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Il P2P oggi

Discussione in 'Intrattenimento' iniziata da Daniele "dani66" D'Adamo, 23 Maggio 2007.

  1. Darkstar

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    30 Giugno 2009

    la legge non ammette ignoranza...

    esattamente, con la differenza che son reati difficilmente perseguibili per tempi e costi.

    allora possiamo star tranquilli...:rotfl:
     
  2. dreamwarrior

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    30 Giugno 2009

    C'era sempre la leggenda metropolitana che se gli sbirri ti volevano rompere il cacchio ti multavano per le cassette copiate che avevi in macchina :-)
    In primis quella di copiare in cassetta non era un reato ma solo un illecito amministrativo e poi proporzionalmente il fenomeno era di gran lunga inferiore a quello del p2p. Anzi a voler essere onesti la copia in cassetta era un rito obbligatorio perchè i lettori in auto erano quasi tutti in cassetta, i walkman erano solo per cassette e non ne parliamo se poi l'originale era in vinile. La mc la prestavi all'amico, la duplicavi a persona di tua conoscenza limitando il fenomeno solo alla cerchia dei tuoi amici. Poi il fatto che anche sulle bancarelle le tue 3,4 o 5.000 lire si dovevano cacciare era pur sempre un buon deterrente ed inoltre vi erano artisti rock, metal e jazz che non erano minimamente toccati dal fenomeno.
     
  3. dreamwarrior

    dreamwarrior
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    30 Giugno 2009

    Non vorrei dire una cacchiata ma se ricordo bene la multa se la beccava solamente chi le vendeva o sbaglio????
     
  4. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    Ma perchè non guardiamo semplicemente in faccia alla realtà?

    Il Tape trading è nato più o meno quando sono nato io.
    Proprio quando cominciò a diffondersi ci fu uno dei momenti di maggiore successo per tutto il mercato discografico (inizio anni 80)...

    Evidentemente TapeTrading, furto o meno, non è mai stato dannoso quindi comprensibilmente tollerato.

    Da quanto esiste File sharing il mercato non è calato... è Crollato,collassato,cianotico,morto!

    Evidentemente,logicamente e prevedibilmente, copiarsi 10 dischi su cassetta da uno che si è comprato il disco NON è neanche alla lontana paragonabile con lo scaricarsi centinaia di dischi e metterli in condivisione consentendo a milioni di persone di poterli scaricare.

    A conti fatti, numeri e FATTI alla mano:

    TapeTrading era ufficialmente illegale ma non faceva male a nessuno!
    Filesharin uccide il mercato, il lavoro di molti e la musica, e lo fa palesemente e gravemente, quindi per quant omi riguarda è mooooolto immorale!

    il resto è fumo negli occhi.
     
  5. HeadlessChild

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    1 Luglio 2009

    Forse perché si stava parlando di moralità?

    P.S. Solo in Italia nel 2006 il sistema musicale ha fatturato 3,1 miliardi di euro.
     
    #785
    Ultima modifica: 1 Luglio 2009
  6. Necrophelia

    Necrophelia
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    1 Luglio 2009

    wow...evidentemente tu i dischi non li compri mai...:)
     
  7. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    Stai parlando delle prestazioni LIVE...
    Non dei Videoclip.

    Per i live è vero! Potevano esserci diverse politiche e diverse tipologie di "Contratti"(il non essere pagati ma l'avere i pieni diritti di riproduzione per la pubblicazione di live ufficiale in formato audiovisivo per esempio... come avveniva con gli unplugged).

    MA per i Videoclip il discorso era ben diverso, li c'erano delle fasce orarie più o meno Calde e i videoclip erano niente meno che autentici "spot pubblicitari" e le label pagavano per un numero di ripetizioni a seconda delle fasce orarie.
    LA trasmissione più "ambita" era la fascia pomeridiana di "Dial MTV" in cui il pubblico sceglieva il videoclip mediante un codice trasmesso per telefono tra un tot di videoclip messi a disposizione.
    Essere messi in quel gruppo era il top, e il più costoso.

    A me risulta che il primo disco degli enemyinside, certamente autoprodotto, sia stato distribuito nientemeno che dalla Frontiers che ha sborsato per pubblicità e interviste su giornali tipo metal hammer(io li ho conosciuti così, sui giornali, prima di conoscerli di persona)...
    quindi si rientra in ciò che si chiama "promozione" che normalemente è compito si una label che senza soldi non va avanti...

    Poi gli enemyinside so che suonano dal vivo tantissimo, probabilmente autofinanziandosi le date... per cui il discorso rimane lo stesso...

