La longevità dei CD

Io ho dei cd che risalgono al 1982....ritenendoli estremamente preziosi( )li tratto con i guanti e tutt'ora funzioneno perfettamante.

Certo se uno li lascia in giro e li graffia....

 

Dipende sempre da come vengono trattati, comunque in linea di massima, dovrebbero essere piuttosto longevi.

 

non avevo mai sentito sta storiaccia, però non credo che sia del tutto vero....

 

Dal 1982

Compie 25 anni e tiene duro il compact disc

Nell'agosto 1982, 25 anni fa, la Philips avviava in Germania la prima produzione di cd, rivoluzionando il mercato discografico.
Ad oggi, nel mondo, sono stati venuti oltre 200 miliardi di cd, che resta il maggior supporto discografico, nonostante la crescita del download sul web.
Il primo cd messo in commercio fu "The Visitors" degli Abba, ma la prima stampa di un cd fu la registrazione della "Sinfonia Alpina" di Richard Strauss diretta da Von Karajan. Nel 1985 "Brothers In Arms" dei Dire Straits fu il primo cd a superare il milione di copie vendute: ancora oggi è il maggior successo per un album cd.

Fonte: Il Giornale, sabato 18 agosto 2007

 

Il supporto cd è nato in Europa, quindi gli Stati Uniti, almeno in questo caso, si sono accodati al Vecchio Continente.

Resta il fatto che l'articolo riporta chiaramente che la commercializzazione dei cd è iniziata a partire dall'agosto del 1982, tra l'altro con un numero relativamente esiguo di titoli stampati, suppongo, ma parla anche di "The Visitors" degli Abba come primo cd messo in commercio. Ora, quel disco (che ho sia in vinile che su cd) è stato pubblicato nel 1981.
La versione in cd deve essere stata commercializzata l'anno successivo rispetto a quella su vinile, altrimenti i conti non tornano...

 

Purtroppo e` abbastanza vero, i cd sono stati pubblicizzati come dotati di vita eterna, ma come tutta la plastica hanno una vita abbastanza limitata; per di piu` il fatto che siano composti da strati di materiali diversi peggiora le cose

il fatto che si sentano ancora bene e` una caratteristica del digitale: andra` avanti a sentirsi perfettamente fino al momento in cui, di colpo, non smettera` di sentirsi del tutto, visto che i bit o si sentono, o non si sentono

per i cd da negozio, vita limitata potrebbe voler dire anche una 50ina di anni, decina piu` decina media, pero` a me e` gia` capitato di trovare un cd la cui superficie era "bucata", come se lo strato sopra si fosse corroso, inascoltabile, ed era solo degli ultimi anni 90, credo (degli in flames, jester race), sempre conservato nel suo jewel case.

per i cd e peggio ancora dvd masterizzati, la vita media e` significativamente piu` breve, anche solo 5-10 anni o meno, a seconda dei materiali, del clima e di come vengono usati.

sempre a differenza dei vinili, non cambia molto se i cd vengono usati o meno, al massimo cambia se vengono sentiti in auto (dove subiscono piu` sbalzi di temperatura); in compenso i vinili, essendo fatti di un materiale solo, dovrebbero durare di piu`, magari attorno al centinaio di anni, o chissa`

in realta`, fondamentalmente non si sa ancora quanto possano durare: hanno fatto prove di invecchiamento accelerato e han fatto delle stime, ma l'invecchiamento reale lo stiamo provando noi sulla pelle.

la macchinetta per riparare i cd, probabilmente funziona come le paste e i vari kit: da una levigata allo strato di plastica trasparente e cerca di far sparire un po' di graffi: visto che ad ogni passaggio ne toglie un pezzo, non la si puo` usare troppe volte, al massimo puo` servire per un'emergenza. In alternativa potrebbe essere un lettore capace di leggere cd piu` graffiati della media, e permettere di recuperare i dati, ma ovviamente il cd rimane rovinato.

per quello che riguarda invece i formati, e` vero che i lettori per i supporti di 10 anni fa stanno scomparendo: i lettori di floppy sono diventati merce rara, per ora i cd reggono perche' i lettori dvd sono compatibili, ma non si sa per quanto. peggio ancora i formati di file: quelli degli anni 90 gia` sono problematici da aprire, per quelli degli anni 80, al di fuori del solo testo ascii non ne parliamo

di buono c'e` che oggi i formati non vengono piu` aperti da un solo programma, ma molti hanno delle specifiche pubbliche, che dovrebbero dare loro una vita un po' piu` lunga

 

le cose durano se si trattano bene... punto.

