Attualità, politica e società

Letto l'articolo, personalmente non tirerei in ballo una terza guerra mondiale semplicemente perché sono qui a scrivere puttanate al computer, e quello che ci dice la storia sulle guerre mondiali è tutt'altro, mi parrebbe quasi irrispettoso scomodare certi termini.
Però di sicuro non si tornerà indietro come dice, e di sicuro io non mi sento tranquillo. Non nel senso di avere paura di andare al supermercato come diceva qualcuno qui, ma nel senso di quello che avverrà e di come potranno cambiare le cose, ripeto, a seguito di nostre stesse scelte.
Mi riferisco a quell'odio che porta ad isolare lo straniero in quanto tale perché tanto non puoi sapere se è una brava persona o no, a quella paura che non prevede più per tutti la possibilità di professare il credo che si vuole. Mi chiedo banalmente se sarà ancora così semplice andare a lavorare in un altro paese ad esempio, se il numero di persone che ti vede solo come "lo straniero" aumenterà ulteriormente, se ci sarà una chiusura ancor più forte delle persone e delle nazioni verso il diverso.
E' quello che mi pare di leggere tra le righe (e non) in molte riflessioni. Non solo qui e non certo da oggi, tant'è che sono d'accordo se si dice che tale questione è viva da anni, principalmente dopo l'attentato del 2001.
E mi fa paura, molto più del terrorismo islamico. Non perché pensi che quest'ultimo non esista o cose del genere, ma semplicemente perché credo, banalmente, che l'odio che stiamo maturando non farà altro che alimentare altro odio spazzando via al contempo le conquiste ottenute in questi decenni...

 

È un punto importante questo. Se prendiamo la media della popolazione, è inevitabile che in seguito ad episodi come quello di Charlie Hebdo vada a crescere la diffidenza verso la straniero, ed è questo che condiziona la società, prima di tutto.

Leggevo di una presunta necessità di richiamarsi alle nostre tradizioni, di una giustissima e sacrosanta voglia di imporre veramente certezza nell'applicazione del diritto, di rafforzare controlli e lavoro di intelligence: tutto giusto, condivisibile, bene, chi non sarebbe d'accordo, a grandi linee.
Il problema è che fare questo, indirettamente, riflesso sul popolo può anche portare alla caccia alle streghe, alla cultura del sospetto, alla diffidenza, e così seghi qualsiasi possibilità di integrazione sul nascere: posto che le frontiere non le puoi chiudere, un qualche piano di integrazione dello straniero lo devi mettere a punto. Che questo piano passi per il rispetto delle nostre regole, è beninteso. Un po' pericolo sul piano sociale invece, a mio parere, è iniziare a parlare di controllo preventivi sulle comunità musulmane, arrivare all'estremo dell'arroccarsi sulle proprie tradizioni e convinzioni, e additare come sbagliati "gli altri": perché così l'integrazione (necessaria) non la ottieni, fai piuttosto ghettizzazione. E così facendo ottieni il risultato contrario a quello che ti ero prefissato, e cioè gente isolata e scontenta che può fare da humus per il nascere, se non di cellule terroristiche, quantomeno di gruppi di deviati e di microcriminalità.

È difficile trovare un equilibrio, se si parte da una concezione di "noi" e "loro". Ma è difficile trovarlo in generale, non si può negare.

 

LE FORZE SPECIALI IN AZIONE:

https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf


:giuratissimo:

 

Lo smacchiagiaguari

 

Che poi, anche senza voler essere retorici, i padri costruenti uscivano da una guerra mondiale, da vent'anni di dittatura e si trovavano un paese di sole macerie. La coesione per stabilire le regole insieme, in quella situazione, la trovi per forza... Oggi invece la situazione è quello che è, ma in molti, alla fine, stanno ancora bene così, per miopia o egoismo: dove la trovi la coesione per fare riforme di un certo peso, se in questo contesto devi far incontrare un pregiudicato interdetto che nonostante tutto guida ancora la coalizione di centro destra, un premier narciso con deliri di onnipotenza e un tizio che sbraita cose insensate e che rifiuta anche il più piccolo degli accordi? Senza contare correnti interne, falchi tiratori, movimenti vari, partiti da 2% e opportunisti vari.

 

In sostanza ieri notte ripetevo che combattere il terrorismo significa dare appoggio e stringere relazioni con quegli stati islamici eredi del mondo arabo settantiano,che in maniera stolta e ipocrita l'occidente attacca da decenni. E intendo l'occidente anche in quanto a massa di persone,non solo i governi. Le primavere arabe hanno inaugurato una nuova era di caos e fondamentalismo,eppure da noi in pochi capirono il suicidio di quelle operazioni. Inserirsi in un nuovo conflitto sarebbe deleterio,ma basta un'attentato e un pò di emotività per far perdere alla gente il lume della ragione.

