Virgin Steele

Esatto... ho avuto la stessa impressione: soldi buttati via.
Anche perchè già non riesco più ad ascoltarlo.
Qualcuno ha scritto che non è immediato, invece io dico che lo è fin troppo e, soprattutto, è fin troppo semplice. Pochi accordi, pochi giri mirati, pochi riff azzeccati. La tastiera in certi punti sembra suonata da un bambino, partiture semplicissime.

Poi ok, è meno heavy metal questo che un disco dei Rhapsody. Davvero la registrazione della batteria ce la devono spiegare, ma loro l'hanno sentito il risultato finale?

L'unica cosa che davvero mi è piaciuta, è il concept. I testi sono come al solito ben scritti.

 

E' più melodico alla life among the ruins/marriage.

Capisco tutte le critiche, ma non concordo. Anche HOAII non è che avesse sta gran produzione, qui la situazione è un pò migliorata ma effettivamente la batteria triggherata non suona un gran che.
E poi cosa vorrebbe dire non è Heavy Metal? C'è per caso un manuale con le regole da seguire? Sarà il compositore che decide in che direzione vuole che vada il suo sound no?
Effettivamente DeFeis è un po' in conflitto di interessi visto che ha composto, suonato e prodotto quasi tutto, sarebbe stato utile avere anche Pursino come compositore ed un produttore che curasse di più il sound.
Penso che comunque David abbia compreso queste critiche e sulla prossima parte di Lilith le cose cambieranno.

Secondo me le composizioni sono molto belle e completamente all'altezza di quello che i VS hanno fatto in precedenza. E' una settimana che ascolto il disco più di una volta al giorno e non stufa.

 

Non è heavy metal perchè le chitarre sono pressochè inesistenti, la batteria sembra suonata con le bacinelle di plastica (e per fortuna si sente pochissimo) e la tastiera sovrasta praticamente tutto insieme alla voce di DAVID.
Un manuale con le regole non c'è, è anche vero che per definire un disco heavy ci sono delle caratteristiche imprescindibili che Visions of Eden ha in percentuale bassissima.

 

Secondo questa definizione concordo che non è un disco Heavy (anche perché in alcuni frangenti è DeFeis che fa gli assoli e parti di chitarra con la tastiera, anatema! ). Ma è così importante rispettare i canoni? Le canzoni non possono essere valutate indipendentemente dal genere in cui uno vorrebbe catalogarle?
Ripeto, tralasciando i problemi di produzione per me il disco è molto valido. Apprezzo lo sforzo di DeFeis di sperimentare qualcosa di nuovo.

 

No assolutamente e sul discorso heavy non heavy concordo con te.
Non è assolutamente fondamentale rispettare quel canone, io sarei stato felicissimo di ritrovarmi in mano un prodotto dei Virgin Steele ottimo anche se non heavy metal.
E' qui il punto, Visions of Eden a mio parere, non è un buon disco. Non è ispirato e non ha momenti "apocalittici" come David aveva abituato.
Torno a ripetere che il brano migliore del disco, l'opener, sui gli ultimi 4 album non avrebbe recitato ruolo da protagonista, qui lo è per forza di cose

 

va riconosciuta una cosa: che chi apprezza l'album sta dimostrando che non è vero che i true-epic metallers sono i più "intransigenti" tra gli ascoltatori di HM.

di solito che ascolta heavy classico, come i fans degli Steele, viene tacciato di involuzionismo, di non tollerare le sperimentazioni etc...

da questo punto di vista, stando a quanto dite, David ha rischiato a "sforare", dando in pasto ai fans un album che forse necessitava di un "passaggio" in più, un po' come quando i Judas se ne uscirono con Painkiller.
premio al coraggio (che comunque ai VS non è MAI macato).

 

Può essere come dici tu.
Ma può essere anche così: si sa che i fans dei Virgin Steele sono tra i più morbosi esistenti, amano David De Feis come fosse un padre e, difficilmente ammetterebbero un passo falso del loro idolo incontrastato.

La si può leggere anche così

 

Concordo

PS: non come un padre ma come un dio :P

 

Ecco spiegato il tuo apprezzamento per l'ultimo disco
Ci sta!

 

Erano riviste,non siti

 

Io trovo che l'album sia molto,ma molto bello,l'unico difetto forse è la lunghezza,è un pò troppo prolisso.......Per il resto è un lavoro molto soft,molto delicato e soffuso e trovo che la produzione sia azzeccata per l'effetto che si voleva ottenere.....Non sono un difensore di DeFeis,anzi,se posso criticare qualcosa lo faccio ma questo cd non ha nulla da temere......grandi Virgin Steele.

 

