1. Il regolamento del Forum è stato ripristinato e aggiornato, lo puoi trovare in ogni momento in basso a destra cliccando su "Termini e Condizioni d'uso del sito". Ti preghiamo di leggerlo e di rispettarlo per mantenere il forum un luogo piacevole ed accogliente per tutti. Grazie!
    Chiudi

Sulla omosessualità

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da nosferatu666, 2 Dicembre 2008.

Status Discussione:
Chiusa ad ulteriori risposte.
  1. JonSnow

    JonSnow
    Expand Collapse
    FOREVER STRONGER THAN ALL

    Registrato:
    19 Settembre 2009
    Messaggi:
    8.134
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.106

    25 Maggio 2015

    Credo che vadano distinti due livelli di ragionamento:

    - il primo, la questione del basarsi, credo debba essere intesa in questo modo (o almeno, io la intendo in questo modo quando sento usare questo tipo di espressione): la società intesa in senso generale "si basa" sulla famiglia nel senso che questa è la prima e più elementare forma di organizzazione sociale, tendenzialmente ineludibile in quanto dettata dai legami di sangue, per cui viene presa a modello, a base appunto, per le basilari dinamiche sociali;
    - la questione individuo vs famiglia secondo la legge, non mi trova molto d'accordo: la nostra costituzione, ad esempio, che è l'architettura fondamentale del nostro ordinamento, vede al centro l'individuo (i diritti e i doveri dei cittadini, non delle famiglie!). Del resto alcune questioni (per non dire tutte) che poni non capisco che senso di esistere avrebbero in assenza di legami familiari.
     
  2. Evillupo

    Evillupo
    Expand Collapse
    bestemmie e parole d'orgoglio

    Registrato:
    1 Gennaio 2010
    Messaggi:
    7.459
    "Mi Piace" ricevuti:
    5.735

    25 Maggio 2015

    Te ne butto lì una: la donazione degli organi.
    Tu lo sai che se io sono iscritto all'AIDO e voglio che siano donati i miei organi bisogna richiede il permesso dei familiari altrimenti non se ne fa niente? Che senso ha?
    E poi, perché una parte di eredità deve spettare alla famiglia anche in presenza di un testamento che dice diversamente?
    Perché un familiare, anche se non lo vedo da anni o magari non ho nemmeno visto, può decidere chi ha il diritto di venire a trovarmi quando sono comatoso in ospedale?

    Dopo io non sono avvocato ma credo ce ne siano molte di situazioni simili.
    E sono situazioni che potrebbero riguardare anche amici, o fidanzati, non per forza coniugi, e non ne capisco quindi la necessità.
     
    #7247
    Ultima modifica: 25 Maggio 2015
  3. JonSnow

    JonSnow
    Expand Collapse
    FOREVER STRONGER THAN ALL

    Registrato:
    19 Settembre 2009
    Messaggi:
    8.134
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.106

    25 Maggio 2015

    Ma infatti non intendevo negare l'esistenza di queste situazioni, sicuramente rappresentano un retaggio di "altri tempi", dove la famiglia rivestiva un'importanza ideale molto forte.
    Inoltre mi viene da dire che le situazioni che indichi sono per così dire residuali: i testamenti vengono fatti per lo più verso i familiari, più o meno stretti (credo, ovviamente è una mia ipotesi/convinzione ma penso possa tu ritenerla condivisibile, che solo una quota modesta di coloro che fanno testamento NON tengano conto dei familiari; e all'interno di questa quota andrebbero ulteriormente individuati coloro che lo fanno esclusivamente a favore di persone esterne alla famiglia; infine, bisogna anche considerare che le regole sulle successioni esistono proprio perchè la maggior parte delle persone non ricorre al testamento).
    Quanto alla questione dell'assistenza in ospedale, pur essendo vero che la possibilità esiste, quanti sono coloro che andrebbero a trovare un lontano parente malato? Anche qui, sono abbastanza propenso a pensare che si tratti una ristretta fascia della popolazione. In questo senso ti posso portare l'esperienza personale di mia madre, che (come forse ricorderai, perchè ne ho parlato in occasione di diverse discussioni a carattere "medico", e se non lo ricordi pazienza :P) è stata infermeria per oltre vent'anni in casa di riposo, e mi ha sempre raccontato di come la stragrande maggioranza dei lungodegenti viene purtroppo abbandonata a sè stessa persino dai familiari stressi, figurati quelli più lontani. Inoltre mi viene da osservare: che male ci sarebbe se un lontano parente decidesse di andare a trovare un malato, che magari non vede da anni, proprio perchè mosso a compassione dalla sua malattia? Insomma il discorso mi sembra complesso e non riesco bene a capire in che modo tu ci veda un problema.

