Neo-Folk

Come descrizione direi che quella usata da Wiki è davvero ottima:

Il Neofolk è una forma di musica folk nata dalla fusione delle tradizioni europee con le sperimentazioni dei circoli musicali post-industriali. La musica neofolk può essere eseguita sia soltanto con l'uso di strumenti acustici tradizionali sia con l'accompagnamento sonoro di strumenti tipici della musica industriale e sperimentale come sintetizzatori e campionatori. Il genere si sviluppa attorno ad un ampio assortimento di tematiche, come la musica tradizionale, il romanticismo, l'etenismo e l'occultismo. Spesso i musicisti neofolk spaziano anche in altri generi come la darkwave neoclassica e il martial industrial ed hanno legami con circoli Etenisti o altri gruppi della controcultura europea.
Il termine "neofolk" ha la sua origine negli ambienti musical-esoterici, che iniziarono ad usarlo verso al fine del XX secolo per riferirsi alla musica influenzata da artisti come Douglas Pearce (Death In June), Tony Wakeford (Sol Invictus) e David Tibet (Current 93) che avevano strettamente collaborato tra loro per un certo periodo di tempo. Questi musicisti facevano parte di ambienti postindustriali che con il tempo finirono per incorporare nelle loro sonorità temi musicali folk basati su elementi della tradizione europea. Alcuni musicisti folk come Vulcan's Hammer, Changes e Comus avevano composto musica con temi e sonorità simili al neofolk già a partire dagli anni '60; questi artisti possono essere considerati dei precursori e il loro lavoro sicuramente influenzò gli artisti del movimento neofolk. Tuttavia va chiarito che furono gli artisti precedentemente citati, quelli che parteciparono alla scena musicale "dark" degli anni '80 e '90, a contribuire alla nascita del movimento neofolk , della quale non si può propriamente parlare fino alla fine degli anni'90 stessi.
Lo spirito del movimento neofolk può essere paragonato agli ideali dei movimenti folk statunitensi e britannici degli anni '60. Le fondamenta di questo tipo di musica sono basate sul proposito di opporsi alla commercializzazione per mezzo della cultura popolare. La netta differenza tra il folk e il neofolk sta nei temi affrontati: la maggior parte degli artisti neofolk concentra la propria attenzione su riferimenti culturali arcaici e letterari. le tradizioni e le credenze locali tendono così ad essere ritratte a tinte molto forti, unite a testi di carattere storico-esoterico.


Ora purtoppo devo lasciare la parola a voi ( devo scappare), commenterò degnamente più tardi!

 

beh, che dire...il neofolk è qualcosa di sublime! non mi piacciono i "famosi" death in june, ma sono un ultra fanatico degli Empyrium, ogni loro nota è un'esperienza di pura gioia musicale...che ne pensi di loro?
mi piacciono molto anche i Wardruna!

 

Eccomi di ritorno

Secondo me il Neo-Folk è uno dei generi più espressivi di sempre;Questo perchè è nato in un clima di tensioni ( Inghilterra primi anni Ottanta) e lo spirito di ribellione della prima rivoluzione punk si è letteralmente incarnato in questo genere musicale.
Con il passare degli anni divenne una delle correnti musicali più emblematiche e mistiche di sempre.
Tutto questo grazie a Douglas Pearce e Tony Wakeford che fondarono il primo gruppo Neo-Folk di sempre: i " Death In June".
Band a cui sono particolarmente affezionato visto che fu proprio la loro musica, farcita da numerose allegorie sulla seconda guerra mondiale, a farmi scoprire questo genere.
Ho usato il termine "allegoria" perchè nel Neo-Folk nulla è come sembra e canzoni apparentementi senza senso ( es All Pigs Must Die) invece si rivelano dense di significato.
Proprio per i numerosi simboli e atteggiamenti di queste band- Death In june in primis- la corrente musicale viene etichettata come neo-fascista/nazista/stupidate simili.
Per come la vedo io è una grandissima semplificazione dell'ideologia intrinsca nel genere.
Poi certo, se vogliamo etichettare un genere come "rivoltoso" o addirittura nazista solo perchè non riusciamo a comprendere la musica ( es Sottoculture giovanili e nazismo:il neofolk : Italy imc ) .... beh: W la disinformazione!

@Dead: Wardruna non sono propriamente Neo-Folk, hanno leggeri richiami al genere;
Gli Empyrium invece hanno inziato da poco il loro viaggio nel genere, infatti sono ancora un po' acerbi a mio avviso ( però molto emozionanti).

 

uhm...i Wardruna allora sono folk-ambient e basta? perchè folk metal no, visto che di metal non c'è manco una nota...
comunque, non sono espertissimo del genere, quindi che gruppi mi consigli?

 

Si, Folk/Ambient direi...

Comunque consiglio:

-Current 93
-Sol Invictus
-Rome
-Forseti
-Der Blutharsch
-Von Thronstahl
-Of The Wand And The Moon

Come cd direi Nada!, Brown Book per Death In June( oppure la discografia XD); Current 93 direi Thunder Perfect Mind e All The Pretty Little Horse;
Questa è la discografia basilare da avere!

 

Secondo me una delle massime espressioni del Neo-Folk restano i Nest, 2 Finlandese eccezzionale.
Il loro pezzo Last Vestige of Old Joy è uno delle canzoni che più prediligo in assoluto, qualcosa di commovente.

Apprezzo molto anche Of the Wand and the Moon comunque, grande artista pure lui con il suo modo di cantare sussurrato/parlato.

 

Assurdo che un topic simile sia finito in quarta pagina...

