Un passo dal baratro...

anche a me è capitata una cosa del genere recentemente e nel baratro ci sono stato per un bel pò. più che baratro direi un vero e proprio inferno e il motivo è qualcosa di veramente brutto e che pensavo non potesse mai capitarmi. in questo caso ho deciso di farmi forza da solo perchè è necessario che io stia bene per quella persona e questo è l'unico modo in cui posso uscirne. ora pure io come te sono scettico un pò su tutti e non mi fido molto della gente e sto facendo fatica pure ad affezionarmi ad altre persone quindi hai la mia più totale comprensione poi sono dell'idea che il tempo riesce a sistemare tutto con la forza di volontà quindi non credo che la tua fantasia e il tuo entusiasmo siano persi

 

Viaggio costantemente sul ciglio del baratro, a volte rischio di caderci dentro in pieno, altre riesco a mantenermi a distanza di sicurezza.

Forse il periodo peggiore è stato nel 2005 (anno orribile...), li mi sono reso conto di essere in uno stato quasi confusionale, poi lentamente mi sono ripreso, ma ho il sospetto che qualcosa dentro di me ne sia rimasta irrimendiabilmente vittima...
Bisognerebbe riuscire a non cadere mai troppo, perchè a volte anche se ti rialzi ti potrebbero rimanere delle cicatrici.

Comunque nei momenti di crisi tutte le persone su cui speravo di poter contare si sono rivelate "inutili", ho ridimensionato tutti i rapporti con le persone che frequentavo in quel periodo.

 

Grazie di cuore

 

Per il discorso delle cicatrici, penso che purtroppo quelle rimarranno sempre...

 

di nulla

@metalslasher: il problema delle cicatrici è quello di farle cicatrizzare pulite. rimangono si, ma come?

 

si infatti ho dimenticato di specificare, cioè quando rimarrà il segno senza sanguinare o infezione allora il baratro sarà di nuovo lontano. I segni serviranno a ricordarci della battaglia e a crescere

 

è proprio in quei momenti che si capisce il valore delle persone..specie degli "amici"

 

Io ho letto solo qualche commento al volo, ed io credo che finire nel baratro scusatemi ragazzi voglia dire ben altro...
Subire uno stupro, non arrivare a fine mese con lo stipendio (da non dormirci la notte magari per il mutuo), sentirsi dignosticati una malattia incurabile...ma non essere mollati dal moroso o avere 2 amici stronzi che si rivelano non amici...
E queste poche cose che dicono valgono per noi riccozzi ragazzi occidentali. Vallo a dire ad uno che emigra dal centro Africa cosa vuol dire vivere sul baratro...
Lo so che ora mi becco una vagonata di fischi, ma quello che mi sentivo di dire dovevo dirlo, e giuro cmq in tono pacato.

 

Hai ragione, ma quì non si discute su cosa possa significare "essere al baratro" in maniera assoluta ed oggettiva. Non è il topic della lista delle cose più atroci del mondo. Le cose che hai citato tu mi auguro che quì nessuno le stia passando o le abbia passate. Quì si vuole solo raccontare delle esperienze personali (chiaramente negative) che per chi le ha vissute possono aver significato molto e aver segnato in qualche modo la propria esistenza.

 

perchè dovremmo fischiarti? però che ne sai di quello che hanno vissuto gli altri? magari non lo scrivono per vergogna o perchè è una cosa troppo personale e quindi lo mettono sotto un'altra forma. non credo sia semplice parlare di cose estremamente personali che ti portano in una determinata situazione. quindi magari dietro una storia che sembra inutile c'è qualcosa di veramente serio, solo che magari non è il caso di scriverlo per mille motivi

 

potrebbe essere molto interessante questo piccolo angolo..una sorta di sfogo di tutto quello che ci teniamo dentro, cose che dis olito si dovrebbe sfogare con, diciamo, l'amico più caro. Ma si vien qui. Qui dove nessuno ti può vedere in faccia e la tristezza celata del tuo essere martoriato nel suo io, da fatti, eventi, cose, che alimentano i nostri pensieri come un mulino è mosso dal vento e poi?..nulla..la brezza si calma è il mulino si ferma. Costante la soddisfazione della condivisione con chi, nella proria personale forma , esprime ciò che più l'attanaglia nel profondo, in questa costante corsa vero non si sa cosa, forse la felicità, come Don Chisciotte affrontiamo il mulino, appunto, che a noi oggi pare il gigante, pur sapendo che è una battaglia persa e ci faremo male, però, è bello poterne parlare...