    Ripeto, non sto qui a negare i casi da te citati, nè che meriterrebbero di essere indagati/corretti; piuttosto, mi sembrava un po' esagerata questa tua visione "familio-centrica" dell'ordinamento.

    Di tutte quelle che hai citato, ti do atto sulla questione della donazione degli organi che effettivamente sembra anche a me piuttosto anomala.
     
  4. Maelstrom

    Maelstrom
    Expand Collapse
    Scemo chi legge!
    Membro dello Staff Moderatore

    Registrato:
    1 Dicembre 2013
    Messaggi:
    10.084
    "Mi Piace" ricevuti:
    8.829

    25 Maggio 2015

    [​IMG]

    A volte scrivo i post dopo aver cagato, e non avendo il lavandino sempre a portata di mano uso il culo perchè tra mani e culo il secondo è sempre meno sporco :lookaround:.
    :macheschifo: :malavati:
     
    #7249
    Ultima modifica: 26 Maggio 2015
  5. Evillupo

    Evillupo
    Expand Collapse
    bestemmie e parole d'orgoglio

    Registrato:
    1 Gennaio 2010
    Messaggi:
    7.459
    "Mi Piace" ricevuti:
    5.735

    26 Maggio 2015

    No ma sulle visite ai malati io contestavo il fatto che un familiare può decidere chi può e chi non può visitare il malato, non che solo i familiari ci vanno o non ci vanno. E non dico nemmeno che sia chissà quanto famiglia-centrica la società, però tanti retaggi ci sono, e se dei gay, magari anche di ispirazione sessantottina in cui si contestava in primis la famiglia come costrittiva, oggi chiedono come primo DIRITTO(quasi fosse un bene primario come l'acqua) quello di sposarsi e mettere su famiglia, è perché evidentemente tutta la contestazione di base a questo mondo intollerante tradizionale, di cui la famiglia era il baluardo, è andata a farsi friggere.
    Quindi si è passati dal diritto ad esistere e ad avere dignità come individui, indipendentemente dall'orientamento politico religioso e sessuale, al diritto un po' meno radicale di avere un surrogato di quella che è la "normalità" imposta dalla tradizione(sempre indipendentemente dall'orientamento politico religioso e sessuale).
    Si è per così dire abbassata l'asticella.
    Ma ripeto, a me questo va bene, figurati se me ne viene qualche danno, ecco mi stanno giusto sulle balle quei retaggi di cui ti parlavo prima, che spesso sono abbastanza marginali, ma per il resto facciano come gli pare.
    Faccio fatica a comprenderli appieno ma questi sono "problemi" miei se vogliamo(non ci piango mica).
    Alcune cose mi sembrano pagliacciate(ma anche le pagliacciate hanno diritto di esistere), mi sembra una pagliacciata la sposa in abito bianco verginale, che oggi in certi contesti non ha alcun senso, o due lesbiche in matrimonio vestite una con lo smoking ed una con l'abito bianco. Pagliacciate perché adesso dei simboli con i loro significati specifici sono diventati solo dei semplici costumi. E allora se il significato della tradizione l'hai mandato giustamente a benedire, perché reclami il diritto di continuare ad usare il simbolo ma come abito di carnevale?
    Per me, che comunque non sono contrario all'evoluzione anche se posso sembrare reazionario con le mie idee, era meglio cercare magari simboli nuovi con nuovi significati, invece adesso in ogni ambito vedo solo simboli e costumi vecchi con dietro il vuoto più totale. È tutta una grande recita. E questo magari mi dà malinconia, ma come ha giustamente detto Monk né io né Byford possiamo realmente dire al mondo come girare, e anche se potessimo forse non ne avremmo il diritto, ma delle riflessioni così, un po' stonate davanti a queste cose che mi danno perplessità, permettetemi di farle. Tutto quì.
     
