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Sulla omosessualità

Discussion in 'Attualità e Cultura' started by nosferatu666, Dec 2, 2008.

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  1. Byford86

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    May 16, 2015

    Vai al minuto 1,30 e dimmi se sarebbe da "omofobi" aver qualcosa da ridire se questo pupazzo vestito di rosa venisse a scuola ad incoraggiare tuo figlio "ad esser ciò che è":D

    https://vimeo.com/105421878
     
  2. TrueNorwegianBlackMetal

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    May 16, 2015

    Sul linguaggio si potrebbe discutere. Che mascheri sotto una finta neutralità un'ideologia inconsapevole, discriminatoria e costrittiva è qualcosa che l'indagine filosofica ha sottolineato da tempo, basti vedere Deridda. Il punto è come intervenire e far comprendere al cittadino medio, che giustamente non coglie queste sfumature e non ne è interessato, che le espressioni linguistiche sono foriere di intrinseca violenza razziale, politica e discriminatoria.
    Ecco che il punto di vista si ribalta: non è il linguaggio che permette di divenire ciò che si vuole (banalizzazione inaccettabile) bensì deve essere espressione di una libera volontà, sempre che sia possibile.
    Infine, la tua chiusura è troppo preconcetta. Ci sono già insegnanti e formatori dichiaratamente omosessuali che esercitano la propria professione nel miglior modo possibile e, perché no, se ci fosse una sensibilizzazione sul tema a livello di istruzione media inferiore potremmo solo essere contenti.
    Tu vuoi respingere il diverso perché hai il terrore che mini la tua identità, costruita appositamente su uno scarto differenziale con l'Altro, mentre io penso che l'incontro sia fertile di cambiamenti culturali importanti, il che non significa dipingere un panorama culturale edenico, tutt'altro. Questo non toglie che la realtà gendarista, come quella eterosessuale, sia piena di contraddizioni e ambivalenze, nessuno lo nega, ma se l'inserimento di un approccio diverso alla sessualità può aiutare un livellamento sociale, etnico e razziale, ben venga.

    P.s il video postato è imbarazzante e pre-giudiziamente negativo, basti vedere su che aspetti della persona si sofferma la regia. Solo una persona privo di capacità critica o altrettanto pre-giudizialmente orientato (pupazzo rosa) potrebbe portarlo a sostegno della propria tesi.
     
    #7127
    Last edited: May 16, 2015
  3. Byford86

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    May 16, 2015

    Guarda che legger Deridda o qualsivoglia altro pensatore significa conoscere un punto di vista,una riflessione,una sensibilità di un essere umano,esso stesso condizionato da preconcetti e da una visione parziale dell'esistenza.

    La questione della lingua è banalizzata proprio dai movimenti anti-discriminazione,che pensano che il linguaggio nasconda i segnali di una cultura omofoba e che quindi bisognerebbe intervenire,ad esempio la Sabatini nelle "raccomandazioni". Ciò è stato smentito da linguisti e sociologi,dimostrando che non vi è nessun nesso di sistema tra culture fortemente sessiste(o meno) e linguaggio. E' la massa che non capisce le sfumature discriminatorie(che potrebbero anche esserci ma in misura minore di quello che si lascia intendere) o sono questi movimenti ad essere in paranoia?

    Io non respingo affatto la diversità,altrimenti non starei nemmeno a discutere,anzi amo la diversità,etnica,religiosa,culturale. Ed è proprio una certa tendenza all'omologazione dell'essere umano che mi lascia dubbioso,e il genderismo si inserisce perfettamente in queste dinamiche. Qui c'è il rischio che proprio chi agita la bandiera della "diversità" sia invece perfettamente strumentale ad una certa deriva omologante.
     
  4. TrueNorwegianBlackMetal

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    May 16, 2015

    Ma non è vero. Non è proprio così. Poi che sociologi? Di cosa stai parlando?
    Puoi tranquillamente leggerti tutta la sociologia e la filosofia de linguaggio da inizio 1900 ad oggi e non troverai nessuno che sostiene ciò che dici.
    Sulla deriva omologante a me pare sia l'esatto opposto, ma vabbè. Anche perchè, a conti fatti, non sono io l'omofobo ^^
     
  5. Byford86

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    May 16, 2015

    Ma chi ha portato il video per "sostenere la propria tesi",l'ho postato proprio per fare una battuta sul pupazzo rosa,ti dà così fastidio? Probabilmente ho usato la lingua in modo sessista,mi correggo e vado a studiare le raccomandazioni della Sabatini. Basta battute discriminatorie!
     
  6. Byford86

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    May 16, 2015

    Neil Smith,linguista alla COllege University di Londra, in una lettera a The Times (19 dicembre
    1981)

    "Poiché la lingua è parte della nostra psiche è, fortunatamente, arduo
    legiferare su come la gente si esprime, come parecchi governi hanno scoperto
    loro malgrado. Ma anche se fosse possibile una legislazione e fosse
    realmente applicata, non ci sarebbe ancora nessun vantaggio per i sostenitori
    dell’uguaglianza.

