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Libri

Discussion in 'Intrattenimento' started by madcap, Apr 7, 2004.

  1. Gothfreak

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    Nov 5, 2008

    Guarda, prendendo spunto dalle nostre discussioni di un'altra sezione del forum ti consiglio Edward Bunker.
    uno dei pochi scrittor di crimine che parla per esperienza diretta, visto che lui di carcere se n'è fatto parecchio :D (disse egli stesso che il 90% di quello che raccontava non era inventato ma semplicemento riadattato da avvenimenti che aveva vissuto in prima persona).

    Il migliore è probabilmente "Cane mangia cane". Molto bello anche "Animal factory". La sua autobiografia è "Educazione di una canaglia".
    Tra le altre cose segnalo un suo cameo come attore nelle "Iene" di Tarantino. Era il più anziano dei vari Mister (non ricordo il colore :P).
     
  2. Mimir

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    Nov 6, 2008

    Finito da un paio di giorni Q di Luther Blissett, pseudonimo collettivo dal quale poi prenderà vita il collettivo Wu-Ming. Q è un romanzo storico, è scritto superbamente e nasconde una ricerca storica talmente approfondita da rasentare quasi la nuda cronologia in certe, brevissime, parti e che concorre quindi a dipingere l'affresco del periodo in maniera talmente vitale che sembra, vuoi anche per lo stile asciutto e poco incline agli infiorettamenti, narrare accadimenti contemporanei.

    Ho letto di varie possibili "letture" a quest'opera, collegamenti con dinamiche sociali moderne... non so fino a che punto ci si possa spingere in questi slanci, forse le "seconde letture" andrebbero fatte dopo la lettura, stavolta in senso letterale, del manifesto del new italian epic scritto da Wu-Ming 1... Ma a parte questo, ritornando al libro, la storia si svolge nell'arco di circa 40 anni, nei quali il protagonista vive una serie di avvenimenti all'ombra dei quali si nasconde la sua nemesi, Q...

    La prima parte, a onor del vero, l'ho trovata noiosa, i continui sbalzi temporali e le missive di Q spezzano il filo narrativo e appesantiscono la prosa. Superate le 250-300 pagine ci si sblocca, il ritmo accelera, la storia prende definitivamente forma e sostanza, i personaggi escono allo scoperto fino allo scontro finale...

    Consigliatissimo.
     
  3. Engash-Krul

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    il Divoratore di Menti
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    Nov 6, 2008

    guarda, in realtà le dinamiche sociali moderne in "Q" ci sono e son pure troppe... così come ci sono vari altri difetti:
    - si sente troppo lo stile dei 4 diversi autori, come fai notare anche tu la seconda metà del libro scorre molto di più, proprio perchè chi ha curato quella parte ha uno stile di scrittura più veloce
    - i dialoghi son contemporanei, nessuno al tempo della riforma protestante parlava a quella maniera e usando quei termini, un tentativo di far parlare i personaggi in maniera più consona non sarebbe stato male

    di positivo ha però che tutto il resto della ricostruzione storica è fantastica ed estremamente accurata, così come il fatto che con la "scusa" della vita del protagonista, al lettore vengono presentate e descritte le fasi più importanti degli anni che seguirono alla riforma protestante, in pratica un libro di storia che potrebbe riuscire a farsi leggere quasi da chiunque ;)


    p.s.
    un libro che ti cambia la vita? "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad :)
     
  4. christiane

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    Kledt I Nattens Farget
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    Nov 6, 2008


    bisognerebbe capire cosa intendi tu per "vi ha lasciato qualcosa" o perlomeno confrontarlo col nostro punto di vista, vuoi qualcosa di travolgente o qualcosa di leggero? una lettura intensa o una lettura facile? se poi ti fa schifo ce lo ritiri appresso?:D
    mah, io non ne so nulla dei tuoi gusti, ma ti dò due suggerimenti, completamente estranei tra loro, di una differenza estrema nella forma, nell' intento e nell' emozione, fanno riflettere in maniera diversa, ma secondo me non lasciano affatto indifferenti, l' esito della scelta è a tuo rischio e pericolo: Philippe Forest - Tutti i bambini tranne uno, Daniel Pennac - Il ciclo di Malaussène (6 libricini).