 

domanda che non vuole essere provocatoria,ora qui ci sono dei discorsi più o meno condivisibili,tanti bei discorsi,che se si riuscisse a metterli in pratica non sarebbe male,sarei il primo a gioirne,qui si dice son tranquillo ad andare al supermercato,non bisogna odiare,non bisogna isolare lo straniero e son d'accordo anche se a me personalmente sembrano più loro che non voglio cercare un'integrazione,quanto più imporre il loro credo,leggi e quant'altro(stupidi noi se glielo permettiamo),ma qui da noi ancora non è successo niente,mi chiedo quando succederà,perchè succederà,non si può pensare di essere immuni purtroppo,sarete ancora tutti così tranquilli?e se per caso in uno di questi attentati ci andrà di mezzo qualcuno a voi caro,davvero non covereste nessun rancore,nessun naturale sentimento di odio o diffidenza verso queste persone?non so voi ma io non sono mai stato per porgi l'altra guancia,io porto rispetto ed esigo rispetto,mi comporto bene con tutti e voglio un pari trattamento,ripeto senza voglia di polemizzare,mi potete rispondere?

 

Ossia ? Ti riferisci a quei paesi in cui dal 70 in poi si diffuse il cosiddetto socialismo arabo fortemente ispirato al baath ?


Piccola news : non ci sono più quei paesi

 

Bravo byford stavolta ti do ragione, oramai il discorso è chiuso però, purtroppo.

 

La risposta è semplice: conoscendomi, se mai qualcuno di quei pazzi facesse del male a qualcuno a cui tengo, probabilmente cercherei una vendetta personale. Però, comunque anche in questo, non mi metterei a dire a causa sua che tutti i musulmani sono della stessa risma. Questo ci distingue, angus: che tu, senza ancora aver subito direttamente nulla, metti il carro davanti ai buoi e generalizzi. Io ora cerca di analizzare, come mi sembra giusto, la questione da un punto di vista razionale, togliendo l'aspetto personale dal discorso. Probabilmente, in caso di coinvolgimento diretto, agirei anche peggio di te. That's all.

 

Ma tu se mohamed abdullah ti mettesse una bomba nella metropolitana odieresti tutti gli abdullah del mondo?
Io penso che:
Si deve perseguire il terrorismo con forza in ogni dove, con cooperazione di intelligence, si deve creare un fronte compatto per ristabilire ordine nei paesi oggi in conflitto civile nell'area mediterranea, si devono ammettere i macro errori compiuti in Siria e Libia, si deve eliminare lo stato terrorista, gli americani che hanno le colpe maggiori, devono chiedere scusa alle popolazioni arabe e tornare a dialogare con Iran ed Egitto, nonché Siria e Russia per ripristinare quel fronte, processare Bush per crimini di guerra potrebbe convincere l opinione pubblica sulla loro buona fede..

 

Se con "queste persone" intendi gli immigrati direi proprio di no. Se la cosa mi toccasse personalmente non escludo che arriverei a provare rancore verso i mussulmani ma avrei comunque torto, così come gli arabi che odiano a priori tutti gli americani per la loro politica estera hanno torto. Per ovvie ragioni bisogna comunque capire i sentimenti di persone colpite da certi fenomeni ma generalizzare su queste basi non è giusto. Le religioni comprendono milioni di persone, è razionalmente assurdo pensare che siano tutte uguali. Al liceo conoscevo un immigrato di seconda generazione e di fede islamica, era la persona più tranquilla di questo mondo ed era perfettamente integrato con tutti, spesso e volentieri quando lo incontravo nei corridoi ci parlavo parecchio. Se il terrorismo islamico per disgrazia colpisse me o un mio familiare dovrei improvvisamente guardarlo con diffidenza quando lo incontro per strada? Voglio sperare che nel caso avrei la forza di non farlo.

 

Personalmente, non mi permetterei mai di sindacare su un atteggiamento di paura/odio da parte di persone che vivono certe tragedie, figuriamoci. Ma proprio perché noi siamo delle persone fortunate, non dovremmo ragionare di pancia come può fare chi ha subito una tragedia. Suona quasi come giustificazionismo di certe esternazioni, sinceramente.

Ma poi cavolo, ci son volute tre righe per finire nel solito discorso su loro così e loro colì. Poni una barriera invalicabile e poi dici che loro non vogliono integrarsi. Ma davvero credi che tutti i musulmani siano uguali?! Quando ero in Francia vivevo in un quartiere abitato praticamente solo da musulmani, una delle persone con cui più ho legato era una ragazza musulmana che l'unica rottura di coglioni che mi dava era che se c'era anche lei a cena non potevo cucinare maiale. Punto. Chiaro che purtroppo il mondo non è tutto rose e fiori, ma su che basi dovrei iniziare da oggi a pensare che tutte le persone che ho conosciuto sono possibili terroristi solo in quanto di religione musulmana?! Perché, vuoi o non vuoi, questo dicevi nei precedenti post. Non potendo sapere se gli stranieri sono delinquenti o meno, rimandiamoli a casa. E ho già posto il mio dubbio su cosa si dovrebbe fare con quelli che stranieri in realtà non lo sono, proprio come gli attentatori di questi giorni...

Non capisco davvero dove si pensa di arrivare con un atteggiamento del genere, ovvero avendo un atteggiamento di timore, per non dire odio, verso chiunque sia straniero. Davvero non capisco come si possa pensare che questo non alimenterà solo atteggiamenti analoghi con le ovvie conseguenze.

Il rispetto è fondamentale ovviamente, e assolutamente sono contrario alla prevaricazione o all'imposizione di idee e credo da ogni parte, ma anche il concetto di rispetto è molto relativo. Quello che tu ritieni rispetto per me probabilmente non lo è affatto, tanto per dire...