    Artista sborsa e non guadagna!
    A in questo P2P non aiuta proprio ma proprio niente!
    anzi...

    quindi se gli Enemyinside con il loro primo disco hanno venduto mille copie lo devono ai loro investimenti in live e agli investimenti della label in promozione....
    sennò con sto par de ciufoli che ci arrivavano.


    con tutto questo non dici praticamente nulla che contrasti la mia visione:

    dici che prima era cosi:
    "TUTTI i più grandi gruppi della storia sono nati facendosi un nome live nella loro città e facendo girare tape che si pagavano. Fatto questo, le case discografiche li mettevano sotto contratto sicure comunque di avere una base di partenza di vendite. Il primo disco tradizionalmente era registrato di merda e con poca pubblicità... "

    Adesso invece i gruppi partono da soli, continuano da soli e finiscono da soli con le proprie forze economiche.
    quindi se prima spesso era così: "TUTTI i più grandi gruppi della storia sono nati facendosi un nome live nella loro città e facendo girare tape che si pagavano...chi usciva bene da questa giungla poteva contare su un budget migliore per il secondo disco"

    ora al secondo,terzo o quarto disco non potrà contare su nesusn budget.

    e questo sarebbe meglio??? io no nvedo un singolo vantaggio!

    e dico: io son tutto menchè uno che difende il mercato discografico e le sue scelte!

    ma un mercato difettoso è sempre meglio che un perfetto ladrocinio!

    Il presidente degli stati uniti è uno e non vende niente...
    igruppi sono centinaia di migliaia e devono vendere!

    per cui l'esempio è quanto di più lontano dal discorso musicale per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse della rete.

    Guardacaso però il risultato è che a svettare sono sempre i gruppi:
    a)modaioli
    b)che hanno una label.

    da che ricordo io avevo amiche neanche tanto pratiche di pc e reti che si scaricavano dischi metal definibili come "rari" da Napster quando io mi ero da poco diplomato... ed era il 98/99 circa.
    da allora è stata regola in crescita costante.
    sei anni direi proprio di no...

    Se poi ci aggiungiamo la merda pubblicata dalle label nei 90... di cui ho già ampiamente discusso...


    Non mi interessa quanto "avrebbe" venduto ma quanto mi è costato e non ultimo il fatto che sia MIO.
    Come si permette questo sig.ladro di decidere del mio prodotto e dei miei soldi??

    Questa è una classica osservazione da "fumo negli occhi".
    LA vera osservazione è:"Disco scaricato" per 99volte su 100 e equivale a "disco non acquistato"!

    Tutto ciò è innegabile per chiunque possegga un minimo di onestà intellettuale.
     
  8. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    E che cosa comprende il "Sistema musicale"?

    Le statische parlano di cali percentuali dell'ordine dell 80%...
    chiedi ad una qualsiasi ditta se è in grado di sopravvivere con un "down" del genere...
    come minimo ha già portato da tempo i libri in tribunale o ha chiuso(come d'altra parte hanno casualmente fatto uan sacco di label e locali per musica dal vivio)
     
  9. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    Pochi a dire il vero... Mi sono dissanguato vinilmente in passato!
    anche perchè i prezzi non consentono grandi acquisti.
     
  10. HeadlessChild

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    1 Luglio 2009

    No il cali dell'80% non esistono. Comunque
    LA MUSICA IN ITALIA VALE 3,1 MILIARDI, RADDOPPIA IL CONSUMO DIGITALE

    IN ITALIA LA MUSICA VALE 2,95 MILIARDI DI EURO, MA È IN CALO
     
    #790
    Ultima modifica: 1 Luglio 2009
  11. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    QUindi prendo atto che il mercato "gode di ottima salute" secondo te....
    missà che ormai qua tutti dicono quel cavolo che gli pare...

    I cali delle vendite per i supporti fisici sono dell'ordine del 20% annuo...qua da noi in italia!

    Le etichette minori nel metal per esempio, alla faccia di chi pensa che File sharing vada a favore dell'undeground hanno cali di quest'ordine... me lo hanno detto diversi diretti interessati!

    Il fatto che il download legale abbia grandi aumenti "percentuali" non vuol dire che controbilanci neanche in parte minima il calo dell'industria musicale dall'altra parte!

    se lo facesse l'industria musicale non sarebbe in crisi.
    ma magari tu dubiti anche di quello.
     
  12. dreamwarrior

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    1 Luglio 2009

    Qua sembra quasi che si voglia giustificare lo scaricamento selvaggio e renderlo indipendente dalla crisi dell'industria discografica... Pur di mettersi a posto con la coscienza, pur di trovare una giustificazione ad un'azione illecita si negherebbe pure la realtà.
    I fatti stanno in questo modo: nonostante le evidenti colpe delle case discografiche il download illegale ha l'effetto di un vero colpo di mannaia che taglia anche quelle entrate minime che una volta erano garantite dall'acquisto di quei pochi cd o lp (che poi magari venivano duplicati in cassette).
     
  13. Sixx77

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    1 Luglio 2009

    questa è la verita alla fine...
    Sottolineare i madornali difetti del mercato non risolleva il ladro dal suo palese illecito.
     
  14. HeadlessChild

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    1 Luglio 2009

    Affermo, molto semplicemente, che girano più soldi che musica meritevole.