 

Secondo me bisogna distinguere un attimo il discorso tra la compatibilità/accessibilità e quello del deterioramento fisico del supporto su cui sono incisi i dischi.
Il discorso della compatibilità/accessibilità va da sè che con il passare del tempo la tecnologia si evolve e migliora: diversi anni fa usavo le cassettine per i giochi sul commodore, poi sono arrivati i floppy da 5.25 pollici, poi quelli da 3,5, poi le chiavette usb... è normale insomma che ci sia un'evoluzione. Questo riguarda sia i supporti, sia i programmi. All'inizio può dare fastidio, ad esempio l'altro giorno ho sclerato per ottenere il contenuto di un dischetto floppy perchè il mio pc non ha il floppy, però sono situazioni a cui si pone rimedio in qualche modo.
Forse un giorno i CD diventeranno obsoleti, non ho idea... l'unico modo è aspettare e vedere

Per quel che riguarda il deterioramento fisico, non mi stupisco più di tanto, nel senso che sicuramente i primi cd messi in commercio all'inizio per quanto ben fatti saranno stati comunque meno resistenti di quelli messi in vendita anni dopo. Secondo me una distinzione importante da fare e che l'articolo fa solo marginalmente è la distinzione tra cd/dvd acquistati (contenenti musica, programmi ecc) e cd/dvd masterizzabili, su cui magari si masterizzano le foto e i video di cui si parlava.
La differenza tra questi due tipi di supporto (scusate la noiosissima divagazione, vedrò di renderla più breve e indolore possibile ) è il fatto che nei cd/dvd acquistati i solchi (o "pit" e "land", come vengono chiamati) che costituiscono l'informazione sul disco esistono veramente e sono formate da piccole depressioni fisiche (pit) alternate ad altre non depressioni (land) che riflettono la luce del laser; nei cd masterizzabili queste depressioni dal punto di vista fisico non esistono, ma devono essere simulate inserendo uno strato di colore (solitamente ciano e ptalociano). Il polimero colorato che forma il cd viene o meno "oscurato" dal laser modificando i legami chimici della sostanza che lo compone, influendo sulla sua capacità di riflettere o meno la luce, a seconda che si tratti di incidere dei pit o dei land.
Questo fatto di affidare le informazioni alla capacità di riflettere o meno la luce di un polimero è diciamo meno affidabile di un cd acquistato perchè è soggetto molto di più a deterioramento (calore, usura ecc) di un cd "normale".
Lo stesso discorso dei cd masterizzabili lo si può fare con quello dei riscrivibili, ancora meno sicuri di questi ultimi perchè sono soggetti a più riscritture e sono fatti da un materiale come dire più "malleabile" di quello dei CdR normali in quanto deve dare la possibilità di cancellare il disco e quindi influire sui legami chimici della sostanza che li forma sia facendoli cristallizzare in fase di scrittura, sia deteriorandoli in fase di cancellazione.

Scusate il lungo papiro

 

per i cd non e` del tutto vero

mentre danneggiare un vinile e` la cosa piu` facile di questo mondo, ma se vengono trattati bene possono durare a lungo, un cd e` fatto apposta per poter subire un discreto maltrattamento, e poi morire di vecchiaia quando il suo tempo e` giunto, indipendentemente da quanto lo si e` fatto rigare o maltrattato fisicamente (il problema e` il lato etichetta, quello con i dati, non il lato di plastica trasparente che si riga di solito)

usarli in auto e` una questione diversa: quella tra sbalzi di temperatura ed urti sembra una macchinetta per l'invecchiamento accelerato, e lo si vede da quel che succede ai masterizzati

 

guarda un po chi c'è qui!
ben tornata!
Non so se effettivamente è così, certo è segnalato sui cd vergini di non portarli a più di 50°, stando alla pubblicità progresso che fanno adesso quelli dell'enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), col caldo si arriva in macchina largamente oltre i 70° quindi di sicuro un deterioramento pauroso li c'è. Cmq la cosa che mi fa parecchio ridere è il fatto che ai primissimi tempi dicevano che per far durare un cd (che avrebbe una vita media stimata di 20 anni minimi) il doppio bisognava metterlo in congelatore per 2 gg prima di metterlo nel lettore la prima volta!

 

Questo scritto varrebbe un imitazione sul topic medesimo (c' era una volta, ora è scomparso nell' oblio, fortunata te...).