    Ah, non so se li rileggerai XD! Ma non sono in grado di giudicare in merito, io non faccio testo, rileggo raramente e il più delle volte i romanzi più classici, o quelli a cui sono legata (con una particolare propensione per le favole :P), ma solo perchè soffro di memoria a breve termine!
     
  5. Mimir

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    Nov 6, 2008

    La differenza di stili in un paio d'occasioni si sente proprio da un capitoletto all'altro... ne ricordo uno con uno stile asciutto, veloce, dialoghi semplici mentre il successivo m'aveva fatto pensare: "Và che questo ha letto troppa roba di Baricco" eheheh.

    Sui dialoghi: non ho studiato storia in maniera così approfondita da sapere come parlavano volgo e nobili e mercanti dell'epoca. Posso dire solo questo: già la storia, sebbene non complicatissima, è presentata su più piani temporali i quali richiedono uno sforzo per ricollegarli se c'avessero pure aggiunto una prosa contenente dialoghi infiorettati o parole che nella moderna lingua italiana sono considerate obsolete o semplicemente desuete le 600 e rotte pagine del romanzo sarebbero un autentico calvario, secondo me.
     
  6. Fleba_il_Fenicio

    Fleba_il_Fenicio
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    Nov 6, 2008

    Anche per i molteplici livelli di lettura che comporta; Conrad è spesso con errore considerato un semplice buon scrittore di avventure di mare; è molto di più fra le righe.

    Ai libri che cambiano aggiungo anche il deserto dei tartari e l'indimenticabile narciso e boccadoro di Hesse (ma anche la zattera di pietra di saramago)

    Q: non posso credere che la scelta di un parlato poco consono sia stata frutto di ingenuità; credo sia parte di una poetica del Gruppo quella di evidenziare a livello implicito una cosrta di compresenza latente le epoche, quasi un intento velatamente se on polemico pamphlettistico; altrimenti sarebbe stato come eprdersi in un bicchier d'acqua no?:)
     
  7. christiane

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    Kledt I Nattens Farget
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    Nov 6, 2008

    Ecco, secondo me nosfe ha già fatto suo questo genere di romanzi, che in linea di massima tutti si ritrovano fra le mani in età adolescenziale, e che quindi se non altro per emozioni suscitate in un periodo così delicato della vita non possono essere dimenticati. Questo però è un libro tra i pochi che almeno io ho riletto per amore nei suoi confronti e non per semplice memoria corta. ;)
     
  8. Fleba_il_Fenicio

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    Nov 7, 2008

    invece me li sono ritrovati tardi in adolescenza; rileggendoli - e sono fr ai pochissimi che hgo riletto- nei recenti anni ho trovato come nel SdA nuovi immensi livelli di lettura, qualcosa non solo dir azionale quanto anche di più intimamente indescrivibile e personale; una stimmung, una assonanza, una eco inquietante e familiare.

    Aggiungo anche un libro che mi fu vicino nel 2006 Norwegian wood di Murakami, decisamente non avrei mai detto potesse colpirmi così tanto.

    In questi giorni invece sto finendo un libro difficile, bello e tremendo, un libro "nudo" senza angoli in cui rifugiare la mente, l'esempio più umano e caldo di stream of consciousness, l'esempio più lontano dalla strutturalità e dalla meccanicitàò in cui lo stream paradossalmente puo cadere, artificialmente: LE ONDE della Woolf.
     
  9. Pe Ell

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    Nov 7, 2008

    Disarmante. Semplicemente disarmante.
    L'approccio a quel libro fu quasi del tutto casuale, ma la lettura è stata soprendentemente intensa, quasi compulsiva. Un romanzo "giapponese" in ogni angolo, pieno di quell'atmosfera malinconica, disillusa e quasi abbandonica tipica del sol levante. Drammatico e a tratti invadente, quel libro si faceva desiderare pagina dopo pagina. Nonostante il tormento e la sottile, claustrofobica tristezza, l'ho letto tutto d'un fiato, quasi non potessi farne a meno, ispirato e sbeffeggiato da suicidi improvvisi e ricordi strazianti presentati come fossero un deus ex machina.
    Fleba, ti consiglio di bissare con "a sud del confine, a ovest del sole". Altrettanto sorprendente.
     
