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Suicidio: Atto di viltà o coraggio? O sfida?

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da SERGIOVINCI, 18 Dicembre 2006.

  1. CarolinaIV

    CarolinaIV
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    24 Dicembre 2006

    Ecco, ci sono due affermazioni qui che riassumono perfettamente il mio modo di pensare:

    Netta distinzione metafisica che io non possiedo.
    Però aggiungerei: secondo me nemmeno il realismo è possibile, perchè non esiste una visione assolutamente vera della realtà.


    PErsonalmente, nella vita, mi considero più ottimista che pessimista. Però...in un altro senso...

    Complimenti, sei la prima persona infelice che vedo ammettere questo. In genere si cerca di costruire intorno alle propria infelicità/pessimismo un' aura di superiorità, oppure semplicemente la si usa come un'identità particolare da mettere in mostra.
    Comunque, non penso che uno stato d' animo triste senza motivi concreti implichi un'imbecillità di cervello.
     
    #271
    Ultima modifica: 24 Dicembre 2006
  2. Ville Laihiala

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    24 Dicembre 2006

    ho sempre ritenuto il suicidio come un atto nobile, con cui alcuni soggetti (che alcuni chiamano vittime), sfidano l' istinto di sopravvivenza, la vita stessa. E' senza dubbio una sfida, un' uscita dal quotidiano. Arrivando alla causa, possiamo definirla come viltà, o come forza. Ma le cause nemmeno gli psichiatri possono arrivare a toccarle e nella stragrande maggioranza dei casi nemmeno la vittima. Forse solo il Creatore potrà dirlo.
    Ammiro il suicidio eroico, quello ad esempio dei kamikaze, ma non è ne' più ne' meno di un atto eroico al pari dei soldati romani che si immolavano facendo le sortite per stanare i nemici.
    Il suicidio per natura è egoistico, causato da insofferenza interna. L' insofferenza è giusto che vi sia? Dipende dai caratteri, dalle menti, e dai problemi, insomma varia da persona a persona, non se ne potrà mai estrarre una regola.
     
  3. BleedingThorn

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    24 Dicembre 2006

    Secondo me il suicidio è un atto estremo di disperazione che si compie dopo l'ennesima delusione e l'ennesimo fallimento, quando ci si rende conto che tutto quello per cui si è lottato e per cui sono stati fatti dei sacrifici, svanisce in una bolla di sapone...si arriva a un punto in cui il dolore e la disperazione sono talmente intensi che non si riesce a scorgere altra via d'uscita se non quella di porre fine ad un'esistenza ormai priva di senso
     
  4. Rover84

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    Schöne Seele

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    24 Dicembre 2006

    ...qui si aprirebbe un lungo discorso circa i significati di verità e realtà, che ci porterebbe di sicuro lontano dall'argomento del topic, su altri lidi. (...o forse no...?)
    ...accenno solamente al fatto che ogni visione della realtà implica il chiamare in causa un soggetto e una autocoscienza, quando invece credo che oggi sia doveroso ripensare radicalmente queste nozioni. Il soggettivismo non mi convince. Dire: ogni cosa è vera per me, perchè io la pongo attraverso la mia visione oppure la realtà è sempre relativa a seconda del soggetto mi suona sospetto.
     
  5. +Dane+

    +Dane+
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    24 Dicembre 2006

    io non saprei come interpretare la questione, ho perso di recente un mio caro amico morto per suicidio, e quando vivi da molto vicino queste cose non riesci a valutare sotto certi punti di vista (quali coraggio, o debolezza) la situazione, so solo che lascia un gran vuoto dentro...ed è una cosa che viene attuata quando non si vedono alternative migliori quali la morte.
     
  6. CRUELTY

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    25 Dicembre 2006

    ... e se una persona si suicida per dispetto?...
    per far capire ad uno o + che hanno esagerato???
    ....se dovessi ai fare una roba del genere lo farei non tanto per scappare da qualcosa ma per lasciare un peso enorme sulla coscienza di qlcn...
    ...magari gli rovino la vita....come lui ha fatto a me....

    ci sta???
     
