Opeth

Ottavo ascolto (se non ho perso il conto).

Mi piace, tanto.

Con un po' di cattiveria in più non avrei esitato a paragonarlo ai classici, ma per il mio gusto è un difetto, e non da poco.

Io i testi li ho trovati un po' troppo aulici ed ermetici (nulla di nuovo da loro), ma con il booklet in mano fa tutto un altro effetto.

Spoiler

 

testi come al solito. Però se non ci sta qualcuno che ti spiega a priori la storia (cioè tipo io avevo il promo con la storia riassunta) è dura, anche per me che sono bilingue e ho fatto una scuola inglese da quando avevo 3 anni. Poi una volta compresa la storia torni sui testi e dici ohhh ma che fighi, però sono super criptici sì, ma quello èil suo stile e mi piace molto come li scrive. Concordo anche sulla cattiveria. Qualche bordata feroce come quelle su heir apparent o serenity e questo si avvicinava veramente ai loro top album

 

Ma infatti la chiave è questa: Väyrynen riporta ai tempi di Lopez e la differenza si sente.

 

Penso le avremmo gradite tutti ma quella band non esiste più.

 

Avevo letto in una sua intervista che ha tratto ispirazione per il concept dalla splendida serie tv "Succession"

 

vi lascio questo mio video sul concept di Still Life . So che l'inglese degli opeth può essere molto complesso e a tratti arcaico. In questo video spiego la storia brano per brano analizzando i testi chiave e spiegandone il significato . Spero vi possa interessare

 

Ieri vedevo il video sul canale degli Opeth dove Michele commenta ogni traccia dell'album:

Ci sono alcuni aneddoti e curiosità interessanti.
Ad esempio, emerge come inizialmente l'idea del ritorno a sonorità più pesanti non lo abbia convinto molto, dal momento che Paragrafo 1, la prima che ha iniziato a scrivere, l'aveva lasciata incompleta proprio perché non pienamente soddisfatto di ciò che stava scrivendo, mentre solo dopo aver completato Paragrafo 7 si è definitivamente deciso a continuare.
Inoltre, proprio l'aver composto le varie canzoni in modo "misto" mi porta a pensare che, sebbene l'album appaia come una lunga suite in 7 parti, più una canzone conclusiva, impressione che io stesso ho avuto, i singoli capitoli sono effettivamente stati concepiti come canzoni a sé stanti.

Infine, il fatto che faccia riferimento alla storia narrata solo quando parla delle tracce 1, 2 e 8, cioè le più "chiare", vuol dire che presumibilmente non c'ha capito niente nemmeno lui

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Purtroppo, dopo svariati ascolti non riesco ad unirmi al coro degli entusiasti, lo spettro del passato continua a farsi sentire in modo incombente e indelebile.

 

chiaramente è un problema tuo. non te la prendere. se ascolti una cosa, pensando ad altre e paragonandole a quella che stai ascoltando, difficilmente ti aprirai all'altro. vale per tutto. non solo per la musica.

 

Ci ho provato ma niente, come per altri artisti "eclettici" (vedi ultimo Avenged Sevenfold) non riescono ad emozionarmi.
Anche la storia raccontata in questo concept mi sembra degna di una telenovela latinoamericana.
Come dicono quelli bravi not my cup of tea

 

Qualche voce fuori dal coro era prevedibile, così come il paragone con il glorioso passato.
Scriveva De Gregori "L'ombra di mio padre due volte la mia", quindi questo passato è così ingombrante che non si può fare finta di niente e anche il neo arrivato ne subisce, inevitabilmente, le conseguenze.
Ma questo disco apre (si spera) una nuova fase, in cui le tante influenze si fondono tra di loro per dare vita ad un sound nuovo, che solo apparentemente ha contatti con quanto già fatto.
Gli Opeth non sono mai stati così progressivi, tecnici, folli, certosini nel curare la produzione (in cuffia ascoltare come si sovrappongono cori, growl e cantato pulito è una vera goduria). Di death metal c'è poco o nulla e gli esperti diranno giustamente che non basta qualche growl per fare death, ma credo che questo non sia un problema.
Questo disco è perfetto e si affianca ai grandi classici della band, senza volere essere migliore o peggiore, ma facendo della diversità la sua vera forza.

 

Non è propriamente così... personalmente cerco sempre di ascoltare con apertura mentale, senza preconcetti o nostalgie. Non penso che fare dei parallelismi con il passato sia un limite, anzi, è parte di un approccio critico soprattutto visto il loro glorioso trascorso. Per quanto mi riguarda la magia, l'introspezione e la profondità che avevano caratterizzato i loro lavori passati sembrano essere andate perse da diversi album e questo nuovo disco, purtroppo, non fa che ricalcare quanto già fatto con la loro svolta più 'soft'. E come ho già scritto più volte, non mi sono mai mancati i chitarroni o il growl... Ovvio che è un "problema" mio ma preferisco analizzare un album in modo soggettivo piuttosto che limitarmi a un giudizio assoluto. Ci speravo, visto i commenti entusiastici, ma per me non è riuscito a riaccendere quella scintilla.

 

Direi proprio zero, il che non è necessariamente un problema, Michelino è ispirato e l'album scorre alla grande senza intoppi, chiaramente per me è in top 3 2024.