Ho appena risentito Hazel Steps Through A Weathered Home di In Gowan Ring ed è uno degli album più emozionanti che abbia mai ascoltato.
Inutile dire che è uno dei miei preferiti in ambito Neo Folk...

 

ragazzi di neo-folk vi consiglio, e dead mi darà ragione, il grande Sol Invictus

 

una volta ne ho aperto uno io uguale ed è morto all'ottavo post
http://www.truemetal.it/forum/chiacchiere/33484-neo-folk.html

anche se non partecipo mi fa molto piacere vedere che sono nati dei topic sul neo folk, post rock, post metal e sludge.

 

E' un genere che mi incuriosisce ma che non ho ancora affrontato.

Spesso ho sentito che diversi esponenti di questo genere sono vicini al nazismo o cose del genere..il che mi ha fatto tenere un po' distante perchè non amo che la musica sia contaminata da ideali politici.

 

ascolta erde dei forseti e ne riparliamo se vale la pena addentrarsi in questo genere
ci sono tante porcherie e alcune perle assolute che sono convinto ti piaceranno

 

Conosco solo Death In June e ho apprezzato molto i suoi lavori. Mi segno gli album consigliati da TNBM. Una domanda: ma anche Gae Bolg rientra nel neo folk?

 

Io ho ascoltato solo l'ultimo "Petit Traitè bla bla" e è un disco NeoFolk; Sugli altri non saprei...

Se volete approfondire il folk apocalittico made in italy gettatevi su: Rose Rovine & Amanti, Corde Oblique, Camerata Mediolanese, Argine, Calle della Morte e Foresta di Ferro

 

gli In Gowan Ring non si ascoltano, nè si 'risentono', o porcate simili.





si amano. :grin:

scoperto di recente che a settembre dell'anno scorso è uscito (piuttosto in sordina) il nuovo capitolo di Birch Book (la nuova incarnazione di B'eirth), e seppur non mi piaccia come il secondo "Fortune and Folly" è comunque un disco molto bello (meglio del primo, che non mi dice molto, un po' scolastico).

degli In Gowan, oltre al disco che hai citato (che vabbè, è clamoroso) mi piace molto il loro secondo, "The Twin Trees": "Cupped Hands Spell" è uno dei miei brani da isola deserta. YouTube - In Gowan Ring - Cupped Hands Spell la qualità audio fa schifo, ma quanto è bella quella melodia. psych folk di una leggiadria immensa.
di recente li ha un po' abbandonati per i Birch Book, ma sono uscite un paio di chicche a nome IGR negli ultimi anni che mi hanno comunque rapito il cuore, l'ep 'time is a spiral' e il live in portogallo in duo con Maja Elliott (quella di "Soft Black Stars" dei Current).
ecco, degli In Gowan una delle cose che non ho mai ascoltato è la collaborazione con i Blood Axis: l'hai ascoltata per caso, sai com'è?

come nel metal diciamo che vista dall'esterno si può avere l'impressione, ma è un discorso complesso che deriva dalle origini stesse del genere (ovvero l'unione tra la tradizione folk -e per i più superficiali 'recupero della tradizione' finisce sempre per essere 'ah, estrema destra'- e il mondo post-industriale -che spesso shockava con trovate un po' al limite, ma che poi non avevano effettivo riscontro ideologico [per fare un paragone metal, presente il classico discorso sugli slayer?]).

ad ogni modo, ovviamente dipende molto dai gruppi (non è una scena intrinsecamente schierata, come può esserlo il nsbm, eh - per dire, anche a livello religioso, si va da gruppi neo-pagani ad altri dichiaratamente ultracattolici, ecc): molti non hanno nulla a che fare con la politica, alcuni giochicchiano con determinati immaginari politici/storici per motivi artistici o ideali, quelli veramente schierati sono una minoranza. ho smpre avuto l'impressione che c'è più 'visione politica' tra gli ascoltatori della scena che tra i gruppi veri e propri.
ad ogni modo non è un discorso semplice nè da affrontare per sentito dire, secondo me ridurre il genere a queste questioni è abbastanza riduttivo e svilente. più soddisfacente è interessarsi della musica se ti interessano le sonorità, puoi al limite scansare i dischi esplicitamente o implicitamente schierati e ascoltarti qualcosa di non espressamente politicizzato.

EDIT: mi è appena venuto in mente che l'ultimo disco dei Rome, uscito l'anno scorso, "Flowers From Exile", parla della guerra civile spagnola degli anni '30. il disco se non ricordo male i testi è raccontato dagli occhi di appartenenti al poi sconfitto fronte repubblicano (di estrema sinistra), successivamente sbandati, emigrati o disertori. e i Rome (che comunque rimangono apolitici, i testi non parlano di politica ma di emozioni e pensieri) sono uno dei gruppi di punta, attualmente, del genere. giusto un esempio concreto per far vedere che ci sono addirittura dischi raccontati 'dall'altra parte della barricata'. (ovviamente se il cocnept del disco fosse stato raccontato con gli stessi toni, ma da un personaggio fittizio di fazione franchista, i Rome sarebbero stati etichettati a vita come neonazi, il mondo va così )

beh aggiungerei Ianua, imprescindibili, attualmente sono i migliori.
per chi viene dal Metal consiglierei i Corde Oblique che hai citato (e che ho visto in concerto l'anno scorso a Milano), ultimi eredi della ricchissima tradizione ethreal/neoclassical/neofolk partenopea, poichè nei loro dischi mettono sempre o quasi una cover metal rifatta acustica che può servire da 'ponte'. tre anni fa ne fecero una dei Sepultura, l'anno scorso uno degli Anathema (Flying).

 

Camerata Mediolanese bravissimi