore

Beh, sono alla quarta canzone ed ho le lacrime agli occhi. Melodie sublimi e strazianti come non ne sentivo dai tempi dell'EP In Memory e Dreaming Neon Black. Certo, a livello di arrangiamenti e composizioni non è niente di speciale nè di originale, ma credo che un disco solista di Dane vada valutato per le linee vocali, la sua prestazione e soprattutto i testi.
Insomma, se continua così c'è da rimpiangere che non si sia tenuto tutte queste belle melodie per i Nevermore.

 

Ehm, addirittura?!?
C'è puzza di figata apocalittica da queste parti...

Beh, starei leggermente sbavando alla sola idea, forse è davvero il caso che faccia pure i salti mortali per fare mio questo disco...

 

Allora, adesso posso esprimere un giudizio un pò più equilibrato.
Ribadisco quello che ho detto sopra: il punto di forza del disco è nelle splendide linee vocali di Warrel, come d'altronde c'era da aspettarsi. E la cosa mi fa molto piacere, visto che i dischi dei Nevermore che più contano per me sono quelli dove è Warrel a farla da padrone (DNB e DHIADW). Ho sempre visto in lui il valore aggiunto della band. Senza la sua voce e le sue linee vocali i Nevermore non sarebbero ciò che sono. Detto ciò, bisogna anche dire che a livello di sonorità e di soluzioni ritmiche il disco è molto uniforme, anche troppo. Le canzoni si svolgono più o meno tutte sullo stesso registro e fra i tre o quattro picchi del disco, il resto rimane nell'anonimato. Ciò non toglie che Messenger, Let You Down, My Chosen Misery e This Old Man siano stupende, toccanti come una Dreaming Neon Black, Believe In Nothing, The Heart Collector, Insignificant o Who Decides. Infatti si potrebbe dire che tutto il disco si muove nelle coordinate della ballate classiche dei Nevermore, di quei mid-tempos ultra-melodici che sono fra i punti centrali dei dischi della band. Le punte di eccellenza che ho nominato sono quelle dove Warrel dà migliore prova di sè, creando delle melodie eccellenti. I testi devo ancora leggerli meglio, ma posso dire che in alcuni punti raggiungono un ottimo livello. Confesso che dopo 6 dischi dei Nevermore certi passaggi cominciano ad essere stucchevoli, ma altri raggiungono punte altissime di lirismo. E' forse il disco più apocalittico per quel che riguarda le liriche, "The end is near, we're all insane" basta e avanza per riassumere il tutto.
Nel complesso, un buonissimo album che però dimostra quanto sia indispensabile l'altra metà dei Nevermore, ovvero le straordinarie doti di song-writer di Loomis per dare varietà ad un full-lenght.

 

Non ci credo, ho battuto Darkest....


Ebbene sì, nell'aire in questo momento si stanno diffondendo le note del solista del Vate di Seattle.

Che dire? Solo un paio di parole: E' LUI! La sua voce, la sua espressività.

Per i testi, mi riservo di mettermi seduto e di leggerli con la SUA voce nelle orecchie.

E' tornato.

 

Sono due giorni che ascolto My Chosen Misery in loop ed ogni volta mi commuove di più. Il testo poi è toccante come pochi altri, forse la più autentica confessione di Warrel. Più ascolto il disco più ci sento tutta l'anima di Dane. Se lo si vede in quest'ottica è un capolavoro di espressività.

 

Finalmente qualche commento su questo bellissimo disco!

Che dire, leggendo le vostre impressioni mi sento di quotare ALEX per la sua analisi.

Dane è a mio avviso il miglior vocalist in circolazione attualmente, e questo solista è al 100% suo, nel bene e nel male! Warrel ci mette tutto di se, la rabbia, la commozione, la follia, la malinconia, ed ogni canzone è una piccola perla di bravura.
Tuttavia pur essendo privo di "brutti momenti", l'album si assesta su un buon livello di songwriting senza però molti picchi, tra i quali oltre a quelli che avete citato metto anche "when the rats goes to war" (mi pare, ma mi sa che ho fatto qualche errore :-) ).

Al di là di questo ho messo finalmete le mani sull'EP "in memory" e sull'omomimo primo album:

IN MEMORY è veramente veramente bello, niente da dire!

Sul primo devo dire che è molto più "heavy" dei successivi, però il voto dato qui su true metal mi sembra un pochino ingeneroso!

 

In Memory è spettacolare. Optimist/Pessimist ha un testo un pò ingenuo, ma musicalmente parlando è molto bella. Matricide è forse il primo capolavoro scritto dai Nevermore (l'EP è precedente a TPOE), la cover Silent Edges (mi pare si chiami così) è buona, anche se non eccellente e The Sorrowed Man è dolcissima e commovente. Hai fatto un ottimo acquisto.