Per quanto riguarda la possibilità che il CD venga superato in termini di "supporto tecnologico", per ora questa ipotesi sembra non sostenibile. Ci hanno provato, ma sembrano aver fallito. Comincerei col dire che:

1. Allo stato attuale delle cose il CD rappresenta il massimo per noi ascoltatori (forse il massimo era già rappresentato dal vinile, ma è andata come è andata...); questo per dire che non abbiamo necessita vera di sostituirlo, possono solo farcelo credere (il mercato).

2. Il consorzio Philips/Sony, lo stesso che ha ideato e sviluppato il CD, una volta persi i diritti di sfruttamento (dopo 20 anni è scaduto il copyright), ha tentato (e stanno tentando) di promuovere un altro supporto (SACD), mentre l' altro colosso Matsushita ha tentato di spingerne un altro (DVD-Audio), giustificando il loro mero progetto commerciale con vantaggi sulla qualità audio (suono multicanale, frequenza di campinamento, bitrate, etc.). Vi dico da audiofilo che i vantaggi pretestuosi (gli stessi propagandati al lancio del CD) non sussistono. Quello che influenza veramente la riproduzione musicale nel vostro salotto, per perfetta che possa essere, è la qualità della registrazione e la prima masterizzazione.

3. Così l' operazione commerciale sta fallendo. I SACD e i DVD-Audio costano ancora molto, troppo. Hanno bisogno di riproduttori dedicati (altrettanto costosi attualmente) ed il fatto che (i SACD almeno) siano venduti come supporto doppio (dual-layers), che li rende riproducibili anche nei comuni lettori-CD (perdendo ovviamente le caratteristiche del SACD), non ha aiutato le vendite. La loro quota di mercato è esigua; anzi, dal momento del lancio, è addirittura in discesa

4. Negli ultimi 5 anni è in ripresa, seppur minima, la quota di mercato dei vinili (superiore comunque a quella dei SACD e dei DVD-Audio), soprattuto vinili di qualità, con grammatura aumentata. E' interessante per conto mio, spero che il trend possa incrementarsi.


In definitiva secondo me il CD, tecnologicamente (poi non è una questione di "tecnologia", ma di mercato) parlando, ha una vita difronte a sè ancora piuttosto lunga.

 

quello che al momento attuale sembra aver possibilita` di soppiantare il cd come formato per la diffusione di massa della musica e` il download a pagamento: altri formati fisici, come tu dici, non sembrano aver raccolto l'interesse che questo modello sembra attirare, anche se per ora e` ovviamente lontano dalla conquista del mercato.

a suo favore c'e` di sicuro la comodita`, e il fatto che non sia necessario l'acquisto di nuove apparecchiature, ma solo l'installazione di programmi di solito gratuito

a sfavore c'e` il fattore della perdita di qualita` (per ora in vendita ci sono per lo piu` formati lossy), anche se molte parti del mondo sono probabilmente pronte al trasferimento dei file piu` grandi per formati di qualita` identica al cd, ma soprattutto le limitaziono di uso e di collezionismo

secondo me la cosa e` probabile, ma con un mercato diverso, fatto di audiofili e collezionisti, o quantomeno ascoltatori di generi di nicchia, nei quali l'album ha discreta importanza, piu` che dei generi di massa dove l'attenzione e` piu` sul pezzo isolato

d'altra parte, meno mercato vuole anche dire meno reperibilita` degli strumenti per leggere il supporto, come gia` adesso succede per i vinili, nonostante la lieve ripresa di mercato: in questo credo che possa influire (in bene o in male) anche l'uso dei cd come supporto per i dati.

a meno che, non ci sia il ribaltone, e il cd venga soppiantato da un lato dalla vendita online e dall'altro dalla ripresa del vinile, che per quanto improbabile sarebbe un'opzione niente male

 

Io sapevo che la durata limitata dei CD e DVD era per quelli masterizzati perchè il processo di masterizzazione casalinga è ben diverso da quello industriale e quindi il contenuto va a farsi benedire con molta facilità. I CD musicali originali io so che hanno una vita di almeno un centinaio di anni, ovviamente se uno li usa come sottobicchieri, bhè, non è che si possa pretendere più di tanto...per il resto quoto ShedderManiac.

 

ShedderChi? Io conoscevo ShredderManiac...
Comunque Silvia "VentoGrigio" ha spiegato, in termini tecnici ma comprensibili, le differenze tra CD e supporti ottici per l'immagazzinamento dati, siano essi CD-R, CD-RW e DVD-R, DVD-RW.

Io, in un latro topic, avevo usato parole più "terra terra":

 

A sostegno di quanto detto da ShredderManiac in merito a questo punto, riporto un altro mio vecchio intervento:

Il post include anche le mie personali considerazioni sul perché reputo più pratico il supporto CD, al di là della qualità audio.