Attualità, politica e società

Assolutamente no, anzi: se il medico si attiene alle linee guida e alle buone pratiche riconosciute dalla comunità scientifica, non risponde per i fatti commessi per colpa lieve, introducendo una distinzione che vale solo per l'àmbito civilistico e restingendo di molto il campo dell'illecito. E' un decreto pasticciato al massimo, perchè da un lato afferma questa cosa, dall'altro dice che comunque il medico risponde ex art. 2043 c.c. (paga i danni, insomma). Ma giurisprudenza ormai costante dice che quello tra paziente e medico è un "contatto sociale qualificato" (in breve, non lo si può paragonare ad uno che ti ammacca il paraurti) che rientra nell'area della responsabilità contrattuale. Insomma, quelli che hanno scritto quel decreto non ci hanno capito un tubo.

 

"Al colloquio ti dicono che per rendere validi i tuoi titoli di studio in Italia c'è una lunga trafila. Nel frattempo non possono darti il posto. Ti sembra un'ingiustizia, ma non puoi farci niente."

Che orrore,andare in un paese straniero e trovare persino delle regole.

"Essere uno straniero ed avere una casa di proprietà è ancora molto difficile in Italia. Solo due stranieri su dieci ci riescono, mentre per gli italiani l’accesso alla proprietà di una casa è molto più diffuso (otto italiani su dieci vivono in una casa di proprietà)."

Altro orrore,i cittadini italiani hanno una casa di proprietà mentre io che sono venuto l'altro ieri no. razzismo!

 

Aaaaaah se ci fosse Putin

 

No,basta scavallare un qualsiasi confine statale per trovare delle difficoltà e degli impedimenti,e questo perchè ogni società ha delle regole,diverse da paese a paese. Hanno scoperto l'acqua calda questi. Probabilmente anche nei fantamondi arcobaleno dovresti tribolare per farti riconoscere il titolo di studio.

 

Più che altro è ridicola la cosa degli immigrati che sono tutti amici e si devono aiutare tra loro, a me delle persone di colore hanno detto che i posti in cui vengono trattati peggio sono i negozi cinesi.

 

i cinesi odiano gli africani per loro sono solo degli incapaci per quello fanno la fame cit me lha detto un amico che ha fatto lo chef in cina

 

Come in un mio vecchio romanzo (La lotteria della morte eBook: Alessandro Maiucchi: Amazon.it: Kindle Store) a Parigi è scappata una tigre e sta seminando il panico (La Stampa - Francia, tigre in libertà vicino a Parigi)

 

Rosetta, perché il Tg4 è ancora al Medioevo - Wired



Tiggì4 sempre scandaloso come al solito. Non ho parole. Solo parolacce.

 

A quando il "reato d'ignoranza"? Per un attimo ho pensato (sperato) fosse falso, poi ho visto su FB che c'era l'edizione integrale del TG con anche quel.. coso
Ripeto, a quando il "reato d'ignoranza"?

 

Leggere la copertina del Fatto Quotidiano di oggi e pensare a chi lo chiama "il Fascio Quotidiano", forse per non pensare al fatto che questo orrendo fenomeno viola-forcaiolo-grillino era assai ben visto e "coccolato" dalla sinistra quando l'unica priorità era quella di abbattere Berlusconi....

 

Io sono di sinistra ma meglio Travaglio (di destra) che tutti quei giornalisti pavidi che fino ad oggi non hanno ancora avuto il coraggio di criticare a chiare lettere renzi, il bambolotto telecomandato dal delinquente di arcore.
Abbattere il berlusconismo è ancora oggi un dovere morale, anche più di ieri.
Oggi i confini dove finisce il berlusconismo e inizia l'antiberlusconismo sono stati cancellati, renzi fa parte del berlusconismo anzi è la dimostrazione che il berlusconismo si è comprato pure la sinistra.

Quelli che ieri difendevano l'art.18 dagli sgherri berlusconiani, oggi sono quelli che lo vogliono abbattere in nome di non si capisce quale progresso.

Oggi l'unica vera opposizione è Landini, che neanche vorrebbe farla, il resto è un conglomerato informe agli ordini di tre o quattro pseudoleader servi del neo-liberismo senza regole.

 

hai detto bene, "andare in un paese straniero e trovare persino delle regole" non in Italia però...

