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Anticristianesimo

Discussione in 'Nordheim' iniziata da MetalWarrior87, 23 Marzo 2004.

  1. damagedone

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    23 Novembre 2013

    Oh certo, e questo grazie a discorsi fede=irrazionalitàpsicosituttipazzi di dawkinsiana memoria! poveri noi...
     
  2. Dreki

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    23 Novembre 2013

    Detesto quotare utenti diversi nello stesso post... ma visto che le obiezioni sono più o meno sugli stessi post, le raggruppo.

    Sbagli di grosso. Ma forse sbaglio anche io: non è un concetto così facile da capire.
    Non ho detto che le tue domande non hanno senso "in assoluto". Ho detto (e te lo hanno evidenziato anche altri) che vanno a toccare aspetti che PER IL CREDENTE non possono avere sbocco.
    Quando dici: "se io fossi credente me le porrei comunque", sbagli: perché se fossi credente... la tua fede ti porterebbe a notare un non-sense in queste questioni.

    Sono domande più che lecite. Fai benissimo a portele, fai benissimo a chiedermele, E FAI BENISSIMO A CRITICARE LA MIA INCAPACITA' DI CHIARIRTELE. Te l'ho già detto credo sei volte, lo ribadisco una settima.
    Questo topic si chiama "anticristianesimo". E' un tema che mi affascina (per quanto di "anticristiani" qua sopra ne abbia visti, in anni di post, appena TRE - il resto dei post è altra roba), e da qui viene la mia voglia di leggere e scrivere qua sopra.

    NON LE IGNORO.
    Per l'ennesima volta, ti dico che sono domande a cui io non so risponderti.
    Se tu esigi una risposta DA DREKI, sei pregato di fartene una ragione.



    Altra risposta, con una premessa:
    e poche righe dopo:
    Bene :) Che tu ci creda o mano, sono ottime premesse per discutere con me.
    Perché io non solo NON considererò MAI l'ateo uno che non ha capito un cazzo di come va il mondo (essendo stato ateo per una lunghissima parte della mia vita: ateo materialista CONVINTO, dico), ma mi ricordo anche bene cosa vuol dire avere questi pensieri. Ergo: la tua idea, per me, è assolutamente... lecita, comprensibile, quasi auspicabile.



    Tagli di brutto la prima parte del post perché riguarda questioni sulla tua famiglia, lungi da me dirti come dovresti e non dovresti considerare i tuoi genitori. Io, poi, in questo farei proprio bene a stare zitto.
    Partiamo dal punto "sociale": l'Italia. La risposta è scontata: TANTISSIME, situazioni di quel genere. Certo, il problema qua c'è perché qua abbiamo il Vaticano (sic), qua abbiamo avuto i Patti lateranensi, qua abbiamo tutto quello che sappiamo. E sì, purtroppo qua di mentalità "credenti perché glie l'han detto" ce ne sono a sacchi. Che ne penso? La stessa cosa che penso degli ignoranti su TUTTI i temi.
    Il mio percorso spirituale è stato completamente differente, la mia conversione viene da tutt'altra prospettiva, quindi... stiano dove sono. Gli auguro che vivano in serenità la loro presunta fede, e che un giorno il folklore diventi fede vera.


    A me verrebbe il prurito alle mani, altro che brividi...
    Se vedi qualcuno pregare PER OTTENERE qualcosa, dovresti in nome della cultura spiegargli che non ha capito un cazzo della religione che dice di professare :D Perché... è vero. Dio non dispensa miracoli, grazie e buoni voti a scuola. Thor dispensava pioggia e preservava dalla grandine. Questo dio non ha mai avuto quella funzione. Ai miei occhi, chi prega PER OTTENERE... beh, è un neo pagano inconsapevole di esserlo.
    Io non affibbio a nessuno epiteti tipo "schizofrenico" perché ognuino è libero di affidare le proprie ansie, paure, timori e sperazne a ciò che vuole. Forme di disperazione profonda a volte portano a reazioni profondissime... e lasciamo che facciano.
    La religione cattolica insegna che al dio di riferimento prima di chiedere "dammi" devi dire "grazie". Io, poi, non gli ho mai neppure chiesto "dammi". Nemmeno quando era questione di vita o di morte. Per dire. :)
     
