Ascoltare musica in STREAMING

Dopo aver comprato quel trasmettitore bluetooth per lo stereo devo dire che l'uso di spotify ha subito un'impennata, complice il fatto che diversi album che mi piacciono non sono reperibili a prezzi umani e l'unico modo di usufruirne, senza interruzioni rompiscatole, è questo.
Non ho smesso di comprare cd anche se ho rallentato per i motivi sopra descritti, diciamo che cerco di bilanciare il tutto.

 

Io un po' lo faccio, eppure ho una inclinazione all'ordine ai limiti dell'ossessivo compulsivo

Capisco il tuo ragionamento, e provo ad esporre il mio point of view

[Seguendo, io, i sottogeneri prima che le band, e di conseguenza vari canali che diffondono a getto continuo roba relativa a tali sottogeneri]
Preferisco concedere cinque minuti ciascuno a un gruppetto di album per capire se qualcuno di essi potrebbe piacermi (per approfondire successivamente) e magari scartarli un po' frettolosamente tutti e dieci, anziché concedere una buona mezz'ora a uno solo di essi, che poi magari non mi piace, e non concedere nemmeno una piccola possibilità agli altri

 

Ermetismo allo stato puro

Oramai quei tre (o quattro) vivono in un mondo a sé stante

 

Scappa negli Stati Uniti, fonda una chiesa (la “Chiesa Doki Doki”) e io ti vengo dietro.

Rallentare è cosa buona e giusta, ognuno può avere un buon motivo per farlo.
Tra l'altro c'è gente che compra molti più CD/vinili di quelli che può concretamente ascoltare: a 'sto punto meglio la musica liquida, hai un surplus di roba ma non ti costa nulla (o quasi).

È una conseguenza dell'eccesso di offerta, lo capisco.
Io però non mi riferivo alla fase in cui stai ancora cercando di farti un'idea su un album (la fase esplorativa, che poi è la più bella), ma a quella successiva, in cui decidi di formarti un giudizio vero e proprio.

Per me, comunque, i peggiori sono quelli che ascoltano un album, dicono “bello” e passano al successivo. Il giorno dopo non saprebbero dirti neppure il titolo di una canzone, di quell'album “bello”.

 

Beh, io ascolto una volta sola e mi ricordo abbastanza bene... dedico più ascolti consecutivi ai dischi che non mi piacciono ma sento che potrebbero piacermi, soprattutto se di un genere a cui non sono troppo abituato. O se è un disco particolarmente complesso.

In generale hai ragione nel dire che non si dovrebbe mollare dopo pochi minuti di ascolto, come non si dovrebbe mollare un libro dopo poche pagine, ma penso che per capire un disco spesso basti anche un solo ascolto (soprattutto se di un genere ben conosciuto), così come un libro lo leggo una volta sola prima di dare un parere.

 

Confessione di un malandrino: non compro un disco in formato fisico da anni e non ho mai avvertito la particolare necessità di farlo; non ho ho alle spalle una storia da collezionista; non voglio stipare i pochi metri quadrati del mio bugigattolo di oggetti, dato che già combatto con l'invasione di libri, di cui, di tanto in tanto, scarico pacchi da qualcuno, e i rack hanno preso il posto del tavolo e di buona parte del minimale arredamento della zona giorno.
Le rare volte in cui le finanze me lo permettono e mi voglio togliere uno sfizio, acquisto album digitali di gruppi distribuiti da piccole case discografiche o totalmente indipendenti, sebbene preferisca di gran lunga spendere quegli euro per un'esibizione dal vivo. Nella stragrande maggioranza dei casi, fruisco di musica gratuita e libera, ignorando la provenienza del materiale e superando, talora a fatica, il fastidio per certe compressioni.
Così mi pongo nei confronti di tutto e, se riuscissi a guarire dal feticismo per la carta e dall'odio per gli schermi, adotterei lo stesso approccio pure con i testi. Per me -e sottolineo per me- una delle poche innovazioni rilevanti che la rete ha apportato all'umanità è proprio il contatto, diretto e gratuito, con i mastodontici archivi della produzione umana in campo artistico e culturale, anche scavalcando i cancelli dell'economia.
Viva la musica "liquida" (e, al contempo, massimo rispetto per voi che amate i supporti fisici).