Dopo cinque giorni di ascolto reiterato e ossessivo, mi arrischio a dire la mia.
Il cd mi piace, e molto. L'unica traccia che non riesco veramente a digerire è God above God, la trovo inutilmente stucchevole e melensa (Massi, scommetto un caffè che a te fa impazzire...), la produzione è in effetti debole rispetto allo standard al quale ci avevano abituato i Nostri, le chitarre sono spesso relegate in secondo piano e la batteria ha un suono effettivamente finto (che poi io sta cosa mica l'ho capita: lo stesso Frank dichiara sul sito che lui quelle cose sa suonarle benissimo, si è sempre fatto vanto di essere uno dei pochi batteristi metal a non usare trigger, e poi suona la batteria digitale... ma perchè?). E' vero, il cd non ha lo stesso stile dei precedenti, è ovvio che il gruppo sta virando verso un altro sound e che si sta progressivamente staccando dal metal più classico. Ma d'altronde, a partire dal primo Marriage non hanno mai fatto un disco uguale all'altro. Marriage pt.I è un disco suggestivo, malinconico e seducente, minore (se mi passate il paragone musicale) dove invece Marriage pt.II è maggiore, arioso e veloce, pur mantenendo quella vena romantica del primo capitolo della saga del matrimonio tra inferno e paradiso (Emalaith, Crown Of Glory, due tra gli episodi più emozionanti del disco). Invictus segna una chiara evoluzione, un netto distaccamento (chissà se consapevole o no) dalla vena più hard rock dei Nostri, che spuntava qua e là tra le pieghe dei due Marriage (Blood & Gasoline, più per il testo che per la musica, Devil/Angel...). L'album in questione è il più cupo e violento nella discografia dei Virgin Steele pur mantenendo e anzi arricchendo la vena epica che da qui in poi la farà da padrona incontrastata, basti ascoltare la ferocissima Invictus o la splendida quanto cupa A Shadow Of Fear. House Of Atreus pt.I sembra comunicare il desiderio di David di volersi staccare definitivamente dalla forma canzone più classicamente intesa,il cd si presenta come una vera e propria rock opera con svariate, maestose, delicate tracce di passaggio e di raccordo per un album che alla fine vanta ben poche canzoni vere e proprie, Kingdom Of The Fearless, Through The Ring Of Fire, Great Sword Of Flame, The Fire God e Gate Of Kings -queste almeno sono le tracce che vengono proposte più spesso ai concerti dei Virgin- cinque tracce su ventidue, la media è piuttosto bassa (senza nulla togliere all'immenso capolavoro che è HOAI, sia chiaro). I pezzi sono, a mio parere, la perfetta fusione tra la velocità e l'ariosità di Marriage pt.II e la pesantezza (termine che uso nella sua accezione più positiva) di Invictus. House of Atreus pt.II è, ancora una volta, una geniale evoluzione di House of Atreus pt.I, David sceglie di concentrare nel primo cd tutti i pezzi veri e propri, mentre il secondo è quasi una continuazione del primo House, almeno a livello di intenti, anche qui parlare di rock opera non sarebbe sbagliato (due pezzi-Flames of Thy Power e When The Legends Die per un totale di 13 canzoni). I pezzi guadagnano, se possibile, in epicità e teatralità, il cd contiene tra l'altro la mia canzone preferita di sempre, A Token Of My Hatred, il cd sembra, in generale più sostenuto e meno sfilacciato del primo capitolo della saga degli Atridi (senza nulla togliere a quell'enorme opera d'arte che è HOAI, repetita iuvant).

Insomma, per chi è arrivato alla fine di questa umile e soggettiva discografia ragionata, questo discorso potrebbe riassumersi in una sola frase: non sono mica i Motorhead. E' ovvio e naturale che un Artista come David Defeis abbia sentito il bisogno di cambiare ancora una volta, e a mio parere i risultati sono più che ottimi. Vorrei leggere una spiegazione esauriente per quanto concerne la produzione e God Above god non riesco ancora a digerirla, ma il cd è la dimostrazione che Defeis riesce sempre a emozionare, stupire, evocare, far sognare, pur non ripetendosi mai. Non lo definirei complesso, lo definirei vario, ci sono molte sfumature e molti colori che sono sicuro si riveleranno nella loro pienezza solo col passar del tempo. E' vero, c'è un leggero ritorno a delle sonorità di tipo hard rock (l'introduzione di Angel of Death continua a ricordarmi i Queen), ma sono ben inserite in un contesto epico, malinconico, e dannatamente suggestivo. Contando la produzione non eccelsa e la sopracitata ballata, un 90/100 non glielo toglie nesuno.

 

Io ragazzi sto per suicidarmi...
da me non è ancora uscitooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

 

Grande Olaf!bel post!

Downtown Jesus non disperare anch'io non lo possiedo ancora!penso che lo avrò tra le mani i primi di ottobre!

 

Mi offro un caffe`...ovviamenete "God Above God" e` uno dei pezzi migliori dell'album secondo solo ad "Angel Of Death"...il fatto che sarebbe benissimo potuto uscire dalla penna di Elton John anziche` di David DeFeis e` puramente incidentale...
Trovo i pezzi volutamente "non-metal" i migliori del lotto...le canzoni "heavy metal" nelle intenzioni poi non lo sono di fatto e perdono ulteriormente impatto per gli eccessivi break "teatrali" piazzati da Defeis in mezzo a ogni canzone (ad es Childslayer). Se hai letto il mio post recensorio cmq ho detto in conclusione che in VOE mancano le traccie che ti fanno saltare dalla sedia (o dal letto o da dove ti pare), i capolavori alla "Angel Of Light", "I Will come for you", "Prometheus", "Emalaith", "Veni Vidi Vici", "A Token Of My Hatred". Per questo e per l'approccio non HM inevitabilmente perde il confronto con i suoi predecessori. VOTO: 8= (potrei aggiungere D )

Alla fine hai parlato di ogni album dei VS tranne che dell'ultimo...sei sicuro di averlo ascoltato? Non hai citato alcuna canzone: non ti ha colpito nessuna particolarmente (a parte GAG negativamente)?

Valutazione comparativa del disco:
In conclusione ascoltate "Visions Of Eden"...una volta finito mettete su "Marriage I"...alle prime note di "I will come for you" che sensazione provate? Io personalmente che non scambierei mai un minuto del secondo CD con i 79:57 del primo! (me disperato)