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Anticristianesimo

Discussione in 'Nordheim' iniziata da MetalWarrior87, 23 Marzo 2004.

  1. Dreki

    Dreki
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    26 Novembre 2013

    Ok, ieri sera ho tagliato il post perché non volevo aizzare.
    Davanti al livello rasoterra a cui si pone il tuo discorso ("cieco o ipocrita" :D :D :D ma almeno usa termini meno scontati, dai...), non ripeto l'errore e non mi trattengo: sei una capra, punto e basta. Piombi in un topic dove io son qua discutere da... boh, tipo 4 anni, e sentenzi con una classe che manco un cinghiale. :facepalm:
    Sego il discorso ora, prima che arrivi a inventarti altre minchiate tipo associarmi a perbenisimi, ignoranze e magari ideologie. Anche perché lasciatelo dire: al terzo post sei già di una noia mortale :annoyed:


    Chiedo un favore agli altri utenti: diteglielo voi, che al cristianuccio non ci crederà mai.
     
  2. Dreki

    Dreki
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    26 Novembre 2013

    Ciao sorella (in senso Demaiano, oh!), ben ritrovata :)
    Grazie della considerazione, ma ti sbagli. Il tomo qua sopra ha ragione, sono cieco o ipocrita e vivo in un mondo di fantasia dove semplici dati di fatto osservabili ogni giorno diventano stereotipo :rotfl:

    Al resto del post ti rispondo più tardi, ora mi premeva salutarti. E porca zozza, mi sono dimenticato di contattarti nei giorni prima di Lucca per chiederti se eri al Comics!!!!!! Maledizione, poteva essere la volta buona che ci si incrociava :(
     
  3. requiemscript

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    Bradipandoom (cit.)

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    26 Novembre 2013

    Dreki, mi stupisco

    un buon cristiano porge l' altra guancia.....:lookaround:

    poi prende un bastone, e inizia a usarlo (vedi Cristo quando caccia i mercanti dal tempio......"Don Camillo, non vorrai accusarmi di avere un passato da squadrista?" :rotfl:)
     
  4. Dreki

    Dreki
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    26 Novembre 2013

    Ma io non sono MAI stato un "buon" cristiano :demon:
    Ti pare che un buon cristiano possa amare gli Ulver, scrivere su "Anticristianesimo" e avere alte percentuali nerd nel dna? Tsè. :demon: W don Camillo e le botte.

    Seriamente: io discuto quando c'è da discutere, e solo voi potete contare le volte in cui ho accettato di farlo pur col peggiore astio dell'interlocutore. ma almeno si parlava di livelli accettabili di argomentazioni e materia grigia. Davanti a "che me ne frega di quel che dice il papa", "rompono il cazzo" e "cieco o ipocrita"... più che ridere, non riesco a fare.
    Qui non siamo all'asilo :)
     
  5. Dreki

    Dreki
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    26 Novembre 2013

    Comincio dalla fine:
    Curioso.
    Rousseau diceva praticamente l'opposto (mi pare nel Nobile Selvaggio, ma non l'album (MOSTRUOSO) dei Virgin Steele - EDIT: no, forse era nel Contratto sociale​.... maledizione non ricordo!): ovvero che la condanna del cristianesimo era la sua concezione della vita dopo la morte. O meglio: il fatto che fosse "postmortem-centrica".
    Il fatto che il cristianesimo non dava ricompense in questa vita ma in quella dopo, secondo lui, era una cagata pazzesca per dirla in termini fantozziani. Perché, in sostanza, non ha appeal per chi chiede al dio non tanto grazia eterna ma un bel sollazzo, soldi, fortuna etc QUA&ORA. E quindi davanti alla risposta "ma no, viene tutto dopo"... sticazzi.



