What's on AIR? (pt.2)

Gruppo: Evoken
Album: Quietus
Anno: 2001
Genere: Funeral doom/death doom metal

incredibile.
un album seminale per il genere...
sti americani sono proprio dei geni, ma questa è sicuramente la loro perla!
atmosfere cupe e deprimenti, ma piacevoli, almeno per i miei gusti:P.
per chi non è abituato al genere è meglio usare molta cautela, perchè potrebbe risultare pesante e monotono.
le canzoni sono tutte stupende, anche se la mia preferita rimane "where gosts fall silent".
stupendi anche i testi.

 

Ok adesso prenderò una pletora di insulti, ma tant'è :P

Limp Bizkit
Significant Other
1999
Nu Metal



Mah... A me questo disco piace
E' IL disco dei Limp Bizkit, quello più metropolitano e con le influenze hip hop più pesanti. A me l'hip hop non piace per niente, ma questo lavoro è ben fatto, durante tutta la durata rimane oscuro, potente e l'aggettivo che meglio descrive questo disco, METROPOLITANO. Tante le track belle, secondo me il top si raggiunge nella tranquilla Rearranged, nella violentissima Break Stuff, e in quella che per me rimane la loro migliore canzone, la stupenda Nookie, manifesto di un genere intero, ed insuperata per feeling e groove.
Per me questo è il migliore di Durst&co, e il successivo tamarrissimo "Chocolate Starfish" per me è una gran brutta caduta per questo gruppo...

 

Strapping Young Lad
Alien
2005
Century Media
booooh (Metal-Archives parla di Death/Thrash/industrial)

Indubbiamente un bel dischetto tranquillo proprio per conciliare il sonno. La voce, i testi e le musiche di Townsend rispecchiano appieno il suo essere disadattato. Incazzato in ogni sua forma. Non è niente male questo album

 

Green Carnation
Light of Day, Day of Darkness
2001
"The End" Records

"Progressive"/Doom Metal

Un'opera che andrebbe ascoltata, riascoltata più e più volte per poter essere compresa a pieno. Una sola canzone di un'ora: la storia di un uomo che, dopo la morte del figlio, cade in un vortice di depressione, di sogni e di illusioni..

..Emotivamente parlando, è un album che sconsiglio a chiunque sia d'indole allegra: senza entrare nel clima gelido di tristezza che l'album "emana", secondo me si perde un buon 80% della bellezza dell'opera e dopo venti minuti non ne potrete già più, eheh.
Musicalmente parlando, è un album sì abbastanza vario ma, nello stesso tempo, integro e monolitico: l'opera non è divisa ne testualmente ne musicalmente in parti, come invece accade nelle tipiche suites Progressive.

I tipi di generi toccati sono diversi, ma la componente principale è un Doom decisamente ammiccante all'Heavy: non mancano infatti parti con doppio pedale, riff da scapocciate e assoli strappalacrime, così come son presenti break strumentali acustici dominati da orchestrazioni..Insomma, se volete concedergli un'ora del vostro tempo, quest'album non vi deluderà!

L'album è stato anche recensito su TM, prendendosi un bel 89.

Recensione: Green Carnation, Light Of Day, Day Of Darkness - TrueMetal.it

 

ottima descirizione, UnforgivenII, esatta.

 

Capolavoro Light of day....

 

ogni tanto mi godo la voce "simil-brutal" dell' ottimo Tom Waits,
Singapore, God's away on business, Underground, etc..

un genio o un pazzo che sia, ma mette allegria! :P

 

NOME GRUPPO: Alestorm
TITOLO ALBUM: Captain Morgan's Revenge
ANNO: 2008
GENERE: Pirate Metal (che in poche parole non è altro che Heavy/Folk )
ETICHETTA: Napalm Records


Signori, a mani basse, questi scozzesi sono la rivelazione dell'anno per il sottoscritto!
Dopo aver ascoltato il tormentone Over the Seas, la tiratissima e trascinante title track, le roboanti Terror on the High Seas e Set Sail and Conquer, e la folkeggiante Of Treasure (che mi ricorda un casino "Quindici Uomini sulla Cassa del Morto") non riuscirete a fare a meno di questo straordinario debutto ARRRRR!

Vi consiglio di recuperare anche il singolo Heavy Metal Pirates, uscito a parte...merita anche quello

 