 

Mah, se si cerca qualità audiofila e si hanno i mezzi adeguati per poterne beneficiare i servizi di streaming che offrono musica in alta definizione sono una benedizione. Poi si può disquisire sul possesso di un bene sempre disponibile, tangibile e palpabile piuttosto che un servizio a pagamento che effettivamente ti lascia con un pugno di mosche dovesse mancare connessione, andare in fallimento ecc ma io per ora me ne fotto, la comodità vince su tutto. Ho più di un migliaio di CD, vinili, sacd che non so più dove cacchio mettere, molti dei quali ascoltati si e no una volta e poi lasciati a prendere polvere (anzi a dir la verità devo decidermi un giorno a fare una bella cernita). A parte l'ultimo periodo dove ho latitato parecchio musicalmente ed economicamente per via di un lungo trasloco, acquisto casa, cambio lavoro, regione e sti gran cazzi preferisco d'ora in poi fare acquisti mirati e solo se ne vale realmente la pena, non riempitivi, feticci e complementi di arredo. Meglio la qualità piuttosto che la quantità. Per il resto devo solo decidere a quale servizio abbonarmi.

 

Oggi youtube mi ha proposto questo video del buon enrico. Ovviamente è partito con l'argomento dei tagli al personale di bandcamp, ma poi è finito a parlare della solita battaglia Fisico vs Digitale

 

È uscito lo Spotify Wrapped 2023. Nulla da segnalare per me. È stato un anno all’insegna del riascolto di tantissima roba vecchia che ascoltavo 20 anni fa.
Tra l’altro a marzo ho fatto il botto con gli Hammerfall

 

Io ho dimezzato i minuti di ascolto su Spotify quest'anno, merito del lettore CD che ho installato in ufficio: tutti i nuovi acquisti fisici sono passati da lì (e adesso è ora di portarli a casa...)

Spoiler

In ogni caso:

Spoiler

Avrei detto Enslaved al primo posto (come nel 22), invece "solo" terzi...

Con il passare degli anni mi rendo conto che la quota "ascolti vecchi" cresce.

A 25 anni ero sempre alla ricerca di novità, mentre adesso passo mesi interi a riscoprire cose che ascoltavo a fine '90, primi 2000, che quasi mi suonano nuove (e spesso apprezzo più delle novità).

Diciamo 30-35% nuove uscite, il resto dal passato.

 

Sono ritornato ad usare Spotify dopo sei mesi passati col servizio di Amazon, e mi tocca ammettere che non è facile riadattarsi.
Il problema è sostanzialmente che Spotify ha dei difetti non di poco conto (o comunque cose che non ne vuole sapere di aggiustare). Se io per esempio sto ascoltando un album e voglio già mettere “in fila” quello dopo, sono praticamente impossibilitato, può ovviamente sembrare una piccolezza, anzi lo è, ma per me era una feature davvero comoda (cosi devo invece aspettare l’ultima canzone di un album per poi aggiungere l’altro album in coda).

Un’altra cosa negativa è il fatto che quando si vuole ascoltare una sola canzone da un album, Spotify infili praticamente di forza tutto l’album (a partire dalla traccia scelta) in mezzo alla tua coda originale, facendo passare i brani originariamente previsti prima, dopo. Perché? LOL Io volevo sentire un pezzo uno, che è anche quello selezionato. Incredibile pensare che un servizio così manchevole sia nella prima posizione tra tutti quelli disponibili.

“E niente, anche questo post è della serie cose che non interessano a nessuno…”

 

Non riesci ad aggirare queste situazioni creando qualche playlist?