 

Ho sempre pensato che lo stile e la linea editoriale di quel quotidiano fossero lontane mille miglia dal mio modo di pensare e di intendere la politica. Ho già spiegato che Travaglio e co. hanno avuto il merito e la fortuna di inserirsi in un panorama (quello della cosiddetta "sinistra") desolatamente vuoto e privo di figure di spicco. Non nascondo che anche io, all'epoca, mi entusiasmavo a sentirli attaccare B., eppure avevo sempre il vago sospetto che non fosse tutto oro quello che luccicava, perchè già all'epoca vedevo due pesi e due misure (sulle accuse a Di Pietro, per esempio) ed atteggiamenti eccessivamente accanitori verso taluni e profondamente indulgenti verso altri. Ora che il mostro Berlusconi non è più il totem da abbattere, è venuto fuori il loro stile: una visione della vita e della politica per me inaccettabile, per cui se sei anche minimamente "attenzionato" da autorità inquirenti o, peggio, dalla magistratura, sei automaticamente una figura squallida, da evitare, da mettere all'indice, e tutto ciò, si badi, sulla base di anche solo una semplice iscrizione nel registro degli indagati. Questo assunto, che dovrebbe valere per tutti, non vale però per i loro amichetti: per chi fino a poco tempo fa ospitava i monologhi di Travaglio sul suo blog, per chi gli pubblica i libri, per chi, insomma, stia dalla loro parte. Vale per l'assessorino allo sport di Verbania accusato di far lavorare l'impresa del bis cugino laterale di quinto grado, ma non vale per un leader politico che ha mandato al Creatore tre persone. Allora, siccome per me la coerenza viene prima di tutto, faccio questo semplice sillogismo:
- il FQ dice di ispirarsi unicamente alla Costituzione;
- un articolo a caso della Costituzione (il 27) dice che non si è colpevoli fino a sentenza definitiva;
- Travaglio, in occasione degli arresti del Mose, ha dichiarato "la presunzione di innocenza è un inutile gargarismo" (una cosa che nemmeno Torquemada in overdose avrebbe mai osato pensare);
- così dicendo, si pone automaticamente in contrasto con quella Costituzione di cui si fa bello ad ogni piè sospinto.
Potrei continuare dicendo che un altro articolo della Costituzione cita espressamente i partiti come un mezzo per concorrere, in via democratica, alle decisioni politiche, mentre quella redazione si è consegnata anima e corpo ad uno che, ad andare leggeri, dice che i partiti sono un cancro da estirpare.
Solo delle facce toste come loro, inoltre, potrebbero chiedere le dimissioni di Alfano da ministro in occasione della gaffe sull'assassino di Yara, quando loro sono i primi a fare titoloni scandalistici e a trarre conclusioni non da una sentenza di Cassazione, ma da un avviso di garanzia.
E poi basta con questa visione manichea della magistratura: è un potere fatto di uomini, come tali soggetti ad errore. A leggerli, invece, sembra che i magistrati non sbaglino mai. O meglio: sbaglino solo se condannano chi piace a loro ed assolvono i loro nemici. Se le sentenza vanno accettate, vanno accettate tutte; se è possibile criticarle, bisogna criticarle tutte.
Per curiosità, infine, giorni fa sono andato a vedermi la loro intervista preelettorale a Renzi: per quanto il personaggio sia ampiamente detestabile, bisogna ammettere che costui, pur nella sua profonda antipatia, ha preso Travaglio, Gomez, Lillo e un'altra della rredazione, se li è messi in tasca e li ha picchiati quando ha avuto tempo. Erano andati lì per farlo nero e sono usciti con le ossa rotte, il che dimostra pure che, quando si tratta di affrontare direttamente e vis à vis la persona che accusano comodamente durante i loro monologhi o nei loro editoriali, diventano docili come agnellini e se la fanno sotto come il primo praticante giornalista di fronte al Presidente degli Stati Uniti.
In conclusione, dunque, sia per pregressa formazione - vedi Travy allievo del pessimo Montanelli (perchè per me, nonostante la beatificazione post mortem, resterà un pessimo esempio di come si fa giornalismo in Italia: maestro un par di balle) - sia per atteggiamento, hanno tendenze fascistoide, intendendo per tale una visione della vita in cui taluni diritti vengono semplicemente calpestati o piegati ad esigenze ed ideali assoluti (solo per il già citato assessore di Verbania, sia chiaro: per Grillo è tutto a posto).

 

Plaudo al post di panino.

L'unico distinguo da parte mia è che non c'è nel FQ alcunché di fascista - ok è una testata che sazia prevalentemente appetiti di destra ed è "populista", culturalmente forcaiola - e il giudizio su Montanelli: ma solo perché non essendo mai stato nel mio Pantheon non posso né cassare né giudicare troppo frettolosamente un personaggio così "pesante".
Per il resto sottoscrivo in pieno.