Celtic Frost

Anch'io mi aggiungo alla lista di chi l'ha apprezzato. Ormai mi son fatto un'idea precisa, questo è un album che non lascia scelta: puro amore o puro odio.
E' sicuramente un mattone difficile da digerire, forse il diffetto sta nell'eccessiva lunghezza (avrei eliminato almeno la bonus), però ha un fascino strano, un qualcosa di inquietante che mi attira non poco.

Peccato nessuno di Truemetal abbia fatto la recensione.

 

Già è davvero un peccato che un gruppo così seminale venga così bistrattato (esempio più eclatante la mancata presenza in uno dei nostri festival estivi: scandaloso ), ma daltronde anche Tom in un'intervista rilasciata non ricordo più dove diceva di avvicinarsi a Monotheist in maniera molto open minded...giusto, manca proprio una bella rece qui su TM, la farei io, ma nello scrivere sono una frana...

 

mi ricordo che circa un mese fa ho visto su un sito vari video live del wacken di quest'anno, forse ci sono ancora ma non mi ricordo più il link ehehhe
cmq fra i miliardi di gruppi c'erano anche i celtic frost e hanno fatto vedere la fine del concerto (spettacolare) in cui suonano il capolavoro dell'ultimo album, cioè "Synagoga Satanae" e c'è talmente tanta enfasi che mi veniva la pelle d'oca, poi il bassista a cantare non sarà molto bravo, però una canzone del genere, che dura circa 14 minuti, dal vivo, rende, ma quanto!!!!
grandioso Monotheist (so che mi ripeto, ma lo penso ancora), e sinceramente io un album così non l'ho mai, ma proprio mai sentito.

 

Dai un occhio qui allora
http://p205.ezboard.com/fcelticfrostmessageboardfrm1.showMessage?topicID=1727.topic

e anche qui
http://www.celticfrost.com/vcf/multimedia/vid/CelticFrost_SynagogaSatanae_woa2006.mpg
(P.S. per quest'ultimo devi disinstallare Quicktime altrimenti non te lo scarica...buona visione)

 

Io invece l'ho detto nell'accezione più positiva ed entusiastica del termine.
Il numero di volte in cui un disco mi ha preso completamente al primo ascolto si contano sulle dita di una mano monca, Monotheist è riuscito nella titanica impresa

E' qualcosa di certo o una tua semplice speranza?

 

Di recensioni (anche in italiano) in rete ce ne sono, basta cercarle

 

Avevo letto da qualche parte che visto che non sono riusciti a chiudere una trattativa per l'apparaizione in un festival estivo (qualcuno ha detto GOM? )
e visto che stanno ormai esaurendo un estenuante tour negli States, noi poveri Italiani dovremmo attendere per il nuovo tour europeo che avrà inizio nella primavera 2007, poi l'ha detto anche Tom che sarebbe assurdo non venire da noi visto che siamo così vicini alla loro madrepatria e che Franco Sesa è Italo-Svizzero (sapevate che è fratello del calciatore David Sesa che militò mi sembra nel Lecce e poi al Napoli?)

 

incredibile!
quando ho letto per la prima volta il nome mi era venuto in mente il calciatore ma pensavo fosse un omonimo, non un parente!


ma è una cosa sicura?
dove hai scovato la notizia?

 

Me lo ha detto un mio amico che l'ha letto su Flash, poi non so se è vero o no, comunque è molto probabile

 

Si, si, ne ho lette a decine tra rete e giornali, però visto che Truemetal è il più seguito d'Italia e tratta metal, mi sembra ua grossa lacuna aver ignorato Monotheist.

 

Come ho già avuto modo di dire, non tutti sono in grado di comprendere lo spessore di questo gruppo e del loro ultimo lavoro

 

Parole sante, parole sante...

 

ho trovato una recensione molto interessante:

Yes, we are morbid
Dando per scontato che si sappia quanto i Celtic Frost abbiano dato alla musica pesante, estremizzandola e sperimentando prima su strutture e poi su contaminazioni al metallo più che estranee in tempi di glam e thrash, non possiamo fare finta che, dopo 14 anni, su un ritorno del genere (più volte rifiutato dai loro ambiziosissimi leader) non gravino aspettative e dubbi, timori e speranze.