  10. Fleba_il_Fenicio

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    Nov 7, 2008

    L'ho letto d'un fiato anch'io, in simbiosi con Watanabe durante un'estate, la più cruciale, credo l'unica negli ultimi 8 9 anni. L'intensità della prosa è stata forte, la riflessione sul pensiero inevitabile ed abbacinante nel silenzio della lettura.

    Ora mi han regalato per i natali d'agosto un altro suo, quello su "Kafka" in ch modo dovrò capirlo quando potrò leggere di nuovo qualcosa che scelgo io..

    Per ora mi annoto ai margini e sulla carta nautica a sud-ovest le tue coordinate;)
     
  11. Pe Ell

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    Nov 7, 2008

    Kafka sulla spiaggia.
    Ne ho letto qualche pagina direttamente in Feltrinelli, ma non mi è sembrato il caso di acquistarlo vista l'inestimabile quantità di libri sul comodino in attesa di esser letti. La mia pessima abitudine di acquistare un titolo non appena mi venga in mente (per evitare che cada nell'inesorabile e inutile lista dei consigliati) si sta rivelando non esattamente efficace :roll:
     
  12. Fleba_il_Fenicio

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    Nov 8, 2008

    Mi salva da questo errore il portafoglio perennemente vuoto e l'accumulo negli ultimi anni di tantissimi libri; per diversi anni tenevo un ritmo invidiabile, poi sono crollato; credo sia destino.

    Me lo han regalato altrimenti sarebbe stato in quella lista.

    Pe ell leggiti le onde della Woolf, fidati (come se non avessi considerato i contenuti del precedente tuo post come no:ppppp)
     
  13. Pe Ell

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    Nov 8, 2008

    Di Virginia ho letto GITA AL FARO, ma solitamente tendo a non riesumare i risultati delle letture didatticamente imposte, dato che son risultati il più delle volte disastrosi. In realtà quando a scuola ci si soffermò sul personaggio Woolf non posso negare d'esserne rimasto affascinato, tant'è che fu una delle protagoniste del mio frastagliato percorso d'esame. Nonostante tutto di TO THE LIGHTHOUSE ho fondamentalmente un bel ricordo, certamente da rispolverare per verificarne l'effetto a 6 anni di distanza. Già, perchè son fermamente convinto che RIleggere lo stesso libro dopo molto tempo è praticamente come leggere un altro libro.
     
  14. Fleba_il_Fenicio

    Fleba_il_Fenicio
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    Nov 8, 2008

    Per certo Pe Ell, per certo tanti libri quante sono le versioni del Chisciotte di Pierre Menard:)

    Ti dico però di là delle riletture, punta su "le onde" non come su uno dei romanzi della Woolf ma se non come IL romanzo della Woolf decisamente sull'opera intesa come sacrificio e dramma della Scrittura. L'ho finito stamane e mi ha commosso per lo sforzo lirico ed al contempo non lirico che ha comportato; per il dramma del linguaggio inteso come un sisifo capace di farsi carico dell'esistenza, dell'esistente in una dimensione molto profonda e a volte più reale del reale in cui il tempo e lo spazio evenemenziali non esistono, semplicemente: parti da un associazione dell'infanzia, ti soffermi sull'eperienza di un incontro e magari il raccordo è un particolare, le due tonalità di un colore forse nello stesso posto ed ancora chi sei, quanti sei l'anima a nudo e la realtà nel suo oggi domani posdomani: tutto; intrecciato, senza orpelli narrativi, senza finzioni, senza pietà, senza sconti.

    Niente di intellettualoide: la vita, senza pubblicità o slogan o cazzatone simili a vestirla da puttana.

    vabbè..
     
  15. *Cinderella*

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    Nov 9, 2008

    qualcuno che la letto "La casa del sonno" di J.Coe mi aiuti a capire meglio il finale, c'è qualcosa che mi sfugge e questo mi tormenta!!:ueeee:
     

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