  3. Dreki

    Dreki
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    23 Novembre 2013

    Perché a me fa sempre piacere leggere utenti che hanno parlato con XXX credenti, e quindi hanno tirato fuori lo "stereotipo del credente". C'è chi crede che una fede forte debba per forza appaiarsi al bigottismo, ad esempio. C'era addirittura chi sosteneva che una fede vera non potesse coesistere con certi gusti musicali :D

    Nello specifico: quando tu dici che hai posto certe domande e, udita la risposta, hai girato i tacchi... beh, io sono uno di quelli che spera che tu (con me) non lo faccia mai. Uno dei miei cardini nelle legnate qua sopra è che VOGLIO METTERMI IN DISCUSSIONE. Se non volessi farlo, se volessi prendermi la ragione (da credente, in un certo senso potrei chiudere tutto dicendo che so che ho ragione) tanto varrebbe smettere di discutere.
    Invece pigliare gli argomenti, sentirsi dare dello psicotico etc etc etc, e a volte ammettere (come ho fatto con Damagedone) che non sono in grado di rispondere, a me fa pure piacere. Perché mi ricorda che c'è sempre da imparare.

    Estremizzando: ho sempre detto che "comprendo" (per quanto facciano un male atroce) anche imprecazioni e bestemmie. Ma come potrei non capirle? Hanno senso. Così come ha senso il fatto che uno dei cardini della fede sia considerato, da chi non crede, o follia (come da te o da Tender) o tentativo di svicolare (come da Damagedone)
     
  4. Dreki

    Dreki
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    23 Novembre 2013

    Uhm... no, qua si dice ben di peggio. Non è quello il punto. Era per dire che mi fa piacere che si torni a sviscerare i problemi, e non a girarci attorno.
     
  5. tender

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    23 Novembre 2013

    io non penso affatto di aver tirato fuori lo stereotipo del credente (cosa che non sono interessata a fare) e non ho scritto di aver parlato con XXX credenti, anzi, ho appunto precisato e descritto la situazione sociale/culturale alla quale mi riferivo. per la cronaca, mio cugino è un prete ed è circondato dalle stesse persone che circondano anche me, persone che non sanno interrogarsi o non ne sono in grado, eppure non l'ho mai visto una volta fare delle omelie o parlare con loro argomentando, spiegando, arricchendo di senso questa loro fede comandata, non dico fare prettamente discorsi teologici/filosofici (ovviamente non li capirebbero), ma discorsi meno "populisti" (non si può rispondere a ripetizione "dio è amore"), più dottrinali, in cui si diano risposte concrete su ciò in cui si crede si. mai una volta. perché? perché se non si ha un certo livello culturale per cui si possano fare un certo tipo di discorsi non si può avere altro una fede imposta o un fede povera di senso?o comunque una fede incompleta, non consapevole? poi tu mi vieni a dire che se uno prega per ottenere qualcosa (aiuto, protezione ecc) non ha capito nulla della sua stessa religione. quindi ripeto: semplicemente (senza voler tracciare una fenomenologia o una statistica del credente) quanti "credenti di questo stampo" ci sono? quanto peso hanno? che senso ha la loro esistenza?

    passando all'altra parte del discorso: non ho mica detto che i credenti sono dei pazzi e non ho mica detto che la fede è una patologia :facepalm: (non ho le competenze per poterlo dire, ma qualcuno lo ha teorizzato). a dir la verità non l'ho nemmeno insinuato tra le righe, sto solo cercando di capire. ho solo detto che la fede ha dei meccanismi, delle caratteristiche e degli effetti che la avvicinano molto a un certo tipo di patologie, partendo appunto dall'assunto che la fede sia qualcosa di irrazionale (come lo stesso dreki, credente, ha detto: risposte non logicamente giustificabili=irrazionalità). (non va bene?lo negate?) poi ho fatto una serie di domande (anche nel post in cui rispondevo ad eviluppo che mi chiedeva spiegazioni) alle quali attendo risposta (magari il più concreta possibile). la mia domanda cardine è: che cos'ha la fede di diverso dagli altri "tipi" di irrazionalità per cui essa viene accettata? si, ognuno è libero di affidare le proprie ansie, paure, timori e speranze a ciò che vuole: quindi perché chi crede nella magia è un pazzo ma per quelli che credono in dio non ci si pone neanche il problema?
     
