Coronavirus

L'ho presa larga ma è proprio qui che volevo arrivare

 

I pappagalli sono persone orribili

 

Io sto cercando di seguire tutte le regole, ma con quella che chiede di non toccarsi "bocca, naso e occhi con le mani" proprio non ci riesco.
Con cosa me li tocco occhi naso e bocca secondo loro, con la fava?
Sono in questi momenti che rimpiango di non avere un pappagallo.

 

Vero

Se ci arriva, perché no?

 

Eh, ma purtroppo non ci arriva, altrimenti lo farei anche in mancanza di normative.
Ho lo stesso problema coi rapporti sessuali, la normativa non li vieta esplicitamente, ma visto che le persone devono restare a distanza di almeno un metro l'uno dall'altra ho delle difficoltà.

 

Ah alcune conseguenze dell'allarme, positive e non. Il mio telefono è impazzito che vogliono cedermi turni in guardia medica. Un sacco di medici, tra i più moralizzanti in assoluto, di quelli che il giuramento di Ippocrate lo recitava in greco antico, sta evitando di lavorare per paura del virus.
Situazione paradossale della guardia: il lavoro è molto più tranquillo, tranne qualche caso sporadico danno più retta a quello che gli dice il medico per telefono, capiscono di dover stare chiusi in casa e se gli dici che non verrai a visitarli solo perché glie è salita la febbre da mezz'ora, che non avrebbe senso, non minacciano di denunciarti ai carabinieri, hanno paura loro di essere denunciati per strage. Nessuno mi tossisce più in faccia come ai vecchi tempi, nessuno si scaccola e poi poggia le mani sulla mia scrivania.
Questo ti fa anche capire come fin'ora il servizio della guardia medica, che si dovrebbe occupare di urgenze non differibili, sia stata usata per l'80% da persone che non avevano voglia di fare la fila dal medico, per il 10% da ansioso-depressi convinti che sia mio dovere tenergli compagnia. Idem per il pronto soccorso.
Il virus ha tagliato il velo di Maya

 

Gli interventi di Evillupo mi tranquillizzano. Detto questo, continuo a tenere il termometro sotto l'ascella (che è sempre meglio che altrove).

 

Che borghese.

 

Eh, che devo dirti, sarà l'età... Il processo di imborghesimento avanza con gli anni e ormai non manca moltissimo agli anta.

 

Intanto mi chiamano dal centro trasfusionale per chiedermi se sono disposto a fare una donazione di sangue.
Pare ci sia crisi perché i donatori abituali sono barricati in casa, mi rendo assolutamente disponibile.
"Prima però alcune domande visto il periodo storico in cui ci troviamo: negli ultimi 14 giorni ha sofferto di sintomi influenzali quali tosse, mal di gola, raffreddore..."
"Guardi, raffreddore e starnuti sì, soffro di allergia in primavera e..."
"Ah, allora niente, non può venire".
Che palle. Lavorare da casa è un mezzo incubo, il portatile ha uno schermo piccolo, non ho una scrivania ma un tavolino dove non entra nemmeno il quaderno, la sedia è scomoda e l'unico buco libero in casa è uno stanzino coi panni stesi. Stanzino umido, per via dei panni stesi.
2 giorni (non consecutivi) e c'ho già tutti i dolori alle spalle. Mi faceva comodo un giorno libero.
Riproviamo tra 14 giorni.

 

In realtà la conference call non serve per dire che siamo eroi, supereroi, che abbiamo dato il massimo, ma per condividere che ciò che non era mai successo ha una probabilità che avvenga, questa volta l'impreparazione l'ha fatta da padrone, ma giusto il tempo per superare il disorientamento e le risorse (di qualunque tipo in ambito sanitario) stanno raccogliendo i propri frutti. Non c'è nè catastrofismo, nè vittimismo, ma un sano debriefing in itinere.
Che le persone muoiano di continuo fa parte del corso degli eventi e se ad ogni numero corrisponde un marito, una moglie, un nonno o un nipote allo stato delle cose importa secondariamente.

Fatto sta che il compito di un rianimatore non sta solo nel salvare le persone, ma anche nel farle morire con dignità. Cosa che in situazioni come queste è molto difficile da ottenere, perchè non c'è tempo (3 decessi e 4 ricoveri non sono un semplice +1 nel computo dei posti occupati in RIA): morire con dignità è anche vedere mogli, mariti, nipoti, fratelli che nel cuore della notte chiamano per sapere l'esito del tampone, può sembrare stupido voler sapere l'esito del tampone quando dici che il proprio caro è appena stato portato in obitorio, insieme ad altri 2 (probabilmente anche conoscenti, visto il medesimo cluster) ma proprio dall'esito di quel tampone può cambiare la vita nell'immediato di tutta la famiglia, quarantena o non quarantena?
Oppure la 80enne in RSA che riceve la visita dei nipotini per il compleanno che vivono a Parma. Lei è da me e la sua compagna di stanza manco ha fatto in tempo ad arrivare in Pronto soccorso.

Non è retorica insopportabile, nè descrizione di una apocalisse, sono esempi spiccioli per far capire che ogni azione può portare a risultati opposti rispetto alle intenzioni. E basta un giorno di ritardo per non essere più recuperabili. Non si chiede tranquillità, sarebbe assurdo, si chiede fiducia in chi organizza, chi coordina, chi si sporca le mani e chi trae le conclusioni per non commettere gli stessi errori in futuro.

Che la gente sia sanità-dipendente a proprio piacimento è notorio. Quando lavoravo sul territorio mai una chiamata al 118 durante le partite dell'Italia dei mondiali. E ne ho fatti 2, di mondiali.
Ed è altrettanto noto che una persona scevra da qualsiasi tipo di conoscenze mediche si spaventa, si stupisce, si arrabbia perchè per alcuni curare vuol dire automaticamente guarire e se non c'è guarigione automaticamente c'è stato un errore. E se alcuni ritrovano l'apocalisse è compito anche del medico dimostrare il contrario.

Il mantra colpisce i giovani può essere esagerato, ma il giovane si sente invincibile, sottostima qualunque malanno, si riprende velocemente e un +1 in RIA in questo momento è deleterio, sia che questo +1 vada in obitorio dopo 4 ore sia che guarisca dopo 7 giorni.

Io faccio il mio lavoro, che poi il 90% dei pazienti non meritino le mie competenze lo so, ma di fronte a me sono tutti uguali.
In ogni caso esorto, di nuovo, a vedere il video.

 

Come ti capisco. Io ho iniziato venerdi scorso, lavoro solo la mattina, dalle 3 alle 4 ore (esagerando), comunque in un arco di tempo che va orientativamente dalle 8:30 alle 12:30. E ho le spalle a pezzi. Bisogna fare stretching, ogni tanto.

 

Non me lo dà più disponibile il video o l'avrei guardato. Non ne so nulla e se credi rispondessi a te hai frainteso.
Mi riferivo alla situazione "social", ci sono molte pagine che "sensibilizzano" sul tema e fanno la retorica insopportabile di cui parlavo. La gente quando mi chiede la mia la chiede riferendosi a quello.
Mai mi sono azzardato a mettere bocca su come gestisci il lavoro in rianimazione, non ne sono diventato un esperto in pochi mesi, e anche fosse non avrei nulla da dire.

P.s. e grazie per la condivisione di questo tipo di materiale