Esoteric

uuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

 

My goRd, paura...
Temo che possa essere meglio di The Maniacal Vale allora, e potrebbe essere clamoroso.

 

ghghghg, posso fare il fanboy? Secondo me parlare di meglio o peggio in certi casi è fuorviante. Magari uno può farse un discorso di attaccamento emotivo (io ad esempio resto più affezionato a Subconscious Dissolution Into The Continuum), però musicalmente non riuscirei a decidere.
Sono tutti dei dischi così belli, pesanti e oscuri che, boh...un gliela faccio proprio a fare una scelta. Fatto sta che anche questa volta hanno fatto centro, in pieno! Basterebbe la sola "Cipher" a giustificare l'ascolto di un tale capolavoro, però no, mi pare che si "divertano" a infierire e scrivere tali monumenti alla musica. Onestamente non avrei creduto che anche questa volta riuscissero a spingersi un po' più in là e far fuori tutta la compagnia funerea (qualcuno ha detto Colosseum Chapter3?!?!?!?!), però sto disco ti stende. E anzi, se dovessi solo parlare di musica, questo lavoro è il più completo e ricco che abbiano mai fatto, ha delle sfumature che lo rendono davvero unico. E poi hanno anche alzato un po' i ritmi, diventando un pizzico meno ostici, almeno secondo me. Grandi, grandissimi ancora una volta. Da qui tutti dovrebbero imparare...*__* e ora aspetto la recensione!

 

Mi scusassero: chi ha già il cd ordinato da Play.com, o a chi arriverà, m'informa se è il Digipack? Grazieeee.

 

Ti faccio sapere la prossima settimana quando mi arriva...

 

Bene, aspettavo una tua risposta!

Comunque primo ascolto eseguito: come sempre riescono a tirar fuori cose stupende senza ripetersi in un genere comunque semplice da abusare. Mi è sembrato davvero il loro album più immediato e accessibile, ma per chi si approccia per la prima a volta a loro è meglio, comunque, non si faccia strane idee. Grande uso delle melodie comunque, davvero belle. Ora si parte con gli ascolti a tappeto. :P

 

Ok, mi avete convinto...devo per forza cominciare ad ascoltarli. Partiamo dallo streaming dell'ultimo album.

 

Esatto DEVI ... all'inizio sarà un po' un trauma ma poi ...

L'ultimo è forse il più """"accessibile""" della loro discografia, quindi potrebbe essere un ottimo inizio...

 

Concordo...ascoltandolo è decisamente il meno ostico, nel senso che, pur se piuttosto difficile, è forse il meno impenetrabile, il meno oscuro e, volendo, il meno "prolisso" (prendete sta parola con le molle). Il fatto che abbiano dato più velocità alle ritmiche e abbiano curato in modo diverso tutte le dinamiche delle canzoni, rende queste ultime decisamente più semplici da ascoltare e per certi versi anche più gradevoli ai primi ascolti.
Certo rimangono comunque canzoni dilanianti come "Abandonment" e "Loss of Will", però ci sono brani più "ariosi" come Cipher, oppure pezzi più "sosenuti" e veloci quali l'inizio di Non Being (mamma mia la parte di chitarra verso i 4 minuti è qualcosa da brividi, che ti prende fin dentro alle viscere, roba da entrare nelle antologie musicali, tanto sprigiona passione e cieca devozione all'arte musicale, per non parlare poi del lungo stacco strumetale poco dopo la metà) oppure "Disconsolate" e la spettacolare Torrent of Ills (atmosferica come non mai), che potrebbero rendere l'ascolto meno pesante, specie per una persona che non s'è mai messo di buona lena a sentire i lavori di questi mostri.

 

Premetto che fino adesso ho ascoltato questo album in più occasioni, anche se sempre a spizzi e bocconi,
però mi sento di concordare con i vostri commenti: è un album fresco, con diverse e varie soluzioni interessanti, melodie accattivanti e una giusta velocità, introdotta e sviluppata in armonia, che rendono l'ascolto molto intenso e attento, ma che lascia comunque spazio a riflessioni interiori. Come ogni buon lavoro di questo tipo dovrebbe permettere. Almeno secondo come io intendo questo genere.

Nota personale:
Di solito diffido di album la cui caratteristica principale (spesso l'unica) è la pesantezza (non è questo il caso): infatti cerco di evitare album per i quali si spende per lo più questo aggettivo. Perchè trovo che dilatare enormemente il tempo, fino a scorporare chimicamente la melodia, sia un artificio per nascondere carenza strutturale di idee e scelte qualitativamente superiori. Lo stesso artificio, per intendersi, che viene sfruttato in altri generi tramite il volume o una cavalcata asintomatica di batteria.
Per converso, diffido di album con cui instauro immediatamente completa e perfetta sintonia: spesso si tratta di un fuoco di paglia che punta più all'immediatezza che alla profondità.

In questo caso, ci troviamo di fronte ad un album che, in itinere, ci fa pensare "bravi, la scelta giusta" di volta in volta che si sviluppano le canzoni. Al momento non trovo un punto debole. Vedrò in futuro se questa immediatezza manterrà l'attuale livello di profondità che richiedo in lavori di questo tipo. Ma, conoscendoli, non ho dubbi.

 

Ho ascoltato l'album. Non ero più abituato a queste sonorità così pesanti e funeree..era un bel po' che non ascoltavo nulla di questo genere. Devo dire che li ho trovati veramente monumentali e ispirati come raramente capita in un genere privo di grossi spunti creativi come il funeral. Mi spiace essere arrivato così tardi a conoscerli, vedrò di rifarmi. A primo ascolto mi è piaciuta molto l'opener, specialmente la parte finale davvero da pelle d'oca.

 

Concordo con i pareri di Yoghi, Ador e Northern riguardo la maggiore accessibilità del disco rispetto ai dischi precendent. Tutto questo è dovuto sicuramente alla maggiore velocità e variazione delle ritmiche e anche ad un sostrato melodico (fantastico il lavoro solistico) più incisivo rispetto ai dischi precedenti, tutto questo ovviamente è poggiato sul loro muro di suono impenetrabile creando un contrasto pazzesco e alienante... Poi quando decidono di accellerare cade il mondo (Finale di Abandonment e la parte centrale di Disconsolate). Mi ha colpito tanto un brano come Lost Of Will una marcia Funeral riletta in chiave Esoteric, devastante. Ah, anche voi avete notato una vena malinconica più marcata rispetto al passato?

Se la gioca con Gli Ulcerate per il disco dell'anno nella mia personale classifica...

 

Sto ascoltando ora DISCONSOLATE e concordo sulla maggiore accessibilità e su qualche variazione rispetto al passato.
Anche la produzione mi sembra rendere meno ostico l'approccio... con tutto che a me piacevano anche prima, pur non conoscendo tutta la loro discografia, anzi devo recuperare molte cose e comprenderli ancora del tutto.
Album da avere sicuramente, canzone pazzesca!

 

Eh, senti la prima, Abandonment, Cipher, ci son dei pezzi mostruosi. Come già ampiamente detto, un songwriting e un guitar work così se ne senton raramente nel doom, soprattutto di sto tipo. Grandissimi, e lo dico di certo da non intenditore di questa branca del doom.
E comunque la rece di Reinhart è strabella. Come al solito. Graditissimo ritorno su questi schermi.

 

decisamente eccezionale la recensione