Eutanasia

il 70 % è a favore

 

!Non lo sapevo, io pensavo fosse magari metà e metà

 

Non me ne intendo, cioè me ne intendo di eutanasia, ma non me ne intendo del nuovo testamento biologico nè della posizione dei politici o della Chiesa riguardo a 2 aspetti:

- morte cerebrale
- triagista che sceglie in base alla propria professionalità, competenza, esperienza il braccialetto blu invece che rosso.

 

molto d'accordo col post di Alcatraz. Aggiungo che si permettono di decidere non solo sul come e dove (quando...mi sembra un pò troppo per loro), ma sull fatto che una persona debba soffrire o meno. questo mi disgusta parecchio.
personalmente penso di vivere in uno stato in cui comanda l'arretratezza più nera, persino i nostri punti di forza (quelli che in molto ci invidiavano e che io ho sempre supportato e stimato) come la sanità, il sistema di ammortizzazione sociale, ecc ecc si stanno irrimediabilmente sgretolando per lasciare posto a...eh...chi lo sa!!

l'unica cosa che posso capire è il timore che con l'approvazione della legge ci sia uno sfruttamento illegittimo della stessa...ma questo è risolvibile ponendo dei paletti portanti. è chiaro che la sofferenza e la sua quantificazione sono soggettive, ma stabilire delle linee di forza risulta importante a mio avviso.

 

cosa intendi per "sfruttamento illegittimo della stessa" ? scusa Lele, ma in questi campi è sempre meglio specificare

 

Probabilmente c'è il timore che, come per aborto e cose simili, venga usato con "leggerezza" il diritto di poter disporre della propria vita come si vuole, soprattutto in situazioni di malattia.
Per quel che mi riguarda và bene mettere dei paletti ma bisogna ricordarsi che la VITA, intesa in senso non esclusivamente biologico, è un concetto ampiamente soggettivo, e che nessuno - nemmeno una legge - dovrebbe potermi imporre il proprio punto di vista...
Se per me non è vita vivere paralizzata dal collo in giù pur potendo esprimermi con la parola, nonostante ci siano casi ben più gravi, perché dovrei comunque continuare in quello stato? Per me non è vita nel momento in cui sono solo una scatola parlante, scusate la durezza.

 

E con questo parlo ovviamente PER ME, non imporrei mai la mia visione a nessun altro e pur non capendo le scelte di certe persone le ammiro comunque, ci vuole sicuramente molta forza ad affrontare certe situazioni senza lasciarsi prendere da pensieri estremi. Io però tale forza non ce l'avrei, e la legge non può impormi di sopportare qualcosa di così personale e duro, se ritengo lucidamente di non esserne in grado.

 

ammetto, che vedo difficile la possibilità di usare con leggerezza il proprio diritto alla morte e alla vita; effettivamente possono esserci momenti di sconforto in cui si è indotti a dire cose che in realta non si vuole veramente, ma anche momenti di lucidità in cui si può eprimere il proprio pensiero e desiderio. i dubbi verrebbero tolti se vi fosse la possibilità di lasciare un testamento biologico ...

lo stanno tuttora facendo ,mettere dei blocchi per vincolare il tuo libero arbitrio e obbligarti ad intraprendere cammini che magari non vuoi .
L'imposizione di concetti soggettivi è ciò che blocca la promulgazione di una legge decente per l'eutanasia.

 

Appunto.

 

intendo che le persone POTREBBERO impugnare la possibilità di scelta per casi che magari sì non sono piacevoli, ma sono affrontabili con buone chances.

io Saturnine non intendevo dire che le persone che vivono situazioni drammatiche come quelle del tuo esempio debbano sopportare la loro condizione fino alla morte naturale, dico che sebbene la sofferenza sia soggettiva (e questo l'ho sempre sostenuto), questa legge (come tutte altre) debbano avere un comune denominatore, e che quindi sia necessario mettere dei paletti, stabilire dei limiti. altrimenti potrebbe esserci un uso troppo superficiale della stessa. ovviamento tutto a mio modesto parere.

 

Scrissi anche che la scelta tra vita e morte, non è una cosa che si prende alla leggera, e dubito fortemente che la gente iniziera a prenderci la mano proprio perché da una scelta del genere non si torna indietro, si potrebbe ma solo in un caso .
Se il paziente ha buone chances e lo sà, non impugnerà la possibilità di farla finita . Bisogna stare attenti qui, che è vero che si ha sempre paura di prenderci troppo la mano, ma dico anche che io ho paura che ci sarà gente, che anche se legale ,tirerà indietro al momento di terminare . Aggrappandosi a ideologie e simili come è già successo e credo succeda ancora per gli aborti .

 

può essere che sia cosi come che non lo sia.
mio zio aveva il cancro al pancreas, se ne è andato imbottito di morfina (purtroppo) dopo solo un mese e mezzo scarso. all'inizio avevano considerato l'intervento ma pur di non affrontare questa alternativa preferiva...andarsene. vedi? anche se la chance c'è...non è scontato che il paziente sia disposto a provarla. poi purtroppo anche l'intervento si era rivelato impossibile e non hanno nemmeno tentato la chemio.
la chemioterapia stessa (ma anche la radioterapia ecc) è un percorso difficile e doloroso...ci sono dei momenti in cui non si sa se sia peggio il male o la sua cura...molte persone la temono e la concepiscono come condanna piuttosto che come via di salvezza. anche le chances alla fine non sono una garanzia.

 

Calma un attimo!
Un medico non deve realizzare i desideri di aspiranti suicidi...

Un conto sono situazioni come quelle della Englaro o malattie degenerative come quella che aveva Welby, ma un medico in un caso come quello che dici tu non può fare proprio niente! (ci mancherebbe!)

 

“Un uomo anche se gravemente malato o impedito nell’esercizio delle sue funzioni più alte, è e sarà sempre un uomo, mai diventerà un vegetale o un animale”.
(Giovanni Paolo II)

 

Con tutto il mio rispetto e la delicatezza che posso avere.
il tumore al pancreas è uno di quelli peggiori, molto spesso viene individuato quando ormai ha metastatizzato. l'operazione era possibile, ma l'asportazione del pancreas, va a creare la mancanza di insulina e glucagone necessari per la regolazione della glicemia . La chemio e la radio, sono terapie estremamente pesanti per la persona, a livello tanto fisico quanto psichico .

Lui ha potuto scegliere, e ha fatto la sua scelta ... ed è questo il punto