    Molti popoli parlano lingue che non distinguono tra lui e lei, ma le loro
    culture non sono né più né meno sessiste delle nostre. L’uso linguistico non è
    pertinente nel dibattito sul sessimo
    ."

    Lo stesso Lepschy aveva questa posizione,nel senso che intervenire sulla lingua sarebbe una forzatura inutile. Mentre queste associazioni anti-discriminazione vorrebbero intervenire direttamente sul linguaggio per eliminare con un colpo di spugna fenomeni culturali radicati. Certo ciò non significa che non vi siano tentativi per intervenire sulle masse direttamente sul linguaggio,basta leggere "neolingua,la cultura dominante dalla a alla z"
     
  7. Evillupo

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    May 16, 2015

    Penso, provando ad interpretare, che l'utilizzo di un pronome neutro sia considerato omologante. Nel senso che prima c'erano maschile e femminile, adesso il neutro non s'è aggiunto ma sostituito, cosicché non c'è differenza tra i sessi, non solo in dignità(il ché è cosa buona e giusta) ma proprio in tutti gli aspetti, e questa è omologazione.
    Non sto sostenendo ciò eh, provo solo ad interpretare il pensiero.
     
  8. Aslan

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    May 16, 2015

    Madò qui da qualche pagina siete alla filosofia pura

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  9. Byford86

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    May 16, 2015

    Esatto. Comunque intendevo un omologazione in senso ampio. Si vuole creare un'umanità sterile e piatta,facilmente manipolabile,senza radici,senza legami,indifferenziata nel genere,nell'etnia,nell'attitudine,nel pensiero, con individui slegati tra loro,senza comunità,senza famiglia,senza legame tra generazioni,senza spirito ed ethos comune. Dove l'unica religione e spiritualità è il consumo veloce di cose,persone,sentimenti,sensazioni per rincorrere una libertà fittizia che diventa alla lunga una prigione.
     
    #7134
    Last edited: May 16, 2015
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  10. Fux89

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    May 16, 2015

    Complottismo puro. :lol:
     
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  11. Byford86

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    May 16, 2015

    Certo certo. Ma non è mica una novità che chi subisce questi processi non se ne accorga affatto.
     
  12. Monk

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    May 16, 2015

    Byford, tu ancora non hai capito che il mondo si evolve continuamente, da quando è nato e che le sue caratteristiche non rimangono le stesse per lungo tempo. L'errore terribile del tuo modo di pensare (e di chi la pensa come te) è che si parte da un punto di vista egocentrico ("il mondo, la mia nazione, la mia lingua, gli usi e costumi di chi mi vive intorno sono sempre stati uguali fino al giorno della mia nascita") che prevede che il cambiamento di ciò che conosciamo sia sempre e comunque un male (esattamente come chi crede che qualsiasi cambiamento sia sempre e comunque un bene). Le radici, i legami, le etnie, ecc. di cui parli sono cose costruite nella tua mente, ma che non corrisponderebbero a quelle di appena una generazione precedente. Sono costrutti mentali, artifici che ci creiamo per "senso di appartenenza" che, sempre e comunque, è un sentimento indotto, che si basa su qualcosa di molto prossimo al Niente.
    Mi ricorda, in sostanza, un dialogo avuto con un signore di circa 70 anni, che si lamentava del numero di musulmani e dell'aumento di persone credenti in un Dio esterno al nostro mondo. Non starò qui a raccontare come ha reagito quando gli ho fatto notare che il "nostro credo", quello cristiano, viene dall'esterno rispetto all'isola in cui viviamo.
    In sostanza, il mondo va avanti, fregandosene altamente.
     
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  13. Byford86

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    May 16, 2015

    No no,sono perfettamente conscio che il mondo cambia,anche le nostre tradizioni sono il risultato di innumerevoli cambiamenti. E' una critica che respingo la tua,perchè non è questo il mio modo di pensare. Se l'essere umano cambia,non vuol dire che questo cambiamento deve esser accettato senza riflessioni,senza preoccupazioni e senza tentativi di resistenza(anche questi hanno sempre fatto parte dell'umanità e ne hanno condizionato il cammino nel corso della storia no?) all'avanzare di un progresso che si considera folle. Io considero lo sviluppo di un certo modo di pensare l'umanità sbagliato e insostenibile,una deriva di principi umani, ancor prima del discorso sulle identità e le tradizioni. Tra l'altro siamo nell'era della tecnica,i cambiamenti sono ad un livello immensamente più profondo rispetto al passato e avvengono alla velocità della luce,quindi il richiamo alla "storia umana" ha senso fino a un certo punto.
     
  14. requiemscript

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    May 16, 2015

    infatti sei tu tra i presenti l' unico illuminato :fesso:
     
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  15. Antonior.t.

    Antonior.t.
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    May 16, 2015

    La persistente confusione tra riflessioni e paranoia.
     
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