    Aspè: Bergoglio non ha detto che LUI non ha tutte le risposte. Ha detto che IL CREDENTE, ogni credente, non possiede la verità assoluta. Che è quello che io qua sopra dico da 4 anni, a chi viene a piagnucolare che il cristianuccio di turno gli ha rigato la macchina, o cose più serie.
    Il fatto che la fede o ce l'hai o non ce l'hai... è un dato di fatto. Che, qualche pagina fa, io ho descritto così: "E' UNA BRUTTA RISPOSTA".
    Non solo a chi la legge, ma pure per chi la da.
    Perché... perché sì, cacchio, mica ci nascondiamo dietro al dito (medio): fa incazzare non poter capire da dove viene 'sta roba.
    Non metto becco sull'ultima frase, perché per andare a giudicare cosa è "vera fede" e cosa non lo è... eh, bisognerebbe avere i pallini sulla scheda di Masquerade :( Oppure, una gran dose di sbruffonaggine e pretenziosità. Io non ho la prima, e cerco sempre di tenermi il più possibile lontano dalla seconda. Quindi, me ne guardo bene dal dire che chi perde la fede "è perché ne aveva poca". Non è che lo penso ma non lo dico: NON LO PENSO PROPRIO.



    Vero. Qualche anno fa, poi, erano i cristiani a finire arrosto.
    Proprio per questo, e cioè per il fatto che non dipende dalla spiritualità ma dal contesto, per me la questione non va neppure relazionata all'argomento "dio" o "fede". Hai ragione tu: è solo questione culturale.
    Tra parentesi: ho assistito a un matrimonio celtico, devo confessare che ho capito solo in parte il significato dei gesti e delle offerte. Ma è stato parecchio bello.


    Per riprendere il discorso da qui: concordo al 50%.
    La domanda, te la poni: e questo è naturale.
    Accettare la risposta, in assenza di qualcosa che ti fa dire che E' PROPRIO GIUSTA, a me non è mai successo. Prima. Sai quanto me che, se non ci trovi senso, razionalità, insomma se dentro di te senti che è una balla... resta una balla. Non c'è conforto o sconforto che tenga (uso questi termini perché tu hai parlato di "consolazione").


    Potrei farla io una domanda, una volta tanto:
    ma secondo voi com'è possibile che una persona CI CREDA? Se tutto quello che ci circonda ci dimostra che 'sto "dio" non è proprio nulla di più che un'invenzione... se alla fine le teorie (religiose) valgono meno delle prove (atee)... se la stessa razionalità dice che le cose stanno SOLO così... ma com'è che uno ci crede DAVVERO?
    Cos'è, siamo tutti dei poser?


    EDIT: una risposta più articolata del trito "siete psicopatici" sarebbe cosa gradita. Se non altro, per par condicio ;)
     
    #22355
    Ultima modifica: 26 Novembre 2013
  6. ador dorath

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    26 Novembre 2013

    Mettiamola così:
    il credente si fida di quello che gli accade perchè ha Fede. Non sa rispondere a determinate domande? Non c'è problema, evidentemente non è tenuto, al momento, saperle. Come nel MedioEvo si parlava di Paradiso e Inferno, di Adamo ed Eva, salvo poi scoprire che erano metafore. Magari anche la vita dopo la morte, le preghiere, la carità cristiana sono metafore.

    Allo stesso modo ha fede chi si fida del proprio medico, del proprio leader politico, del proprio capo, dei propri genitori.

    Versione semplicistica? Bè, la stragrande maggioranza delle persone che conosco si sono sempre accontentate di una religiosità infantile. Delle due l'una: o loro stessi non c'hanno mai capito nulla della propria Fede e si limitano a ripetere a pappagallo ciò che sentono, oppure questo Cattolicesimo in Italia è solo troppo rumore per nulla.

    Al solito, grande rispetto per chi trova motivazioni da me ritenute inutili. La magnificenza della diversità.
    Se si dovesse scoprire che l'amore per i propri figli è una metafora dell'esistenza di Dio? Bene, non mi cambia assolutamente la vita. Di nuovo, grande rispetto per chi sente che la propria vita è cambiata introducento nel proprio mondo la spiritualità, da me ritenuta inutile.

    Rispondo alla domanda di Dreki con un'altra domanda, che prevede la prima: come mai, appurato che determinate regioni del cervello governano chimicamente il carattere, il comportamento, l'ideazione, i ricordi, le emozioni, si parla ancora di anima nel senso spirituale del termine? Se dopo un banale attacco ischemico della persona che avevamo di fronte è cambiato tutto, perfino il modo di sorridere e di guardare? Cos'è, la mancanza di ossigeno gli ha rubato l'anima come ci raccontavano i Collage?

    Io sogno, ma sogno diversamente al mio vicino di casa. E se non è funzionale al dialogo non vedo perchè io mi debba interessare dei suoi sogni.
     