  7. HeadlessChild

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    25 Dicembre 2006

    non tanto :D
    Anche se in realtà è la causa occulta di molti suicidi :P
     
  8. Druso Italico

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    25 Dicembre 2006

    neanche tanto occulta!
     
  9. Ville Laihiala

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    25 Dicembre 2006

    sì ma se la situazione non fosse irrimediabile, il suicida non ricorrerebbe a tale atto, allora in realtà il movente muta, ma alla fine la causa vera è sempre un disagio interno, mosso da problemi col prossimo. Allora anzichè porre fine alla propria vita da perdente, crede di farlo da vincente, ma credo che si ricada nella stessa situazione probabilmente.
     
  10. CRUELTY

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    25 Dicembre 2006

    morale?
     
  11. Ville Laihiala

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    25 Dicembre 2006


    la tua ipotesi non è una fattispecie diversa di suicidio, ma vi è solamente un movente un po' difforme, secondo il mio modo di vedere.
     
  12. sickguitar

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    25 Dicembre 2006

    mmm

    dunque...io direi che il suicidio non è da vedere molto come atto di coraggio,anzi,è un chiamarsi fuori da tutto che va a colpire chi davvero ti sta vicino,gente che magari non ci si è nemmeno mai accorti di avere intorno e che avrebbero potuto e soprattutto voluto aiutarci
    anche se lo si vuole vedere dal punto di vista della sfida è evidente che non si tratta di una sfida verso un altra persona,se no sarebbe un gesto assurdo(non si puo preferire la morte alla vita per un motivo così basso)ma è una sfida contro se stessi che viene persa miseramente smettendo di lottare e di dimostrarsi di poter cambiare tutto se davvero non si è soddisfatti,se tutto fa schifo
    con questo non voglio dire che il suicida coincida con il folle...solo che sec me bisogna avere più consideraazione della vita...voglio dire,io sono ateo ormai e non penso ci siano altre possibilità,le carte si giocano tutte ora e vale davvero la pena di divorare l'esistenza,di esaurirla,non di interromperla
     
  13. Dreki

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    26 Dicembre 2006

    quando si dice un post spiazzante....

    il suicidio come alternativa preferibile alla morte per vecchiaia, solo in quanto è ciò che ti permette di andartene "come" vuoi?
    a parte che, pur se affascinante per come la dipingi di rimanticismo, è qualcosa di difficilmente "realizzabile", più che altro non riesco a comprendere come in un dato momento della tua vita tu possa sentirti appagato abbastanza da poter morire. che ne sai di cosa ti riserva il domani?
     
  14. CarolinaIV

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    26 Dicembre 2006

    Non so se può essere la causa unica/principale di un suicidio. Quasi tutte le persone che provano questo, secondo me alla fine si astengono, questo "capriccio" alla fine non si rivela sufficiente per un gesto simile. Però a volte forse potrebbe...chissà...
    Nonstante questo, penso che spesso questo CONTRIBUISCA al suicidio. Che, tra i vari pensieri che percorrono la mente prima del suicidio, in molti casi ci possa essere anche questo.
    E' un sentimento che comunemente definiremmo "estremamente basso", però...penso che sia in realtà molto più diffuso nella natura umana di quanto non lo si ammetta:P

    Hmmm...meglio non iniziare a discutere su questo, hai ragione;)

    L' idea di NBC è affascinante. Più che altro è sempre un' esperienza, è bello provare più esperienze possibile. Però, è ovvio che nello "stato normale" non è il caso di metterla in atto, proprio perchè così si morirebbe e ci si perderebbe tanti altri aspetti della vita. Invece in uno stato "estemo e finale" come idea in se è bella. Anche se...ho l' impressione che sia in ogni caso una mera fantasia:P
     
  15. newblackclown

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    27 Dicembre 2006

    Non ne posso avere la certezza, hai ragione.
     

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