Pain of Salvation

Shred speravo che ti fermassi a spammare un pochino ieri invece sei andato via subito! mannaggia!

...Comunque mi sa che a gennaio sarò sull'altro versante della montagna a tirati le frecce... con la punta a ventosa però dai

P.S. ci tengo a dire che qui non ci sono FANS dei PoS

 

La vedremo Shredder, la vedremo. Intanto qui a Roma i biglietti per il 26 sono praticamente già esauriti: quando l'ho preso io (cioè quasi un mese fa) ne erano rimasti TRENTA. Mi sa che la "botta" da KO ce l'avranno i denigratori

 

Eh mi sarebbe piaciuto, ma cadevo dal sonno...visto che quella era zona franca, avremmo potuto tranquillamente parlare in anteprima del nuovo disco dei POS. Al bando i divieti...


(alla tua ultima affermazione penso che effettivamente non creda nessuno)

Ma io l'ho sempre detto che 'sta città ormai è popolata solo da Ultras & Disperati...là sicuramente Ultras non ce ne saranno, vedi un pò te chi rimane...:P

 

Io sono obbiettivo. Vogliamo mettercelo in mente?!:P

 

Non esageriamo, per favore.

 

Eh scherzavo!

Comunque l' Alpheus (perchè lo fanno là, no?) è a capienza limitata. Gli Opeth ultimamente l' hannop riempito. E' normale che i POS facciano altrettanto.

 

Io ho anche il dubbio che lo spostino. A Stazione Birra andrebbe molto meglio.

 

Shagrath, secondo me hai spostato il discorso in una direzione che ha poco senso: da quando in qua il numero di biglietti e/o dischi venduti è indice di qualità?
Gli Iron Maiden (che io continuo ad amare nonostante tutto) hanno avuto 25000 spettatori in due serate...eppure mi sembra che (almeno quelli attuali) ti facciano alquanto schifo, no?
Degli "altri" non parlo nemmeno :grin:

 

Hai anche tu le tue porche ragioni

Dovevo portare acqua al mio mulino, tutto qua! W I PAIN OF SALVATION! W LORO E LA FICA! Tutto il resto è noia

Cazzate a parte, io rimango dell' idea che siano un grandissimo gruppo, il migliore in ambito prog al momento; non mi hanno mai deluso, apprezzo la loro varietà e la loro capacità di reinventarsi disco dopo disco, ecco perché li difendo a spada tratta.

 

Su questo non ho niente da ridire (a differenza di qualcun altro :grin.
Anche per me restano un ottimo gruppo (nonostante BE e l'impressione che Gildenlow voglia trasformarli in una sorta di "one-man-band :P).
Per quanto riguarda Scarsick ho voglia di fidarmi di te (te l'ho già detto che ti stimo?), ma i dubbi mi assalgono. Incrocio le dita...

 

Sì me l'hai detto e la cosa è reciproca

Per quanto riguarda Scarsick, però, ho fatto una scommessa/azzardo, ma non sono sicuro al 100% che sarà così :grin:

Mi baso sul fatto che abbiamo gusti in comune e su altre cose che qui non posso scrivere

 

Sarei curioso di sapere cosa ne pensate della definizione di "burattinai dei sentimenti" di cui si parlava con Kiko nella pagina precedente.

 

Per dirla in due parole, non sono affatto d'accordo, per vari motivi.

Il primo è che il prog dei Pain of Salvation costituisce OGGETTIVAMENTE e per la prima volta dopo anni un esempio di musica raffinata, tecnica ma non autoreferenziale, sperimentale, dalle molteplici infuenze e, soprattutto, originale. Quest'ultimo aspetto è uno dei punti di forza maggiori, visto che erano anni che si vedevano in giro solo cloni dei DT.

