tresctildet

Non ho smartphone, gli aborro, quindi non ho whatsapp ne roba simile.
In caso riesca a venire sarò io a contattare qualcuno di voi in pm qualche giorno prima e poi si vedrà tutto il resto del da da farsi ;).

Uèèèè mica son vecchio, sono solo un misantropigro :lookaround:!
Aldilà di tutto, sperò di esserci :sisi:.

La mitica masseria di Crispiano!
Ci passano un fottio di band da là, ma sono anni ed anni che ci metto più piede ormai.
Credo di essermi persino dimenticato la strada per andarci....

"noi abbiamo aperto i marnero in masseria"
Cioè?
Scusa, non ho capito.

:-o
Certo che NO, sono un portatore sano di pene :fesso:!

Uahahahahah stai scherzando vero? Se non sbaglio, io stesso qualche giorno fa ti avevo scritto che ero contento di questa scelta. E poi bada che un service audio/video si basa sul live, mica sui lavori in studio. In passato ho collaborato con qualche studio, sinceramente è un settore che mi appaga di più, quello live è uno sbattimento infinito tra montare, settare, aggiustare, risettare, sostituire, smontare, scaricare sul furgone....come vedi c'è un po di sbattimento in più. Comunque io stesso autoproduco la mia musica e raccomando sempre ai giovani gruppi di autoprodursi: magari ci vorrà più tempo per impostare una prova audio decente, c'è molto da imparare a livello tecnico, ma hai anche tanti vantaggi come l'aver imparato qualcosa che fa bene alla tua persona ed alla tua arte, mantenendo il pieno controllo esecutivo su queste cose. Poi aggiungi anche l'ormai elevato standard raggiunto dai plug-in software, anche tra quelli gratuiti, ormai tranquillamente paragonabile a quello delle macchine hardware. Credo che gli studi di registrazione diverranno via via oasi nel deserto, rimanendo esclusive di poche grosse major discografiche, con costoro che si associeranno a queste ultime per mantenere un profitto. E' il "difetto" dell'home recording: sta uccidendo i piccoli studi e le piccole case di produzione, ma allo stesso tempo sta aumentando, nonostante la saturazione delle varie proposte musicali, il lavoro delle piccole etichette, indipendenti e non. E sinceramente preferisco che le cose continuino in questo verso, anche se, ammetto, porta ad una rottura degli addetti al setore: molti rimarranno con le chiappe a terra, spiace per loro, ma è anche vero che tutti prima o poi devono sapersi aggiornare e tenere il passo coi tempi.

Ehehehehe magari.
Non so se riuscirei a venire onestamente, dipende tutto se quel giorno non dovrò lavorare....chi bazzica nei service audio/video come me purtroppo è sempre costretto a decidere certe cose all'ultimo momento!

Io del d-beat trovo limitante la caratteristica di poter usare un solo tipo di ritmo di batteria, cioè quello ad ottavi di battuta (il Discharge-Beat appunto), ma se a qualcuno piace comporre facendo questo scelta ok, però io sono a favore di libertà maggiori in sede compositiva....cioè, già l'hardcore, nonostante profetizzi la libertà di pensiero, a livello musicale è bello che delineato (è la verità purtroppo, e l'ottusità di molti pronti a tutto pur di non accettarlo è un paradosso difficile da superare) ma se poi ti metti a suonare d-beat....comunque lo ascolto eh? Non è il genere di hardcore che suonerei ma a livello di ascolti trovo veramente affascinante che una band riesca a comporre dischi vari ed interessanti potendo comunque usare un solo ritmo di batteria.

Di Tomas Lindberg apprezzo ogni cosa fatta al di fuori degli At the Gates tra cui, appunto, i Disfear.
Sono un ex-militante hardcore, quindi il d-beat fa parte del mio background diciamo "spirituale".