Testament
The Legacy
1987


Questo è un super classico, di sicuro lo conoscerete già tutti, ma diffondere il verbo non fa mai male
Che dire, di sicuro questo è il miglior debutto mai realizzato da una band nel thrash metal, a parte The Ultra-Violence (nemmeno Forbidden Evil, o Bonded By Blood gli si avvicinano per me). Comunque la band secondo me doveva ancora maturare un attimino, nel senso che qui le influenze degli Slayer e dei Metallica si sentono parecchio, ad esempio Burnt Offerings richiama tantissimo le sonorità dell'album Hell Awaits nelle strofe... In ogni caso si sente chiaramente che i Testament hanno una loro personalità, caratterizzata soprattutto dalla straordinaria abilità di inserire linee melodiche eccezionali anche nei contesti più heavy. Tutte grandissime canzoni, dalla dura Over The Wall (l'assolo è diventato storia ormai), ai riecheggi dei Mercyful Fate nella sulfurea The Haunting, alla thrashosissima (ma che aggettivo è? ) First Strike Is Deadly (altro assolo da antologia); ma le mie preferite rimarranno sempre la complessa, maestosa e avventurosa Raging Waters e la famosissima Alone In The Dark, splendido connubio di violenza psichica e oblio melodico. Unico semi-filler, comunque gradevole, Do Or Die (in cui peraltro si afferma molto il discorso sulla melodia citato sopra). La band è preparatissima, Peterson macina riff pazzeschi, Clemente alla batteria non perdona, Skolnick è un fenomeno anche se migliorerà ancora, e Chuck registra la sua migliore performance a mio avviso con i Testament...

Quindi un grande debutto, ma preferisco The New Order, dove tutte le peculiarità della band verranno a galla lasciando Metallica e Slayer sullo sfondo.. Su The Legacy mi sembra il contrario, ma rimane un disco da antologia! D'altronde come dimenticare la mitica frase mugugnata da Chuck:

A VAST GROUP LOCUST ATTACK!

 

ColdWorker
The Contaminated Void
2006
Grindcore

Dalle ceneri dei mai abbastanza compianti Nasum escono questi tizi, che danno alla luce un disco di sano grind, incazzato e masiccio, non basato sul gore ( e si sente ). A differenza dei Nasum sono molto più massicci, non così corrosivi, la voce rimane sempre su toni growleggianti non fognosi, un ottimo livello tecnico, i ragazzi sfornano un disco vario, incazzato e godibile fino all'ultimo secondo. Buon sangue non mente davvero.

 

GRUPPO: Adagio
ALBUM: Underworld
ANNO: 2003
GENERE: Progressive Symphonic Metal



Secondo album per i francesi che forti di una formazione, a mio avviso, stellare riescono a superare (non solo confermare) il debutto Sanctus Ignis.
Si potrebbe definire come un fulgido esempio de "l'orchestra incontra il metal", nel quale le parti si intrecciano perfettamente senza prevalere sull'altra, creando un alchimia degnamente bilanciata.
Il chitarrista Forté, principale compositore, dimostra di avere grandi doti nel songwriting, nonchè uno spiccato senso per la melodia e gli arrangiamenti. Gli altri componenti non sono da meno. Il bagaglio tecnico è davvero impressionante: Bruinenberg (già Elegy) alla batteria, Hermanny al basso e Codfert alle tastiere brillano per capacità e gusto musicale, David Readman alla voce dimostra nuovamente di trovarsi a suo agio anche in territori fuori dall'hard rock dei Pink Cream 69.
Attenzione però a non forzare un paragone con i Symphony X

 

Novembre
The Blue
2007
Qualcosa a metà tra deat-doom-gothic ed altro
Ultimo album dei Novembre, e si riconfermano ancora una volta come dei maestri. Mai scontati, mai noiosi ed asettici, ma sempre in grado di catturare l'ascoltatore nella loro trama e di fargli provare emozioni intense dall'inizio alla fine. L'album in questione è segnato da un ritorno alle sonorità più death degli esordi, atmosfere più cupe ed oscure segnano un album che è un ennesimo strike. A mio parere il miglior gruppo metal italiano, un autentico vanto per la nostra scena.

 

Stone Sour
Come What(Ever) May
2006
Alternative Metal(?)

davvero bello, meglio del suo predecessore.
ci sono canzoni che mi fanno venire i brividi, sarà per la voce pulita di Corey, tra le mie preferite nel mio scarso repertorio clean.
Through Glass ad esempio, anche Zzyzx Rd...delle ballad molto emozionanti.
non mancano canzoni più heavy, come l'opener 30-30/150, Reborn,e Made of Scars, a mio parere la vera chicca.
poi c'è Cardiff, da pelle d'oca l'urlo finale...
bene bene, per il prossimo mi aspetto un capolavoro.
consigliato a menti spensierate o per chi si vuole prendere una pausa dai nostri adorati growllati

 

Nargaroth
Amarok
2000
black metal

6 brani di quel piccolo genio del black che risponde al nome di Kanwulf, dalla Germania. 6 tracce in cui si può sentire tutto l'influsso del conte ( la seconda traccia per esempio è una sua cover ), dal riffing allo scream straziante. Eppure non è una copia, ma una sorta di eredità, un'eredità nera come il carbone. Le 6 tracce sono toccanti, strazianti, malefiche, insomma sono black. Tra le realtà post Norvegia Nargaroth merita di certo un posto da re.

 

Sognante e magico, ma forse un pò prolisso: qualche minutino in meno l'avrebbe reso meno monolitico, comunque un bellissimo album!