  7. Dreki

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    26 Novembre 2013

    No, un attimo.... tu non mi hai risposto per nulla :D

    Eh.
    Vabbene, questo l'ho detto io.
    Ora chiedo: ma se dio non esiste... secondo te voi che è 'sta fede e come è possibile che regga davanti alle millemila incertezze che si porta dietro e alle millemila prove che ne demoliscono il contorno.


    Per chiarire: NO, Dreki non sta cercando di farvi dire nulla, non vuole ritorcere contro di voi nessun ragionamento, niente del genere.
    E' solo che... mi chiedo davvero come un ateo, stringi-stringi, consideri 'sta roba: la fede.
    Su, rispondi per davvero :)
     
  8. Dreki

    Dreki
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    26 Novembre 2013

    Venendo alla tua domanda:
    Beh, ma l'anima non ha nulla a che vedere con le nostre attitudini, gusti, comportamenti, ricordi etc. L'unico Dio a cui vanno riconosciuti meriti sul nostro amore per l'Heavy Metal, è Ronnie James.
    In sostanza: non c'entra nulla.
     
  9. ador dorath

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    26 Novembre 2013

    Parlando seriamente,
    io non vivo la spiritualità quindi non posso rispondere, immagino che chi vive "con" questa senta la "sua" presenza molto spesso durante la quotidianeità. Io per esempio anche se una persona mi dice "la sento e la vivo 24 ore su 24" non saprei riconoscerla da persona esterna, e fondamentalmente non è un elemento che mi guida nel considerare le persone.
    Dreki dice, come è possibile che una persona ci creda? la risposta dello stolto potrebbe dire: la gente crede anche alle scie chimiche. Risposta che ha un senso se si considera l'interlocutore come li considero io: se non mi vuoi fare il lavaggio del cervello, se non è funzionale al rapporto tra me e l'interlocutore, "francamente me ne infischio". E questa è la mia risposta. Sarebbe come chiedere al proprio figlio: perchè sei omosessuale? (la prima cosa che mi è venuta in mente).

    Non so, probabilmente sono a un livello concettualmente superiore rispetto all'ateo. (ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah)

    E sempre come dice Dreki, auspicare cha la "Chiesa" si comporti come vorrebbe un ateo ha del ridicolo. Come, secondo me, ha del ridicolo auspicare (ma l'ho già detto) che la stragrande maggioranza delle persone siano in grado di rapportarsi in maniera matura alla propria spiritualità, ma anche solo alle radici dei dubbi insiti nell'uomo.

    Faccio una domanda io adesso:
    secondo voi, di fronte a un corpo martoriato, la sensazione di fastidio che si prova è rivolta a ciò che "una volta" era un essere vivente oppure riguarda il ricordo di questa? Può sembrare una domanda fuoritema ma secondo me è un aspetto cardine, anche della deontologia medica. Questi bruti meccanici del corpo.
     
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  10. ador dorath

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    26 Novembre 2013

    La domanda sulla Fede dovresti porla a chi si interessa della spiritualità degli altri. A me non interessa. Ovvio che una risposta ce l'ho per qualsiasi cosa (slogan). Secondo me la Fede è autosuggestione. nè più nè meno. Come quelli che parlano di fortuna, destino, amore, coincidenze.
    Eh, no. Non sto dicendo che queste cose non esistono.
     
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  11. ador dorath

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    26 Novembre 2013

    Sei proprio sicuro? se faccio questa domanda a 100 persone credenti, almeno 95 mi rispondono diversamente. Ecco quello che voglio che ci si renda conto: troppe persone parlano della propria spiritualità senza sapere che cosa stanno dicendo. Lavoro in un ambiente permeato di morte, dolore, sofferenza e la maggior parte delle persone (anziane per la verità) identifica l'anima con quello che ho detto. Queste persone, da chi sono state istruite? Come hanno fatto ad avere tutte la stessa definizione di anima? Io dico dalle "lezioni" religioni infantili. Ma potrei sbagliarmi.

    Sai che c'è, che le ultime generazioni probabilmente non si accontentano più di una spiritualità presentata in maniera infantile come è stato fatto negli ultimo, toh, 2000 anni. Potrebbe essere anche questa la spiegazione delle chiese vuote la domenica?
     
