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Sonata Arctica

Discussione in 'Power Metal' iniziata da The Black Lord, 15 Agosto 2004.

  1. Wakka

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    19 Gennaio 2018

    Setlist di ieri dove han suonato per la prima volta tutta la saga di Caleb:

    01. Shitload of Money
    02. Paid in Full
    03. Black Sheep
    04. FullMoon
    05. The End of This Chapter
    06. Don't Say a Word
    07. Caleb
    08. Juliet
    09. Till Death’s Done Us Apart
    10. White Pearl, Black Oceans...
    11. White Pearl, Black Oceans, Pt. II: "By the Grace of the Ocean"
    12. Tallulah
    13. The Wolves Die Young
    14. Life
    15. Vodka
     
  2. Vince Summers

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    19 Gennaio 2018

    The End Of This Chapter vale da sola il prezzo del biglietto!
     
  3. The Dweller

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    19 Gennaio 2018

    Bella idea! Già che c'erano potevano farle secondo l'ordine della storia, invece hanno scelto quello delle uscite.

    Decisamente, pezzo stupendo. E mettiamoci anche White Pearl...
     
  4. Wakka

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    19 Gennaio 2018

    Mi spiace non ci sia nulla da Winterheart's Guild ed invece facciano sempre la pallosissima Tallulah, il resto direi fra l'accettabile ed il buono, tipo Shitload of money invece della bruttissima I have a right e The wolf die young che era praticamente l'unica salvabile dell'album, se facessero un tour europeo con quest scaletta andrei a rivedermeli e per la prima volta non mi interesserebbe il gruppo di supporto.
     
  5. damagedone

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    19 Gennaio 2018

    Qua ormai si discute solo più di setlist male assemblate e album da cestinare... è veramente allucinante la fine che ha fatto questa band. Pensare che persino gli Stratovarius sono riusciti a ricostruirsi una carriera e pubblicano album tutto sommato buoni da quasi un decennio
     
  6. Vince Summers

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    19 Gennaio 2018

    Il punto è che i Sonata Arctica sono partiti a livelli altissimi.. erano anche riusciti a reinventarsi con Reckoning Night, apportando diverse modifiche al suono ma rimanendo fedeli a se stessi. Poi, la confusione generale..io continuo a seguirli con interesse, perché qualche ottima canzone c'è in ogni disco.. certo manca la spontaneità e l'ispirazione dei bei tempi, ma ripeto si sono giocati le loro migliori cartucce a inizio carriera, e da lì non puoi che cadere..
    L'unica soluzione, come ho detto tante volte, è che riprendano Jani in formazione, e che lo stesso Jani aiuti il buon Kakko nel songwriting.
    Questo darebbe un bello scossone al suono dei Sonata Arctica. Vedremo..
     
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  7. Wakka

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    19 Gennaio 2018

    La soluzione migliore sarebbe cambiare batterista, visto che anche Tony non ce la fa più fare tour più corti o con una pausa ogni tre massimo quattro giorni. Non serve Jani nel songwriting, serve che Tony dia il permesso anche agli altri di scrivere le canzoni, Jani si ridurrebbe solamente a suonare quello che gli viene detto e neppure nel modo che vorrebbe.
     
  8. The Dweller

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    20 Gennaio 2018

    Sì diciamo un Jani compositore :hihi:
    In effetti Tony è palesemente esaurito a livello compositivo, lo provano anche i pezzi power che ultimamente è tornato a comporre, nessuno dei quali vale un'unghia di uno qualsiasi preso a caso dai primi 4 dischi.
    L'esempio degli Stratovarius è giusto, ma loro si sono ripresi proprio per aver allargato la composizione a tutta la band: concordo che potrebbe essere la cura anche per gli attuali Sonata Arctica, speriamo che Tony se ne accorga che non può continuare a fare tutto da solo, ma la vedo dura...
     
  9. Wakka

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    21 Gennaio 2018

    Se Tony non fosse il membro fondatore gli altri l'avrebbero cacciato a calci in culo anni fa, idem il batterista.
     
