Lezioni D'Armonia

L'opera è al tempo stesso un manuale dove è ripercorsa la storia e lo sviluppo dell'armonia dalla civiltà greca all'età contemporanea, pensato per i suoi insegnamenti all'Accademia Musicale di Vienna e al Conservatorio Stern di Berlino e un saggio sulle nuove teorie armoniche e musicali da egli stesso ideate (dodecafonia, pantonalità...). Si trovano lezioni sui concetti di consonanza e dissonanza, sui modi maggiori e minori, sui diversi tipi di scale e i loro accordi, sulla modulazione, sulle cadenze, armonizzazione di corali, sino alle teorie della sospensione della tonalità e introduzione alla dodecafonia.

 

per le vacanze devo imparare ad improvvisare su un pezzo in Gm stile deep purple con il G dorico...
non riesco a trovare il suono caratteristico del modo...
(diciamo che il mio maestro finora mi ha detto "trovati a che maggiore corrisponde e improvvisa" ...però cosi so le note, la sonorità del modo non la conosco!!")

cioè da quello che ho capito il dorico suona simile ad una minore naturale infatti differisce da essa x la 6° alzata di un semitono..
qualcuno può postare dei licks, dei fraseggi che ne facciano risaltare le sonorità????

 

'azzo che bel maestro ... cambiarlo?

cmq devi sentire quella nat6 enfatizzata, inq uesto modo riuscirai a cogliere il colore del modo. ad es. suona l'arpeggio di Gm e cerca di porre l'attenzione sulla sesta dorica (in G-Dorian la sesta è un E).

eccoti un piccolo esempio (Gm-arpeggio - Dorian):

E||--------3---5--6--5-----------|-------||
B||------3-------------6-3 / 5----|-------||
G||----3-------------------------|-------||
D||--5---------------------------|-------||
A||------------------------------|-------||
E||------------------------------|-------||

 

innanzitutto grazie ... credo di averne colto la sonorità!!! è una sonorità "minore" ma molto meno triste della minore naturale (eolio)...

boh in generale sono abbastanza soddisfatto di come mi insegna le cose... c'è da dire che i modi me li ha spiegati da poco tempo, così come gli arpeggi, forse nn vuole mettere troppa carne al fuoco... sono al secondo anno di lezioni.

 

yeps esatto, la sesta dorica suona meno "triste" (e proprio x questo molto meno "heavy lead from '80" :P) rispetto all'eolio!

ecco come dritta ti consiglio sempre di andare ad enfatizzare la nota che da il colore del modo (caratteristica) sotto un arpeggio (come l'es. che ti ho postato), così sentirai sempre qual'è la vena di quella modulazione.

 

Nonostante le lezioni siano sospese a quanto pare io vorrei chiedere una cosa: Ma il dorico, l'eolio il misolidio...ecc sono modi giusto? Perciò si può scrivere una canzone in fa minore, come se ne può scrivere un'altra in re mixolidian oppure una in la frigian (con tutte le alterazioni dei vari casi)? Ditemi se sto dicendo una cavolata

 

E un'altra cosa: Quando create una canzone, create prima le note e poi trovati gli accordi oppure prima fate una base di accordi e poi ci piazzate sopra le note? In ogni caso come fate?

 

Certo, si può scrivere musica a partire da qualunque scala. "Light My Fire" dei Doors è per esempio in dorico, "Fame" di Bowie misolidio.

Per quanto riguarda le tecniche di composizione, ce ne sono 1000. Io sono tastierista, e parto spesso da progressioni o riff, o ancora più spesso da giri di basso, la melodia viene dopo e le parole dopo ancora. Altri possono iniziare da riff di chitarra, o dalle parole.

 

lords of karma di satriani invece usa il pitch axis system .. ma questo per il momento è troppo advanced come nozione da spiegare eheh! :P

 

e non solo lì :P
anche in Satch boogie e in A piece of liquid :P

 

mi son letto un po di cosuccie e faccio/rinnovo i miei complimenti a darkstar, douglas e tutti quanti stanno intervenendo per chiarire alcuni concetti

ma se vi farebbero la domanda: "come si struttura un solo?" voi come rispondereste? (naturalmente parlo di struttura, a prescindere dal tipo di scala, accordi ecc)

mi sono accorto per esempio che un solo è costruito con una scala ascendente e discendente e c'è quasi sempre un ritorno su una stessa nota (a volta prese su ottave differenti), la trovate giusta come interpretazione o secondo voi come va "pensato" un solo?

 

Gli assoli non sono la mia specialità, però sono sovente strutturati seguendo il "numero d'oro", una proporzione molto comune in natura e in musica, dove il punto culminante si trova (molto all'incirca) verso i 2/3 dell'assolo, che poi scende di nuovo, come dici tu. Ci sono però tanti altri metodi e forme, dipende da cosa cerchi di esprimere. Possono essere basati su scale, su arpeggi, su frammenti melodici stereotipati (licks), su melodie estemporanee, usando giochi matematici o musicali di vario tipo, trasposizioni e tanto altro. Onestamente però, io sono un po' "anti" assolo, ce ne sono troppi, la più parte di essi sono banali, riempitivi e autocelebrativi. Preferisco di gran lunga una melodia strumentale ben strutturata e inserita nel contesto dell'arrangiamento che la proverbiale "vespa inferocita" che tormenta fin troppi dischi metal. Parlo però da tastierista, quindi sono forse anche un po' prevenuto...

 

Scusate la mia ignoranza ma vorrei chiedere a proposito di tonalità come cambia un componimento se scritto in una tonalità maggiore o nella sua corrispondente minore (es Do M - La m). E' una questione di accenti giusto? In che senso?

 

@Epic

Al contrario di quanto ha scritto Douglas nel suo post precedente .. la fase solista è probabilmente quella che preferisco. Ci sguazzo semplicemente dentro, è un pò il punto in cui il musicista deve tirar fuori gli attributi ed esprimere ciò che sente, la sua vera voce diciamo.

Pensate ad es. ad un bel solazzo triste e malinconico basato su una modulazione minore come l'Aeolian, in cui il "primo violino" del caso (ovvero io! ) snocciola tutti i suoi periodi logici tramite arpeggi, bend, passaggi cromatici, svolazzate lungo tutto il manico ecc...
Insomma .. li c'è da tirar fuori veramente se stessi. Molto più di un testo azzeccato credo .. ma quello del testo di un pezzo è sempre stato un mio limite eheh.:P

Ma veniamo a noi, come lo costruisco io il mio solo? Bhè io .. mi fischietto le frasi! La formazione jazzistica, al contrario di quella classica avuta con gli studi pianistici, mi ha lasciato questo valore: pensa al solo come una frase di senso compiuto, dove ogni frase (cellula melodica) deve legarsi con il resto del discorso.

E secondo questo schema, penso a come costruire ciò che voglio dire.
Mi piace stupire, usare gli intervalli più futuristici e sottovalutati che la storia della musica ci ha dato (le quarte e le quinte), usare cromatismi e colori modali e tante altre cose .. ma il tutto sempre nell'ottica che il discorso deve filare in tutte le sue frasi.

 

Non ho capito, vuoi prendere un componimento originariamente scritto in chiave maj e trasporlo nella sua relativa min?