Il secondo è che i Pain hanno a mio avviso avuto il merito storico di aver reso meno freddo il progressive. Una delle colpe maggiori del prog, additata soprattutto (spesso anche a torto) dai denigratori, è sempre stata quella di essere una musica astratta, astrusa, autoreferenziale, complessa, troppo intricata, quindi fredda. Posto che io trovo quest'equazione spesso assolutamente errata, non si può negare che, in molti altri casi, un fondo di verità ci sia. Parliamoci chiaro: molti ragazzini (fra cui io stesso alla tenera età di 13 anni) si avvicinano/sono avvicinati al prog attirati più dall'aspetto ipertecnico del genere che dal reale valore della proposta; quanto volte abbiamo sentito discussioni interminabili sul suono che usa il tal chitarrista, sul 5+7 ottavi che i Dream suonano su Metropolis, ecc. ecc. ecc. Il merito dei Pain of Salvation è stato a mio modesto avviso quello di dare meno importanza all'aspetto tecnico (cmq presente) DI PER Sè, per renderlo davvero funzionale alla canzone e al testo. Per farla breve, hanno reso il prog un genere meno sterile e più vissuto, più caldo. Definirli "burattinai dei sentimenti" mi pare non solo una cosa discutibile, ma proprio una forzatura.

 

Per farla breve, hanno reso il prog un genere meno sterile e più vissuto, più caldo.



ecco io entropia lo sto trovando così, mi sta piacendo molto rispetto ad altri dischi prog, però bè visto che è da poco che li ascolto è lecito che io abbia poca voce in capitolo. tra l'altro non vorrei dire una blasfemia ma la voce secondo me assomiglia un pò a quella di barlow (ex iced earth)

 

Anche se ti riferisci solo al genere prog-metal (come penso sia ovvio...) non posso condividere quelllo che hai scritto. Tenendo conto dell' anno d' uscita d' "Entropia" (Avalon/Marquee, 1997), inizialmente solo per il Giappone, c' era già chi proponeva un tipo di musica diverso da quello dei progenitori DT, originale, compositivamente adeguato e formalmente ineccepibile (penso ad es. ai Symphony X stavano sulla scena già da un pò e che avevano fatto uscire quel capolavoro di "The Divine Wings Of Tragedy", ma ce ne sono altri...). Quindi oggettivamente (ma l' oggettività in musica non l' avevamo bandita?) non credo si possa sostenere quello che hai scritto.

A riguardo sono nettamente in disaccordo. Non capisco il concetto di "freddo" riferito ad un tipo di musica. La musica classica è molto più complessa, intricata, auto-referenziale, etc., "tecnica" per dirla con una parola bruta (che dovrebbe però essere meglio precisata) del prog-metal, eppure non la consideriamo in toto "fredda". Andiamo a vedere, meglio in questo caso a sentire, caso per caso, composizione per composizione. Ma anche quest' ultimo approccio io credo sia sbagliato: non bisogna valutare la musica rispetto a quanto sia "calda" o "fredda", queste sono valutazioni sentimentali assolutamente soggettive. Anche quando ascoltiamo la risacca del mare la percepiamo come un suono "caldo", romantico, esistenziale, etc.; eppure si tratta di un suono, non di musica. Il "freddo" per me non esiste in musica. Ed assolutamente non può essere identificato con il salire vertiginoso della preparazione tecnica necessaria ad eseguire un certo brano musicale.
A me dell' aspetto "tecnico" non importa nulla se non è finalizzato alla composizione, ma insieme esso è tutt' uno con la composizione stessa. Il contenuto della musica non è il sentimento, ma la composizione, forma è contenuto insieme della musica. Il sentimento vola via, è figlio del momento, non è nulla rispetto alla musica: se la mattina sono arrabbiato perchè piove percepirò quella stessa composizione, che prima consideravo "calda" in maniera differente, magari "fredda", magari addirittura mi infastidirà e mi darà noia. Non può essere il sentimento a caratterizzare una musica che nella sua essenza deve essere ferma e immutabile.
Ad es. io giudico "A Sceptic' s Universe" (ma anche "Reality Disfunction") delle grandi opere, con mirabili intuizioni compositive che non si esauriscono mai con l' ascolto, formalmente ineccepibili. Eppure le sento additare come "fredde", "sterili", etc.. Che significa? La musica, scritta su carta, è senza sentimenti. Nel momento in cui vive, in cui è suonata, voi le attribuite un contenuto sentimentale che in effetti non ha, che è solo vostro ma che voi proiettate nella musica in quel particolare momento irripetibile.

Non sto negando che la musica ci emozioni tutti quanti. Solo che dell' emozione non si può fare un paramentro di giudizio. Oppure non esclusivamente: fatemi la grazia, consentitemi almeno questo.