  6. JonSnow

    JonSnow
    Expand Collapse
    FOREVER STRONGER THAN ALL

    Registrato:
    19 Settembre 2009
    Messaggi:
    8.134
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.106

    26 Maggio 2015

    Ma in realtà sono abbastanza con te su questi concetti :hihi:

    Allo stesso tempo continuo però a pensare che dipenda molto dal modo di intendere la "famiglia", se lo si fa nel senso tradizionale è chiaro che, come rilevi tu, tutta la questione diventa un po' una presa in giro, o quantomeno una contraddizione.
    Se la si intende in modo più ampio, intesa semplicemente come la creazione di legami stabili, non vedo cosa ci sia di sbagliato.
    Anzi per alcuni aspetti è pure necessario. Ti faccio un esempio. Qualche post addietro parlavi di diritti economici; uno dei più contestati è quello della reversibilità della pensione, ma lo stesso concetto di pensione di reversibilità è pensato per dare una forma di sostegno a quei familiari stretti che si trovavano a dipendere dalla pensione del defunto, insomma è qualcosa che è strettamente legato all'esistenza di un qualche tipo di legami familiari.

    Comunque mi sembra di capire che non la pensiamo poi in modo così diverso. Spero casomai di aver chiarito perchè non trovo poi così disturbanti alcune forme di tutela della famiglia, posto che senz'altro alcuni aspetti andrebbero rivisti.
     
  7. Il Luppoooo

    Il Luppoooo
    Expand Collapse
    Piglia schiaffone su chiappa

    Registrato:
    27 Luglio 2005
    Messaggi:
    24.406
    "Mi Piace" ricevuti:
    10.738

    26 Maggio 2015

    Mi sembra che fai l'errore di considerare i gay come una categoria di persone che per definizione deve essere sempre e comunque per la rottura delle tradizioni, ma non vedo perché debba essere così. I gay che chiedono di sposarsi magari non hanno abbassato nessuna asticella, semplicemente sono delle persone che credono genuinamente nel matrimonio così come ci credono le persone eterosessuali.
     
    A Maelstrom piace questo elemento.
  8. Maelstrom

    Maelstrom
    Expand Collapse
    Scemo chi legge!
    Membro dello Staff Moderatore

    Registrato:
    1 Dicembre 2013
    Messaggi:
    10.084
    "Mi Piace" ricevuti:
    8.829

    26 Maggio 2015

    Vero, e poi Matteo è un esperto in materia :fesso: fidatevi :sisi:.
     
    A Il Luppoooo piace questo elemento.
  9. jesse_pinkman

    jesse_pinkman
    Expand Collapse
    Quando espande espande, ma è gallinaceo (cit.)

    Registrato:
    5 Agosto 2013
    Messaggi:
    3.879
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.365

    26 Maggio 2015

    Mi sono imbattuto in questo documentario molto interessante, anche se purtroppo è sottotitolato in inglese: https://www.youtube.com/watch?v=tiJVJ5QRRUE
    Sembrerebbe che i gender studies e la biologia non concordino molto, almeno mettendo a paragone gli studiosi intervistati...
     
  10. Evillupo

    Evillupo
    Expand Collapse
    bestemmie e parole d'orgoglio

    Registrato:
    1 Gennaio 2010
    Messaggi:
    7.459
    "Mi Piace" ricevuti:
    5.735

    26 Maggio 2015

    Comunque, permettetemi quest'ultimo pippone, avrei da ridire una cosa sulla teoria di Monk dell'evoluzione inevitabile, e per questo giusta e da accettare. Non per contestare i gay e i loro diritti ma per riflette un attimo su un aspetto importante della concezione di progresso.

