Praying Mantis

Premesso che ho ascoltato solo qualcosa da Time Tells No Lies, sapreste dirmi come sono negli anni '00 ?
So che l'ultimo risale al 2009, quindi son ancora in attivatà..è un album valido (Sanctuary 2009)??

 

gli ultimi a me non sono piaciuti per niente...time tells no lies resta una pietra miliare!

 

Secondo il mio modesto parere è un capolavoro!
Un album splendido, ascoltare per credere!
Nella mia personalissima top ten del 2009!

Ho preso l'altro giorno Predator In Disguise, anche questo devo dire è album spettacolare! Peccato abbiamo riscosso il meritato successo solo in Giappone!

 

da Predator in Disguise fino a Nowhere to hide una sfilza di classici assurdi. Il disco del 2005 traballava, il disco dello scorso anno una ciofeca assurda con una line up rielaborata

 

Trovate un bel articolo sul periodo 1979-90 nell'ultimo numero di Classix Metal di Novembre 2010.

 

Visto che è in procinto di uscire il nuovo album dei Praying Mantis, "Legacy", è doveroso fare un sunto della carriera della Mantide, dalle origini fino ad oggi...


Complesso inglese fondato nel lontano 1973 dai fratelli di origine greco-ispanica Tino e Chris Troy, i Praying Mantis diventano da subito alfieri della prima fase della NWOBHM con uno stile tutto loro: rifuggendo la foga delle band più pesanti della nuova ondata o un approccio ancora pesantemente old style (vd. Ethel the Frog, Spider), mantengono grinta ed impatto accanto ad un approccio melodico che affonda le radici nella tradizione dei Seventies (d'altronde, i Praying Mantis si fanno conoscere anche grazie alla cover di “All Day And All Of The Night” dei Kinks, una prova che surclassa l'originale per armonia e groove).

Supportati dallo storico Dj Neal Kay, pubblicano i loro primi EP (“Captured City/Johnny Cool” e “The Soundhouse Tapes Part II”,entrambi del 1979) e conquistano presto un posto nella mitica compilation “Metal For Muthas” (1980)con il brano “Captured City”, assieme a nomi di primo piano quali gli Iron Maiden, i Samson e, non per gli ultimi, gli Angel Witch.​

Nel 1981, pubblicano quello che sarà uno degli album migliori della corrente britannica, “Time Tells No Lies”, nonché uno dei capisaldi di tutto il metal e l'hard'n'heavy melodico (assieme a “Samurai” dei Grand Prix). Per i dettagli vi rimando alla recensione di un album che non è sconosciuto agli abituali avventori di TrueMetal e dintorni...

Recensione di "Time Tells No Lies"

Meno conosciuto è ciò che avvenne in seguito al rilascio di “Time Tells No Lies”: tra problemi di management e dissidi con la label, i fratelli Troy pubblicano l'EP, , preludio per un secondo disco che non si concretizza e tutto si risolve nello scioglimento della band.

Tino e Chris non vogliono mollare e decidono di unire le forze con Clive Burr e BernieShaw, creando un nuovo gruppo di nome Stratus, dando alle stampe un solo disco, il pregevole “Throwing Shapes”. L'album, orientato verso sonorità pomp rock/AOR, è un insuccesso e sembra decretare la fine della carriera musicale dei fratelli Troy.

Sembra perché il “Live at Last”, concerto organizzato in Giappone con la partecipazione degli ex-maiden Paul DiAnno e Dennis Stratton, rilancia i Praying Mantis che, su proposta della label giapponese PonyCanyon, iniziano un nuovo corso musicale, inaugurato da “Predator In Disguise” (si unisce alla partita Dennis Stratton).

Il registro si allontana dall'originario hard rock e si tinge di AOR, rimanendo sempre energetico, pur con tentazioni pop rock/FM (“This Time Girl” docet).

Recensione di “Predator in Disguise”

Un elemento, quello AOR, che emerge con maggior gusto nel successivo ed ispirato “A Cry For The New World”. Gli anni Novanta proseguono con una pletora di album di valore quali “To The Power Of Ten” (con l'ex-MSG Gary Barden alla voce) e “Forever in Time”, a cui partecipa il cantante Tony O'Hora.

In aggiunta, assieme a Gary Barden e Clive Burr, si esibiscono in un gran concerto (sempre in Giappone) raccolto nel live album “Captured Alive in Tokyo City” (consigliata la versione con doppio disco contenente tutta la scaletta).

Dopo il buon “Nowhere To Hide”, “Journey Goes On” prosegue l'avventura avvalendosi di ben due singers: John Sloman (Uriah Heep, UFO, Gary Moore) e Doogie White (Rainbow, Malmsteen).

I Praying Mantis ritornano con un album più compatto quale “Sanctuary”, che raggruppa le influenze dei Nostri in un ottimo platter (come descritto nella recensione del nostro Ricetti: recensione di "Sanctuary").

Vale la pena anche rileggersi questa interessante intervista a Chris Troy, sempre a cura del nostro Steven...

Intervista ai Praying Mantis

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Recensione "Praying Mantis - Legacy"
Per non parlare sempre dei soli noti...

P.S. Forse non piaceranno a tutti, dato che ormai hanno dirottato il suono verso un ibrido AOR ma sanno fare ancora grandi cose rispetto a qualcuno che ormai ha veramente poco da dire...

 

Tanto come promemoria

 

Quest'ultimo disco è veramente notevole, l'heavy metal è ormai un vecchio ricordo, e comunque i nostri l'Aor di classe lo sanno
veramente fare.... oh yeah!

 

Sì, è una bomba ed è doloroso pensare che hanno riscosso qualche consenso essenzialmente nel solo Giappone durante gli anni Novanta...
Per capire la forza di questo combo anche dopo lo storico "Time Tells No Lies", basta riascoltare una canzone come questa

(Non sarà un caso che Malc Macmillan, autore della NWOBHM Encyclopedia, affermava che le composizioni di "A Cry For The New World" potevano reggere il confronto con i giganti del genere)

 

Ragazzi.... non ci crederete... al momento viaggo in auto con Legacy...
Ieri sera su tettuccio della mia "serie 3" c'era una grossa mantide che mi fissava immobile... mi sono messo in macchina
e quando sono arrivato a casa la mantide era ancora sul tettuccio!!! incredibile e ho sgasato di brutto!!!...
ottimo album!! (spero di non essere invaso dalle mantidi però..)

 

Quel mio gatto bastardo ieri ha ucciso la mantide..... povera...

 

peccato che si parli così poco di questa band anche dopo una grande uscita com'è l'ultimo lavoro

 

Purtroppo è sempre stato così è sempre sarà, visto che a qualcuno va bene ascoltare sempre e solo i soliti noti... e poi ci lamentiamo di chi ascolta pop...

 

Almeno in questo minusculo topic non abbiamo i paraocchi e soprattutto le paraorecchie... e dire che ascoltare musica (heavy, hard rock, AOR, prog e non solo) significava cercare, scoprire ed amare album e complessi lontani dai riflettori, che piacevano perchè erano veramente validi e ti davano qualcosa, ti piacevano veramente, senza filtri, senza pregiudizi costituiti dai grandi nomi, dalle mode e dall'immagine.
Ti piacevano e basta e questo non per accontentare qualcuno o per voler far parte di un gruppo o per non scontentare un altro.

Tuttavia, il successo di una band è sempre nelle mani del pubblico.