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Musica Classica

Discussione in 'L'Altra Musica' iniziata da Skoll, 27 Settembre 2006.

  1. MetalPeppe

    MetalPeppe
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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008

    Quoto anche io... sapeste quanto cacchio mi ci è voluto per educare l' orecchio (e non solo quello) all' Anello Del Nibelungo di Wagner! :rage:
    Ai canoni elencati dal buon Rover io aggiungerei quello che per me è fondamentale: la PAZIENZA. Voglio essere sincero, spesso capita pure a me di sbuffare o di non riuscire a concentrarmi come si deve durante l' ascolto di un bravo impegnativo (ma anche non)... forse perchè un po' in tutti noi, cresciuti in questo fosco e frenetico ventunesimo secolo, alberga il deleterio virus della fretta, del correre, del tutto o nulla... me ne accorgo io stesso con me stesso; alle volte non mi ritengo nemmeno all' altezza di dedicarmi a questo genere di musica:D. Ed è un peccato, perchè questa stramaledetta fretta rovina quello che possiamo considerare come l' essenza stessa della Classica, ovvero l' InnalzarCi, inteso nei significati più veri del termine: l' essere Colti (nel senso di cogliere l' essenza di ciò che si sta ascoltando), che poi implica la necessaria presenza degli altri 3 canoni di cui ha parlato Rover.
    Però non tutto il male vien per nuocere... tutto ciò mi è da stimolo per dedicarmi seriamente e con attenzione a ciò che prima avevo preso sotto mano in maniera superficiale, e chi se lo aspetterebbe... il rimembrare nuovamente risulta più piacevole e passionale.

    A voi capita pure?
     
  2. Melanio Vakyas

    Melanio Vakyas
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    Bella fregatura. Che fai?

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    8 Febbraio 2008

    No.

    Sono il mio istinto e la mia sensibilità che comandano. Se una cosa non mi piace, non mi piace... che sia Rock, Jazz, Metal o Classica.... senza che mi ponga il problema se io sia educato per quella determinata cosa o meno....
     
  3. Rover84

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    Schöne Seele

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    8 Febbraio 2008

    Ascolto musica classica da molti anni, nutro una passione per la musica dall'infanzia. Soltanto negli ultimi anni ho iniziato un ascolto maggiormente ordinato e organico della storia della musica. Credo che per comprendere a pieno queste opere si debba conoscere il contesto storico e culturale nel quale sono state create e anche avere una visione d'insieme sulla storia della musica. Ho iniziato dalla musica di Johann Sebastian Bach, che è un grande punto di svolta nel percorso della musica, in particolare con le opere per strumento a tastiera. In questo periodo sto proseguendo con il periodo classico con compositori come Haydn, Mozart e Beethoven. L'ascolto e la comprensione della musica classica, per quanto ne se dica, richiede educazione nel senso di comprensione e conoscenza di strumenti per decifrare l'opera. Se si ascolta una sinfonia di Mozart o una sonata di Beethoven senza sapere che cos'è la forma sonata e quali sono la sua struttura e le sue caratteristiche, o prescindendo del tutto dal contesto storico in cui sono state concepite, non si può comprendere in modo pieno l'opera, lo sviluppo e la correlazione tra i vari temi musicali, ma si avrà solamente l'impressione di un lungo e incomprensibile susseguirsi di note e non si potrà scoprirne il significato. E' bene anche avere conoscenza almeno delle nozioni basilari del linguaggio musicale: i concetti di tonalità, di modulazione, contrappunto, ritmo, armonia, dinamica, tempo.
    Sono importanti anche le relazione tra un compositore e l'altro. Riconoscere l'importanza dell'opera di Beethoven sulle strutture classiche senza conoscere prima quei compositori che in precedenza hanno portato tali strutture a compimento (Haydn, Mozart) è impossibile. Capire gli sviluppi e l'opera dei compositori tardo-romantici come Brahms e Mahler senza conoscere il contributo capitale delle sinfonie di Beethoven è molto difficile, e così via, anche per l'avanguardia e le correnti musicali odierne.
     
  4. MetalPeppe

    MetalPeppe
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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008

    Può darsi che mi sbagli, ma secondo me hai un po' travisato il senso delle mie parole. Precisamente (provo ad intendere quello che hai detto) le parole pazienza ed educazione.

