AOR da avere

E' inutile che insistete te e Zorro:non ve la compro quella pila di cd degli Heat che avete in cantina.

 

no guarda non sono un loro fan accanito, ma li ritengo un signor gruppo ,gente che sa scrivere e ripeto ascoltati qualcosa del primo che ti potrebbe piacere

 

Thunder NON fare assolutamente l'errore di non ascoltare almeno una volta ogni disco degli Heat, sono a mani basse il mio gruppo AOR preferito del nuovo millennio... non ti linko qualcosa perchè sto scrivendo dal mio telefono, ma cercati pezzi tipo Breaking the Silence, Better off Alone, Beg Beg Beg, Who Will Stop the Rain, In and Out of Trouble... se non ti scateni veramente non so che dirti, poi è vero che sono più sul versante hard rock ma comunque non sono i Deep Purple

 

Domani gli do' un'altra chance, anche perche' sto ascoltando l'ultimo dei Seventh Key e questo si' che e' un signor disco

 

Eh di quello ho ascoltato il singolo che è bellissimo, prima o poi dovrò recuperarlo

 

eh quello dei seventh key è tantissima roba,slamer dimostra ancora che tutto quello che tocca diventa oro,e poi non devo vedere neanche un suo disco nei primi 100 quando a stare stretti con tutti i progetti che ha avuto dovrebberò starcene almeno 5-6 per non dire tutti

 

Poi voglio dire, che si decidano: o ti vendono una pila o i CD.

 

Tra i migliori dischi AOR provenienti dalla terra d'Albione...

 

d'accordo al 100% con Zorro, Siamo alle soglie del 2014, è già difficile sfornare qualcosa di credibile in campo A.O.R. almeno curare la produzione. Iperproduzione non significa per forza appiattimento del suono ma anzi vuol dire valorizzare ulteriormente dischi che già a livello di songwriting sono da urlo. "loud And Clear" dei Signal o "Out of the silence" dei Dare non sarebbero i capolavori che sono se la produzione fosse stata scarsa, ma nemmeno "The seventh One" dei Toto. La produzione di un disco è importante allo stesso modo delle composizioni stesse. Se un disco iperprodotto è piatto lo è di suo, di idee, la produzione non centra un cazzo. Faccio un esempio (e qui mi tirerò dietro una riga di fischi) "In Progres" dei Work of Art per me è l'esempio del disco iperprodotto ma scarso di idee quindi abbastanza piatto, ma sono le canzoni che sono piatte, non la produzione che è fantasmagorica.

P.S. mi ricollego a chi ha elogiato "Under one sky" dei The Distance. Quel disco è un pezzo da 90 uscito nell'anno di grazia 1989 in cui sono stati partoriti "Walk in the fire", "Loud and Clear", Diving For Pearl, Michael Thompson Band, Heart "Brigade", Giant "Last of the runaways", Drive She Said e tanti altri. Continuavo a comprare questi dischi completamente ignaro del fatto che questi livelli non sarebbero mai più stati toccati...
Ecco, "Under one sky" è un altro bel pezzo di ricordo, all'epoca era uno dei tanti bei dischi del periodo, uscisse oggi sarebbe un capolavoro assoluto.

 

Il 1989 fu un anno veramente allucinante. Più ci penso e più dischi mi vengono in mente: gli omonimi di Benny Mardones, Bridge 2 Far e Bad English, "Tough It Out" degli FM, "Long Hard Look" di Lou Gramm, "It' A Jungle Out There" dei Mastedon, "Love Among The Cannibals" degli Starship, l'omonimo di Lukather. E chissà quanti altri me ne dimentico e soprattutto non ho ancora ascoltato.

 

ovvio che non sempre le superproduzioni appiattiscono il prodotto, ma capita eccome,parliamo dell'album degli w.e.t.?il primo dico, bello, bellissimo,ma purtroppo la produzione iperpompata in linea con le ultime uscite del genere vedi toby hitchcock giusto per dirne uno,lo fanno sembrare un disco come un'altro,poi ovvio che ho le orecchie per sentire e capire che a livello di songwriting è meglio di altre uscite,ma ciò non toglie che magari con altri tipi di suoni il tutto poteva risultare meglio,ed è proprio per questo che dico che a me la produzione interessa fino ad un certo punto,se il disco che ascolto ha dei pezzi validi,tutto il resto viene in secondo piano,ovvio che vorrei avere sempre il meglio anche sotto questo punto di vista,ma non me ne facco una malattia.

 

Ascoltato l'omonimo degli Heat:a parte due-tre pezzi carini nella parte centrale, disco ben rappresentante la standardizzazione di certo MHR recente.
Quello dei Seventh Key e' nettamente piu' originale con le sue atmosfere Kansas-iane.In questo caso solo un paio di pezzi deboli, per il resto gran bel lavoro(anche se non al livello di Slamer-Nowhere land).

 

I migliori son gli altri due, specialmente il secondo per me Poi vabbè, se vai a cercare l'originalità dei Seventh Key è ovvio che caschi male, però hanno una loro personalità

 

No, ma non nego che sono io che non sopporto piu' un certo MHR con 'sta batteria che fa sempre lo stesso tempo e i soliti coretti....tutte le canzoni di un disco praticamente cosi'...Diciamo che e' piu' un mio limite, probabilmente, che quello delle band.
Preferisco rituffarmi nei miti 8s0 e 90s

 

Sì comprendo, ma non puoi rifiutarmi un pezzo così
H.e.a.t - In And Out Trouble (Aor Melodic) - YouTube