Riot V

Di quel periodo consiglio anche Born In America, secondo me migliore di Restless Breed.
Lo considero un po' una via di mezzo tra i primi Riot e la fase successiva (Thundersteel/The Privilege Of Power), nonostante non si tratti ancora di Speed Metal. Parlo soprattutto di melodie, e infatti tra gli autori dei brani, non accreditato, c'è già Don Van Stavern, che successivamente (e tutt'ora) avrà un grande peso a livello di songwriting.

 

Restless Breed é il mio preferito della loro discografia ;-)

 

Questo ti fa capire la grandezza di questa band!

 

Mi appunto anche questo, la discografia è parecchio estesa, diciamo che Forrester mi piace un pó di meno di Speranza.

 

Qui fa degli acuti disumani:

 

Non metto in dubbio la bravura, per me è proprio una questione di timbro.

 

Thundersteel ce l'ho

 

Io credo che proprio il timbro rende Forrester un cantante unico, in grado di valorizzare una canzone solo con la sua presenza. Sicuramente nella top 10 dei miei preferiti. Speranza, pur bravissimo, l'ho sempre trovato canonico. Ovviamente siemo proprio a livello di gusti personali.
Peccato Alex Masi non abbia mai pubblicato il materiale della sua collaborazione con Forrester, che anche si tratta di registrazioni non definitive sarebbero una gran cosa venissero pubblicate.
Ho, inoltre, apprezzato la reissue di Jack Starr di No More Darkness uscita a nome Starr-Forrester onde rendere omaggio allo scomparso cantante.

 

Ah ma quello è chiaro, poi nel caso dei Riot c'è stata una girandola di cantanti mica da ridere e io sono particolarmente sensibile al timbro del vocalist.

 

D'accordo su tutto, poi Forrester passava dalle parti più bluesy a quelle più heavy con grande facilità.
Anche a me piace molto il suo timbro, e lo colloco sopra Speranza, che è sì il cantante dei Riot per eccellenza, ma è forse anche il più canonico.
Tony Moore forse esagerava sulle tonalità più alte, ma era adatto al suono dei Riot di quegli anni, ed era ottimo nelle tonalità medie (vedi diverse cose di Immortal Soul).
DiMeo molto più rock/blues e meno metal, ma anche lui era perfetto per i dischi su cui ha cantato.
Non ho mai sentito i dischi solisti(ci) di Forrester, ma mi piace molto il suo contributo al disco di Jack Starr, come hai giustamente sottolineato.

 

Idem. Vero che Speranza aveva una voce più "ordinaria" ma il suo timbro stradaiolo lo preferisco, di base, a quello più pulito del grande Rhett.

Kaine citava (sbagliando di poco il titolo) l'album della collaborazione con Jack Starr, Out Of the Darkness.
Recensione Out of the darkness - truemetal.it
Ecco, ricordo che quel lavoro mi sorprese, all'epoca del primo ascolto, perché Rhett canta su brani più heavy rispetto a quelli dei suoi album coi Riot. La voce è sempre quella, ovviamente, ma l'approccio è più aggressivo sin dal primo brano, l'eccellente "Concrete warrior".
Prova a cercarlo su Spotify, se hai tempo.

P.S.
Va da sè che anch'io preferisco Narita e Fire Down Under a Restless Breed.
Quanto a Rock City... contiene la bellissima "Warrior" e già questo basta a farmelo piacere, ma in verità penso che già al tempo del debutto i Riot fossero una spanna sopra a tanta concorrenza, per energia e capacità di scrittura. Peraltro in questo lavoro troviamo influenze che poi ascolteremo di rado, nei lavori successivi; in "Tokyo rose" io ci sento palesemente i Thin Lizzy, per esempio, non so se @Vittorio è d'accordo.

 

Trovato, poi me lo ascolto!

 

Faccio notare che non c'è ancora Gilchriest alla battaria e visti i capelli neri non mi pare nanche sia l'ex-Asomvel.