Gli Apollyon Sun e il loro “evil pop” semielettronico, simil-mansoniano lasciano quasi nulla. Esiste un solo dio, e gli svizzeri si rivolgono a quello, chiudendo il cerchio. Ripartendo dagli Hellhammer. Ecco “Progeny” e “Ground”, più scarnificate che mai, ogni singola nota (questa volta, se qualcuno ha qualcosa da dire sulla produzione di Peter Tägtgren, lo piglio a schiaffoni) caricata di un peso quasi insopportabile, con giri quintessenziali su cui appunto gli Hellhammer costruivano tutto il loro suono. Lo stupore è vedere i Frost creare un’opera in molti frangenti praticamente doom, che all’orecchio ricorda tanto la vecchia guardia (i primi Cathedral, i Prong) quanto le nuove leve del post-chediavolo, e verificare ancora una volta che nel riffing primitivo, nei pattern pixellati e risonanti, ossessivi e ripetuti in un crescendo psicologico da brivido (“Domain Of Decay”, recuperata dal mai completato “Under Apollyon’s Sun”) stavano i germi di così tanta musica.

La sensazione sinistra di una presenza incombente e non voluta, non capita, non accettata si sviluppa nelle atmosfere darkwave di “Drown In Ashes”, nel cui incipit etereo, alla Dead Can Dance, si fa strada un cavernoso pulsare gothic rock e la voce di Tom, che, dimesso il suo ringhio sordo, si fa emulo di Peter Murphy (Bauhaus); e il gioco si ripete con “Obscured”, tra ricche percussioni e un duetto uomo/donna in crescendo, sporcati dalla pesante vena metallica delle chitarre. Del resto i Frost non sono nuovi a infiltrazioni gotiche e pseudoindustriali, e sfruttano tutti i mezzi per rendere il tema lirico, centrato sulla presenza/assenza di una divinità e i suoi rapporti con l’uomo (si veda l’intervista per maggiori dettagli). Per cui il pachiderma doom “Os Abysmi Vel Daath”, sul cui sfondo si proiettano le ombre di chitarre straziate e di vocalizzi spettrali, è l’inquietante rappresentazione sonica de “L’urlo” di Munch, la megalomane litania di “Ain Elohim” sfocia in un delirio ascensionale di potenza, nella preghiera ambient di “Totengott” e nell’Apocalisse senza scampo di “Synagoga Satanae”.

Una mostruosa dichiarazione di individualità, di autoconsistenza al di là del momento e della materia; forse perfettamente inutile (sono passati quasi venti anni da “Into The Pandemonium” e passare alla storia ancora una volta è dura) ma eccellente esemplificazione di come la personalità di Warrior ed Ain dia, sempre e comunque, un’impronta unica alle loro opere e comporti una riformulazione della produzione musicale altrui. Se è vero che la gestazione è durata anni, si comprende la sua lunghezza, la sua sfibrante pesantezza, l’inevitabile presenza di autocitazioni e ripetizioni che mettono “Monotheist” un gradino al di sotto dei classici; la miracolosa compiutezza nella sua eterogeneità (comprensibile solo con un ascolto ossessivo, essenziale e comunque imposto dall’echeggiare dei riff nel cervello) non permette tuttavia di declassarlo a facile ritorno senza significato, e ne fa un disco appetibile a tutti i cultori dell’estremo, sia che conoscano i Frost sia che li affrontino solo oggi

 

Mmm...l'avevo letta anchio da qualche parte, comunque non male...a proposito, "heretix", hai visto i video di cui ti ho postato i link? Ti sono piaciuti?

P.S. sono contento che questo thread abbia ripreso a essere visitato abbastanza frequentemente, non sopporto l'idea che una band seminale come i CF venga meno discussa di band(!?!) come Trivium o chichesia, anyway, meglio in pochi ma buoni e poi come diceva giustamente prima "the skull" non tutti sono in grado di comprendere lo spessore di questo gruppo

 

Posto il collegamento all'intervista a cui si fariferimento nella recensione. Spendeteci qualche minuto perchè vale la pena leggerla.

{Edit: no link ad altri portali (anche) Metal, per cortesia}