Calcio: sport o pretesto per massacrarsi?

per me lo ha eccome..
violenza a parte ci sono mille motivi,sopratutto economici

 

premetto che non sono del tipo descritto, ma mi ritengo solamente un grande tifoso......diciamo che definirsi ultras dopo, oltre l'amore sviscerato per la squadra, entrano in ballo altri discorsi quali le rivalità cittadine, nate molto prime del calcio, che si trasferiscono negli stadi, la nomea del proprio gruppo e dunque il rispetto di alcuni codici e via discorrendo...prima il gruppo per i colori, e poi i propri colori...l'oggetto di fede cieca è il gruppo, ben prima della squadra

aggiungerei che il livello di fanatismo(sbagliato) che spesso entra negli stadi sovente lo troviamo anche in altri campi(risposta volutemente provocatoria)

 

a me fanno ridere gli ultrà inferociti con la propria squadra fuori dai campi di allenamento (gli ultimi quelli della roma) che si accampano davanti ai cancelli per tutto il giorno (o giorni) e passano le giornate a gridare:

"a lavorare! andate a lavorare!"

AHAHAHAHAHAH ma da che pulpito!! loro non hanno un lavoro da fare? una famiglia da mandare avanti?
o sono dei mantenuti debosciati che non hanno altro da fare che far finta di esser cattivi pestando un bambino perchè aveva una sciarpa dai colori diversi?
cosa fanno? si prendono le ferie per andare davanti ai cancelli a fare gli arrabbiati? ma per favore....pensassero a farsi una vita e a scontrarsi con problemi reali, sarebbe già un passo avanti.

ben venga il tifo sano, io stesso lo ero, ma se ha smesso di andare allo stadio pure mio padre, che passa tutto il giorno davanti ai programmi che parlano di calcio (si guarda pure le partite del campionato del burundi su sky, giusto per dire) vuol dire che la situazione è decisamente sfuggita di mano.

Lo sport è una passione, e le passioni non possono essere nocive.

grazie a questi personaggi invece lo è diventato, nocivo.
ripeto, che questa gente si trovi un lavoro e affronti i problemi reali, non se la squadra ha o meno 3 punti in più rispetto alla domenica prima.

 

Ammetto che spesso quasi mi vergogno di me quando vedo che il mio umore cambia in base a risultati e quant' altro; non posso dire di essere un fanatico ma sono un tifoso molto molto coinvolto. Ma il fatto che mi ritrovi spesso a litigare con altri proprio a riguardo di un argomento superficiale come il calcio non penso faccia di me un debosciato con una vita vuota. Si può essere tifosi esaltati anche senza essere violenti. Riprendendo l' argomento Inghilterra: là anche quando si gioca una partita contro una matricola di terza categoria perlopiù al primo turno della coppetta di lega, gli stadi fanno (incredibilmente) il tutto esaurito; ciò significa che molta gente fa del calcio uno dei principali argomenti della propria vita. Ciò non significa che si sentano portatori di una fede o che il resto della loro vita sia un buco nero.

 

straquoto.

 

non mi sono mai interessato di calcio, proprio perchè è il regno dell'inobiettività. io conosco davvero pochissime persone che lo vedono come deve essere visto: come uno sport

 

Un tifoso per natura difende a spada tratta la propria squadra; a mio modo di vedere le persone che passano sempre per le più obiettive non sono tifosi ma solo persone che vogliono esprimere un proprio parere su un mondo che non li interessa (a meno che non si tratti di giornalisti, in quel caso il discorso si capovolge).

 

In Inghilterra son successe cose ben peggiori, però poi si son resi conto che nn si poteva più andare avanti (sul serio, nn come da noi) e anche grazie a leggi drastiche (in confronto le nostre fanno ridere) il problema è stato praticamente debellato. Ma è stata soprattutto la volontà di cambiare, cosa che qui da noi ancora nn vedo.

 

boh, secondo me tifare ed essere obiettivi non son due cose che si eliminano a vicenda. ho amici tifosi che alcune volte le dicono di tutte anche sulla propria squadra..
è normale che uno difenda la propria squadra, ma se si superano certi limiti e si nega pure l'evidenza secondo me diventa ridicolo.