    Con l'avvento del CD il numero di UNITA' (singoli, cd, cassette, dvd, altro) vendute nel mondo era più che raddoppiato sfiornado i 3 mld e mezzo di unità; sino al '73 (ovvero un anno d'oro) si era sotto il miliardo, e sino all'arrivo del CD non si è superato il miliardo e mezzo. (fonte VIII rapporto imi)

    http://www.musicaememoria.com/docs/riaa_year_end_2007.pdf

    Questi dati mostrano che le unità ad oggi (escluso il digitale) solo negli USA sono oltre 500 mln;
    se si considera che il mercato europeo ormai è pari o superiore, direi che solo nel mondo occidentale, se va male, siamo tornati ai livelli dei tempi di Deep Purple e Jethro Tull.
    In questo come si inserisce la musica digitale? Ha già venduto negli USA 800 mln di unità. Certo, con il digitale c'è una sproporzione: la quasi totalità sono singole canzoni da 99 centesimi; i fatturati sono molto bassi (ma se per questo anche i costi calano di molto). Potremmo conteggiare che, più o meno, dividendo per dieci (numero canzoni verosimili di un album) il numero singoli e sommando album interi e file video, andiamo per i 100 mln di unità. Dunque negli USA su superano i 600 mln di unità di ALBUM. La metà di quello che è stato il mercato discografico sino all'arrivo del CD... dunque se si somma anche solo l'europa, siamo tornati agli anni 70 (ma in realtà il mercato è molto più ampio... si pensi solo al giappone.. la verità vera è che quanto ad unità i cali da quando c'è il filesharing sono dell'ordine del 30% in totale negli USA, e a livello mondiale sono sicuramente più ridotti visto che il mercato europeo avrà andamenti simili e quello asiatico è in crescita... i cali maggiori di fatturato stanno nel fatto che si taglia la filiera: un singolo costava 5 euro; ora 99 cents).

    Certo, la popolazione è aumentata, la ricchezza anche, la maledetta professionalità delle case discografiche ancora di più... il mercato avrebbe dovuto essere diverso, e infatti lo era sino al 2000.
    Ma a parte che sarebbe ipocrita non considerare quanti cambiamenti sono incorsi (è assolutamente scomparsa la convinzione che la musica sia qualcosa che può cambiare il mondo e si tratta - anche per precise scelte del cartello di 4 case discografiche - di puro mercato del tempo libero, che concorre con il mercato dei videogiochi, il mercato dei film-dvd e via dicendo), continuo a pensare che la musica in quanto attività culturale si deve preoccupare di problemi ben diversi da quelli del mercato. Che mi si dica che per il futuro non ci sono speranze è ovviamente un assurdo. Il fatto che - come ampiamente dimostrato - c'è gente che scarica musica legalmente, implica che l'idea che il serivizio si possa anche pagare non andrà a morire. Il giro d'affari rimane enorme.
    Quello che bisogna chiedersi è come fare affinché internet diventi un'opportunità sempre maggiore; da un lato se lo devono chiedere le case discografiche per cercare di stabilizzare il mercato... dall'altro se lo deve chiedere chi di musica è appassionato, affinché il crollo del music business apra spazi a nuovi sistemi di promozione e distribuzione più orientati alla qualità.
     
  15. HeadlessChild

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    1 Luglio 2009

    Innanzitutto, vorrei non mi si rompessero le palle con illazioni del genere dal momento che io in musica spendo anche più di quanto potrei permettermi. La mia coscienza sta più che bene e se tutti fossero come me e come credo la quasi totalità di quelli che scrivono su TM, a prescindere dal fatto che accanto agli acquisti ci mettano qualche download illegale o meno, i musicisti metal andrebbero in giro in mercedes.
    Sono il primo a ritenere che se qualcosa vale e non si produce automaticamente dev'essere pagato, a prescindere dalle leggi.
    Detto questo, sull'attuale mercato discografico ci sono tante considerazioni da fare. Che la musica - che è ATTIVITA' CULTURALE, secondo certe accezioni anche quando fa cagare - verta nelle condizioni in cui verte oggi non è cosa che io possa tollerare facilmente; questo perché la musica la rispetto e credo abbia anche un ruolo sociale.
    Non mi interessa nulla che milioni di gruppi abbiano il loro bel contratto. Non mi intesessa nulla il fatto che quando suonavo sapevo già di non avere speranze. D'altronde, con il senno di poi ho capito che non è che ne meritassi molte.
    Mi interessa capire perché già oggi la gran parte di quelli che meritano fanno due lavori (se gli va bene anche il primo è in ambito musicale; es: insegnante) o operano grazie a strutture sovvenzionate dallo stato (es: tutta la musica "classica"! Se fosse lasciata al mercato non esisterebbe più.. ma anche diverse musiche più popolari devono trovare ospitalità nei teatri), e via dicendo. E soprattutto, dato il ruolo sociale della musica, mi interessa sapere perché nessuno li conosce.
    Questi sono problemi seri, e credo che internet stia scombinando il sistema in maniera complessivamente positiva, a prescindere dal mercato.
     

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