    La nostra evoluzione biologica ha fatto sì che siamo fatti in un certo modo e non in un altro, e nonostante la rapidissima evoluzione nel pensiero e nella società umana la nostra natura è pressoché stabile da decine di migliaia di anni. È una natura flessibile, dotata di grandi capacità di adattamento, perché siamo complessissimi e non-statici, ma non è onnipotente e certe situazioni ambientali per noi sono intollerabili nonostante tutto, perché sono troppo lontane dalle situazioni per le quali noi ci siamo evoluti.
    Faccio un esempio medico che magari lo padroneggio meglio:
    ci siamo evoluti per vivere in condizioni di ristrettezza alimentare e soprattutto con una dieta povera di sodio e movimento fisico costante. Il progresso in alcune aree del mondo ha sconfitto la fame ed altre cause di morte, ma ha fatto nascere malattie che prima erano pressoché sconosciute per l'uomo, patologie che oggi insieme sono la PRIMA causa di morte(Obesità, Ipertensione, Diabete e Dislipidemia, che raggruppate sono chiamate Sindrome Metabolica). Dovremmo forse tornare a vivere come primitivi? No, però dobbiamo sapere che non possiamo fare con l'uomo primitivo che mangia tutto ciò che può perché ogni occasione per buttare dentro calorie è buona, ma dobbiamo invece porre un freno all'alimentazione che ci sarebbe più "naturale" perché le condizioni del nostro ambiente si conciliano di meno con la nostra natura. Ma per fortuna, con uno sforzo di volontà, possiamo adattarci.
    Stessa cosa vale per tutte le altre rivoluzioni che modificano il nostro ambiente di vita e che sono sempre più rapide.
    L'evoluzione ha fatto si che nello sviluppo di un bambino giochino un ruolo fattori come il rapporto intra-uterino con la madre, la relazione d'attaccamento che si sviluppa con lei durante l'allattamento. L'utero in affitto in cui il bambino è cresciuto lontano dalla madre che l'ha avuto in gestazione cancella questo fatto, che è compreso dalla nostra evoluzione. Per carità probabilmente non è una cosa così grave, si può crescere bene lo stesso(si può crescere bene anche se si viene abbandonati o se i genitori sono morti, figuriamoci) ma è un altro elemento conforme alla nostra natura che in molti casi si accetta scientemente di perdere.
    Io ho seri dubbi che studi imparziali e statisticamente significativi abbiano dimostrato che questi bambini crescono con gli stessi problemi di tutti gli altri(neanche i bambini adottati crescono statisticamente bene come gli altri). Non sono studi facili ed oggettivi e dietro ci sono tantissimi interessi. Andando avanti le cose "naturali"(naturali perché così ci siamo evoluti, non per un contro natura o secondo natura aristotelico) a cui rinunciamo sono sempre di più, e non è detto che siamo in grado sempre e comunque di adattarci. Ci sono state altre proposte di "progresso" che anche a voi fanno venire i brividi, tipo quella di tempo fa di Singer che in nome dell'utilitarismo vuole in pratica riesumare l'aktion T4, e non mi pare che sia buona solo perché parte di un progresso che qualcuno ha definito inevitabile e giusto(si inserisce pure bene nel mondo capitalista moderno). Singer tra l'altro vede ciò come un'estensione dell'aborto, cosa che invece molti(compreso io) trovano molto più accettabile. Ma ce ne sono anche altre. Dalla possibilità della clonazione si è proposto di fare cloni e surgelarli per espiantare poi da loro gli organi quando ci serviranno, e non sono così pochi quelli che vedono l'iniziativa di buon occhio.
    Insomma tutto questo per dire che il progresso può essere benissimo "sbagliato", sia dal punto di vista adattivo biologico, sia dal punto di vista morale, e quindi non posso assolutamente concordare con una legittimazione del progresso perché giusto in quanto tale. Concordo che bisogna andare avanti, e che tornare indietro è impossibile, ma se qualcuno(come ha fatto anche Byford) dice che bisognerebbe ogni tanto fermarsi e chiedersi se sia giusta questa strada, e si permette magari di criticarla, per me è una cosa saggia, non qualcosa da retrogradi.
     