    Io non ho parlato di non ascoltare ciò che non mi piace, ma semplicemente, detto in termini volgari, spesso durante certi ascolti, causa fretta e/o superficialità (mea culpa:)), non riesco a "concentrarmi" su quello che ascolto, non riesco a coglierne l' essenza... e ciò comporta il fatto che tralascio quella determinata opera che avevo preso in considerazione. Salvo poi rivalutarla, e DI BRUTTO, con successivi ascolti... naturalmente mettendoci quella attenzione che non avevo messo prima.
    Quindi non c'entra qui il fatto che qualcosa non mi piaccia o meno: le cose si apprezzano col tempo, senza aver fretta, con (appunto!) pazienza.

    Riguardo al secondo punto, io parlavo in maniera, se così si può dire, metaforica. Non nel senso schietto e comune di "educazione", quello che intendiamo tutti, ma in maniera più "profonda". Mi riferisco al fatto che la Musica Classica presuppone un approccio MOLTO differente da tutti gli altri tipi di musica (che non diverge molto, ed esempio, dal Jazz che per difficoltà di ascolto o di percezione del messaggio hanno difficoltà QUASI equivalenti). Parliamoci chiaro, la Classica è il genere più difficile da intendere, sotto tutti i punti di vista (almeno secondo ME), sia compositivo, che interpretativo. E tutto ciò presuppone una certa "educazione" di fondo, nel senso che questo (insieme al jazz e derivati, ad esempio), si manifesta in studi accurati, in attenzioni maggiori rispetto a tutti quanti gli altri generi, dato che le sfumature sono infinitamente superiori a qualsiasi altra manifestazione musicale. Solo i geni nascono imparati... noi poveri mortali siamo costretti, prendendo come modello la musica Classica, a percorrere sentieri più tortuosi per COMPRENDERE ciò che vuole dirci un autore classico, a cosa mira, quali sentimenti VUOLE esattamente esprimere.

    La sensibilità c'entra, eccome se sì! Però deve anch'essa essere affinata, non è qualcosa che nasce già completa.


    Non so se sono riuscito ad esprimere bene il concetto, ma dato che questa discussione è interessantissima, sono curioso di sapere se per te la sensibilità è GIA' perfetta in un individuo oppure che debba crescere con l' individuo in maniera parallela, con tutti i suoi modi di intendere e di non intendere, di valutare, di svalutare e di RIvalutare una determinata opera (riferendomi al discorso fatto all' inizio).
     
  5. Rover84

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    8 Febbraio 2008

    Credo che la sensibilità e la disposizione per l'arte siano da una parte innate, ma davvero molto contano l'ambiente e il contesto in cui si vive e l'educazione ricevuta. La sensibilità e il talento che si ricevono in dono devono essere affinati e sviluppati attraverso l'esercizio e la disciplina.
     
  6. MetalPeppe

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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008

    Questo è vero, ma non sempre. Tu parli di conoscenza teorica, e questo non è necessario in maniera assoluta per cogliere i segni emozionali di cui un artista dissemina la sua opera. Naturalmente mi sto immedesimando nel rango di semplice ASCOLTATORE! Questo perchè l' orecchio, legato al cervello e all' animo di ognuno, percepisce (quale più quale meno) i "colori" della tavolozza di questa musica in modo non dico esatto o perfetto, ma ad un livello "medio"; sempre però che ci sia, come ho detto nel mio precedente post, la dovuta attenzione e pazienza.
    Altro discorso è se io debba interpretare NEI FATTI, e quindi nella pratica, un linguaggio musicale. Ovvio che ai più grandi compositori (ma anche quelli più piccoli che si cimentano nella classica) sono richieste conoscenze teoriche salde per comporre una sonata, un concerto, una sinfonia, etc.


    Vale anche per questo.


    O forse sbaglio? :sgrat:

    Io, ad esempio, non ho molte nozioni teoriche riguardo la Storia della Musica (che mi riprometto al più presto di conoscere e approfondire), però la mia sensibilità arriva in maniera diversa a comprendere le linee espressive dei vari autori nei loro periodi storici, che siano Bach o Beethoven o Rimskj Korsakov...


    Cosa ne pensi?
     
