Topic sui Dream Theater

Domanda: che ne pensate della performance di Portnoy su queste 2 canzoni?
Io IMHO l'ho trovata (a sorpresa devo ammetterlo) 1 pò sottotono e davvero poco elegante (anke a confronto con gli arrangiamenti degli ultimi 3 dischi).
Domanda2: come giudicate quei riff di Petrucci? Io ancora non mi capacito della banalità
Li trovo solo io particolarmente brutti?

Salvo qualche linea di voce e una performance dignitosa di Labrie (ancora appiccicato su sonorità non adatte al suo timbro, però!).
Ruddess ancora disperso (anzì, il dejavu delle sue trovate, compresi i suoni, è aumentato esponenzialmente).

 

Riascoltato poco fa, confermo, sottotono

Non solo tu. Infatti è una cosa che ho anche scritto sopra, non sono questi i riff che vorrei sentire dai dream theater

Ruddess sempre per i fatti suoi, come tutti del resto. Io non sento un gruppo, sento dei singoli componenti ognuno che fa la sua parte. Labrie..mhaa... un Labrie o un Pincopollo, in questo contesto, non fa differenza.

 

Sto ascoltando a Nightmare To Remember...e devo dire che a parte qualche tamarrata inutile, mi sta piacendo decisamente...non male come pezzo...(infatti c'è qualche atmosfera che sa di Opeth così a freddo e l'uso di qualche poliritmia meshugghiana)... E' arrivato Portnoy fra lo YO YO Rapper e un tentativo di Scream...davvero che la smetta di fare queste cappelle...

A Rite Of Passage si salva con una notevole prova muscolare di Petrucci nel finale per il resto...davvero negativa...

 

questo nei ultimi 2 cd!

 

a me TOT piace abbastanza...un oggettivo sette e mezzo...diciamo che se durasse 20 minuti in meno sarebbe anche da 8...

però dopo aver sentito questi due nuovi pezzi mi sono sparato Temporal degli Shadrane e francamente non c'è partita...

 

il fatto che cerchi una "giustificazione" per certe uscite, non significa che, effettivamente, gradisca alcuni album fra quelli recenti, fra qui l'esempio più lampante è systematic chaos (mi piacciono solo 2 canzoni da questo album, il resto è.... mah... asd)

beh, questo è un discorso ancora. sul calo fisico dovuto all'anagrafe, penso che il fatto sia inequivocabile. labrie non canterà più come un tempo. cantare come faceva ai tempi non è semplice, giunti a una certa età. e questo si capisce, dagli ultimi album, in cui ha cercato di non sforzare più come, che so, in learning to live o in innocence faded. per il resto, ammetto che i dream, probabilmente, hanno di recente conosciuto un lato che prima, forse, avevano più o meno trascurato: il marketing, il "vendere" prodotti "marchiati" dream theater, il merchandising e tutto ciò che può riguardare l'ambito del commerciale. e li capisco, in un certo senso. hanno una certa età e hanno già scritto la storia. che altro avrebbero da dire? almeno vanno avanti componendo ancora, traendo il maggiori profitto anzichè andare in pensione senza un eventuale guadagno.

non sto difendendo e nemmeno accusando. trovo solo eventuali e possibili giustificazioni di questo calo. non sto mica osannando un disco che prende 6 come voto per due canzoni (in the presence of enemies e the ministry of lost souls)... ovviamente, parlo di systematic chaos. le due da black clouds & silver linings ascoltate finora non sono neanche lontanamente paragonabili al repertorio di un tempo, ma non fanno comunque schifo. qualcosa si salva e quel qualcosa direi che sia eccezionale (mi riferisco, che so, la parte melodica versi i 4 minuti di a nightmare to remember).

anche questo, purtroppo, è vero.

era già stato notato . e penso perché a nightmare to remember è una canzone molto variegata... assistiamo a un intro decisamente pesante (attacco di labrie penoso, ci tengo a precisare)... poi c'è tutta una sezione melodica e, di botto, si ritorna a un ritmo più pesante. passaggi melodici alternati a passaggi più pesanti, proprio in stile opeth. credo che sia per questo.

 

Ecco, quello è un gran bel disco. E lo è senza tentare di inventare o innovare chissachè!
Questi prendono quello ce va per la maggiore nel periodo, ci fanno un bel frullato, e lo danno in pasto alle fauci spalancate di chi aspetta ansioso come un bambino aspetta la mezzanotte del 24 dicembre. E' angosciante una cosa del genere. Lo è ancora di più perchè arriva da chi ha scritto Status Seeker e A Fortune In Lies. Se andassero a rileggersi quei testi, credo proprio che non riuscirebbero a non vergognarsi.

 

A pendolo fra due osservazioni: quella di Barney, disincantata, fredda, lucida, spietata e ragionata ma in grandissima parte: vera.

Quella di Xan: laddove parla di "sentire" ben oltre ogni razionale intento di postuma assimilazione (anche se non sempre è così).

Nel mezzo stanno i frantumi di un olimpo. Da tempo è cambiato scenario anche se il teatro resta lo stesso e noi ormai sappiamo anche cosa aspettarci da questo gruppo. DT non cercano, non perchè non possono o non sanno farlo, non vogliono più, no gli interessa, non hanno dentro quel dictat la cui autorità è inconscia e ineffabile. Vogliono divertirsi, andare a caccia con ogni forma esprimibile che il loro bagaglio tecnico ha dato loro negli anni di un motivo, di un ritornello scritto a margine di concerti, vite, ricordi, concetti e preconcetti musicali.