 

Basta, devo procurarmi questo disco, magari già domani che già sono in tremendo ritardo e sto iniziando a sognarmelo pure di notte: il fatto che dei giudizi ormai completamente a freddo continuino a mettere in risalto un prova vocale stratosferica rendono l'album in questione un'urgente priorità all'interno della mia lista degli acquisti.

E per favore, signori miei, d'ora in poi, fino a che "Praises To The War Machine" non sarà mio, finitela di parlarne in questi termini entusiastici, piuttosto dite che è uno schifo totale perchè così mi fate stare male...


P.S. Penso che nemmeno mia madre ci credesse quando mi batteva da piccolo, ma tant'è, la dura realtà...

Eh sì AlexSkolnick, mi tocca fare il pappagallo e quotarti ancora: "In Memory" è il primo episodio dell'inarrivabile triade nevermoriana e, per quanto un semplice EP, ha davvero poco da invidiare ai suoi compagni "The Politics Of Ecstasy" e "Dreaming Neon Black" -probabilmente, assieme ad una maggiore intricatezza e ricercatezza sonora, solo la -a tratti inumana- capacità di stupire per 60 minuti piuttosto che per mezz'oretta scarsa, ma questo è giocoforza un suo limite congenito...

Concordo quindi alla grande con quanto hai scritto, anche se a fare i pignoli invertirei l'indice di gradimento tra la bauhausiana "Silent Hedges/Double Dare" e l'onirica e tuttavia discreta "The Sorrowed Man" (episodio meno riuscito dell'album a detta del sottoscritto) e soprattutto porrei l'accento sulla titletrack, emotivamente distruttiva e pregna di quel melodiare sofferente che tanto rende unico e degno d'ammirazione il nostro amato Warrel Dane.

 

Ah già, la title-track me l'ero completamente dimenticata. Ecco, stupenda anche quella. Comunque a me The Sorrowed Man piace molto: quel cantato così recitato mi ipnotizza.

Riguardo PTTWM devo dire che in realtà la prestazione tecnica di Dane non è stratosferica. Non ci sono acuti e falsetti come nelle sue prove migliori, gli anni cominciano a farsi sentire. Il bello è sentire di nuovo la sua voce al centro di un disco, cosa che da DHIADW in poi è venuta meno nei dischi dei Nevermore. Il suo modo di intepretare le canzoni è così carismatico che non ti accorgi nemmeno della musica che lo supporta. C'è solo Warrel.

 

Per quanto riguarda il solista di Dane: più lo ascolto, più trovo punti che mi piacciono.
Come ha scritto Alex Scolnick, però, c'è da dire che, se la Sua voce e la Sua espressività sono quelle che chi ama i Nevermore conosce ed ama, si avverte (almeno per ora) la mancanza del marchi di fabbrica Nevermore. Ossia l'assolo di Loomis, o la batteria di Williams.

Ma, ripeto, la voce è quella che ha ipnotizzato chi si è innamorato di DNB e DHIADW.


Per quanto riguarda In Memory: Matricide è uno dei testi più belli e toccanti che abbia letto.

 

In certi momenti sembra di risentire il Warrel dei Sanctuary. Prestazione vocale stratosferica e album meraviglioso, non riesco più a togliermelo dalla testa

 

AAAAAAAAAH che goduria il pensiero di Warrel nei Sanctuary...sbavo!

 

ho scoperto in questo periodo i Nevermore con il loro album omonimo (nonchè il primo se non si contano i cd prodotti sotto il nome Sanctuary) e beh ragazzi.......la prima impressione è stata stupore misto a non so che, veramente emozioni che pochi album al primo ascolto mi hanno saputo dare.
veramente...immensi, bò non so come definirli, stanno scalando rapidamente la mia classifica di cd preferiti. mi sto letteralmente "mangiando" questo album giorno dopo giorno.....non riesco a non ascoltarlo, è veramente bello.....dopo aver concluso la "degustazione" (chissà tra quanto) di questo album provvederò a procurarmi In Memory.
Per adesso faccio i migliori complimentoni a questo fantastico full length......

 

one_harvester aspetta di arrivare allora ai successivi capolavori dei nevermore (the politics of ecstasy, dreming neon black, a dead heart in a dead world, enemies of reality, this godless endeavor), ne rimarrai folgorato

 

Pfff... e pensa che il primo è il meno bello della loro discografia. Già con In Memory sentirai che salto di qualità... e quando arriverai ai capolavori...

Beh goditi questa scoperta!