I nostri ascolti

Dare alle Crypta voti dal sufficiente in su è sbagliato

 

Con tutti i dischi dei King Gizzard che avete da recuperare ascoltate le Crypta...

 

Anche volendo non riusciremmo a stargli appresso con le uscite
E poi posso decidere da solo se mi fanno schifo o no ? A @ReignInBlood_1986 non gli piacciono i Sortilége ma mica gli rompo i coglioni dicendo che non capisce un cazzo

 

Non ricordo di aver provato i Sortilegi, ma a sensazione heavy metal cantato in frocese mi fa storcere il mio nasino alla francese

 

Sì invece.
Hai ascoltato la loro canzone più famosa, "Majesté", ma hai alzato il mignolo con fare contrariato e hai detto qualcosa tipo ullallà.

 

Boomerang, “Sounds of sirens” (heavy-power metal, 2008)

Anticipazione (Spoiler): copertina

Ascoltando il primo brano pensi di trovarti al cospetto di una canzone dei Manowar nella quale qualcuno, per fare uno scherzo, ha inserito un ritornello dei Freedom Call, ma già dalla seconda (“Sleeping Titans”) ti vengono in mente un altro gruppo e un'altra scena musicale: Jag Panzer, US power metal!

Da quel punto in poi il suono si ispessisce, le atmosfere assumono tinte vagamente epiche, si affacciano i ritornelli battaglieri. Questo non significa che l'album diventi in automatico un capolavoro, sia chiaro, ma sicuramente piacevole. Il power non sparisce, genera anzi cose interessanti come “Blood angel” (con tanto di ritornello in latino), nell'insieme però siamo al cospetto di un heavy metal tetragono, talvolta anche pesantuccio a livello di riff. Decisamente in gamba il cantante, che si pone all'inseguimento dei suoi modelli (Harry Conklin in “Insecure”, per esempio) senza esagerare, mostrando la giusta dose di personalità.

A me l'album è piaciuto, heavy-power semplice e di assimilazione quasi immediata. Ogni tanto ci vuole. Potrebbe piacere anche a un fan dei Solemnity come @marcometalheart86

Lo trovate sul sito della Pure Steel per poco più di un euro (nuovo!).
Qua la recensione di TM (voto 71 su 100):
Recensione Sounds Of Sirens - truemetal.it

Per iniziare a conoscere l'album:

 

ottima segnalazione @Dwight Fry non mi fomentano in maniera eclatante come i Solemnity ma dai primi ascolti penso proprio che possano piacermi

 

Ascoltato stamattina, pollice su!

 

Jimi Hendrix, “Live in Stockholm 1967-1968” (rock, 1992)




Una mattina stavo scrivendo due righe per commentare, nel presente topic, il greatest hits di Hendrix del '95, e mi è capitato di citare un live che avevo su cassetta duplicata quand'ero ragazzo.
In una botta di nostalgia ho cercato quel live su ebay ma il prezzo (29 euro) e il formato (MC) mi hanno fatto subito desistere. In fondo parliamo di un prodotto da edicola, all'epoca se ne occupava l'eccellente Armando Curcio editore.

Quello stesso giorno mi reco a una fiera del vinile e cosa vedo in CD? Proprio l'album che cercavo, peraltro a un prezzo onestissimo: 5 euro. Così l'ho preso al volo.

Registrato in Svezia durante esibizioni differenti, raccoglie nove pezzi per 41 minuti di durata. La resa è più che buona per essere un live degli anni '60; il pubblico si sente appena, non so se dipende dalla registrazione o dal fatto che al concerto ci fossero dieci spettatori.
Quant'era famoso in Svezia, Hendrix, prima del festival di Woodstock?
Poco, suppongo.

Comunque adoro questo live per due canzoni in particolare: la versione da dieci minuti di “Voodoo chile, slight return” e quella, devastante, di “Spanish castle magic”. Due pezzi che mi hanno avvicinato al metal in modo subdolo, senza accorgermene.
Trovate anche una delle migliori versioni di “Fire”, l'assolo qui è quasi da shredder.

È troppo breve per offrire una panoramica esaustiva dell'Hendrix in versione live, ma se lo beccate in giro a pochi euro, com'è capitato a me, non lasciatevelo sfuggire, anche perché mi risulta che queste versioni non si trovino neppure su YouTube (o almeno io non le ho trovate).

 

Bei titoli!

Quanto al discorso "pionieri", ho esplorato parecchio gli anni '60 e '70, specie da ragazzo.
Ha ragione Signorelli quando dice che chiedersi chi ha inventato l'heavy metal è come chiedere l'indirizzo dell'araba fenice, ma è pur vero che ci sono un sacco di brani in grado di tracciare un filo rosso.

Tempo fa volevo far partire un contest sul miglior brano proto-metal (periodo 1964 - 1978, diciamo), poi il poco tempo a disposizione mi ha obbligato a mettere da parte l'idea.

 

I Lynyrd Skynyrd li sto ascoltando a manetta e in ordine cronologico da un mesetto.

Sono arrivato a Gimme Back My Bullets del '75, più il live One More From The Road del '76, che mi sono gustato stamattina mentre andavo a correre.

Band pazzesca. Una serie di dischi clamorosi, con almeno due capolavori (i primi due).

In lista ho anche la Banda dei Fratelli Tuttuomo.

 

Anch'io penso che i loro capolavori siano essenzialmente i primi due, sebbene la mia predilezione vada a "Pronounced...".
Per il resto credo che solo "Street survivors" si avvicini a quei livelli lì, gli altri della formazione storica li ho sempre piazzati uno o due gradini sotto.
Quelli post-reunion... piacevoli, talvolta molto piacevoli, rimangono fedeli al southern ma per molti versi sono album di un'altra band (non è solo un modo di dire).

Il live che citi ce l'ho in CD, versione deluxe: splendido.

 

Lo sai che certe parole non passano inosservate da queste parti.. inizieranno a piovere tag come se non ci fosse un domani.

 

Se posso permettermi il brano degli iron butterfly si ascolta solo nella versione integrale non nella single.