    #22310
    Ultima modifica: 23 Novembre 2013
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    23 Novembre 2013

    E' che purtroppo il mondo è pieno di poser, e quindi ci sono pure i cattolici poser, quelli che vanno a messa solo la domenica di Pasqua e la notte di Natale e che non sanno dare uno straccio di risposta a qualsivoglia domanda che possa risultare "scomoda".
     
  7. Dreki

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    23 Novembre 2013

    Credo ce ne siano più di quel che si pensa. Essendo meno "ciaciaroni", proprio perché sanno che non è quello il punto (convincere), si notano meno.
    C'è un prete, fra questi, che di recente per esempio ha detto che il proselitismo è una vaccata e che l'idea che un cattolico possieda la verità assoluta è una vaccata anch'essa. Si chia Bergoglio e fa il papa.

    Perché questa fede "della domenica" si accompagna all'ignoranza? Boh, per me è il contrario: è l'ignoranza, e la mancanza di voglia di accrescere, che la alimenta.
    Perché è più semplice credere in una divinità "utile", e perché farsi poche domande aiuta chi non ha voglia di cercare risposte. Io di domande me ne faccio tante. Se le risposte non arrivano, le cerco. Se non mi convincono, le esamino. Se non mi piacciono o non le comprendo ma SO che sono corrette... scatta quella roba là, detra fede.

    Sul "senso dell'esistenza" non mi pronuncio.


    Dal tuo punto di vista: non c'è nessuna differenza, entrambi credono in qualcosa di non esistente, perdono tempo. Come ti ho detto: lo capisco. Ha senso, è giusto.
    Lo pensavo anche io, l'ho pensato per rantissimo tempo. Non mi sono mai veramente considerato un "anticristiano" perché a me gli atteggiamenti "anti-" lasciano perplesso (è la ragione per cui scrivo qua: per chiarirmi i dubbi), ma da ateo restava in me la convinzione che fossero BALLE.

    Dal mio punto di vista, invece: la differenza "banale" tra chi ha fede e chi ha fiducia in soprannaturalismi vari è che... Dio ESISTE DAVVERO. :)
    Se vuoi aggiungo "per mer me", perché il relativismo aiuta sempre i discorsi. Ma... ma quel "per ne" è utile solo al discorso.
    Perché se tu mi chiedi cosa differenzia chi crede in Dio da chi crede nella "magia", la risposta è che .... Dio ESISTE.

    E non è che se tu non ci credi, allora "per te non esiste". No... esiste, ma tu non lo conosci. Esiste lo stesso. La fede è quella roba che quando hai la botta di culo di averla (non ho mai considerato, e mai lo farò, la fede un "merito": io non sono superiore a chi non ce l'ha, ho solo la fortuna di aver capito) ti dà la CONSAPEVOLEZZA che Dio esista.
    Non è che "ci credi ma non si può dire con esattezza"... no no no, sti gran cazzi: LO SAI, punto e basta. Lo hai capito, ne hai chiaro il concetto e il valore.

    L'irrazionalità della fede non sta nel fatto che io non so di che accidenti parlo: sta nel fatto che io SO che non sono in grado di interpretare il disegno di una mente superiore. Un po' come se una nota musicale decidesse di interpretare le intenzioni di DeMaio quando ha composto la canzone di cui lei (la nota) fa parte.
     
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  8. Evillupo

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    23 Novembre 2013

    Non ha nulla di diverso, e anzi sarebbe bello che come viene accettato questo tipo di pazzia vengano accettati anche gli altri.
    Chi crede nella magia è un pazzo per chi non ci crede, e il problema dove sta? Dobbiamo rinchiudere quelli che credono nella magia per caso? No, uno ci crede, un altro no, e allora?
     
  9. ador dorath

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    23 Novembre 2013

    Ancora a confrontarsi atei e credenti? Ma se un ateo non crede nella spiritualità di cosa se ne può fare di capire il grado di coscienza della Fede del proprio interlocutore, se non per rompere i maroni inutilmente?