    #7255
    Ultima modifica: 26 Maggio 2015
    A SporcoRozzo&Primitivo e Byford86 piace questo messaggio.
  11. Monk

    Monk
    Expand Collapse
    To be a rock and not to roll

    Registrato:
    3 Maggio 2005
    Messaggi:
    62.630
    "Mi Piace" ricevuti:
    99.203

    26 Maggio 2015

    Ma assolutamente sì, bisogna discutere, ci mancherebbe. Però io non volevo dire che il cambiamento è quello e bisogna accettarlo e boh. Dicevo solo che, secondo me, è una questione proprio laica dove si parla semplicemente di diritti. E siccome esiste una consistente fetta di popolazione che, in barba a come ci siamo evoluti e alle nostre usanze e tradizioni, ha diritto a questi diritti (perdonatemi), bisogna laicamente intervenire per garantirglieli. Perchè è giusto dal punto di vista dell'organizzazione e del benessere della società. Poi, altre questioni come l'adozione, andrebbero considerate caso per caso, ben consci che i giudizi di un assistente sociale possono essere sbagliati sia in caso di coppia "normale" che di coppia omosessuale. Non voglio sminuire il tuo discorso, anzi, fai dei ragionamenti validissimi, voglio solo che non si confonda la percezione di ciò che per noi è "moralmente" giusto, da ciò che è giusto dal punto di vista dei "diritti".
     
  12. Evillupo

    Evillupo
    Expand Collapse
    bestemmie e parole d'orgoglio

    Registrato:
    1 Gennaio 2010
    Messaggi:
    7.459
    "Mi Piace" ricevuti:
    5.735

    26 Maggio 2015

    Ma pure quando parli di diritti ci sono problematiche mica da poco.
    Se parli di diritto dei gay di sposarsi ok, aldilà di tutte le mie perplessità lo considerò pure io un diritto sacrosanto perché fa contente due persone e non fa male a nessuno. Anzi li fa scontenti tutti e due, ma se la sono cercata :lookaround:
    Già nel diritto all'adozione la faccenda si complica perché entrano in gioco i bambini che sono estranei alla coppia, e quindi bisogna stabilire che ciò non dia danni anche a loro.
    Se si parla di utero in affitto entra in gioco anche la madre surrogato che non deve essere sfruttata ecc...
    Mano a mano che vai avanti ti posso dire in tutta sincerità cosa vedo? che si confondono diritti essenziali come cibo, acqua, libertà e sicurezza con il diritto di fare quello si vuole se si hanno i soldi per farlo(l'utero in affitto non è mica un diritto del gay povero).
    Già la genitorialità come un diritto mi fa ribrezzo, dato che sposta l'attenzione dal bambino al genitore, che è lui quello che ha il diritto di essere padre/madre perché ne ha piacere. Il bambino esiste in quanto soddisfa un prurito dei genitori. Già se uno è single però sono in di meno quelli che dicono che gli riconoscono il diritto di essere genitore.
    Anche e soprattutto sui diritti c'è da discutere, perché portando all'estremo il ragionamento(a fini puramente ipotetici) potrebbe venire pure qualcuno che parla del "diritto di assoldare un killer" o cose così.
     
  13. Byford86

    Byford86
    Expand Collapse
    Well-Known Member

    Registrato:
    1 Febbraio 2005
    Messaggi:
    18.296
    "Mi Piace" ricevuti:
    7.335

    27 Maggio 2015

    Il problema è che in una società iper-individualista ed edonista,il desiderio si confonde col diritto. Riguardo il discorso di Evillupo,L'uomo ha la facoltà della scelta e della responsabilità nei confronti del progresso,non è un percorso incontrollabile,almeno non fino a quando l'uomo avrà il controllo delle tecnica.
     