  7. MetalPeppe

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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008

    In sintesi, è la risposta che ho dato a Melanio! :D
     
  8. Rover84

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    8 Febbraio 2008

    La conoscenza della teoria musicale non è assolutamente necessaria per la comprensione dell'opera, ma è di grande aiuto. Parlo di una conoscenza basilare, non approfondita, dei concetti fondamentali. Se si ascolta una sinfonia o un'altra opera classica senza conoscere cos'è il modo maggiore e il modo minore o senza sapere la differenza tra il Largo, l'Adagio e il Presto, o senza sapere che la forma sonata si articola nei 3 momenti della Esposizione, Sviluppo e Ripresa sarà decisamente più difficile orientarsi nell'opera.
    E' vero che la nostra sensibilità, in particolare se si tratta di una sensibilità fuori dal comune, ci permette di comprendere alcuni messaggi dell'opera, ma non è sufficiente: se ci si affida solamente alla sensibilità individuale si ha una comprensione parziale e impoverita dell'opera. La musica è un linguaggio, le opere d'arte parlano. Se non conosciamo l'alfabeto e le regole fondamentali di questo linguaggio non possiamo comprendere ciò che vuole dire.
    Inoltre credo che il ruolo dell'arte non sia quello di dare emozioni.
     
  9. HeadlessChild

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    8 Febbraio 2008

    ...ebbene :P
    Cosa mi dite di musica contemporanea, del dopoguerra? Sto iniziando con una certa qual difficiltà ad interessarmene e mi piacerebbe sentire pareri e consigli!
    Dal canto mio mi sto molto interessando a John Cage... è un punto di domanda impersonificato, ma tant'è! Una figata cmq! :D
    ...Ligeti mi ha invece lasciato un po perplesso.. secondo me c'è qualcosa di carente nelle mie registrazioni... non è che mi spiegate come funziona la micropolifonia? Ho il sospetto che richieda altissima qualità di riproduzione...
    Stockhausen, Elektronische Musik... uhm.. fondamentale riflessione sugli strumenti, godibile, talvolta esaltante.. molta avanguardia... la "poesia" c'è e non la vedo?
    ...più "tranquillo" invece Bruno Maderna di Quadrivium... ma in realtà mi sfugge un anche lui.
    ...meglio invece con Ricorda cosa ti hanno fatto ad Auschwits e La Fabbrica illuminata di Luigi Nono
    Fastidiosamente esaltante è invece Penderecki di De Natura Sonoris!
    Accessibilissime le Sequenze e le Folk Song di Luciano Berio, fin li ci arrivo anch'io insomma :D ...pensavo anche di procurarmi Un Re In Ascolto, con testi di Calvino, più per calvino che per altro dal momento che nn amo la lirica
    ...anche Grisey m'è risultato ostico... non che non mi sia piaciuto, ma l'ho trovato... uhm... "musica c'ambiente"... dite che per apprezzarlo dovrei PRIMA conoscere le sue ricerche sul suono oppure mi basta contestualizzarlo/farmici l'orecchio?
    ...di Xenakis ho sentito giusto questo
    http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=58487836
    ma, rispetto alla sua "logica", mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi... mi procurerò presto qualcosa!


    Aggiunte? Consigli? Precisazioni? :)
     
  10. MetalPeppe

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    8 Febbraio 2008

    Beh, questo è normale, una certa conoscenza, quindi educazione, ci vuole.

    Però la tua ultima frase mi lascia perplesso. Se è per quello la Musica non dovrebbe esistere, tanto mano la Classica...
     
  11. MetalPeppe

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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008


    Eh? :rotfl:
     
  12. HeadlessChild

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    8 Febbraio 2008

    Uhm :sgrat:
     
  13. MetalPeppe

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    Nolo Lingere Plichardus

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    8 Febbraio 2008

  14. HeadlessChild

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    8 Febbraio 2008

    Oddio... :D
    ...più che altro ci vogliono i nervi saldi che è un poco "disorientante" :P
     
  15. Rover84

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    8 Febbraio 2008

    @Headless: John Cage, Xenakis e Ligeti sono punti di riferimento eccellenti per l'avanguardia. Per comprendere questa musica c'è bisogno di un attento studio del contesto di origine e della storia della musica nei suoi sviluppi: potrebbe esserti d'aiuto risalire dapprima a compositori di grande rottura con la tradizione classica come Schoenberg, Stravinskij e Bartok. In rete ci sono diverse informazioni, ti consiglio anche di consultare manuali di storia della musica e saggi musicali sull'argomento.
     

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