    L'Uomo non riuscirà mai ad uccidere le divinità, imperfetti com'è, ma la società contemporanea sta decretando la fine delle religioni: anche le più blande (e per questo più tagliate per il quotidiano occidentale) tramite l'introduzione della figura della "metafora" non riescono a tenere staccata la società da terra, impegnata com'è a barcamenarsi tra soldi e lavoro.
    Le funzioni quotidiane sono deserte, salvo le feste comandate, e nemmeno un restyling user friendly riuscirà a mantenere vicino chi non è interessato ad una vera riflessione interiore sul divino.

    Non resta che sperare che si riescano a sostituire principi e valori, che ci hanno insegnato essere cattolici, con principi e valori civili (che sono identici ai primi ovviamente).

    Il ridicolo è vietare crocifissi nei luoghi pubblici (un esempio dei tanti) identificando il divieto come apertura: macchè, se una canzone non mi interessa cambio stazione. Dov'è il problema? figurati se perdo tempo a chiedermi "come fa la gente a sentire questa porcheria?". Ho troppe cose da fare per perdere tempo con questi giochini.

    Gran rispetto per Dreki, e per chi come lui (ne conosco qualcuno) ha veramente vissuto un processo interiore. Senza essere passati per forza dal catechista Atto di Dolore.
     
  10. ReignInBlood_1986

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    23 Novembre 2013

    E se la stazione non puoi cambiarla? Se la stessa canzone te la propinano in ogni stazione?
    Se io frequento una scuola in cui c'è il crocifisso accanto al calendario e a me dà fastidio che faccio, cambio classe? O cambio scuola? Solo cambiando pianeta posso trovare una scuola in cui non ci sia un crocifisso dietro la sedia del professore, e la stessa cosa vale per gli uffici pubblici.
     
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  11. ador dorath

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    23 Novembre 2013

    Non capisco come possano darti fastidio due pezzi di legno in croce. Anche se può sembrare ridicolo la religione cattolica fa parte della nostra cultura. Finchè ci saranno persone che parlano di storia, cultura, usi, costumi, patria, antenati.... cosa vuoi attaccare alla parete?
    Prenditela con loro.
     
  12. ReignInBlood_1986

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    23 Novembre 2013

    Io non ho parlato di fastidio, ma di possibilità; tu hai detto che se una canzone ti dà fastidio cambi stazione radio, come se si potesse fare così in ogni àmbito, se ho compreso il tuo esempio, e volevo dire che nella realtà non è affatto così, e se mi desse un sacco fastidio non potrei "sfuggire" come invece si può fare quando alla radio c'è una canzone insopportabile.
     
  13. ador dorath

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    23 Novembre 2013

    Ci sono così tante belle cose al mondo da vedere quando sei in un ufficio pubblico. Tipo gli occhi del tuo interlocutore.
    Che cagacazzi che sei.

    ...........Ehi, sto scherzando. Ho capito cosa intendi dire.
     
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  14. tender

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    23 Novembre 2013

    non é per rompere i maroni inutilmente, se si arriva sempre alla stessa conclusione (o ci credi o non ci credi) non ha più senso parlarne? cambiare stazione lascia il tempo che trova: ti risolve il tuo fastidio (o quello che vuoi) momentaneo. mai stata fan delle dicotomie.
     
  15. ador dorath

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    24 Novembre 2013

    Mmmm, chiarisco: per me è inutile parlarne perchè ritengo il senso di spiritualità, dove è presente, un processo intimo, privato, personale. Che, mi metto a sviscerare il perchè Caio piange sentendo una canzone che a me provoca solo rash cutanei? Devo comunque farmi andare bene le sue parole e ciò che riesce ad esprimere con il suo io: non pretendo di descrivere il suo io con il mio io.
    Anche tutte le domande sul senso di qua e sul senso di là. Per me non hanno senso, perchè la Vita non trovo che abbia sensi ultraterreni.

    Queste alliterazioni mi hanno fatto venire sonno. Notte.
     
    A Rasputin e tender piace questo messaggio.

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