    A ador dorath piace questo elemento.
  14. JonSnow

    JonSnow
    Expand Collapse
    FOREVER STRONGER THAN ALL

    Registrato:
    19 Settembre 2009
    Messaggi:
    8.134
    "Mi Piace" ricevuti:
    2.106

    27 Maggio 2015

    D'accordissimo sul discorso dei diritti, decisamente meno sul discorso genitorialità come soddisfazione di un "prurito".
    In alcuni casi è plausibile se non certo sia così. Penso a quelle coppie che programmano i figli, e non mi riferisco ad una programmazione di necessità che è purtroppo sempre più indotta dalla situazione economica di molte famiglie e che costringe a "rimandare" i figli a momenti più sereni, ma a quelle in cui ci si dedica a di tutto e di più e poi magari, se ci scappa, facciamo pure un figlio, perché no? Io ho conosciuto pure qualche coppia che un figlio l'ha messo al mondo per potersi avvalere della maternità.
    Ma al di là di questi casi, mi sembra che la questione sia un pelo più complessa. Già richiamandomi al discorso che facevi poco fa sull'evoluzione della natura umana e sui bisogni essenziali, mi sembra che anche la specie umana risponda alle esigenze di prosecuzione della specie che peraltro appartengono a qualunque forma di vita. Questo da un lato; dall'altro, proprio a volersi distanziare dalla concezione del far figli nell'ottica bigotta dell'"andate e moltiplicatevi", la ragione non può essere solo quella, e non vorrei scadere nel banale e/o nel melenso dicendo quanto sto per dire, ma sono personalmente convinto che fare un figlio esprima l'amore tra due persone, il suo completamento nonchè il desiderio di trasmetterlo anche a qualcun altro. Ed è chiaro che questo possa costituire un diritto.
    Ad escludere questa possibilità ne restano solo due: o la procreazione con finalità esclusivamente moltiplicativa, o il "prurito". Personalmente le trovo deprimenti entrambe, oltre che non veritiere (per il semplice fatto, ad esempio, che sono in antitesi tra loro).

    Insomma la mia visione personale del "corretto" modo di mettere al mondo dei figli prevede la coesistenza di due "condizioni", la capacità biologica di farlo (che risponde all'esigenza di procreazione della specie e quindi per forza di cose "naturale") e l'esistenza di un profondo e genuino rapporto d'affetto tra i coniugi che possa essere trasmesso anche ai figli.
    In questo senso, ad esempio, sono contrario tanto all'utero in affitto per la coppia maschile quanto all'inseminazione artificiale per la coppia femminile. E non ne faccio un discorso di morale religiosa e bigotta, o meglio il mio non è un "va contro Natura" nella concezione religiosa della Natura stessa ovvero quella "determinata da Dio" descritta nella Bibbia o altro testo sacro; intendo natura in senso più materiale, due uomini o due donne da soli non sono in grado di riprodursi. Nè ne faccio un discorso di "danno ai bambini", posto che in primis non si capisce bene quali dovrebbero essere i danni, e in secundis ho sempre l'impressione che il danno principale paventato dai moralisti religiosi sia l'omosessualità trasmessa dai genitori a questi bambini: l'obiezione più scontata che mi viene è che finora gli omosessuali sono sempre stati messi al mondo ed educati da eterosessuali.
    Più che altro, sinceramente, mi sembra che questo "bisogno" risponda decisamente alla logica del prurito, aggirabile grazie ai moderni sviluppi della scienza medica; ma allora tanto vale la proposta di eutanasia di Singer, giusto perché risponde, alla necessità di un mondo più "progredito" e dove certe "deviazioni" non sono presenti.
    Mi dispiace, sarò retrogrado su questo punto, ma non posso non pensarla così.

    Diversa e ben più complessa è la questione delle adozioni, su cui sinceramente ammetto di non avere un'opinione ben formata.
     
  15. SporcoRozzo&Primitivo

    SporcoRozzo&Primitivo
    Expand Collapse
    Vegano non praticante

    Registrato:
    25 Maggio 2009
    Messaggi:
    3.450
    "Mi Piace" ricevuti:
    1.468

    27 Maggio 2015

    Lontane reminiscenze di qualcosa che si chiamava "sviluppo sostenibile".
    Aggiungerei, a casissimo: una corta lama affilata può essere un bisturi che salva la vita o un pugnale che la toglie, dipende da chi e con che intenzioni la impugna.
     
Status Discussione:
Chiusa ad ulteriori risposte.

Condividi questa Pagina