Metro di giudizio: oggettività VS soggettività

Topic che vuole mettere in discussione se vogliamo il significato stesso di arte...esiste qualcosa che sia condivisibile e accettato seppur non rientrante all'interno della sfera dei gusti personali? è tutto soggettivo nella musica e nell'arte in genere?? cosa contraddistingue l'oggettività dalla soggettività??

 

Dima è incredibile, mi hai anticipato di pochissimo....stavo per aprirlo io questo topic
Ottimo, allora ragioniamo e discutiamone insieme

 

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Argomento interessantissimo e molto complicato.
Io inizio con il dire che, secondo me, l'oggettivo si ferma sul suono, sulle note. La percezione è soggettiva, dunque anche la valutazione.
Al massimo l'oggettività può essere rappresentata dal valore storico del disco o gruppo in questione

 

ok allora riparto da qui...

prendo spunto dal tuo post per dire che se si è ispirati componendo con due sole note(vedi Anathema) probabilmente questa ispirazione è facilmente tramissibile proprio per la sua semplicità.... gli anathema incantano ma possono essere soporiferi per cui potrebbe decadere qualsivoglia gusto nell'ascolto...parlando dei primi lavori, se io sono depresso ho più possibilità di coglierne le sfumature ma in un momento di felicità potrei suicidarmi ascoltandoli....questo è soggettivo....è oggettivo che riescano a creare musica convincente in ogni caso, sfoggiando classe, gusto e padronanza...

 

convincente per chi? quindi è soggettivo

 

gli anathema però sono ottimi musicisti che, per scelta, suonano musica abbastanza semplice. Mi capita raramente invece di incontrare musicisti che sappiano a stento tenere in mano uno strumento e sfornino lavori che mi convincano pienamente (ovviamente ci sono le eccezioni... vedi bathory!. )

Io ripeto che non si possono valutare le cose in maniera unicamente soggettiva. Non ritengo pensabile che un appassionato di musica ascolti mozart e dica che è brutto. Ugualmente non ritengo pensabile andare a dire ad un appassionato di pittura che la gioconda sia brutta e non essere insultato pesantemente

Metto un esempio personale. Io per alcuni anni ho suonato la chitarra. Non sono mai arrivato a grandi livelli e non sono minimamente un esperto, ma un minimo riesco a capirne. Ci sono moltissimi chitarristi che personalmente non apprezzo, ma che oggettivamente sono dei grandi. Questo è per una moltitudine di ragioni... perchè fanno passaggi complicati, perchè hanno rivoluzionato lo strumento ed ispirato decine di altri chitarristi, perchè i loro pezzi sono sempre particolari e catturano l'attenzione... per questi motivi, anche se magari non apprezzo loro scelte stilistiche, non potrei mai dire che sono scarsi.

Questo è solo un esempio e penso che il discorso si possa estendere in ogni campo.

 

convincente perchè è musica che può toccare l'animo di ognuno di noi...ciò che manca è la predisposizione all'ascolto...la voglia di mettersi in gioco e ascoltare/ci...

 

E' buffo però...dato che ognuno esprimerà la propria opinione in modo soggettivo Non i scappa, sempre li si va a parare
Comunque, come detto nel thread dei BG, imho in musica non può esistere oggettività. Voui per il fatto di essere strettamente legata alle emozioni vuoi perchè anche se si cerca di esprimere un giudizio neutrale alla fine si ricasca sempre nel personale

 

La gioconda non la capiamo perchè non abbiamo gli strumenti per farlo....così per tutta l'arte... si parte da una base oggettiva e se il nostro carattere lo consente ci si avvivina talmente tanto fino a integrarne l'anima con il proprio essere...

 

Io credo nell'oggettività relativa. Mi spiego meglio: prendiamo come esempio il mio discorso su Epicus Doomicus Metallicus...ovviamente i gusti sono soggettivi e se uno schifa il doom metal non apprezzerà quel disco. Ma se uno è di per se orientato verso quelle sonorità è OBBLIGATO ad amare quel platter.

 

Secondo me banalmente confondi gusto con importanza storica, influenze su quanto venuto dopo ecc.
Ovviamente il gusto è puramente soggettivo, esistono però parametri oggettivi in cui inquadrare un'opera, un artista o un periodo: ad esempio parlando di musica, posso soggettivamente gradire o no gli AC/DC; a prescindere però dal mio gusto non posso negare una certa importanza sia in termini culturali (bene o male hanno contribuito a fare nascere un genere musicale e un movimento) nè prettamente tecnici (sono stati fra i primi a imbastardire e incattivire il blues portandolo verso l'hard rock che oggi conosciamo).
A mio parere, nella formazione del gusto è importantissimo tenere conto di questi elementi culturali, condivisi e quindi oggettivi. Affidarsi al semplice impulso estemporaneo del momento può essere gradevole perchè risparmia la fatica di mettere e mettersi in discussione, sul lungo periodo però ciò non può che portare a conseguenze deprecabili.

 

ecco, dicendo "se uno schifa" si parte già dal presupposto che non ci si è addentrati nel mondo Doom fino in fondo.. per cui si pecca di presunzione non conoscendone la storia...il problema è questo molte volte, il fatto che il non mi piace coincide con la nonvoglia ad approfondire determinati argomenti...

 

Argomento difficile... perchè non tutti distinguono le due cose, anzi...

Allora: la soggettività, il nostro metro di giudizio primario nel giudicare e catalogare qualche cosa... un qualcosa che può sempre cambiare nel tempo, che ci mostra come su qualcosa si possa discutere partendo dal nostro punto di vista.... e l'oggettività, una cosa di cui bisogna impadronirsi per portare le discussioni ad un livello più alto.
Io posso essere soggettivamente critico verso un qualcosa di artistico, ma posso benissimo constatare che quel qualcosa di artistico sia comunque di un buon livello. Raramente si arriva a questo punto, perchè basiamo tutto sulla soggettività... mai sull'oggettività... ed è anche sbagliato. Direi che se si riesce ad essere oggettivi vuol dire che la nostra mente è più aperta, anche verso cose per la quale soggettivamente siamo distanti.

 

Analisi vincente nella prima parte del post; non condivido il secondo paragrafo, o meglio, io ragiono diversamente. Semplicemente, mentre mi è ovvio e naturale provare piacere ascoltando un album (secondo me) bello, mi è impossibile o quasi crogiolarmi nella sua importanza storica, ammesso e concesso che io la la riconosca come innegabile.
Ergo per me i discorsi oggettivi sulla musica, vedi appunto importanza storica, chi e come ha influenzato, tasso tecnico ecc sono sì possibili... ma sono sempre discorsi "di secondo piano". Mi interessano, magari tanto, ma solo in rari casi esagerati alterano la mia percezione dell'album.
Discorso simile per film, libri...