  12. Dreki

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    26 Novembre 2013

    Dettata da cosa?
    Mi spiego: io, da ateo, ho sempre attribuito questa autosuggestione alla paura della morte. E' questo che intendi?

    Beh, come tu sai fare dei distinguo fra i credenti, io li so fare fra gli atei. "L'ateo" non esiste, non è uno stereotipo.


    Domandona!
    Mi astengo.
    Presumo che la risposta debba andare a scavare nella psicologia... e ne so pochissimo.
    Mi sono sempre chiesto dal punto di vista psicologico "cosa sia" il cinismo. Quello scudo mentale che in questi casi sorregge. Che in qualche modo riesco a innestare quando, per esempio, per lavoro mi trovo lì a fianco di un cadavere magari sul luogo di un incidente o di un omicidio.
    Nel mio caso, questo "scudo" ha durata temporanea perché COSTANTEMENTE poi mi trovo lo stomaco girato di 90 gradi... ma, in quei minuti, serve.
    L'unica volta in cui mi si è frantumato, diciamo, nel bel mezzo della scena è stato quando ho cercato di fare un reportage (parolona) sulla schiavitù a bordo strada - chi può intendere, intenda. Mazzata. E non è fuori tema rispetto a quello che chiedi, perché lì si parla di persone vive solo a metà. O meglio: di esistenza, ma non di vita.
     
  13. ador dorath

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    26 Novembre 2013

    Scusate se sto ammorbando con i miei post.
    Vorrei precisare una cosa, poi chiudo che il mondo esterno mi chiama.
    Questo è il topic sull'anticristianesimo e va bene. Come esistono infiniti sfumature di spiritualità e di assenza di questa, esistono infinite definizione che potrebbero essere date, anche al concentrato concetto di Dio. Ovvietà.
    Ma parliamo di amore. Esistono persone che hanno amanti ovunque però poi si definiscono innamorati del proprio partner. Per me è un'affermazione assurda, che cozza con l'evidenza empirica. Eppure queste coppie (tipo chi fa gli scambi di coppia, esempio nato così) si definiscono innamorati e nel dichiararsi eterno amore si vede proprio nei propri occhi che ci credono veramente. Mentre per me, è un insulto al Sig. Amore.
    Cosa voglio dire: che diritto abbiamo noi di giudicare, di voler interpretare a forza i sentimenti degli altri vagliandoli secondo i nostri parametri?

    In questo sì, auspico per la società del futuro (occidentale) l'arrivo a una spiritualità intima, dove il clericale è il punto di riferimento per il credente e non si lancia durante le omelie a giudizi che non riguardano la spiritualità, e dove (per converso) il laico non strizza l'occhio all'enorme potere che la classe clericale detiene sulla comunità. Probabilmente tutto l'anticlericalismo nasce da ciò: dal fatto che si vede il clericale come un facile alleato per muovere l'opinione pubblica. E il clericale si presta a questo giochino. Finchè fa comodo a tutti perchè cambiare la tendenza?

    Via basta, odio i credenti e odio gli atei. Stiamo arrivando al punto di togliere il sesso dai documenti e siamo ancora a parlare di queste cose? Siete vecchi dentro.
     
  14. Dreki

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    26 Novembre 2013

    Completamente d'accordo. Il che non cambia il fatto che la dottrina... non dice quello.


    NO, perché le chiese non sono vuote da 2 mila anni :D
    Ma SI', sicuramente oggi è quella la ragione. Il che, per me , NON VUOLE AFFATTO dire che la Chiesa (istituzione) ne sia inconsapevole o che non se lo aspetti. E ho già spiegato tante volte quali timori ho, a questo proposito.



    ... ora, aspetto che qualcun altro mi risponda :)
     
  15. Dreki

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    26 Novembre 2013

    Infatti io auspico che smetta di far comodo a tutti.
    E che il laico diventi laico per davvero, e non laico di nome ma novantigrada di fatto.

    Perché, sarò scemo, ma io non vedo la ragione (e te l'ho scritto qualche pag. fa) per cui dovrebbe essere il prelato a fare il passo indietro "concedendo" e non il il laico a piantare 'sto benedetto paletto. Perché finiamola di dire che esiste "l'elettorato cattolico", quella sì che è una stronzata peggio che Babbo Natale.
     

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