 

Questo vale anche per me ma c'è una bella differenza tra il criticare la propria squadra e andare, dopo aver perso una partita, con il sorriso sulle labbra a complimentarsi con l' avversario; è ovvio che è una cosa che si dovrebbe sempre fare, ma non è così semplice da farsi. Anzichè cercare di abolire l' agonismo e l' antagonismo che lo sport comporta, sarebbe già tanto mantenere la calma e considerare che dopotutto si sta parlando di una partita di calcio.

 

partite a stadi chiusi. Così chi si vuole ammazzare dentro casa da solo può farlo...senza ammazzare gente che non c'entra nulla.

 

Vergognoso, non c'è molto altro da dire. A nessuno interessa cambiare qualcosa, fin quando il calcio fa guadagnare bei soldoni con tutto il marcio che c'è in quel mondo a nessuno interessa attivarsi per fermare questi episodi vergognosi.

 

Concordo ho visto risse anche nel basket. Lo sport ti coinvolge a volte fino all'esasperazione, confesso che anche io in alcune circostanze mi sono lasciato andare a offese e turpiloqui vari. Era diventato un modo per sfogare le tensioni settimanali. Appena mi sono reso conto di ciò che mi stava succedendo, non sapendo gestirmi adeguatamente, ho smesso di andare a vedere le partite di basket.

 

Allora, sono tifoso di una squadra di provincia (l'Udinese ) e quindi credo di poter dire la mia in merito perchè di situazioni di un certo tipo le ho vissute:

Punto primo: la violenza è sempre sbagliata.

Punto secondo: solo chi è tifoso di una squadra di provincia del nord può sapere cosa vuol dire, quando si gioca contro le grandi squadra, avere lo stadio pieno in ogni settore (esclusa solo la curva di casa) di tifosi avversari. Che poi, pensate che questi se ne vengono buoni buoni e quieti? Nossignori: bandiere all'asta e addosso, striscioni, sciarpe, cappelli da giullare, tinte ai capelli e al viso, adunate, fotografie... e chi più ne ha più ne metta. In parole povere: VENGONO A FARE I PADRONI A CASA NOSTRA.

Punto terzo: quel ragazzino il "2" mostrato con le dita DOVEVA risparmiarselo, primo perchè doveva ricordarsi di essere ospite in casa di altri, secondo perchè mostrare il due dopo quella specifica vittoria lì (l'arbitraggio l'abbiamo visto tutti, roba non di certo poco frequente con le grandi squadre, Juve in particolare) e dopo tutto quanto successo gli anni scorsi (il Dall'Ara, per chi non lo sapesse, è forse insieme al "Friuli" lo stadio dove la Juventus ha rubato di più negli ultimi tempi: per cui i tifosi bolognesi hanno la mia massima solidarietà) è un atteggiamento vergognoso che avrebbe fatto reagire anche un santo.

Punto quarto: se quell'articolo lo ha scritto Bernardi io ho molti dubbi sulla sua credibilità

In conclusione: la violenza è sempre sbagliata, ma sto ragazzino che piange col giornalista del suo sogno di vedere uno stadio di familie eccetera eccetera non mi fa nessuna pena: impari prima a comportarsi come si deve e a non mettere i piedi sul tavolo in casa altrui.

 

A Rive ma che dici?parli dello Stadio come fosse il Paese da difendere in guerra contro l'invasore straniero..ma il calcio dovrebbe essere solamente uno sport non un luogo in cui spettabili cittadini nella settimana si uniscono al branco e sfogano una settimana di frustrazioni!(e sto facendo un discorso generale). Poi il ragazzino ha fatto uno sberleffo..da qui a pestare a sangue il padre direi che ce ne passa dai.. Personalmente io seguo il calcio (un po' meno che in passato) e sono stato allo stadio 4-5 volte..per fortuna non è successo mai niente ma personalmente ho sempre vissuto le domeniche allo stadio come un modo per divertirsi, parlare col proprio vicino sconosciuto di come si comporta la squadra e poi finita lì..
Te dici indignato che portano bandiere e sciarpe..e che devono fare vengono a sostenere la propria squadra d'altronde.. a differenza di alcuni che, io penso, vanno allo stadio solo per darle e sfogarsi..