Così a nightmare to remember è una caccia per sedici minuti di un medesimo motivo, variato, interogato ogni volta per ogni probabile sua successiva scaturigine. Vogliono divertirsi spaziando nella panoramica vastissima e consolidata dei generi ma senza prenderlo come una missione, senza sentirsi alfieri di una ibridazione futura che potrebbe toccare in sorte a nuove leve. Ecco cosa sono i DT oggi secondo l'idea che me ne sono fatto.

Tutto al proprio posto? sì. ToT aveva portato il cerebralismo a tratti a livelli troppo, troppo marcati. Semplificazione decerebralizzazione con SC e qui un ritorno di mestiere a certa emotività degna dell'etimologia del loro nome, l'etimologia significante ed allusiva di un incubo trattenuto oniricamente perchè tastiere quando non troppo ondivaghe sanno ancora disperdere un po questi nostri pensieri e Portnoy più che rabbia dovrebbe far tenerezza e prenderlo un po meno sul serio quando si ingrugnisce alla hellhammer
Io mi sono divertito con questo pezzo!

 

Il modo di cantare di Labrie è energeticamente dispendioso...il punto è che avrebbe dovuto pensarci prima...anni fa...ancora prima delle operazioni alle corde vocali... (e non tiratemi fuori che su Score fa delle cose fenomenali...la voce su quel DVD per quanto bella è di una falsità allucinante...è aiutato in maniera incredibile dagli effetti vocali che gli permettono di arrivare a determinate tonalità anche con pochissima potenza, ma il tutto poi viene amplificato....la tecnologia...basta fare un confronto con la naturalezza della prestazione al Marquee, dove c'è anche qualche imprecisione ma una potenza ed una perizia vocale da anni d'oro)...prendiamo come paragone un altro cantante storico del Progressive Metal: Ray Alder. Il vocalist dei Fates Warning aveva un'estensione vocale addirittura superiore a James (4 ottave contro 3 e qualcosa mi sembra), ma ha capito che non sarebbe potuto andare avanti per decenni tenendo quelle tonalità senza consumarsi...infatti su No Exit, Perfect Symmetry e Parallels sale notevolmente, mentre in Inside Out e nel capolavoro assoluto A Pleasant Shade Of Grey si cura molto più dell'espressività...per poi arrivare al capolavoro The Fullness Of Time dei Redemption e al successivo The Origins Of Ruin dove senza fare nulla di vocalmente trascendentale riesce a dare una prova convincente e piena di pathos. Ecco Labrie prova a facilitarsi la vita su Systematic Chaos (ma le sue prestazioni vocali sono in calo da Six Degrees) e anche in queste anteprime del nuovo con delle linee vocali di una semplicità disarmante, ma a quanto pare non è all'altezza...di espressività ne vedo/sento pochissima...

 

Concordo sulle linee vocali molto semplici, soprattutto sul secondo pezzo proposto dalla radio portoghese da subito meno in grado di far breccia pur non dispiacendomi.

Vero e molto interessante anche il tuo discorso sull'espressività di Alder in confronto alla potenza vocale entro l'economia di una lunga carriera in cui umanamente il vocalizzo puo venir meno tuttavia potendo compensare con crescente facoltà pathica di migliorare l'intensità dell'espressione in sè. Alder lo fa moltissimo, La Brie mi appare ancora dignitoso e capace di trascinare sebbene non su tutto quello che canta (non dipende solo da lui...sarebbe da vederlo imepgnato pesantemente in qualche side project o in qualche lavoro plurivocale stile Lucassen...ricordo quanto ha ben dato su Human equation).

 

Questi due pezzi francamente aggiungono poco e niente a quanto detto per gli ultimi 3 album in studio, nel bene e nel male.
Mancano le melodie vincenti dei primi dischi, i pezzi non hanno struttura. Tutto è una interminabile jam session.
I degli ultimi dischi sono stati riadattati alla tonalità di LaBrie, che non è più quella di un tempo. Difatti suonano più oscuri.
Personalmente, è dai tempi di six degrees... che nn mi trasmettono più tante emozioni. Credo che il problema di questo gruppo sia, ahimè, il tastierista. Ruddess è un mostro, ma a livello emozionale (moore) e di inventiva (sherinian) non vale i suoi predecessori.

 

Rudess dovrebbe contenersi e dosare meglio mettendosi al servizio dell'emozione. Forse il difetto del mio "ottimistico" punto di vista sta nel fatto che dopo Train of thought ed in parte anche di octavarium non mi sarei più aspettato proprio nulla se non qualcosa di forzosamente accettabile. Systmatic Chaos ha invece riaperto degli squarci mandato almeno un segnale di vita così che alla prova degli ascolti della sudetta triade è quest'ultimo disco che ho sempre voglia di metter su.
A nightmare etc non mi sembra così poco strutturata però, anzi (forse a tratti lineare e prevedibile)

 

E' il solito problema di sempre: quando si concentrano sulla composizione fanno centro. Lo dimostrano pezzi come in presence of enemies, octavarium, stream of consciousness...canzoni diverse, anche complesse se vogliamo, ma con una loro specifica dinamica, un climax che cresce e cambia.
E' sempre stato un difetto di fabbrica del gruppo, e la presenza di Ruddess sembra averlo accentuato ancora di più. Qualcuno ricorda di lui un giro di accordi o una melodia vincente?
La risposta è no.
Qualcuno ricorda e canticchia le melodie di wait for sleep, space dye vest, surrounded, lines in the sand?
La risposta è sì.
Ho detto tutto. Grande musicista il Ruddess, niente da dire. Ci voleva qualcuno che facesse argine alle fughe di Petrucci e Portnoy, non un altro virtuoso.

 

Quoto

 

Purtroppo talenti compositivi come Moore in giro sono contabili sulle dita di una mano...negli anni 70 i tastieristi prog spopolavano...Hedin, Pinnella, Morse...sarò anche stanco ma davvero pochi...