  10. jesse_pinkman

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    Quando espande espande, ma è gallinaceo (cit.)

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    22 Gennaio 2018

    Mi chiedevo una cosa, se i loro album vengono quasi unanimemente bocciati da 10 anni chi è che li ascolta? Perchè hanno un ottimo successo mi sa...
     
  11. Wakka

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    22 Gennaio 2018

    C'è chi li difende a spada tratta e continua a considerare Tony il miglior cantante al mondo.
    All'ultimo concerto fatto all'Alcatraz ho visto gente che piangeva dalla gioia, ma era gente del sud Italia che li seguiva da una decina d'anni che non era mai riuscita a vederli, qualsiasi canzone gli sarebbe andata bene. Considerando che il numero di vecchi fan che han perso è maggiore di quelli nuovi guadagnati ripiegano su questi concerti e tour speciali e riedizione del primo album, il trucchetto però non può durare all'infinito ma solo una volta, se non trovano una soluzione al più presto si ridurranno a fare concerti solo in patria o in posti come sudamerica e giappone con giusto quel paio di canzoni power in più.
     
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  12. Zanna

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    24 Gennaio 2018

    Io sono arrivato fino a Reckoning Night e poi ho perso interesse nei loro confronti.
    Mi sa che ho fatto bene. :hihi:

    No, seriamente, peccato...fino al 2004-2005 sono stati una delle più belle novità in ambito di metal melodico. Poi il tracollo... Peccato!
     
  13. The Dweller

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    24 Gennaio 2018

    Del post Reckoning consiglio comunque due lavori sul buono/discreto: The Days Of Grays, oscuro album di metal melodico/sinfonico e dalle strutture mai scontate e Pariah's Child, metal melodico più solare (???), eterogeneo e con diverse influenze.
     
  14. Vince Summers

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    25 Gennaio 2018

    Io credo che ci siano ottimi brani anche negli ultimi dischi della band. Certo, abbiamo anche filler grossi come una casa, praticamente assenti nei primi dischi.
    A me piacciono anche diversi pezzi dell'ultimo disco, per esempio.
    The Days Of Grays invece ha un mood molto malinconico, bisogna essere dell'umore giusto per ascoltarlo.. sempre detto. Non mi piacciono certe uscite nightwishiane che ci sono nel disco, così come l'assenza di assoli di chitarra, e l'ostinata voglia di Kakko di stupire con ritornelli multipli e roba del genere. Però c'erano alcuni pezzi notevoli, specialmente a fine disco. Da notare come anche in questo album ci siano filler terribili, come The Dead Skin.
    Stones era un ritorno a uno stile più semplice, e ci sono dei brani molto belli (Alone In Heaven la mia preferita).
    Pariah è molto simile a Stones, forse un po' più Power.
    The Ninth Hour ha una opener orribile, ma si riscatta con dei brani secondo me per niente male, che pescano un po' da tutta la discografia della band, a livello di stile. Fairytale è in puro stile primi Sonata, c'è poco da fare. Till Death's Done Us Apart ha la teatralità dei pezzi di Reckoning Night, Among The Shooting Stars la malinconia di The Days Of Grays, e così via..

    In generale non sarei così drastico, perché i pezzi buoni ci sono sempre, anche se sparsi.
    Di sicuro si devono svegliare e trovare una soluzione per riprendersi da questo torpore. Non basta riprendere il vecchio logo e promettere di tornare al Power, serve un disco bomba che ristabilisca il nome dei Sonata Arctica una volta per tutte.

    PS
    Kakko non può essere mandato via, i Sonata Arctica sono lui.
     
  15. The Dweller

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    2 Febbraio 2018

    Wow su The Days la vediamo molto diversamente, pensa che i pezzi migliori per me sono i primi 3, e "the dead skin" è la mia quarta preferita :D è un brano articolato ma che non perde il filo secondo me, stesso discorso per la splendida "deathaura"
     

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